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Giovedi, 28 marzo 2024 - Misteri luminosi - San Castore di Tarso ( Letture di oggi )

Sant'Antonio di Padova:La giustificazione dell'uomo si effettua in due modi: con la propria decisione e con l'ispirazione divina. Il Creatore coopera all'azione della sua creatura. Perciò, nell'opera della nostra giustificazione, egli esige il nostro volontario assenso. Sono necessari sia il nostro impegno sia la grazia divina. Invano uno si appoggia al libero arbitrio, se non è sostenuto dall'aiuto divino. Fa' dunque ciò che tocca a te, offrendo la tua volontà, e Dio farà quello che a lui compete, infondendoti la sua grazia.
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Maggio, mese di Maria Santissima - Meditazioni di don Bosco



Maria



Giorno vigesimoquarto. La Santa Comunione.

- v. Deus, in adjutorium meum intende.
- n. Domine ad adjuvandum me festina.
- Gloria Patri etc.
- Gesù mio, misericordia

1. Comprendi, o cristiano, che cosa vuol dire fare la santa Comunione? Vuol dire accostarsi alla mensa degli angioli per ricevere il corpo, il sangue, l'anima e la divinità di Nostro Signor Gesù Cristo. che viene dato in cibo all'anima nostra sotto alle specie del pane e del vino consacrato. Alla Messa, al momento che il sacerdote proferisce sul pane e sul vino le parole della consacrazione, il pane ed il vino diventano corpo e sangue di Gesù Cristo. Le parole usate dal nostro divin Salvatore nell'instituire questo sacramento sono: questo è il mio corpo, questo è il mio sangue: hoc est corpus meum, hic est calix sanguinis mei. Queste medesime parole usano i sacerdoti a nome di Gesù Cristo nel sacrificio della santa Messa. Pertanto quando noi andiamo a fare la comunione riceviamo il medesimo Gesù Cristo in corpo, sangue, anima e divinità, cioè vero Dìo e vero uomo vivo come è in cielo. Non è la sua immagine, nemmeno la sua figura, come è una statua, un crocifìsso, ma è Gesù Cristo medesimo siccome è nato dall'Immacolata Vergine Maria e per noi mori sulla croce. Gesù Cristo medesimo ci assicurò di questa sua real presenza nella santa Eucaristia quando disse: questo è il mio corpo che sarà dato per la salvezza degli uomini: corpus, quod prò vobis tradetur. Questo è quel pane vivo, che discese dal Cielo: hic est panis vivus, qui de caelo descendit. Il pane che io darò è la mia carne. La bevanda che io dò è il mio vero sangue. Chi non mangia di questo corpo e non beve di questo sangue, non ha con sè la vita.

2. Gesù avendo istituito questo sacramento pel bene delle anime nostre desidera che noi vi ci accostiamo sovente. Ecco le parole con cui egli ci invita: venite a me tutti, o voi, che siete stanchi ed oppressi ed io vi solleverò: venite ad me omnes qui laboratis et onerati estis, et ego reficiam vos. Altrove diceva agli Ebrei: «i vostri padri mangiarono la manna nel deserto e morirono; ma colui che mangia il cibo figurato nella manna, quel cibo che io dò, quel cibo che è il mio corpo e il mio sangue, egli più non morrà in eterno.Colui che mangia la mia carne e beve il mio sangue egli abita in me ed io in lui; imperocchè la mia carne è un vero cibo, e il mio sangue una vera bevanda.» Chi mai potrebbe resistere a questi amorevoli inviti del divin Salvatore? Per corrispondere a questi inviti i cristiani dei primi tempi andavano ogni giorno ad ascoltare la parola di Dio ed ogni giorno si accostavano alla santa Comunione. Egli è in questo sacramento che i martiri trovavano la loro fortezza, le vergini il loro fervore, i santi il loro coraggio.

E noi con quale frequenza ci accostiamo a questo cibo celeste? Se esaminiamo i desiderii di Gesù Cristo e il nostro bisogno dobbiamo comunicarci assai sovente. Siccome la manna ogni giorno servi di cibo corporale agli Ebrei in tutto il tempo che vissero nel deserto, finchè furono condotti nella terra promessa, così la s. Comunione dovrebbe essere il nostro conforto, il cibo quotidiano nei pericoli di questo mondo per guidarci alla vera terra promessa del paradiso. S. Agostino dice così: Se ogni giorno dimandiamo a Dio il pane corporale, perchè non procureremo, anche di cibarci ogni giorno del pane spirituale colla santa Comunione? S. Filippo Neri incoraggiava i cristiani a confessarsi ogni otto giorni e comunicarsi anche più spesso secondo l'avviso del confessore. Finalmente, la santa Chiesa manifesta il suo vivo desiderio della frequente Comunione nel Concilio Tridentino, ove dice: «sarebbe cosa sommamente desiderevole che ogni fedel cristiano si mantenesse in tale stato di coscienza da poter fare la santa Comunione ogni volta che interviene alla santa Messa.» Il Pontefice Clemente XIII per incoraggire i cristiani ad accostarsi con gran frequenza alla santa confessione e Comunione concedette il seguente favore: quei fedeli cristiani che hanno la lodevole consuetudine di confessarsi ogni settimana possono acquistare indulgenza plenaria ogni qualvolta fanno la santa Comunione.

3. Taluno dirà; io sono troppo peccatore. Se tu sei peccatore procura di metterti in grazia col sacramento della confessione, e poi accostati alla santa Comunione, e ne avrai grande aiuto. Un altro dirà: mi comunico di rado per avere maggior fervore. È questo un inganno. Le cose che si fanno di rado per lo più si fanno male. Altronde essendo frequenti i tuoi bisogni, frequente deve essere il soccorso per l'anima tua. Alcuni soggiungono: io sono pieno d'infermità spirituali, e non oso comunicarmi soventi. Risponde Gesù Cristo: quelli che stanno bene non hanno bisogno del medico: perciò quelli che sono maggiormente soggetti ad incomodi loro è mestieri essere sovente visitati dal medico. Coraggio adunque, o cristiano, se tu vuoi fare un' azione la più gloriosa a Dio, la più gradevole a tutti i santi del cielo, la più efficace per vincere le tentazioni, la più sicura a farti perseverare nel bene, ella è certamente la santa Comunione.

Esempio.

Un giovanetto di nome Savio Domenico pel vivo desiderio di piacere a Maria le offeriva ogni giorno qualche preghiera, ma ogni sabbato faceva la santa comunione in onore di Colei, che egli soleva chiamare Madre carissima. L'anno 1856 fece il mese di Maria con tale fervore che i suoi compagni ne erano tutti edificati. Ogni giorno dimandava a Maria che lo togliesse dal mondo piuttosto che avesse da perdere la virtù della purità. Nel giorno poi della chiusa dimandò una sola grazia; di poter fare una buona comunione prima di morire. La santa Vergine lo esaudì. Nove mesi dopo (9 marzo 1857) egli moriva in età di anni quindici dopo di aver ricevuto il Santissimo Viatico coi più grandi trasporti di tenerezza e di divozione. Negli istanti che passavano tra il ricevimento del Viatico fino alla sua morte, egli andava sempre dicendo: o Maria, voi mi avete esaudito, io sono ricco abbastanza. Altro da voi non dimando se non che mi assistiate in questi ultimi momenti di vita, e mi accompagniate da questa vita all' eternità. Quasi nel momento stesso ch' egli cessava di proferire queste parole, l'anima sua volava al cielo certamente, accompagnata da Maria di cui in vita era stato fervoroso divoto.

Giaculatoria.

Vi adoro ogni momento
O vivo pan del ciel,
Gran Sacramento[

Preghiera.

Ricordatevi o piissima Vergine Maria, che non si è mai udito al mondo, che da Voi sia stato rigettato od abbandonato alcuno, il quale implori i vostri favori. Io animato da questa fiducia, mi presento a voi. Non vogliate o madre del Verbo Eterno disprezzare le preghiere di questo vostro umilissimo figlio, uditelo favorevolmente, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria