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Giovedi, 25 aprile 2024 - Misteri luminosi - San Marco ( Letture di oggi )

Santa Faustina Kowalska:Mi trovavo in sanatorio a Pradnik. In piena notte, venni svegliata all'improvviso. Compresi che un'anima si trovava nella necessità urgente che qualcuno pregasse per lei. Mi recai in corsia e vidi una persona già entrata in agonia. All'improvviso, udii interiormente questa voce: «Recita la coroncina che ti ho insegnato». Corsi a prendere il rosario e, in ginocchio accanto all'agonizzante, recitai la coroncina con tutto il fervore di cui ero capace. A un tratto, l'agonizzante aprì gli occhi e mi guardò. La mia coroncina non era ancora terminata e già quella persona era spirata con una singolare serenità dipinta sul volto. Avevo chiesto ardentemente al Signore di mantenere la promessa fattami a proposito della coroncina, ed egli mi fece conoscere che, in quell'occasione, l'aveva mantenuta. Fu la prima anima salvata grazie a questa promessa del Signore. Rientrata nella mia stanzetta, udii queste parole: «Nell'ora della morte, difenderò come mia gloria ogni anima che reciterà la coroncina. Se un'altra persona la reciterà presso un moribondo, otterrà per lui il medesimo perdono». Quando si recita la coroncina al capezzale di un agonizzante, l'ira di Dio si placa e una misericordia a noi ignota avvolge l'anima, perché commuove profondamente l'Essere divino la rievocazione della passione dolorosa di suo Figlio.
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Meditazioni su Maria Ausiliatrice di San Giovanni Bosco



Maria Ausiliatrice



Grazie ricevute ad intercessione di Maria Ausiliatrice

Offerta da Krawsha (Austria) per grazia ricevuta.

Pochi giorni sono, oppressa dallo spavento, io invocava il soccorso delle preghiere di V. S. a favore del mio genero Carlo Lutzow, ed ora non so con quali espressioni poterla ringraziare; ascolti. Il mio Carlo, dopo seria malattia, era a quel punto che chiamasi l’ estremo della vita. Con somma esemplarità ricevette i santi sacramenti, e mostrava la rassegnazione e la fortezza del vero cristiano agonizzante. Ma io, mia figlia, e tutti della famiglia eravamo atterriti al pensiero della perdita di lui. Giunse opportuna la sua lettera che mi invitava a cominciare una novena in onore di Maria Ausiliatrice, unica nostra speranza in quel terribile frangente. Al giorno 18 cominciammo la memorabile novena, e misi al collo dell'infermo la prodigiosa medaglia di Maria Ausiliatrice che ella mi aveva regalato passando per Torino. Maraviglia a dirsi! il giorno stesso l'ammalato acquistò tanto aumento di forze con tale diminuzione di male, che i medici al giorno seguente lo giudicarono fuori di ogni pericolo.

Ringrazi meco il Signore e la santa Vergine Maria, e dopo di essi ringrazio lei e tutti que' buoni giovanetti che fervorosi si raccolsero nella novella chiesa per invocare il soccorso di colei che sempre accoglie le preci di quelli che col labbro del fervore e della innocenza invocano il suo potente aiuto.
Oggi (26 luglio) il mio Carlo parla, ride, celia, ed ha già potuto ristorarsi con bibite e commestibili di vari generi.
Sia adunque ora e sempre da tutti ed in ogni luogo benedetto, esaltato invocato il nome di Maria Ausiliatrice.
Fra breve riceverà un po' di danaro pei suoi poveri giovanetti. Colla più sincera e durevole gratitudine mi professo


Krawska nell'Austria,
26 luglio 1858

Obbl.ma Serva
Baronessa LUIGIA GUDNAU.

Repentina guarigione dalla sordità.

Chi entra nella chiesa dedicata a Maria Ausiliatrice in Torino, ne vede le pareti, la sacra Immagine e l'altare ornati di una svariata quantità di voti che ricordano diversi segnalati benefizi che l'augusta Regina del Cielo ottenne a' suoi divoti. Uno di essi attesta la repentina guarigione dalla sordità del T. Antonio Cinzano prevosto vie. foraneo di Castelnuovo d'Asti.

Fra i molti incomodi che travagliavano la cagionevole sanità di quel buon Pastore era la sordità che lo rendeva inetto agli affari più importanti della parrocchia, specialmente l'assistenza agli infermi e l'ascoltare le confessioni dei fedeli.

Dopo diciotto mesi di peggioramento il suo malore giunse a tanto elio udiva nemmeno più la parola pronunciata con tutta gagliardia vicino all'orecchio. E difficile immaginarsi quale cordoglio cagionassegli un simile stato! Il rincrescimento di non poter più compiere i suoi doveri degenerò in tetra malinconia, che finiva di rovinare quel po' di sanità che ancora gli rimaneva.

Avendo inutilmente fatto prova dei ritrovati dell'arte, pensò di ricorrere all'aiuto del cielo, alla protezione della Vergine Ausiliatrice. Ascoltiamo le stesse sue parole con cui soleva con piacere raccontare quel fatto. Oggi, diceva, voglio raccomandarmi a questa buona Madre nella santa Messa, e se, come tanti ottennero, potrò anch'io essere liberato da questo mio miserabile stato, farò un'offerta per la chiesa testé costrutta in Torino.

Ciò detto si veste de'sacri arredi, va all'altare e comincia: In nomine Patris etc. Colui che serviva la Messa secondo il solito risponde ad alta voce quanto poteva. Più sottovoce, dice il Prevosto, mi stordisci con queste parole, e continua: Iudica me, Deus ecc. L'altro risponde più piano, ma con voce tuttora elevata. Ma il celebrante dice recisamente: Io odo, parla più sotto voce, la Madonna mi ha fatta la grazia.

«Niuno può farsi giusta idea della commozione che provai nella celebrazione di quella memoranda Messa, narrava'egli con trasporto di gioia. Ora mi cadevano le lagrime, ora innalzava giaculatorie di gratitudine alla santa Vergine Ausiliatrice. Ma il pensiero dominante era di dare a quel fatto tutta la pubblicità possibile, affinché fosse ovunque glorificata l'Augusta Madre del Salvatore a stimolo di chi, trovandosi in gravi tribolazioni, volesse fare a lei ricorso.
Terminata la Messa e giunto in sacristia le sue prime parole furono: Io sono guarito, Maria Ausiliatrice mi ha fatto la grazia.

Egli raccontava spesso questo fatto con gran compiacenza e desiderava che venisse quanto prima pubblicato; ma per ragionevoli motivi si giudicò bene differire quella pubblicazione fino ad ora, che la Divina Provvidenza chiamò all'altra vita il compianto Pastore, che sarà sempre di grata memoria presso ai Castelnovesi e presso a tutti quanti ebbero opportunità di conoscerlo.

In confermazione di quanto sopra, il sacerdote Savio Ascanio, allora viceparroco di Castelnuovo d'Asti, aggiugno quanto segue: La sordità del nostro prevosto era giunta a tal segno, che non udiva più il suono gagliardissimo del campanone. Quando parti: dalla casa parrocchiale per recarsi a, celebrare la s. Messa, il giorno della festa degli Angeli Custodi, era affittissimo ed aveva fatto piangere la fantesca perchè credeva parlasse espressamente a bassa voce per fargli dispetto, mentre ella gridava con quanta ne aveva in gola per farsi capire, sebbene inutilmente. Diceva che ricuperò l'udito tutto ad un tratto nel cominciare In nomine Patris della s. Messa. Reduce dalla chiesa sembrava pazzo per la straordinaria contentezza. Chiamò subito il vicecurato facendo una lunga e così concitata scampanellata che sembrava volesse strappar la fune del campanello. Disceso il vicecurato, gli raccontò come la Madonna gli avesse ottenuta la grazia e come era suo fermo proposito di recarsi all'Oratorio di s. Francesco di Sales, ossia alla chiesa di Maria Ausiliatrice per ringraziarla. Ciò che fece quanto prima con molta ctivozione. Quel dì che venne a compire quell'atto religioso sembrava fuor di sè per la contentezza. Celebrata la santa Messa all'altar di Maria Ausiliatrice, non finiva più lungo il giorno di raccontare la grazia ottenuta, magnificando la grande potenza di Maria. Di poi per dare ancora uno sfogo alla sua divozione, volle salire sulla cupola della chiesa per toccare e baciarvi i piedi della statua dorata che rappresenta colei che la Chiesa proclama potente aiuto dei cristiani. Ciò cagionò grande meraviglia atteso la sua avanzata età e la sua sanità da molto tempo cagionevole. È poi degno di osservazione che fino a tanto che visse godeva sempre assai quando aveva qualche occasione di parlare della Madonna, incoraggiando tutti a fare con fede ricorso a lei nei bisogni della vita.

(Fin qui il sac. Sario Asconio allora Vicepar. di Castelnuovo ed ora Rettore della Casa del Rifugio in Torino )

Fonte: http://www.donboscosanto.eu