Le apparizioni della Madonna a Marienfried
LO SVILUPPO DI MARIENFRIED: Costruzione e consacrazione della cappella
All'inizio del 1946 si cominciò a preparare il progetto e il preventivo per la costruzione della cappella, in esecuzione al voto fatto. Trovato il posto adatto, si trattava di ottenere l'approvazione del progetto da parte della Chiesa e dello Stato, che si ottennero senza difficoltà. Il terreno per la costruzione fu dato gratuitamente dal proprietario, signor Giuseppe Inhofer. Più tardi cedette, con un contratto di vendita, i suoi 3000 mq di bosco, situato ai due lati della cappella, alla fondazione ecclesiastica di Pfaffenhofen. Si aggiunse a questo, nel 1965, un prato della grandezza di due giornate lavorative a oriente della cappella, che fu regalato dalle sorelle Lore e Giuseppina Spiegler di Pfaffenhofen.
Numerosi furono i parrocchiani e le persone che aiutarono con offerte materiali e prestazioni di lavoro per la costruzioni della cappella. Così si volle sciogliere il voto fatto alla Madonna nei difficili tempi della guerra, nel 1944. La comunità di Pfaffenhofen visse gli anni di guerra senza subire gravi danni.
Meditando le parole della Madonna, si puó dedurre che le cose sarebbero andate ben diversamente senza un suo speciale intervento. Infatti essa disse a Barbara: "Io ho esaudito il vostro desiderio; voi ora mantenete la vostra promessa!"
Ora tutta la parrocchia era pronta e piena di entusiasmo per costruire una bella cappella, degna della SS. Vergine. Il posto scelto al margine del bosco era veramente adatto, e i lavori procedevano bene. Tutte le pietre per la costruzione furono prese dalle rovine della casa del Sindaco di Ulma, dr. Nuiss. Il denaro necessario provenne da offerte. Il capomastro Giuseppe Eberhardinger fece i progetti e diresse i lavori. Il direttore Voilert di Augusta contribuì decisamente ad elaborare i piani.
Il parroco Don Martino Humpf voleva in un primo tempo mettere nella cappella una statua della Madonna. Ma quando l'apparizione disse, il 25 giugno, che bisognava prendere l'immagine della "Madonna tre volte ammirabile", egli si sottomise a questo desiderio. Fece eseguire dal Prof. Otto Riàckert, direttore dell'Accademia delle belle arti di Monaco, un gran dipinto, che trovò posto nel coro sopra l'altare. E' una bellissima Madonna col Bambino Gesù, che parlava al cuore dei devoti. L'anno 1971 la pala fu tolta dalla cappella, perchè il gruppo di Schónstatt trasformò la cappella in una "cappella di Schónstatt" rispondente al Santuario originale di Schónstatt. Finita la chiesa di emergenza, nel 1972, per desiderio dei pellegrini di Marienfried il quadro assieme all'altare di Marienfried ritornò nel vano della Chiesa. Purtroppo nell'incendio della chiesa di legno, il 3 agosto 1973, essa si bruciò. Il pittore Alfredo Schmid tentò di restaurare l'Immagine miracolosa, ma non riuscì del tutto conforme al quadro originale, per cui si pensò di far fare in seguito un'immagine più bella.
Sulla parte anteriore dell'altare si mise questa iscrizione:
"Descendat Maria ut fiat Germania sancta Mariana"
"Scendi, Maria sulla terra, affinchè la Germania diventi una terra consacrata a Te".
Sul rialzo destinato ai candelieri, che sta sull'altare, sono scritte le parole:
"Io sono la grande Mediatrice di tutte le grazie". A sinistra e a destra del tabernacolo ci sono dei bassorilievi raffiguranti angeli che arricchiscono il tabernacolo. Lo scultore Siegfried Fricker di Jestetten eseguì il tabernacolo con rivestimento di bronzo. Le figure del tabernacolo rappresentano la Madonna come Mediatrice di grazie, che conduce i suoi figli diletti al sacrificio della Croce di suo Figlio. Questa raffigurazione si adatta molto bene alla cappella della "Madre ammirabile" e Mediatrice di tutte le grazie.
La Ditta Zettler di Monaco creò le bellissime vetrate a colori con la meravigliosa simbologia raffigurante la relazione fra la vita di Gesù e di Maria. Queste otto finestre di stile barocco lasciano entrare molta luce e danno all'interno della cappella un carattere particolarmente intimo, creano un'atmosfera familiare, come si fosse nella bella stanzetta della Madonna. Dalla grande pala d'altare i suoi occhi salutano chi entra a trovarla con dolcezza e serietà. Si ha l'impressione che i suoi occhi materni scrutino nel più intimo dell'anima in qualsiasi posto uno sia, nella corsia centrale o in ginocchio in un banco.
Il primo paio di finestre porta l'iscrizione: "Tu Rex g!oriae Christe!" Tu Cristo, Re della gloria.
"Regina coeli!" Regina del Cielo. Il secondo paio di finestre: "Hostia sancta, hostia immacolata". Ostia santa e immacolata.
"Consors et spossa Cristi!" Coadiutrice e Sposa di Cristo.
Il terzo paio di finestre:
"Mediatrix omnium gratiarum". Mediatrice di tutte le grazie.
"Rosa mystica". Rosa mistica.
La cappella può dirsi ben riuscita: essa ha un fascino perfettamente mariano. - Il 18 maggio 1947 la cappella potè "essere benedetta, con una cerimonia solenne, dal Decano Sac. Edoardo Schmid di Weissenhorn. A questa cerimonia presero parte molte persone venute dalle vicinanze e anche da lontano.
Nel 1971 fu ingrandito il vano dei coro, secondo il primitivo Santuario di Schónstatt. Il nuovo altare di Schónstatt venne inaugurato il 31 maggio 1971 dal Presidente diocesano della "Famiglia Schónstatt", dott. Adalberto Vogel. L'altare originale fu portato nella Chiesetta che, purtroppo, bruciò nell'incendio del 1973.
Numerosi furono i parrocchiani e le persone che aiutarono con offerte materiali e prestazioni di lavoro per la costruzioni della cappella. Così si volle sciogliere il voto fatto alla Madonna nei difficili tempi della guerra, nel 1944. La comunità di Pfaffenhofen visse gli anni di guerra senza subire gravi danni.
Meditando le parole della Madonna, si puó dedurre che le cose sarebbero andate ben diversamente senza un suo speciale intervento. Infatti essa disse a Barbara: "Io ho esaudito il vostro desiderio; voi ora mantenete la vostra promessa!"
Ora tutta la parrocchia era pronta e piena di entusiasmo per costruire una bella cappella, degna della SS. Vergine. Il posto scelto al margine del bosco era veramente adatto, e i lavori procedevano bene. Tutte le pietre per la costruzione furono prese dalle rovine della casa del Sindaco di Ulma, dr. Nuiss. Il denaro necessario provenne da offerte. Il capomastro Giuseppe Eberhardinger fece i progetti e diresse i lavori. Il direttore Voilert di Augusta contribuì decisamente ad elaborare i piani.
Il parroco Don Martino Humpf voleva in un primo tempo mettere nella cappella una statua della Madonna. Ma quando l'apparizione disse, il 25 giugno, che bisognava prendere l'immagine della "Madonna tre volte ammirabile", egli si sottomise a questo desiderio. Fece eseguire dal Prof. Otto Riàckert, direttore dell'Accademia delle belle arti di Monaco, un gran dipinto, che trovò posto nel coro sopra l'altare. E' una bellissima Madonna col Bambino Gesù, che parlava al cuore dei devoti. L'anno 1971 la pala fu tolta dalla cappella, perchè il gruppo di Schónstatt trasformò la cappella in una "cappella di Schónstatt" rispondente al Santuario originale di Schónstatt. Finita la chiesa di emergenza, nel 1972, per desiderio dei pellegrini di Marienfried il quadro assieme all'altare di Marienfried ritornò nel vano della Chiesa. Purtroppo nell'incendio della chiesa di legno, il 3 agosto 1973, essa si bruciò. Il pittore Alfredo Schmid tentò di restaurare l'Immagine miracolosa, ma non riuscì del tutto conforme al quadro originale, per cui si pensò di far fare in seguito un'immagine più bella.
Sulla parte anteriore dell'altare si mise questa iscrizione:
"Descendat Maria ut fiat Germania sancta Mariana"
"Scendi, Maria sulla terra, affinchè la Germania diventi una terra consacrata a Te".
Sul rialzo destinato ai candelieri, che sta sull'altare, sono scritte le parole:
"Io sono la grande Mediatrice di tutte le grazie". A sinistra e a destra del tabernacolo ci sono dei bassorilievi raffiguranti angeli che arricchiscono il tabernacolo. Lo scultore Siegfried Fricker di Jestetten eseguì il tabernacolo con rivestimento di bronzo. Le figure del tabernacolo rappresentano la Madonna come Mediatrice di grazie, che conduce i suoi figli diletti al sacrificio della Croce di suo Figlio. Questa raffigurazione si adatta molto bene alla cappella della "Madre ammirabile" e Mediatrice di tutte le grazie.
La Ditta Zettler di Monaco creò le bellissime vetrate a colori con la meravigliosa simbologia raffigurante la relazione fra la vita di Gesù e di Maria. Queste otto finestre di stile barocco lasciano entrare molta luce e danno all'interno della cappella un carattere particolarmente intimo, creano un'atmosfera familiare, come si fosse nella bella stanzetta della Madonna. Dalla grande pala d'altare i suoi occhi salutano chi entra a trovarla con dolcezza e serietà. Si ha l'impressione che i suoi occhi materni scrutino nel più intimo dell'anima in qualsiasi posto uno sia, nella corsia centrale o in ginocchio in un banco.
Il primo paio di finestre porta l'iscrizione: "Tu Rex g!oriae Christe!" Tu Cristo, Re della gloria.
"Regina coeli!" Regina del Cielo. Il secondo paio di finestre: "Hostia sancta, hostia immacolata". Ostia santa e immacolata.
"Consors et spossa Cristi!" Coadiutrice e Sposa di Cristo.
Il terzo paio di finestre:
"Mediatrix omnium gratiarum". Mediatrice di tutte le grazie.
"Rosa mystica". Rosa mistica.
La cappella può dirsi ben riuscita: essa ha un fascino perfettamente mariano. - Il 18 maggio 1947 la cappella potè "essere benedetta, con una cerimonia solenne, dal Decano Sac. Edoardo Schmid di Weissenhorn. A questa cerimonia presero parte molte persone venute dalle vicinanze e anche da lontano.
Nel 1971 fu ingrandito il vano dei coro, secondo il primitivo Santuario di Schónstatt. Il nuovo altare di Schónstatt venne inaugurato il 31 maggio 1971 dal Presidente diocesano della "Famiglia Schónstatt", dott. Adalberto Vogel. L'altare originale fu portato nella Chiesetta che, purtroppo, bruciò nell'incendio del 1973.