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Giovedi, 18 aprile 2024 - Misteri luminosi - San Galdino ( Letture di oggi )

Don Nikola Vucic:Il matrimonio cristiano è l'unione indissolubile. L'amore non è una bolla di sapone, non è una scintilla bensì il fuoco, la fiamma continuamente alimentata. Il vero rapporto d'amore deve essere inserito in un progetto, in un cammino di crescita. Nel matrimonio trovi nell'altro te stesso e trovi anche Cristo. Quando si cerca di entrare nell'altro, ci si rende conto che l'altro è un mistero, uno spazio infinito, dove nulla è dato per scontato: ogni passo è una sorpresa, una scoperta. Non ci si conosce mai abbastanza. Nel matrimonio non si può essere superficiali bensì profondi. Cioè bisogna saper comunicare dal profondo del cuore. Solo così i conflitti e i problemi vengono chiariti. E i coniugi emergono rinnovati e rafforzati. Nel vero rapporto d'amore, l'altro ti tiene sempre per mano, e tu lo sai. E se tu lo tradissi, tradiresti te stesso. Ma questo è comprensibile solo dentro un contesto di fede. Chi crede sa che la vita è l'offerta di sé, l'impegno, sacrificio e servizio.
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Meditazioni su Maria Ausiliatrice di San Giovanni Bosco



Maria Ausiliatrice



Grazie ricevute ad intercessione di Maria Ausiliatrice

Una madre consolata.

«Alcune settimane fa, allorché io aveva il bene d'incontrarla a Torino, ella mi richiedeva una notizia coscienziosa, esatta de' favori speciali da me ottenuti per intercessione della santissima Vergine, Aiuto dei Cristiani; e tanto per compiacere al suo desiderio, quanto per non defraudare più a lungo la nostra divina Madre di quella maggior gloria che potrà venirle dall'esposizione di questi fatti, non indugio a farle noto quanto segue:

Dopo la perdita quasi improvvisa sofferta nel luglio 1866 del mio primo ed unico bambino di mesi 17, bello come un angelo e tutta la delizia della mia vita, io restava immersa nel più profondo cordoglio, il quale, anzichè diminuire per volger di tempo, si faceva sempre più acuto, per essere alimentato dalla quasi certezza che non sarei stata più madre. Di fatto le mie condizioni di salute male andata non potevano fauni sperare nuova prole, e a detta di rinomati professori, io non era più in grado di essere consolata con altra figliuolanza, a meno di un miracolo. Le cure sino allora praticate a questo scopo non avevano sortito alcun esito, e l'abbattimento morale, veramente straordinario, al quale ogni giorno io vieppiù mi abbandonava, era un ostacolo insuperabile al buon risultato di quelle che ancora in seguito continuai a praticare. Passarono così circa quattro anni, senza che neanche per un istante venissi lusingata dalla speranza. Fu allora (maggio 69) che da persona amica mi venne suggerito di implorare il soccorso di Maria santissima Ausiliatrice, al cui onore era stata edificata una chiesa in Torino.

Io non aveva mai inteso parlarne, e spinta dal desiderio di trovare un conforto ai mei mali, scrissi alla S. V. Rev.ma, chiedendole se avessi potuto sperare dalla pietà della santa Vergine ciò che niun mezzo umano era stato valevole a procurarmi. Alla mia lettera ella gentilmente rispondeva che si sarebbe ben volentieri unita con me nel pregare Maria santissima Ausiliatrice, la quale non mancherebbe accordarmi quanto io chiedevo, sebben difficile, purchè non fosse contrario alla maggior gloria di Dio, e mi prescriveva alcune preci da recitare per un anno. La mia fede per altro era si debole che, essendo trascorsi parecchi mesi senza sentirmi affatto migliorata in salute, giunsi al maggio dell'anno susseguente con pochissima confidenza in un migliore avvenire. Potrà ella quindi giudicare della mia sorpresa e molto più della inesplicabile mia consolazione, allorchè, terminato appena il mese di maggio, e precisamente un anno dopo di aver invocato la prima volta il potente aiuto di Maria Ausiliatrice, io mi avvedeva di essere stata esaudita!...

Ma qui non terminano le grazie, che questa buona Madre continuava a compartirmi; giacchè due valenti modici, ritenendo essere soltanto ammalata, di comune accordo, dividendo la mia opinione, mi giudicarono affetta da grave malattia, e nulla trascurarono per ritornarmi allo stato normale. Bagni caldi, nitrato d'argento applicato ogni giorno per circa quattro settimane, ed in ultimo sanguisughe, che mi procurarono forte emissione di sangue, resa più abbondante dal bagno caldo, furono i rimedi praticati su di me in questo tempo.

Qui la prego voler notare come, sebbene ignara del gran pericolo al quale m'esponevo, fui nonostante graziata di un doppio favore, conservando l'esistenza della mia creatura, e un anno dopo fui di nuovo graziata di un bambino, e preservando me dalle conseguenze inevitabili di un sistema così opposto alla mia situazione.

Sarebbe troppo lungo raccontarle quante altre volte nel seguito ed in quanti altri incontri io abbia avuto a sperimentare l'efficacia del ricorso alla santa Vergine Ausiliatrice, particolarmente allorchè trattavasi della sanità de' miei bambini, quali posso dire nati e conservati per di lei speciale favore. Gioverà soltanto ricordarle come l'anno scorso 1873, nel mese di agosto, essendo caduta gravemente inferma la ragazza per febbre tifoidea, che in due settimane la ridusse agli estremi, si trovò in poche ore in via di miglioramento, e quindi libera affatto dalla febbre, non appena io implorai con mia lettera alla S. V. la benedizione dell'Augusta Regina del cielo.

Dopo tutto ciò, mi fo un dovere attestarle essere il qui sopra esposto assoluta verità, senza niuna esagerazione, ed essermi anzi tenuta ben moderata nelle esposizioni e parca nel riferire le minute circostanze.
E pregandola della sua benedizione, con la più alta stima ed affettuoso attaccamento torno a ripetermi

Contessa EMMA BRANCADORO.

Fermo (Marche),
giorno dell'Assunzione, 1874

Fonte: http://www.donboscosanto.eu