Santo Rosario on line

Sabato, 20 aprile 2024 - Misteri gaudiosi - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi )

Madre Teresa di Calcutta:Nella sua Passione Gesù ci ha insegnato come perdonare per amore, come dimenticare per umiltà. Al principio della Passione di Cristo esaminiamo a fondo i nostri cuori e vediamo se vi è qualche offesa non perdonata o qualche amarezza non dimenticata.
font

Meditazioni sulla Passione



Dolorosi

PIANTO SU GERUSALEMME


Parola di Dio
"Non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme. Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che sono mandati a te, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come una gallina la sua covata sotto le ali e voi non avete voluto! Ecco la vostra casa vi viene lasciata deserta! Vi dico infatti che non mi vedrete più fino al tempo in cui direte. "Benedetto colui che viene nel nome del Signore!" (Lc 13,33-35).

"Dette queste cose, Gesù proseguì avanti agli altri salendo verso Gerusalemme... Quando fu vicino, alla vista della città, pianse su di essa, dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace. Ma ormai è stata nascosta ai tuoi occhi. Giorni verranno per te in cui i tuoi nemici ti cingeranno di trincee, ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte; abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata»" (Lc 19,28.4144).

Per la comprensione
- Gesù sale per l'ultima volta a Gerusalemme e tenta l'ultima carta per parlare "al cuore" della sua città. Era venuto qui da bambino, quando fu riconosciuto dal vecchio Simeone; vi era tornato da ragazzo, quando rimase a dialogare con i dottori del tempio; vi era andato molte volte durante i tre anni della vita pubblica, predicando nel tempio e nelle strade, compiendovi prodigi strepitosi; vi era giunto a volte di nascosto; ultimamente era entrato in città portato in trionfo.

- Gerusalemme è la città santa, la città prediletta da Dio, la città delle promesse, è la dimora di Dio; è il monte della salvezza, al quale dovranno affluire tutte le genti. Ad essa Dio ha mandato lungo i secoli i suoi profeti e finalmente il suo stesso Figlio. Inutilmente! Gerusalemme rimane impermeabile alla grazia. A Gesù non resta altro che piangere sulla rovina della città ingrata e ostinata.

Rifletti
- "Gesù proseguì avanti agli altri salendo verso Gerusalemme": Egli sa bene che Lo attende il tradimento, l'arresto e la morte in croce; va volontariamente a Gerusalemme. Aveva tentato tutte le strade per cambiare il cuore di Gerusalemme. È commovente l'immagine della gallina che raccoglie la covata sotto le ali per difenderla da ogni pericolo. Ma deve constatare amaramente: "voi non avete voluto!". La salvezza è stata rifiutata e allora non c'è da attendersi altro che la rovina.

- Gesù, mite e umile di cuore, dopo aver tentato tante volte la via dell'umiltà e della mitezza per attirare a sé il suo popolo, tenta anche l'ingresso trionfale a Gerusalemme ma inutilmente. I capi Lo rifiutano e Gli gridano di far tacere i discepoli che Lo acclamano (Lc 19,39). Allora Gesù contempla dall'alto Gerusalemme e piange su di essa: "Alla vista della città, pianse su di essa, dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace! Ma ormai è stata nascosta ai tuoi occhi»".

- Gesù anticipa davanti a Gerusalemme le lacrime del Getsemani: lacrime di dolore e di angoscia per l'imminenza della Passione, ma, soprattutto, lacrime di dolore per l'incredulità del popolo e l'inutilità della Passione per tante anime ostinate nel male.

- "Se avessi compreso!... Non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata". Sant'Agostino esclamava: "Ho paura che il Signore passi inutilmente!". A il timore che hanno avuto i Santi. Timore di non riconoscere la grazia di Dio, di non accorgersi del Signore che passa con la sua salvezza, di non corrispondere pienamente ai doni di Dio. Vi sono dei momenti particolari in cui la grazia di Dio è sovrabbondante, come ci ricorda san Paolo: "Vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti: Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso. Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!" (1Cor 6,1-2).

Confronta
- Quante prove d'amore e di misericordia il Signore mi ha dato, dalla mia nascita fino a questo momento! Devo ricordarle spesso una ad una, con viva gratitudine, riflettendo che giustamente il Signore richiede di più a chi ha dato di più.

- Gesù, "alla vista della città, pianse su di essa, dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace»". Gesù ha pianto sulla rovina di Gerusalemme, sul tradimento di Giuda, sulla perdizione di tante anime. Devo vivere in modo che non abbia a piangere anche sulla mia rovina; devo vigilare per riconoscere l'ora del suo passaggio, l'ora della sua salvezza.

Pensiero di san Paolo della Croce: "Gesù non è venuto per i giusti, ma per i peccatori. Quanto Gli siamo cari noi poveri peccatori, ed io più degli altri, perché ho fatto piangere Gesù più di tutti" (Cf. L. I, 343).