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Giovedi, 28 marzo 2024 - Misteri luminosi - San Castore di Tarso ( Letture di oggi )

San Giovanni Bosco:Divenuti membra del santissimo Corpo di Gesù, dobbiamo tenerci a Lui strettamente uniti, non in astratto, ma in concreto, nel credere e nell’operare.
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Maggio, mese di Maria Santissima - Meditazioni di don Bosco



Maria



- v. Deus, in adjutorium meum intende.
- n. Domine ad adjuvandum me festina.
- Gloria Patri etc.
- Gesù mio, misericordia

1. Ora che abbiamo terminato il mese di Maria, giudico bene per conclusione del medesimo darvi alcuni ricordi utili ad assicurarsi la protezione di questa nostra gran Madre in vita ed in morte. Maria, essendo nostra madre, deve certamente abborrire gli oltraggi che si fanno a Gesù suo figlio. Perciò chi desidera di godere il patrocinio di lei in vita ed in morte, deve astenersi dal peccato. Sarebbe vana la nostra speranza se credessimo di godere della protezione di Maria, offendendo il suo figliuolo Gesù da Lei amato sopra ogni cosa. Ma noi dobbiamo non solo guardarci dall'offendere Gesù, ma ancora con tutte le forze del nostro cuore meditare i divini misteri della sua passione, seguirlo nella penitenza. Maria medesima disse un giorno a s. Brigida: figliuola, se vuoi farmi cosa grata, ama di cuore il mio figliuolo Gesù.

Maria è rifugio dei peccatori, perciò dobbiamo anche noi adoperarci con santi consigli, con sollecitudini, preghiere, con buoni libri e in altre maniere di condurre anime a Gesù, ed accrescere i figli di Maria. Nulla sta più a cuore a Gesù che la salute delle anime; perciò Maria, che teneramente ama suo Figlio, non può ricevere ossequio più gradito di quello che si fa guadagnandole qualche anima.

Dobbiamo inoltre procurare di offerire a lei in ossequio la vittoria di qualche passione. Così se taluno di natura collerico, prorompe spesso in atti d'impazienza, in imprecazioni ed in bestemmie, oppure ha contratto abitudine di parlare sconcio, e con poco rispetto delle cose di religione, conviene che raffreni la sua lingua per fare un ossequio gradito alla Vergine. Insomma bisogna che ciascuno si studii di fuggire quello che è male, e fare quello che è bene per amor di Maria.

2. Tra i molti ossequii poi che possiamo fare a Maria sono il prepararci a celebrare divotamente le sue solennità con tridui, novene, ottavarii, secondochè soglionsi fare o nelle pubbliche chiese, od anche nelle case private. S. Elisabetta regina di Portogallo in tutti i sabbati e in tutte le vigilie precedenti alle solennità della Vergine digiunava con pane ed acqua. Alcuni altri sogliono confessarsi e comunicarsi in tutti i giorni festivi, come faceva s. Luigi Gonzaga, s. Stanislao Kostka ed altri. Altri danno limosina ai poverelli, e la danno in suffragio di quelle anime che furono più divote di Maria in vita. Vi sono anche alcuni divoti di Maria, che in onore di Lei assistono spesso alla santa Messa con intenzione di ringraziare la SS. Trinità che innalzò Maria sul più bel trono in ciclo. Riveriscono altri con culto speciale i santi a Lei più stretti in parentela, come s. Giuseppe suo santissimo sposo, s. Gioachino e s. Anna suoi felicissimi genitori.

3. Vi sono poi speciali pratiche di divozione, che sono come fiamme di fuoco che fanno ardere questa pietosa Madre di amore per noi. Per esempio l'Angelus al mattino, a mezzogiorno, alla sera; il Rosario ogni giorno o almeno in ciascun giorno festivo; assistere ai vespri, l'intervenire agli esercizi di pietà, che si fanno al sabbato in onore del suo cuore immacolato. Ma vi raccomando di dire ogni sera prima di coricarvi tre volte la seguente giaculatoria: Cara Madre Vergine Maria, fate che io salvi l'anima mia. Ricordiamoci poi sempre che l'essere divoti di Maria è un mezzo dei più sicuri per conseguire la vita eterna. Ella medesima ce ne assicura dicendo: quelli, che sono miei divoti, avranno la vita eterna: qui elucidant me, vitam aeternam habebunt.

Esempio.

Io vi raccomando di non mai lasciar passare alcun sabbato senza fare qualche cosa in onore di Maria. Fin dai primi tempi della Chiesa i cristiani solevano praticare qualche divozione alla santa Vergine in giorno di sabato. Il giorno di sabato significa riposo, e si vuole scelto per alludere al riposo, ovvero dimora che il Verbo Divino si degnò di fare nel seno purissimo di Maria. Uno dei piò caldi propagatori del culto di Maria nel giorno di sabato fu s. Ildefonso Arcivescovo di Toledo. Aveva egli composto alcuni cantici in lode di questa madre di misericordia, e nel sabato seguente udì gli angioli, che li cantavano nella Chiesa, in mezzo ai quali stava la Vergine medesima. Dopo questo fatto il culto del sabato si propagò rapidamente per tutta l'Europa. Fin dal secolo X era in uso l'astinenza dalle carni in tal giorno in onore di Maria. Poco appresso fu composta la Messa e l'ufficio proprio da recitarsi in tal giorno. Tanto la Messa quanto l'uffizio furono approvate dal pontefice Urbano II nel concilio di Chiaramonti l'anno 1095. Non lasciamo passare mai alcun sabato senza praticare qualche atto di virtù in onore di Maria, e se possiamo, facciamo la santa Comunione, o almeno andiamo ad ascoltare una Messa in suffragio delle anime del purgatorio.

Giaculatoria.

Oh se un giorno veder io potessi
Tutti i cuori d'amore languire
Per sì bella regina e sentire
Il suo nome per tutto lodar;

Sicchè in terra per ogni confine
Risuonasse con dolce armonia,
Viva, viva per sempre Maria,
Viva Dio che tanto l'amò.

Preghiera.

Ricordatevi o piissima Vergine Maria, che non si è mai udito al mondo, che da Voi sia stato rigettato od abbandonato alcuno, il quale implori i vostri favori. Io animato da questa fiducia, mi presento a voi. Non vogliate o madre del Verbo Eterno disprezzare le preghiere di questo vostro umilissimo figlio, uditelo favorevolmente, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria