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Venerdi, 29 marzo 2024 - Misteri dolorosi - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi )

Sant'Agostino:I fedeli riconoscono il corpo di Cristo se non trascurano di essere il corpo di Cristo.
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Maggio, mese di Maria Santissima - Meditazioni di don Bosco



Maria



Giorno quinto. Il capo della Chiesa.

- v. Deus, in adjutorium meum intende.
- n. Domine ad adjuvandum me festina.
- Gloria Patri etc.
- Gesù mio, misericordia

1. Gesù Cristo nel Vangelo paragonò la sua Chiesa ad un regno, ad un impero, ad una repubblica, ad una città, ad una fortezza, ad una famiglia. Tutte queste cose sono di loro natura visibili, e non possono sussistere senza che vi sia un capo che, comandi, e vi siano sudditi che obbediscano. Capo invisibile della Chiesa è Gesù Cristo che assiste i sacri pastori dal cielo fino alla fine del mondo: ecce ego vobiscum sum usque ad consummationem sæculi. Il capo visibile fu s. Pietro e dopo di lui i Pontefici suoi successori.

Il Divin Salvatore disse a s. Pietro: tu sei Pietro, e sopra questa pietra fonderò la mia Chiesa, e le porte dell'inforno non mai la potranno vincere. Io darò a te le chiavi del regno de' cieli, quello che scioglierai in terra sarà pure sciolto in cielo; ciò che legherai in terra sarà pure legato in cielo. Con queste parole il Salvatore costituisce s. Pietro capo della sua Chiesa e gli conferisce quella pienezza di potere, in forza di cui può stabilire tutto ciò che contribuisce al bene spirituale ed eterno.

Dopo la risurrezione Gesù Cristo confermò quanto ivi è detto a s. Pietro. Essendo egli comparso a' suoi Apostoli sulle rive del mare di Tiberiade, disse a s. Pietro: pascola le mie pecore, pascola i miei agnelli; pasce oves meas, pasce agnos meos. Dalla Santa Scrittura chiaro apparisce che gli agnelli ivi indicano tutti i fedeli cristiani, e le pecore sono i sacri pastori, che devono dipendere dal Pastore Supremo che è Pietro, e dopo di lui i suoi successori.

2. Affinchè poi fossimo assicurati che questo Supremo Pastore avrebbe sempre conservato il deposito della fede senza mai cadere in errore, Gesù Cristo disse a san Pietro: Io ho pregato per te, o Pietro, affinchè la tua fede non venga meno: rogavi prò te, Petre, ut non deficiat fides tua. et tu aliquando conversus confirma fratres tuos. Egli è questo il motivo per cui gli altri Apostoli dopo l'ascensione del Salvatore considerarono s. Pietro come loro Capo. Appena il Salvatore salì al cielo, egli tosto intraprende il governo della Chiesa; propone la elezione di un Apostolo in luogo di Giuda traditore; egli il primo predica al popolo; primo fa miracoli andando al tempio; primo è instruito da Dio che non solo gli Ebrei, ma anche i Gentili sono chiamati alla fede. Insorgono difficoltà nella Chiesa? Si raduna un concilio nella città di Gerusalemme; Pietro propone la questione, la spiega, la definisce, e tutti ubbidiscono a Pietro come al medesimo Gesù Cristo. Cosi fecero i veri cattolici in tutti i tempi, in tutti i luoghi, in ogni questione religiosa: si fece sempre ricorso al Sommo Pontefice, e tutti i cristiani si sottomisero a lui come a s. Pietro, come al medesimo Gesù Cristo.

3. Eccoti, o cristiano, quanto propongo alla tua considerazione. Un Dio fatto uomo per salvarci; prima di partire dal mondo fonda una Chiesa, e deputa un Capo a fare le sue veci sopra la terra fino alla fine de' secoli: usque ad consummationem sæculi. Riconosciamo anche noi nel Romano Pontefice il Padre universale di tutti i cristiani, il successore di s. Pietro, il Vicario di Gesù Cristo, colui che fa le veci di Dio sopra la terra, colui, al quale disse Gesù Cristo: tutto ciò che legherai in terra, sarà legato in cielo; tutto ciò che scioglierai in terra, sarà anche sciolto in cielo. Ma ricordiamoci bene, che niuno può professare la religione di Gesù Cristo, se non è cattolico; niuno è cattolico, se non è unito al Papa.

Esempio.

Gli eretici per allontanare i cattolici dalla Chiesa e dal Romano Pontefice hanno sempre cominciato a disprezzare la divozione della Beata Vergine; perchè Maria è madre di misericordia di tutti quelli che la invocano. Anzi abbiamo moltissimi eretici convertiti, che attribuiscono la loro conversione alla divozione a Maria. Valga per tutti l'esempio del protestante ed ora fervoroso cattolico Federico Hurter. Era questi presidente del Concistoro protestante a Sciaffusa nella Svizzera, e passava come uno de' migliori predicatori e professori del Calvinismo. Sebbene egli fosse molto affezionato agli errori di sua setta, gli rincresceva assai, come egli stesso confessa, che il protestantismo, a cui apparteneva, ricusasse ogni culto alla Santissima Vergine. Questo fu il granello di senapa che produsse l'albero della conversione di Hurter. Sino dagli anni suoi giovanili, senza alcuna particolare cognizione della dottrina cattolica intorno alla Gran Madre di Dio, si sentiva penetrato da una venerazione inesprimibile verso di Lei. Trovava in essa l'avvocata de' cristiani. A Lei dal fondo del cuore si rivolgeva nella sua vita privata. Talora tentava dalla cattedra di eccitare ne' suoi alunni pensieri di venerazione verso la Santa Vergine, anzi studiavasi di far conoscere le grandezze di Colei, che è Madre di Dio.

Di mano in mano che nel suo cuore cresceva l'affetto a Maria cominciò a entrare in Federico qualche dubbio sulla sua credenza. Il dubbio lo eccitò ad esaminar meglio la cattolica religione, la quale si mostrava ogni giorno al suo cuore vie più vera, divina, anzi la sola vera. Mosso unicamente dal desiderio di conoscere la verità, si dismise dalle funzioni di presidente del concistoro, e si applicò colla massima sollecitudine allo studio dei dogmi cattolici Egli impiegò quattro anni in tale studio, e in tutto questo tempo egli pregava con fervore la santa Vergine a fargli conoscere la verità, intimamente persuaso di essere fuori della verità finchè fesse vissuto nel protestantismo, il 29 di febbraio 1844; partì per Roma con fermo disegno di dichiararsi fedelissimo figlio, come egli si esprime, di quella tenera madre che è la Chiesa cattolica. Giunto nella città che è centro dell'unità, capitale del mondo cristiano, non volle più tardare l'esecuzione del suo grande atto. Rinunziò agli onori, alle cariche, agli stipendii che aveva tra i protestanti, mise in non cale le rimostranze dei parenti e degli amici, e superando ogni rispetto umano fece l'abiura dei suoi errori, ricevette la santa comunione e la cresima nel mese di giugno di quell'anno 1844. Questo illustre letterato riconosce la grazia straordinaria della sua conversione dalla intercessione della Beatissima Vergine.

Serva questo fatto di conforto ad ogni buon cattolico per tenersi strettamente unito ed ubbidiente al capo di nostra santa religione, che è in maniera così particolare protetta dalla gran Madre di Dio la Vergine santissima.

Giaculatoria

Non mai disgiungami
Per fatto tristo
Dal gran Vicario
Di Gesù Cristo.

Preghiera.

Ricordatevi o piissima Vergine Maria, che non si è mai udito al mondo, che da Voi sia stato rigettato od abbandonato alcuno, il quale implori i vostri favori. Io animato da questa fiducia, mi presento a voi. Non vogliate o madre del Verbo Eterno disprezzare le preghiere di questo vostro umilissimo figlio, uditelo favorevolmente, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria