Santo Rosario on line

Giovedi, 25 aprile 2024 - Misteri luminosi - San Marco ( Letture di oggi )

Don Nikola Vucic:È all'insegna della spontaneità questo incontro, ai margini di un pozzo, tra Gesù e la Samaritana. La vita della donna - molto chiacchierata dopo 5 matrimoni falliti - era racchiusa in quel andirivieni che ripeteva tutti i giorni, senza più attendersi nulla. Quello che era accaduto già 5 volte alla donna, accade spesso anche a noi: ci seduce un nonnulla, ma poi basta poco per gettarci amaramente nella solitudine. Eppure sembra quasi che persino nel ripetersi stanco di certi giorni, Dio possa fissare un appuntamento nuovo. Quell'Uomo, che le ricorda il suo passato doloroso, le offre acqua viva. "Signore, dammi questa acqua" - disse la donna. Mai parole più vere: nulla ci disseta, nulla ci soddisfa, se non l'amore di Gesù. La donna, per la prima volta si trova di fronte a un uomo che le offre da bere, ma senza quel ammiccamento come le accadeva in passato. Lei che si era convinta che l'amore fosse solo una terribile fregatura, molla la brocca e torna in città per raccontare quello che le era accaduto. E così, mentre vaghiamo di pozzo in pozzo, aggiungendo sofferenza a sofferenza, Gesù ci offre l'acqua viva e ci fa capire che il nostro cuore è come un pozzo infinito che le cose finite non possono riempire. Sempre precaria, all'infuori di Gesù, è la nostra felicità.
font

Novembre, mese dei defunti - Meditazioni sul Purgatorio



Purgatorio

16 NOVEMBRE. RIFLESSIONI SULLE PENE DEL PURGATORIO

Le pene terribili del Purgatorio non devono assolutamente farci pensare che Dio manchi di misericordia verso di noi, suoi figli... Cosa poteva fare di più per farcele evitare? Devono invece stimolarci seriamente a considerare l'infinita santità di Dio e il mistero profondo dell'eternità. I Santi, i quali hanno saputo farsi gli occhi per vedere bene le cose di Dio, vedono nel Purgatorio una stupenda invenzione della Bontà divina. Scrive S. Caterina da Genova: «L'anima, separata dal corpo, non trovando in sè quella purezza nella quale fu creata, e sentendosi perciò indegna della visione di Dio, si getta istintivamente nel Purgatorio per togliere da sè ogni impedimento all'unione beatificante con il suo Creatore. Se non avesse questa possibilità di purificazione, proverebbe una sofferenza ben più grande, perché non saprebbe in qual modo raggiungere il fine meraviglioso per cui fu creata, Dio; il quale è per l'anima un valore così grande che le sofferenze del Purgatorio le sembrano poca cosa al confronto». Impariamo anche a considerare la divina origine della nostra anima e l'infinito valore che Dio è per noi. Viene ancora spontanea un'altra considerazione: la gravità del peccato! Gli diamo sovente poca importanza... E quanti ci ridono su... Tutta ignoranza: e della santità infinita di Dio e della bellezza divina della nostra anima creata a immagine di Dio e così grossolanamente deturpata dal peccato! Il peccato è un mistero tremendo, in sè e nelle sue conseguenze. E' il disprezzo di Dio... Chi pecca, infatti, non fa altro che anteporre una creatura al Creatore. Ed ogni scelta, così stolta, comporta necessariamente una diminuzione di felicità eterna. Quanto Paradiso di meno per ogni peccato! Possiamo pur scrollare le spalle, ora. Certo, nell'eternità la penseremo in modo diverso... Gesù ha istituito nella sua bontà infinita un Sacramento per togliere dall'Anima il peccato: la Confessione. Serviamocene! Quanto Purgatorio di meno, per ogni confessione ben fatta! Finchè il Signore ce ne dà il tempo, approfittiamone con riconoscenza e diligenza grande! Non credete che se le Anime del Purgatorio (non parliamo di quelle miserabili che si trovano nell'Inferno...) potessero ancora confessarsi per diminuire la loro pena, lo farebbero tutte? Purtroppo non rimane loro che il rimpianto di non averlo saputo fare. La nostra libertà contiene in sé due cose tanto estreme: la vita o la morte eterna: perciò sin che tu puoi, consiglia bene e provvedi ai fatti tuoi (S. Caterina da Genova).

Preghiamo per i nostri cari Morti.

Fonte: Preghiere a Gesù e Maria