Santo Rosario on line

Giovedi, 28 marzo 2024 - Misteri luminosi - San Castore di Tarso ( Letture di oggi )

Santo Curato d'Ars (San Giovanni Maria Vianney):Coloro che non hanno la fede hanno l'anima assai più cieca di coloro che non hanno gli occhi. Siamo in questo mondo come in una nebbia; ma la fede è il vento che dissipa questa nebbia e che fa splendere sulla nostra anima un bel sole.
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Maggio, mese di Maria - Meditazioni sulla Madre di Dio di Don Giuseppe Tomaselli



Maria



Settimo giorno - MARIA CONFORTO DEI CARCERATI

Ave Maria.

Invocazione. - Maria, Madre di mi­sericordia, pregate per noi!

Gesù Cristo, trovandosi nel Getsema­ni, fu preso dai suoi nemici, fu legato e trascinato davanti al tribunale.

Il Figlio di Dio, l'innocenza in perso­na, essere trattato come un malfattore! Gesù nella sua Passione riparò per tutti e riparò anche per i malfattori e per gli assassini.

Quelli che dovrebbero fare più com­passione nella società, sono i carcerati; eppure o sono dimenticati o disprezzati. E’ carità rivolgere il pensiero a tanti infe­lici, perché anch'essi sono figli di Dio e nostri fratelli e Gesù considera fatto a sé ciò che si fa ai detenuti.

Quante pene affliggono il cuore del carcerato: l'onore perduto, la privazione di libertà, il distacco dalle persone care, il rimorso del male operato, il pensiero dei bisogni della famiglia! Chi soffre non merita disprezzo, ma compassione!

Si dirà: Hanno fatto il male e quin­di lo paghino! - È vero che tanti sono abbruttiti nel vizio ed è meglio che stiano segregati dalla società; ma ci sono nelle prigioni anche degli innocenti, vittime della prepotenza; ci sono altri di buon cuore e che hanno commesso qualche rea­to in un momento di passione, di acce­camento mentale. Bisognerebbe visitare qualche Casa Penale per rendersi conto delle sofferenze di questi infelici.

La Madonna è la Consolatrice degli afflitti e quindi è anche il conforto dei carcerati. Dall'alto dei Cieli guarda que­sti suoi figliuoli e li commisera, memore di quanto soffri Gesù allorché fu impri­gionato; prega per essi, affinché si ravve­dano e ritornino a Dio come il buon la­drone; ripara per i loro delitti ed ottie­ni la grazia della rassegnazione.

La Vergine vede in ogni carcerato una anima redenta dal Sangue del suo Gesù ed un suo figlio adottivo, bisognosissimo di misericordia.

Se vogliamo far cosa gradita a Maria, offriamole qualche opera buona della gior­nata a vantaggio di coloro che stanno nelle prigioni; offriamo specialmente la Santa Messa; la Comunione e il Rosario.

La nostra preghiera otterrà la conver­sione a qualche assassino, riparerà certi misfatti, gioverà a far risplendere l'inno­cenza di qualche condannato e sarà un'o­pera di misericordia spirituale.

Nel buio della notte si vedono le stel­le e così nel dolore la luce della fede. Nelle prigioni alberga il dolore e sono più facili le conversioni.

Esempio
Nella Casa Penale di Noto, ove scon­tavano circa cinquecento detenuti, si pre­dicò un corso di Esercizi Spirituali. Con quanta attenzione quegli infelici ascoltavano le prediche e quante lacrime brillavano su certi volti macilenti!

Chi era condannato per tutta la vita, che per trent'anni e chi per minor tempo; ma tutti quei cuori erano feriti e cerca­vano balsamo, il vero balsamo della Re­ligione.

A chiusura degli Esercizi, venti Sa­cerdoti si prestarono ad ascoltare le con­fessioni. Il Vescovo volle celebrare la San­ta Messa ed avere così la gioia di dare Gesù ai carcerati. Era edificante il silen­zio, ammirevole il raccoglimento. Com­movente il momento della Comunione! Una massa di centinaia di condannati, con le mani giunte e gli occhi bassi, sfi­lava in ordine per ricevere Gesù. Sem­bravano dei veri Frati supplicanti.

I Sacerdoti e più che tutto il Vesco­vo godevano del frutto di quella predi­catione.

Quante anime si possono redimere nel­le prigioni, se c'è chi prega per loro!

Fioretto.
- Recitare il S. Rosario per coloro che stanno nelle prigioni.

Giaculatoria.
- Maria, Consolatrice degli, afflitti, pregate per i carcerati!