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Giovedi, 25 aprile 2024 - Misteri luminosi - San Marco ( Letture di oggi )

Madre Teresa di Calcutta:Poiché Gesù non può più rivivere la Passione nel suo corpo, la Madre Chiesa offre l'opportunità di la­sciare che Cristo viva la sua Passione e morte nel no­stro corpo, nel nostro cuore e nella nostra anima. An­che così, tuttavia, non vi è paragone con la sua Passio­ne. Abbiamo ancora bisogno di molta grazia per ac­cettare qualunque cosa ci manda e sapergli offrire qualsiasi cosa vuol prenderci, con gioia, con amore e con un sorriso.
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Maggio, mese di Maria Santissima - Meditazioni di don Bosco



Maria



Giorno vigesimosettimo. Il rispetto umano.

- v. Deus, in adjutorium meum intende.
- n. Domine ad adjuvandum me festina.
- Gloria Patri etc.
- Gesù mio, misericordia

1. Se taluno ti domandasse, o cristiano, che cosa sia il rispetto umano, forse gli risponderai di neppure saperlo. Ed io ti dico quasi lo stesso. Pure per una cosa che nemmen sappiamo che cosa sia tanti se ne vanno all'eterna perdizione. Per dare una qualche definizione a questo nemico delle anime, parmi che si possa dire: un vano timore che ci impedisce di fare il bene o che ci spinge a fare il male per non dispiacere agli uomini. Credimi, o cristiano, molti camminerebbero per la via della virtù, se questo vano timore non ti ingannasse e ti facesse abbandonare il bene che devono fare, facendoli operare quel male che in cuor loro vorrebbero evitare. Quel giovane vuol darsi a Dio, santificare le feste, andare ad ascoltare la parola di Dio. Ma egli teme i suoi compagni, che lo burlino. Quel padre di famiglia vorrebbe star lontano da quel giuoco, da quell'osteria, non più fermarsi sulla piazza nel tempo delle sacre funzioni, vorrebbe accudir meglio la sua famiglia, ma teme di essere deriso da alcuni compagni di partita, perciò continua nel male. Altri poi dicono: se non vado più in quella casa, diranno che il confessore, me l'ha proibito. Se abbandono que' compagni si dirà che voglio andare in un deserto. Se non tengo mano a que' discorsi osceni, diranno che non ho spirito. Se mi accosto ai sacramenti con maggior frequenza diranno che mi voglio far frate. E per questi vani timori si continua nel male, si ommettono le pratiche più importanti per l'anima. O infelici costoro! E non sapete che la sapienza del mondo è stoltezza presso Dio? Sapientia huius mundi stultitia est apud Deum?

2. Sii però persuaso che per lo più non si dicono tali cose, è un timore vano che te le fa pensare. Credimi, se ti vedranno costante nell’ adempimento de' tuoi doveri, avranno verso di te grande venerazione. E poi quando anche si dicessero tali cose ne avverrebbe forse qualche danno alla tua roba, alla tua riputazione? E quando anche ti avvenisse qualche danno, dovresti per questo fare quanto dice il mondo, e non quanto dice Iddio. Parla il mondo, parla Gesù Cristo; chi è più degno di essere ascoltato? È meglio ascoltare Gesù Cristo, e andare alla vita eterna; oppure ascoltare il mondo e andare all'inferno? Oh pazzi! diceva un buon cristiano a taluni, che volevano lusingarlo al male, pazzi che siete; se per ascoltar voi io vado all'inferno, verrete voi forse a cavarmi fuori?

3. Che se quanto abbiamo detto in generale non basta a farci disprezzare il rispetto umano, almeno ci risolva quanto dice Gesù Cristo nel santo Vangelo. Ascoltiamo le sue parole: chi confesserà me, io confesserò lui dinanzi al mio padre celeste: chi poi si vergognerà di confessar me avanti agli uomini, io pure avrò vergogna di confessar lui in presenza del mio celeste padre. Coraggio, o cristiano; e non sia mai che le ciancie del mondo ti facciano ommettere qualche bene e ti inducano a fare qualche male.

Esempio.

Un soldato per nome Belsoggiorno recitava ogni dì sette Pater e sette Ave in memoria delle sette allegrezze e dei sette dolori della santa Vergine. Se lungo il giorno gli mancava il tempo, lo faceva la sera prima di coricarsi. Anzi, accadendo di risovvenirsi che non aveva adempito questo dovere, quando era già a letto, tosto si alzava e recitava in ginocchio tale preghiera. Immaginatevi quante risa e quanti segni di disprezzo gli avran fatto i compagni! Egli a nulla badò e fu perseverante nella sua orazione. Un giorno di battaglia Belsoggiorno si trovò nella prima fila in presenza del nemico aspettando il segno dell'attacco. Gli venne allora in mente che non aveva detto la solita preghiera, e facendosi tosto il segno della santa Croce si mise a recitarla. Appena se ne accorsero i compagni presero a motteggiarlo, e i motteggi passando di bocca in bocca, era quasi da tutti posto in derisione. Belsoggiorno aveva imparato a vincere il rispetto umano, e vedendo che le parole dei compagni non gli facevano alcun male, proseguì la sua orazione. Intanto si diè la battaglia che fu sanguinosa da ambe le parti. Ma quale fu la maraviglia di Belsoggiorno quando vide stesi a terra intorno a lui tutti coloro che un momento prima lo burlavano, senza che egli avesse riportato alcuna ferita. Non potè a meno di essere compreso di timore e di gratitudine verso la potente protettrice Maria che lo aveva salvato. Nel resto di quella guerra che fu lunga assai non riportò mai alcuna ferita. O divoto di Maria, non ti vergognare mai di salutare questa Madre pietosa ogniqualvolta passi avanti a qualche sua Chiesa, statua od immagine. Quando poi per la strada udirai il segno dell'Ave Maria, scopriti il capo senza rispetto umano, e recitala divotamente, poichè Maria ci saprà dare gran ricompensa di questo ossequio (Da molti autori).

Giaculatoria.

O dolce Madre e tenera,
Fonte di santo amore,
Parte del tuo fervore
Fa che mi scenda in cor.

Fa che il pensier profano
Sdegnosamente io sprezzi,
Che a ricercar mi avvezzi
La gloria del Signor.

Preghiera.

Ricordatevi o piissima Vergine Maria, che non si è mai udito al mondo, che da Voi sia stato rigettato od abbandonato alcuno, il quale implori i vostri favori. Io animato da questa fiducia, mi presento a voi. Non vogliate o madre del Verbo Eterno disprezzare le preghiere di questo vostro umilissimo figlio, uditelo favorevolmente, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria