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Giovedi, 18 aprile 2024 - Misteri luminosi - San Galdino ( Letture di oggi )

Santa Faustina Kowalska:Senza Dio, non posso vivere. In questo isolamento d'ospedale, Gesù mi visita sovente, mi fa da maestro, mi infonde pace, e anche mi sgrida e mi richiama all'ordine. Plasma il mio cuore secondo i propri desideri e i propri gusti. Lo fa con estrema misericordia e con dolcezza. I nostri cuori sono fusi in una sola volontà.
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Marzo, mese dedicato a San Giuseppe



San Giuseppe



7 marzo: A Betlem di Giuda

Pater noster - San Giuseppe, prega per noi!

Le vie del Signore sono perfette. Spesso Dio nasconde grandi disegni dietro a piccoli avvenimenti. Non si può immaginare quanta gloria si procuri a Dio in una data circostanza, con un solo atto di fedeltà alla sua grazia.

Il Profeta Michea aveva predetto che il Messia sarebbe nato a Betlem di Giuda. La Vergine Maria era al nono mese e dimorava a Nazareth, in Galilea. Come avrebbe potuto avverarsi la profezia? Dio si servì dell'imperatore di Roma, Cesare Ottaviano Augusto, quando questi ordinò un censimento. Tutti, uomini e donne, dovevano recarsi alla città d'origine per dare il proprio nome. Maria e Giuseppe, discendenti dalla tribù di Giuda e dalla stirpe di Davide, dovevano recarsi a Betlem di Giuda.

Gli ordini dell'imperatore erano rigorosi ed urgenti.

San Giuseppe avrebbe potuto dire: Capiti qualunque cosa, ma io non mi muoverò da Nazareth! Maria da un giorno all'altro darà al mondo il Redentore; in tali condizioni Ella non può intraprendere un viaggio di quattro giorni, attraverso monti e vallate. -

Quantunque avesse previsto ciò, vide nell'ordine imperiale la volontà di Dio; non esitò un istante; fece i necessari preparativi e si mise in viaggio, com'è giustamente da supporre, servendosi di un asinello.

Se San Giuseppe non si fosse fatto guidare dalla Divina Provvidenza, avrebbe resa nulla la profezia di Michea; Gesù sarebbe nato in un comodo lettuccio e non avrebbe avuto la gloria della grotta e della mangiatoia, gloria proveniente dall'umiltà e dalla povertà.

Quanti sacrifici in quel lungo viaggio!

Quanta attenzione e preoccupazione per lo stato della Santa Sposa! E quanta umiliazione a Betlem, nel vedersi negata un alloggio nella notte rigida!

San Giuseppe non si preoccupava di sè, ma della Vergine Santissima.

Ringraziò Dio quando poté trovare una grotta nell'aperta campagna. Qui la stessa notte nacque 1'Aspettato dei secoli, il Redentore del mondo! Oh, come avrebbe voluto San Giuseppe trovare un luogo più degno di Gesù! Ma, adorando i divini disegni, di nulla si lamentò. Era felice di mirare quel Bambino, il Re della eterna gloria, Colui che Patriarchi e Profeti bramavano vedere e non videro.

Per prima fu la Madonna ad adorare, baciare ed abbracciare il Figlio di Dio Incarnato; il secondo fu San Giuseppe. Non è possibile esprimere ciò che sia passato nel cuore del Santo Patriarca in quei momenti di Paradiso! Fu ripagato di tutti i sacrifici.

Gesù Bambino diede il primo sguardo alla Madre sua e poi al suo Padre Verginale, apportando loro quei tesori celesti, che solo un Dio può donare a chi predilige.

Impariamo da San Giuseppe a lasciarci guidare dalla Provvidenza in tutti gli eventi della vita, anche in quelli dolorosi, e proveremo anche noi gli effetti della benedizione di Dio.

Esempio
La Venerabile Caterina di S. Agostino, per mettersi sotto la protezione di San Giuseppe, nel giorno della Cresima aggiunse al suo nome quello di Giuseppina.

Divenuta Direttrice dell'Ospedale di Quebec, nel Canadà, zelava l'onore di San Giuseppe. Iddio le manifestò quanto gradisse il suo zelo, rendendola degna di una visione.

Racconta la Venerabile: Apparve dinanzi a me una processione di Santi, i quali andavano verso il Cielo; nel mezzo c'era Gesù, circondato da migliaia di Beati; innanzi a tutti stava San Giuseppe. Entrato che fu in Cielo quel glorioso corteggio, Gesù si assise alla destra del Divin Padre. Allora San Giuseppe disse - Ecco, o Divin Padre, il tesoro che mi affidaste in terra! -

Il Divin Padre rispose: O uomo fedele, siccome in terra tu fosti l'economo della mia casa, voglio che in Cielo tu non faccia da servo, ma da padrone. -

Allora così pregai: O gran Santo, domandate a Gesù che io non mi separi mai dal suo amore, ma che per tutta. l'eternità io resti unita a Lui!

Questa mia supplica fu esaudita, a condizione che io vivessi sempre abbandonata alle disposizioni della Divina Provvidenza.

Dopo mi fu mostrato il posto che avrei tenuto in Cielo. -

Fioretto - Nelle contrarietà non perdere la pazienza.

Giaculatoria - Signore, sia fatta la Vostra adorabile volontà!

Fonte: www.preghiereagesuemaria.it

Tratto da San Giuseppe di don Giuseppe Tomaselli

Il 26 Gennaio 1918, compiendo il sedicesimo anno d'età, mi recai alla Chiesa Parrocchiale. Il Tempio era deserto. Entrai nel Battistero e lì m'inginocchiai presso il Fonte Battesimale.

Pregai e meditai: In questo luogo, sedici anni or sono, fui battezzato e rigenerato alla grazia di Dio. Fui messo allora sotto la protezione di San Giuseppe. In quel giorno, fui scritto nel libro dei vivi; un altro giorno sarò scritto in quello dei morti. -

Sono ormai passati tanti anni da quel giorno. La giovinezza e la virilità sono trascorse nell'esercizio diretto del Ministero Sacerdotale. Quest'ultimo periodo della vita l'ho destinato all'apostolato della stampa. Ho potuto mettere in circolazione un discreto numero di libretti religiosi, ma mi sono accorto di una lacuna: a S. Giuseppe, di cui porto il nome, non ho dedicato alcuno scritto. E' doveroso scrivere qualche cosa in suo onore, per ringraziarlo dell'assistenza datami sin dalla nascita e per ottenere la sua assistenza nell'ora della morte.

Non intendo narrare la vita di San Giuseppe, bensì fare pie riflessioni per santificare il mese che precede la sua festa.