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Giovedi, 25 aprile 2024 - Misteri luminosi - San Marco ( Letture di oggi )

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Le apparizioni della Madonna a Marienfried



MarienFried

La cappella

Durante la predicazione mariana del maggio dell'anno di guerra 1944 il parroco d. Humpf a­veva lanciato l'idea, vedendo che la catastrofe si stava avvicinando, di fare un voto alla Madonna: se Ella proteggerà la parrocchia di Pfaffenhofen, allora in ringraziamento si edificherà una cappel­la in Suo onore. Il pericolo era grande per Pfaf­fenhofen, poichè ogni giorno la zona veniva sor­volata dagli aerei nemici, e nessuno era ormai più al sicuro. Alcuni mesi prima Ulm era stata bom­bardata dagli aerei. Vicino a Pfaffenhofen c'era­no importanti obbiettivi militari. Un'importante strada strategica di ritirata per le truppe tedesche passava per Pfaffenhofen. Quasi ogni settimana sostavano automezzi militari sulla piazza e at­torno alla Chiesa. C'era da aspettarsi il peggio. Chi avrebbe potuto salvare il paese da questo pe­ricolo? In questa situazione la comunità parrocchiale si rivolse a Colei che è l'Aiuto dei Cristia­ni", non solo con la preghiera, ma promettendo­Le di edificare una Cappella, se Ella fosse venuta loro in aiuto.

Anche il Parroco Humpf aveva fatto questa proposta, anche perchè, fin dai primi anni del suo sacerdozio, aveva desiderato di avere un pic­colo santuario mariano nella sua parrocchia. Co­sì il grande spirito di fede, spinto dalla necessità, e il desiderio amoroso del parroco si incontraro­no per fare la promessa alla Madonna.

La fiducia dei parrocchiani non fu delusa. La guerra finì senza disastri per Pfaffenhofen. Le bombe pesanti, che avrebbero dovuto esser lanciate su Pfaffenhofen, caddero nel bosco vici­no, dove scavarono parecchi e profondi crateri. Sarebbe bastata una di queste bombe a distrug­gere il centro di Pfaffenhofen. Questa salvezza non era forse la risposta della Madonna al voto dei suoi figli? La risposta dei parrocchiani non poteva essere che questa: darsi da fare per man­tenere la promessa fatta. Tutta la parrocchia era pronta a costruire la Cappella promessa in voto a Maria. Ma dove si doveva costruire? A sud-est di Pfaffenhofen sorgeva una collina coperta di albe­ri. Che ci sarebbe stato di più bello di una Chie­setta al margine del bosco? Si trattava di sceglie­re fra due posti: uno al margine a ovest dei bo­sco, e l'altro al margine opposto, ad est. A Pfaf­fenhofen c'era l'usanza che, la domenica in AI­bis, i bambini della prima comunione facessero un'escursione, assieme al Parroco, ad una cappella di Lourdes. Quell'anno si volle celebrare una ora solenne di preghiera, in onore della Madon­na, sui luogo dove sarebbe dovuta sorgere la cap­pella. Era quindi necessario abbellire un po' il luogo.

Anna, la sorella del parroco, preparò un'im­magine della Madonna di Schónstatt per l'edico­la. Ma lasciamo parlare di nuovo Anna Humpf, di ciò che accadde in quel 25 aprile: "Quando nel pomeriggio del 25 aprile uscimmo di casa alle tre per cercare il luogo adatto per la cappella e per dissodare il terreno, il parroco, Barbara di 22 anni ed io di 26, avevo preso con me l'immagine della Madonna di Schónstatt. Il parroco avrebbe voluto servirsene solo provvi­soriamente per ornare l'oratorio, poiché voleva mettere poi nella cappella una statua della Ma­donna scolpita in legno. Ma questa si trovava dal restauratore, e per il 25 aprile non era ancora fi­nita. Io stavo pensando: "Ciò che si è offerto u­na volta alla Madonna e Lei ha preso ed accetta­to come cosa Sua, lo deve anche tenere". Nessu­no di noi pensava che succedesse o che potesse succedere qualcosa di nuovo o di straordinario. I due posti scelti per la cappella sembravano u­gualmente adatti, per cui la scelta era difficile.

Mentre stavamo andando a vedere i due po­sti dove avrebbe potuto sorgere la cappella, il parroco ci raccontò la storia dell'origine della Basilica di S. Maria Maggiore in Roma. Poi sog­giunse: "Ora bisognerebbe sapere quale sarebbe il posto adatto per costruire la cappella. Un segno come quello di Roma ci faciliterebbe la scel­ta". Ma, mentre parlava in questo modo, egli pensava ad un segno dei tutto naturale, come, per esempio, ad un passante che arrivasse all'improv­viso e scegliesse il posto adatto. Noi andammo quindi insieme al primo posto, recitando il Rosa­rio. Appena arrivammo, ci mettemmo a dissoda­re il terreno attorno ad un giovane ciliegio. Noi volevamo appunto appendere all'albero il quadro che avevamo portato con noi.

Il parroco, Barbara ed io eravamo occupati in questo lavoro, e non pensavamo per nulla a qualcosa di straordinario, ma ci davamo molto da fare. Il parroco dissodava col piccone la gran­de sterpaglia, mentre noi due, tutte sudate, strap­pavamo con la zappa le ortiche e le altre erbacce. Era assolutamente assurdo che noi pensassimo ad un'apparizione. Tutto ciò che successe, arrivò come un fulmine a ciel sereno; fu una cosa ina­spettata ed allo stesso tempo incomprensibile. Barbara stava lavorando a sinistra, a un metro da me. Improvvisamente alzò la testa, tendendo l'o­recchio: -"Mi ha chiamato qualcuno".- Io non avevo sentito nulla. - "Eppure" -, essa corre un po' verso il bosco, si ferma, in modo che io la posso ancora vedere, e mi accorgo che parla e guarda come se qualcuno stesse davanti a lei. Io, in quel momento, non ci faccio caso, e continuo a lavorare. Essa ritorna dopo qualche minuto e mi dice raggiante di gioia e tutta eccitata: -"Hai visto la signora?" E' la signora che ho visto allo­ra, e che mi ha insegnato il Rosario dell'Immacolata. Non l'ho mai potuta dimenticare. Vorrei proprio sapere chi è questa signora. Ma essa non me l'ha detto -". Io le risposi che non avevo proprio visto nulla, e che non avevo prestato al­cuna attenzione. Continuammo a lavorare sodo per strappare almeno le erbacce attorno all'albe­ro. Dopo circa mezz'ora, Barbara mi disse: "A­desso mi chiama di nuovo". Io dissi: "Chi?" - "Deve essere quella signora", disse Barbara. Essa fu chiamata ancora una terza volta. Io dissi: "Và e fermati, se ti chiama". - "No, non ci vado, per­chè essa parla di cose che non capisco. Deve par­larmi in modo che si capisce. Io, per esempio, parlo chiaro". Io insistetti: "Se qualcuno ti ha chiamato, tu devi andare". Allora Barbara si al­lontanò di cinque o sei passi verso destra, fer­mandosi poi e parlando con una persona che noi non vedevamo. Mio fratello mi disse a mezzavo­ce, un po' seccato: "Ma che cos'ha?" Io prima non dissi nulla, poi scuotendo la testa, mi misi ad ascoltare ciò che Barbara stava dicendo: "Ma chi è Lei? Dove abita?". Poi scosse la testa, come se non capisse. “Io non capisco ciò che dice”. "E Lei come lo sa? Sì, accadde sei anni fa: era il lu­nedì di Pentecoste". Poi essa si mise di nuovo in ascolto e rispose: "Sì, accadde esattamente un anno fa, all'arrivo degli Americani". Stette anco­ra un momento in ascolto. Mio fratello mi do­mandò a voce bassa: "Ma che cos'ha Barbara?" Io gli dissi: "Lei vede qualcosa che noi non ve­diamo". Stavolta era distante circa quattro me­tri da noi, guardava e parlava. Poi si volse indietro, e disse in tono sicuro: "Ma stavolta anche voi l'avete vista!" Il parroco disse: "E chi?" - "Ma la signora! - disse Barbara - Stava lì in piedi. Dovete pure averla vista!" Noi scuotemmo la te­sta, dicendo: "Noi non abbiamo visto nulla". Barbara si inquietò, e disse: "Ma qui, in questo posto; è pur stata qui!" E ci fece vedere esatta­mente il posto. "Io non vedevo certo un fanta­sma! Essa ha detto qualcosa anche a voi". - "Che cosa?" - "La pace di Cristo sia con voi e con tut­ti coloro che qui pregano", disse Barbara.

Noi affermammo ancora una volta di non a­ver visto nè sentito nulla. -."Macchè! - disse - io sono sana di mente, io so benissimo ciò che ho visto!" Ed era molto irritata con noi. In quel momento arrivarono cinque o sei ragazze del gruppo che, finito il loro lavoro, volevano aiutar­ci a preparare bene il posto per la cappellina. Co­sì fu soltanto il giorno seguente, dopo la S. Mes­sa, che Barbara ci raccontò tutto in canonica.

La settimana seguente, nel nostro stretto cerchio di persona, riflettendo sul nome adatto da dare alla cappella, ne venne fuori la proposta di chiamarla "Marienfried", la "Pace di Maria". E questo nome fu scelto pensando al silenzio ed alla quiete di questo angolo di bosco, al bisogno di quell'ora, al desiderio ardente di una vera pa­ce, ma soprattutto pensando alle parole piene di significato della signora: "La pace di Cristo sia con voi e con tutti coloro che qui pregano".