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Venerdi, 19 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Leone IX Papa ( Letture di oggi )

Santo Curato d'Ars (San Giovanni Maria Vianney):Si conosce che l'amore di Dio è vero quando si manifesta tramite le opere che si fanno per piacere a Lui.
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Maggio, mese di Maria Santissima - Meditazioni di don Bosco



Maria



Giorno decimo. Preziosità del tempo.

- v. Deus, in adjutorium meum intende.
- n. Domine ad adjuvandum me festina.
- Gloria Patri etc.
- Gesù mio, misericordia

1. I beni concessi da Dio al Cristiano sono grandi; ma Iddio ha fissato un tempo all'uomo, onde potersene servire. Quel numero di anni, di mesi, di settimane, di giorni, di ore, di minuti, che passano dalla nascita alla morte, è il tempo che Iddio ha posto in nostro potere per servirci dei suoi benefizi e salvarci l'anima. Questo tempo è un tesoro prezioso. Un filosofo gentile, di nome Seneca, soleva dire non esservi cosa più preziosa del tempo: nullum temporis pretium. Quel filosofo diceva questo, perchè l'uomo impiegando bene il tempo può acquistare scienza, onori, ricchezze. Ma noi cristiani stimiamo il tempo per motivi assai importanti. Noi diciamo che il tempo è prezioso, perchè in un momento di tempo ben impiegato, dice s. Bernardino da Siena, l'uomo può guadagnarsi l'eterna felicità. Perciò tanto vale un momento di tempo, quanto vale Iddio: tantum valet tempus, quantum Deus. Tempore enim bene consumpto comparatur Deus.

Stiamo però bene attenti che solamente in questa vita possiamo approfittarci del tempo. Nell' inferno vi è la sola eternita. I dannati piangono amaramente il tempo passato dicendo: oh si daretur hora! o se ci fosse dato un sol momento per aggiustare le cose dell'anima; ma questo momento non l'avranno più. Nel cielo poi non si piange, ma se i beati potessero piangere, piangerebbero solamente il tempo perduto in questa vita, in cui potevano acquistarsi maggior merito pel Paradiso. I santi conobbero questa grande verità, e perciò, si davano la massima sollecitudine per impiegarlo bene. S. Alfonso de' Liguori per essere in certa maniera costretto ad occupare santamente il tempo fece voto di non mai perdere un momento di vita, e adesso gode la ricompensa del tempo ben impiegato con un'eternità di gloria.

2. Ma che? esclama s. Bernardo, non avvi cosa più preziosa del tempo, e non avvi cosa più disprezzata. Nihil pretiosius tempore, sed nihil vilius æstimatur. Vedrai quel giuocatore a perdere il tempo in giuochi e passarvi i giorni e le notti; se gli dimandi: che fai? risponde: passiamo il tempo. O pazzo che sei, e non vedi che perdendo il tempo ne' giuochi, il demonio giuoca la tua eterna salvezza? Vedrai quel1' altro vagando trattenersi ore intiere in mezzo ad una strada a guardare chi passa, a parlare di cose inutili e talvolta oscene; se gli dimandi: che fai? risponde: faccio passare il tempo. Poveri ciechi! perdono tanti giorni, e giorni che non tornano più. O tempo disprezzato, tu sarai la cosa più desiderata dai mondani al punto di morte. Desidereranno di aver tempo per aggiustare le cose dell'anima, ma Iddio risponderà: tempus non erit amplius. Pertanto ci esorta Iddio a ricordarci di Lui e a procurarci la sua grazia prima che manchi la luce dei nostri giorni. Memento creatoris tui, antequam tenebrescat sol et lumen (Eccl. 12. 2). Che pena è pel pellegrino che si avvede di aver sbagliata la via quando è già fatta notte, e non v'è più tempo di rimediarvi! Questa sarà la pena di chi si trova in punto di morte, e non avrà speso il suo tempo a servire Iddio. O fratello, prendiamo il consiglio che ci dà il Salvatore, e cominciamo a camminare per la via del Cielo or che abbiamo la luce, perchè questa luce si perde in morte. Ambulate, dum lucem habetis.

3. Se a taluno di noi fosse recata la nuova che in breve dovrà trattarsi la causa della sua vita e delle sue sostanze, certamente si affretterebbe per avere un buon avvocato, per infermare i giudici delle sue ragioni, adoperando ogni mezzo per procacciarsi una sentenza favorevole! E noi che facciamo? Sappiamo certo che tra breve, e può essere ad ogni momento, si ha da trattare il negozio della nostra eterna salute, e noi perdiamo il tempo. Dirà taluno: ma io son giovane, mi darò di poi a Dio. Sappi, rispondo io, che l'inferno è pieno di quelli che desideravano di darsi poi al Signore. Gesù Cristo maledisse quel fico che trovò senza fruito, ancorchè non fosse tempo de' frutti. Non enim erat tempus ficorum (Marc. 11. 13). Con ciò volle Gesù Cristo significarci, che l'uomo in ogni tempo anche nella gioventù deve render frutto di opere buone, altrimenti sarà maledetto e non darà più frutti per l'avvenire. Iam non amplius in æternum ex te fructum quisquam manducet. Cosi disse il Redentore a quell'albero, e cosi maledice chi da Lui chiamato, non corrisponde.

Dirà quell'altro: ma io che male faccio? Mio Dio! non è male perdere il tempo in giuochi, in conversazioni inutili che niente giovano all'anima? Forse Iddio ci dà questo tempo affinchè lo perdiamo in simil guisa? Che male facevano quegli operai che stavano sulla piazza oziosi perchè niuno dava loro lavoro? Pure furono rimproverati dal padrone della vigna con quelle parole: perchè state qui tutto il giorno in ozio? (Matt. c. 20). Forse non dice il Salvatore, che in fine della vita ci chiederà conto di ogni parola oziosa: de omni verbo otioso. Ci chiederà conto di ogni momento di nostra vita usque ad ultimum quadrantem? Ascolta pertanto quello che ci dice Iddio: se per lo passato abbiamo occupato male il tempo: redimamus tempus et horas: studiamo di riparare al tempo ed alle ore perdute. E noi ripareremo al tempo ed alle ore perdute se faremo per l'avvenire quanto abbiamo trascurato nel passato: tempus redimes, dice s. Anselmo, si quæ facere neglexisti facis.

Fate, o mio Dio, che io mi penta del tempo perduto, ed impieghi quel tempo, che mi darete di vita, in fare opere buone e piangere i miei peccati.

Esempi.

I santi comprendevano la preziosità del tempo, e perciò lavoravano giorno e notte per occuparlo a maggior gloria di Dio. S. Bernardo diceva: tutto il tempo che tu passi non pensando al Signore, pensaci che l'hai perduto. S. Lorenzo Giustiniano diceva che un mondano darebbe in punto di morte ricchezze, onori e tutti i piaceri per un momento di vita. S. Francesco Borgia udendo altri a spendere il tempo parlando di cose del mondo, egli volgevasi a Dio con santi affetti. Ma richiesto poi del suo parere intorno a quanto erasi detto, più non sapeva che rispondere. Della qual cosa essendo stato corretto, rispose: amo meglio essere stimato rozzo d'ingegno, che perdere il tempo; malo rudis vocari, quam temporis facturam pati. Una religiosa, defunta in concetto di santità, apparve ad una sua compagna, e le disse: io sarei contenta di soffrire la dolorosa infermità che pativa in morte sino al giorno del giudizio per acquistare la gloria che corrisponde al merito di una sola Ave Maria.

Giaculatoria.

Maria datemi
Un'alma pura
Del ciel mostratemi
La via sicura.

Fate che ogni opera
Della mia vita
Torni al mio Dio
Sempre gradita.

Preghiera.

Ricordatevi o piissima Vergine Maria, che non si è mai udito al mondo, che da Voi sia stato rigettato od abbandonato alcuno, il quale implori i vostri favori. Io animato da questa fiducia, mi presento a voi. Non vogliate o madre del Verbo Eterno disprezzare le preghiere di questo vostro umilissimo figlio, uditelo favorevolmente, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria