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Sabato, 20 aprile 2024 - Misteri gaudiosi - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi )

Don Nikola Vucic:Quanto è grande la potenza della preghiera! Essa è come quella regina che in ogni momento ha libero accesso presso il Re, e può ottenere tutto ciò che vuole. Per pregare bene non è necessario dire delle belle frasi, bensì amare e fidarsi. Dove, nella preghiera, cadono le lacrime, fioriscono molte grazie. Per pregare puoi fare come i bimbi piccoli che non sanno parlare ma solamente balbettare, e ugualmente il padre li comprende. È la fiducia quella che conta. La preghiera è uno slancio del cuore, è uno sguardo d'amore. La preghiera dilata l'anima e ti avvicina a Dio.
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Meditazioni su Maria Ausiliatrice di San Giovanni Bosco



Maria Ausiliatrice



Maria manifesta nelle nozze di Cana il suo zelo e la sua potenza presso suo figlio Gesù.

Nel Vangelo di s. Giovanni troviamo un fatto che dimostra chiaramente la potenza e lo zelo di Maria nell'accorrere in nostro aiuto. Noi riferiamo il fatto quale ce lo narra l' evangelista s. Giovanni al c. II.

In Cana di Galilea vi fu uno sposalizio ed era quivi la madre di Gesù. E fu invitato anche Gesù co' suoi discepoli alle nozze. Essendo venuto a mancare il vino, disse a Gesù la madre: Essi non hanno più vino. E Gesù le disse: Che ho io a fare con te, o donna? non è per anco venuta la mia ora. Disse la madre a coloro che servivano: Fate quello che el vi dirà. Ora vi erano sei idrie di pietra preparate per la purificazione giudaica, le quali contenevano ciascuna da due a tre metrete. Gesù disse loro: Empite d'acqua quelle idrie. Ed essi le empirono fino all'orlo. E Gesù disse loro: Attignete adesso e portate al maestro di casa. E ne portarono. E appena ebbe fatto il saggio dell'acqua convertita in vino, il maestro di casa, che non sapeva d'onde questo uscisse (lo sapevano però i servi che avevano attinta l'acqua), il maestro di casa chiama lo sposo e gli dice: Tutti servono da principio il vino di miglior qualità, e quando la gente si è esilarata, allora danno dell'inferiore, ma tu hai serbato il migliore fino ad ora. Così Gesù in Cana di Galilea diede principio a far miracoli e manifestò la sua gloria e in lui credettero i suoi discepoli.

Qui s. Giovanni Grisostomo domanda: Perchè Maria aspettò a questa occasione delle nozze di Cana ad invitare Gesù a far miracoli e non lo pregò di farne prima? E risponde, che ciò fece Maria per ispirito di sommissione alla divina provvidenza. Per trent'anni Gesù aveva menato vita nascosta. E Maria che faceva preziosa conserva di tutti gli atti di Gesù, conservabat haec omnia conferens in corde suo, come dice s. Luca (capo II, v. 19), venerava con rispettoso silenzio quell'umiliazione di Gesù. Quando poi si accorse che Gesù aveva cominciata la sua vita pubblica, che s. Giovanni nel deserto aveva già cominciato nelle sue prediche a parlare di lui e che Gesù aveva già dei discepoli, allora secondò l'avviamento della grazia con quello stesso spirito di unione a Gesù con cui aveva per trent' anni rispettato il suo nascondimento ed interpose la sua preghiera per sollecitarlo a fare un miracolo e manifestarsi agli uomini.

S. Bernardo, nelle parole Vinum non habent, non, hanno vino, ravvisa una grande delicatezza di Maria. Ella non fa una prolissa preghiera a Gesù come Signore, nè gli comanda come a figlio; non fa che annunziargli il bisogno, la mancanza del vino. Coi cuori benefici e propensi alla liberalità non occorre di strappare colle industrie e colla violenza la grazia, basta proporre l' occasione. ( S. Bernardo serm. 4 in cant.)

L'angelico dottore s. Tommaso ammira in questa breve preghiera la tenerezza e la misericordia di Maria. Imperocchè è proprio della misericordia il reputar nostro il bisogno altrui, giacchè la parola misericordioso vuol quasi dire cuore fatto pei miseri, per sollevare i miseri, e cita qui il testo di s. Paolo ai Corinti: Quis infirmatur et ego non infirmor? Chi è infermo, che non sia io infermo? Or siccome Maria era piena di misericordia, voleva provvedere alla necessità di questi ospiti e perciò dice il Vangelo: Mancando il vino, lo disse la Madre di Gesù a lui. Onde ci anima s. Bernardo a ricorrere a Maria perchè se ebbe tanta compassione della vergogna di quella povera gente e loro provide, quantunque non pregata, quanto più avrà pietà di noi se la invochiamo con fiducia? (S. Bernardo serm. 2 dominiate II Èpif.)

S. Tommaso loda poi ancora la sollecitudine e diligenza di Maria nel non aspettare che il vino fosse del tutto mancato ed i convitati venissero ad accorgersene con disonore degli invitanti. Appena fu imminente il bisogno trasse opportuno il soccorso secondo il detto del Salmo 9: Adiutor in opportunitatibus, in tribulatione.

La bontà di Maria verso di noi dimostrata in questo fatto splende maggiormente nella condotta che tenne dopo la risposta del suo divin figliuolo. Alle parole di Gesù un'anima meno confidente, meno coraggiosa di Maria, avrebbe desistito dallo sperare più in là. Maria invece per nulla conturbata si rivolge ai servi della mensa e dice loro: Fate quello che egli vi dirà. Quodcumque dixerit vobis, facite (cap. II, v. 4). Come se dicesse: Sebbene sembra che neghi di fare, tuttavia farà (Beda).

Il dotto P. Silbeira enumera un gran complesso di virtù che risplendono in queste parole di Maria. Diede la Vergine (dice questo autore) luminoso esempio di fede, imperocchè sebbene udisse dal figliuolo la dura risposta: Che ho da fare con te, tuttavia non esitò. La fede quando è perfetta, non esita a fronte di qualunque avversità.

Insegnò la fiducia: imperocchè sebbene udisse dal figliuolo parole che sembravano esprimere una negativa, anzi, come dice il ven. Beda sopracitato, poteva la Vergine credere benissimo che Cristo avrebbe respinto le sue preghiere, tuttavia operò contro la speranza, molto confidando nella misericordia del figlio.

Insegnò l'amore verso Dio, mentre procurò che con un miracolo se ne manifestasse la gloria. Insegnò l'obbedienza mentre persuase ai servi di obbedire a Dio non in questo nè in quello ma in ogni cosa senza distinzione; quodcumque dixerit, qualunque cosa vi dirà. Diede pure esempio di modestia mentre non approfittò di questa occasione per gloriarsi d'essere madre d'un tanto figlio giacchè non disse: Qualunque cosa vi dirà mio figlio; ma parlò in terza persona. Inspirò ancora la riverenza verso Dio col non pronunziare il santo nome di Gesù. Non ho ancora mai trovato, dice questo autore, nella Scrittura che la beata Vergine abbia pronunziato questo santissimo nome per la somma venerazione che ne professava. Diede esempio di prontezza, imperocchè non li esorta ad udire ciò che avrebbe detto, ma a farlo. Insegnò finalmente la prudenza colla misericordia, poichè disse ai servi che facessero qualunque cosa avesse loro detto affinchè quando avessero inteso l'ordine di Gesù di riempir d'acqua le idrie, non lo avessero imputato una ridicolaggine: era proprio d'una misericordia somma e prudente il prevenire che altri cada nel male (P. Silveira tom. 2, lib. 4, quest. 21).

Fonte: http://www.donboscosanto.eu