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Giovedi, 25 aprile 2024 - Misteri luminosi - San Marco ( Letture di oggi )

Don Nikola Vucic:"Voi, chi dite che io sia?" - chiese Gesù ai discepoli. La stessa domanda sarà rivolta a tutte le generazioni di discepoli. Ed è posta anche a noi, a me e a te, che forse possiamo comprendere meglio l'impegno che essa richiede. Nessuno può rispondere per me. Essa mi induce a scavare dentro di me e mi obbliga a rispondere personalmente, e non in maniera convenzionale né con una risposta già confezionata, né per sentito dire; neanche il catechismo basta più per rispondere. Si può rispondere veramente solo se si prega e si entra in intimità con Cristo. Ogni volta che entri nel Mistero di Cristo trovi risposta anche ad un'altra domanda esistenziale, cioè chi sei tu? Più entri in Cristo, più conosci te stesso.
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Meditazioni su Maria Ausiliatrice di San Giovanni Bosco



Maria Ausiliatrice



Maria protettrice degli eserciti che combattono per la fede.

Ora diamo un rapido cenno sopra alcuni fatti che riguardano alla speciale protezione che la santa Vergine ha costantemente prestato agli eserciti che combattono per la fede.

Giustiniano imperatore ricuperò l'Italia oppressa da sessant'anni dai Goti. Narsete suo generale era avvisato da Maria quando doveva scendere in campo e non prendeva mai le armi senza i cenni di lei. (Procopio, Evagrio, Niceforo, e Paolo Diacono. Baronio all'anno 553).

Eraclio imperatore riportò una gloriosa vittoria contro i Persiani e s'impadronì delle ricche loro spoglie, riferendo il prospero esito delle sue armi alla Madre di Dio cui si era raccomandato. (Ist. Greca art. 626).

Lo stesso Imperatore l'anno dopo trionfò ancora dei Persiani. Una grandine spaventosa lanciata nel campo dei nemici li scompigliò e li mise in fuga. (Ist. Greca).

La città di Costantinopoli venne un'altra volta liberata dai Persiani in una maniera affatto prodigiosa. Mentre durava l'assedio videro i Barbari sul far del mattino una nobile matrona scortata da un corteggio di Eunuchi uscire dalla porta della città. Credendo essi che fosse la moglie dell'Imperatore e si recasse dal marito per implorar la pace le lasciarono libero il passo. Come poi la videro recarsi dall' Imperatore le tennero dietro fino ad un luogo detto del vecchio sasso, dove scomparve dai loro occhi. Allora suscitossi fra loro un tumulto, si batterono a vicenda e fu così terribile la strage che il loro generale fu costretto a levar l'assedio. Si crede che quella matrona fosse la Beatissima Vergine. (Baronio).

L'immagine di Maria portata processionalmente intorno le mura di Costantinopoli liberò questa città dai Mori che la tenevano da tre anni assediata. Già il condottiero nemico disperando di vincere domandò per favore di poter entrare a veder la città promettendo di non osarvi alcuna violenza. Mentre i suoi soldati entravano senza difficoltà, giunto il suo cavallo alla porta detta del Bosforo, non fu verso di farlo andare avanti. Allora il barbaro guardando in su vide sulla porta l'immagine della Vergine che egli aveva poco prima bestemmiato. Rimosse allora il passo e prese il cammino verso il mare Egeo dove fece naufragio. (Baronio anno 718).

Lo stesso anno i Saraceni portarono le armi contro Pelagio Principe degli Asturi. Questo pio generale ricorse a Maria ed i dardi e le saette lanciate contro di lui si ritorcevano contro i nemici della fede. Ventimila Saraceni rimasero estinti, e sessanta mila perirono sommersi nelle acque. Pelagio insieme coi pochi suoi erasi rifuggiato in una spelonca. Riconoscente poscia a Maria della vittoria riportata fece edificare in quella spelonca un tempio alla beatissima Vergine. (Baronio).

Andrea generale di Basilio Imperatore di Costantinopoli sconfisse i Saraceni l'anno 867. Il nemico aveva in questo conflitto insultato a Maria scrivendo ad Andrea: Vedrò ora se il figliuol di Maria e sua Madre ti potranno salvare dalle mie armi. Il pio generale prese l' insolente scritto, lo appese all'immagine di Maria dicendo: Vedi, o Madre di Dio: vedi, o Gesù, quali insolenze pronunci contro il tuo popolo questo barbaro arrogante. Ciò fatto sale in arcione ed intimata la zuffa mena di tutti i suoi nemici sanguinosissima strage. (Curopalate ann. 867).

L'anno 1185 il sommo Pontefice Urbano II mise le armi dei Crociati sotto gli auspici di Maria, e Goffredo Buglione alla testa dell'esercito cattolico liberava i luoghi santi dal dominio degli infedeli.

Alfonso VIII re di Castiglia ottenne sopra i Mori una gloriosa vittoria portando nel campo di battaglia l'immagine di Maria sui vessilli. Duecento mila Mori rimasero in campo. A perpetuare la memoria di questo fatto la Spagna celebrò ogni anno al giorno 16 luglio la festa della santa Croce. Lo stendardo poi su cui era impressa l'immagine di Maria, che aveva trionfato dei nemici, si conserva tuttora nella chiesa di Toledo. (Ant. de Balimghera).

Alfonso IX re di Spagna sconfisse pure col soccorso di Maria duecento mila Saraceni. (Idem die XXI junii).

Giacomo I re di Aragona strappò dai Mori tre nobilissimi regni e sconfisse dieci mila dei loro. Riconoscente di questa vittoria innalzò vari templi a Maria. (Idem die XXI julii).

I Carnotesi assediati nella loro città da una banda di corsari esposero sopra di un'asta a modo di vessillo una parte della veste di Maria che Carlo Calvo aveva portato da Costantinopoli. I barbari avendo lanciato contro questa reliquia i loro dardi rimasero ciechi d'improvviso, nè poterono più fuggire. Di che avvedutisi i divoti Carnotesi presero le armi e ne fecero strage.

Carlo VII re di Francia ridotto alle strette dagli Inglesi ebbe ricorso a Maria, e non solo potè in più battaglie sconfiggerli, ma liberò ancora una città dall'assedio e ne ridusse molte altre sotto il proprio dominio. (Lo stesso al giorno 22 luglio).

Filippo il Bello Re di Francia sorpreso dai nemici e abbandonato dai suoi ricorre a Maria e si trova incontanente circondato da una prodigiosa schiera di guerrieri pronti a combattere in sua difesa. In breve trentaseimila nemici sono atterrati, gli altri si arrendono prigionieri o si danno alla fuga. Riconoscente di tanto trionfo a Maria, le innalzò un tempio e quivi appese tutte le armi di cui si era servito in quel conflitto. (Idem XVII aug.).

Filippo Valesio re di Francia sconfisse con un pugno d'uomini venti mila nemici. Reduce trionfante in quello stesso giorno in Parigi si recò tosto alla cattedrale dedicala alla Vergine. Quivi offerse alla sua generosa Ausiliatrice il suo cavallo e le regie sue armi. (Idem XXIII aug.).

Giovanni Zemisca imperatore dei Greci sbaragliò i Bulgari, Russi, Sciti ed altri barbari, i quali insieme collegati in numero di trecento trenta mila minacciavano l'impero di Costantinopoli. La Beatissima Vergine vi mandò il martire s. Teodoro, il quale comparso sopra un bianco cavallo ruppe le file nemiche; onde Zemisca edificò un tempio in onore di s. Teodoro e fece portare in trionfo l'immagine di Maria. (Curopalate).

Giovanni Comneno aiutato dalla protezione di Maria vinse un'orda di Sciti ed in memoria del fatto ordinò una pubblica festa in cui l'immagine della Madre di Dio venne portata trionfalmente sopra d'un carro trapuntato di argento e di preziosissime gemme. Quattro cavalli bianchissimi guidati dai Principi e famigliari dell'Imperatore traevano il carro; l'Imperatore camminava a piedi portando la croce. (Niceta ne' suoi Annali).

I cittadini di Ipri assediati dagli Inglesi e ridotti agli estremi ricorsero colle lacrime all'aiuto della Madre di Dio, e Maria apparsa visibilmente li consolò e pose in fuga i nemici. Il fatto avvenne nel 1383 e gli Ipresi celebrano ogni anno la memoria della loro liberazione con una festa religiosa la prima domenica di agosto. (Maffeo lib. 18, Cronaca Univers.).

Simone conte di Monforte con ottocento cavalieri e mille pedoni sconfìsse presso Tolosa cento mila Albigesi. (Bzovio Annali anno 1213).

Vladislao re di Polonia poste le sue armi sotto la protezione della Vergine sconfisse cinquanta mila Teutoni e prese le loro spoglie le portò in trofeo al sepolcro del martire s. Stanislao. Martino Cromero nella sua storia di Polonia racconta che questo santo martire fu veduto, finchè durò la battaglia, vestito di abiti pontificali in atto di animare i Polacchi e di minacciare i nemici. Credesi che que sto santo vescovo fosse stato mandato dalla Vergine in aiuto ai Polacchi, i quali prima della pugna eransi raccomandati a Maria.

Nell'anno 1546 i Portoghesi assediati da Mamudio re delle Indie invocarono il soccorso di Maria. Contava il nemico oltre sessanta mila uomini peritissimi nella guerra. Durava da sette mesi l'assedio e già si trattava della resa, quando un'improvvisa costernazione invase i nemici. Una nobile matrona circondata di celeste splendore erasi mostrata sopra una chiesuola della città, e faceva sfolgorare tanta luce sugl'Indiani, che non potendosi più distinguere fra loro si diedero a precipitosa fuga. (Maffeo lib. 3 Stor. delle Indie).

L' anno 1480 pugnando i Turchi contro la città di Rodi erano già riusciti a piantare i loro vessilli sulle mura, quando apparve la beata Vergine armata di scudo e di lancia col precursore s. Gio. Battista e con una schiera di guerrieri celesti armati. Allora si scompigliarono i nemici e si trucidarono a vicenda. (Giacomo Bosso St. dei cav. di Rodi).

Massimiliano duca di Baviera ridusse al dovere un' orda di ribelli eretici Austriaci e Boemi. Sul vessillo del suo esercito aveva fatto imprimere l'effigie della Vergine colle parole: Da mihi virtutem contro hostes tuos. Dammi forza contro a' tuoi nemici. (Jeremias Danelius. Trimegisti cristiani lib. 2 cap. 4, § 4).

Arturo re d'Inghilterra portando l'imagine di Maria sul suo scudo si rese invulnerabile nelle battaglie; ed il Principe Eugenio col nostro Duca Vittorio Amedeo, i quali la portavano sullo scudo e sul petto, vinsero con un pugno di prodi l'esercito francese forte di 80 mila uomini sotto Torino. La maestosa Basilica di Soperga fu innalzata dal suddetto Duca poi Re Vittorio Amedeo in segno di gratitudine per questa vittoria.

Fonte: http://www.donboscosanto.eu