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Sabato, 20 aprile 2024 - Misteri gaudiosi - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi )

San Francesco di Sales:I giochi e balli non si possono riprovare se si prendono per ricreazione e non per affezione sregolata, se raramente, se per poco tempo, se con modestia, decoro e buona intenzione.
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Maggio, La Madonna di Ghiaie di Bonate



Maria Laus



Sesta apparizione

Giovedì 18 maggio 1944

Fino a oggi Adelaide non ha ancora un paio di scarpette. Ha sempre indossato solo zoccoli da quando ha cominciato a camminare. I familiari cominciano a provare vergogna di fronte a tutta la gente, per cui di buon mattino la mamma scappa a Ponte San Pietro in cerca di un paio di scarpe per la sua piccola. Alle Ghiaie non c’è neppure un negozio di scarpe, ma a Ponte ci sono i negozi... rimasti senza scarpe. La guerra produceva molto spesso di queste sorprese. Ritorna a casa a mani vuote e si rammarica sconsolata: « Come facciamo oggi che per giunta è festa? »
« Andrò io a comperarle un paio di zoccoletti decenti», propone la madrina Nunziata e si porta la bambina con se.
Adelaide rovista e rovista, finché fa cadere la sua scelta su un paio di eleganti zoccoletti azzurri, un po' piccoli per lei, a dire il vero, ma a nulla valse il giudizioso avviso di Nunziata: « Non devi badare al colore: bada piuttosto che siano adatti al tuo piede e siano comodi ».
Adelaide si tiene quelli. Ora ha un bel termine di paragone per descrivere ai curiosi i colori delle sue visioni.
« Volete sapere come era il manto della Madonna? Ecco guardate questa fettuccia azzurra... Il diadema? Ecco è d'oro come questi chiodi (le borchiette di oricalco). E il vestito di san Giuseppe? È di colore marrone come il legno dipinto dei miei zoccoletti nuovi ».
Si ritorna al Torchio. Oggi, giorno dell'Ascensione, è festa grande e bisogna andare alla « messa alta ». Nunziata e Catì vi accompagnano Adelaide. Le strade brulicano già di pellegrini, molti dei quali avevano passato la notte nelle cascine, nelle stalle, sotto i portici, nei fienili. Ma altri continuavano ad affluire.
In chiesa fu un disastro. Tutti, grandi e piccoli, si voltavano per guardare Adelaide, la indicavano con il dito, bisbigliavano. Allora le suore la portarono davanti a tutti e le raccomandarono: « Sta' raccolta, Adelaide. Dici di avere visto la Madonna e perciò devi dare il buon esempio a tutti ».
Finita la messa, Adelaide consegna al parroco le trenta lire ricevute dai due sergenti la sera precedente.

Una signorina le si avvicina e comincia a porle delle domande:
« E dimmi un po', era più bella di me la Madonna? »
« Sì, eh! »
« Allora io sono brutta? »
« Sì, eh! », risponde sempre Adelaide.

Chi riporta il fatto asserisce che la piccola non guardò in viso la signorina, perché era veramente bella... Noi fatichiamo a crederlo, perché i bambini, anche quando abbassano il capo, sbirciano sempre, prima o poi... Ci sembra più realistico pensare che di fronte alla bellezza della Madonna tutte le altre bellezze diventano sempre brutte...
Ma la signorina continua imperterrita: « E hai un segreto, no? Me lo dici? Se me lo dici, ti regalo...»
« No, non te lo dico ».
« Ma a chi, dunque, devi raccontarlo questo segreto? », domandò il parroco presente alla scena.
« Solo al vescovo e al papa e basta ».
« Certo! Come facciamo a portarti a Roma in questi tempi che non ci sono più né treni né rotaie? », insiste il parroco.
Adelaide abbassa la testa senza replicare.
« E dimmi un po', la Madonna corre quando viene da te? », continua il parroco.
« No, viene adagio adagio », a belase, in bergamasco.
« E quando parte ti volta le spalle? »
« No, va indietro così...», e Adelaide retrocede a passetti lenti, maestosi.
« Corre, tornando indietro? »
« No, non corre, va indietro adagio adagio ».
« Era alto o basso il muricciolo sul quale poggiava la Madonna? »
« Te l'ho detto, non era sul muricciolo, era in aria ».

Dopodiché la zia Amabile la mette sulla bicicletta e la porta a casa sua, alla Roncola, una frazione vicina. Qui la zia le fa dono di un grazioso grembiulino blu a spalline incrociate sul dorso, orlato di giallo: piacque tanto ad Adelaide che non lo smise più. Giocò con i cuginetti e visitò altri parenti. Ma verso le 14 giunsero due persone con un'ambasciata: papà Enrico aspettava la figlia al di là del fiume Brembo.
Adelaide ritorna al Torchio dove una scia di curiosi, di devoti, di fotografi venuti da lontano reclamano la veggente. Lei si sente in croce. Avrebbe voluto tanto giocare e invece, seduta sul tavolo o su una sedia, deve rispondere a tutte quelle persone sconosciute che senza pietà, con le loro domande, alcune serie altre sciocche, non le danno un momento di tregua e le provocano una noia mortale. Quando arriva da Ponte San Pietro Liliana per avvertire che purtroppo suo zio maresciallo oggi non può venire, Adelaide viene portata in casa di Maria.
Ma anche lì non si salva da qualche domanda, come questa: « Come era la Madonna? Rideva, no? Ah! Non rideva… Piangeva dunque. Ah, neppure piangeva. Insomma, come era allora? »
« Così! », e Adelaide atteggiò il viso a tranquilla maestà.
« Mi hanno detto che vedi passare degli uccelli ».
« Certo, li vedo anch'io », interviene insidiosamente Liliana.
« Ma va' là che tu non li vedi. Se li vedi, dimmi come sono », rimbecca Adelaide, sfidando la ragazza.
« Beh! Sono belli... colorati».
« Ma va', sono bianchi, vedi che non lo sai! »

« E ti ricordi quello che ti dicevo ieri sera? Non ti ricordi già più, eh, di domandare alla Madonna che cosa sarà dell'Italia dopo la guerra», sussurra Liliana in un orecchio alla piccola. Poi Adelaide mostra a tutti il rosario portato dalla Roncola, il bel grembiulino celeste che ha il suo bel taschino dove c'è anche un fazzolettino, rarità per quei tempi, e mostra i begli zoccoletti azzurri. Una signora di Brembate Sopra le presenta la sua bambina muta: « Vedi, Adelaide, questa bambina? Non ha mai detto né papà né mamma, perché non può parlare. Raccomandala alla Madonna, povera bambina! » Ad Adelaide spunta una lacrima.
Ma l'ora dell'apparizione si sta avvicinando. La folla si ingorga nella piazzetta, cresce paurosamente e con il crescere di quella crescono anche le preoccupazioni per l'incolumità della bambina. Liliana deve rimettersi in cerca di aiuti. Non ne trova. Riportano la bambina a casa propria, mentre Maria a sua volta esce in cerca di qualcuno che la possa aiutare a fendere la folla, per arrivare al luogo dell'apparizione.

Fra i molti convenuti scorge i due sergenti di ieri e a loro espone le sue preoccupazioni. Quelli si mettono subito all'opera. Si recano sul luogo e, con la rete metallica divelta del vivaio Ferrari, costruiscono un piccolo rudimentale recinto quadrato che avrebbe dovuto proteggere la piccola dalla continua pressione della gente. All'esterno pongono un cordone di volenterosi per trattenere la folla. Sono le 17.30. I due sergenti e Maria, soddisfatti, ritornano alla casa di Adelaide. Era gremita di persone e la piccola era estenuata. Teneva d'occhio la sveglia e cominciava a dire: « Andiamo, andiamo! » Sopraggiunge la signora Margherita Orlandi con il bambino idrocefalo in carrozzella:
« Dunque devo portarlo in giù, Adelaide? »
« Si».
La gente presenta alla veggente le « raccomandazioni » da presentare alla Madonna, che non finiscono mai.
Finalmente si parte. Questa sera vuole portarla in braccio la zia Amabile. Maria le cede volentieri l'incombenza e lei si prende in braccio la fedele Itala, che da tanto sta attendendo in cucina. Fra le amichette è l'unica che ancora accompagna Adelaide e che Adelaide vuole accanto a sé.
Nonostante i due sergenti si adoperassero efficacemente a fare largo, quel tragitto, di per sé breve, fu un incubo: l'onda, appena aperta davanti, si richiudeva immediatamente dietro i due soldati, sommergendo le quattro donne. Adelaide era affaticata ma abbastanza tranquilla. Un fiume di preghiere la investiva da tutte le parti. Probabilmente fra tanto vociare non le avvertiva neppure. Invece avvertiva i colpi che la raggiungevano: tutti volevano toccarla, accarezzarla, prenderle qualche cosa: una ciocca di capelli e un pezzetto del vestito. La piccina reagiva come poteva, con le mani e con i piedi...
Nunziata seguiva portando i biglietti di supplica da presentare alla Madonna. Ma non ebbe la prepotenza sufficiente per farsi largo. Sotto gli urti e gli ondeggiamenti, perdette gran parte di quei biglietti. E poi, a un certo punto, rimase completamente tagliata fuori e, dopo vani tentativi di sfondamento, ritornò indietro avvilita e piangente. La poverina accusò se stessa: « E segno che la Madonna non mi vuole, che io non sono degna, devo avere ancora dei peccati da purgare ». E da quella sera si mantenne un po' in disparte dal luogo. Nunziata aveva ceduto i biglietti superstiti a Liliana, la quale, più audace, li usò come autorevole lasciapassare per giungere al luogo delle apparizioni.
Vista la quasi impossibilità di procedere, uno dei sergenti mette in atto un abile stratagemma: fa entrare il gruppetto delle donne in un portone che viene subito richiuso, e attraverso i campi raggiungono il posto.
Qui Adelaide si diverte perché le scattano fotografie. Itala, invece, fa la ritrosetta. Adelaide la sollecita: « Su, va' là, che facciamo la fotografia », che là bambina, per essere esatti, pronunciava « confografia ». Ma per le fotografie è necessario che le due piccine siano poste in vista: così Maria solleva Adelaide, e Liliana Itala. Ma mentre è ancora in braccio e le stanno scattando fotografie, Adelaide drizza gli occhi verso oriente in un punto alto e lontano e scruta lentamente il cielo... Viene deposta al solito posto. Sta in piedi, tranquilla. Questa sera, per la prima volta, accanto c'è anche la buona e tremenda Catì. E quella sera, furono portati anche i primi malati.
Mentre si attendeva la visione, Catì, sempre sulle spine, non mancò di ripetere alla sorellina il solito ritornello:
« Vedi, Adelaide, quanta gente hai fatto correre. Se non è vero, chissà la mamma che piangere, che piangere! Non dire bugie, Adelaide, non dire bugie. Se non è vero, dimmelo subito, sei ancora in tempo, su dimmelo subito ».
La folla preme sul reticolato e sul cordone. Gli alberi attorno sono pieni di persone che si agitano. Adelaide guarda attorno serena, curiosa più che preoccupata, poi dice a Maria: « Recita il rosario! » « Dillo tu », risponde la cugina.
« No, dillo tu».

Allora Maria inizia ad alta voce la recita. Ma la visione non viene ancora. Un uomo, pregato da Maria che non ha più voce, intona le litanie lauretane: la folla risponde in qualche modo. All'invocazione Mater Christi (le litanie si dicevano in latino), la piccina cessa di rispondere, si fa assorta, si irrigidisce nel modo consueto. Anche l'uomo interrompe la recita delle litanie e raccomanda il silenzio. Gli astanti comprendono che quello è il momento della visione, sfondano il cordone di vigilanza e riempiono il piccolo recinto per essere più vicini alla veggente. I vicinissimi devono difendere la piccola facendo barriera con le proprie persone.

Adelaide è immobile, insensibile, con gli occhi spalancati sull'azzurro del cielo, con le mani sul petto. La corona del rosario le pende anch'essa immobile tra l'indice e il pollice della mano sinistra. Ammicca frequentemente e intensamente. I movimenti delle sue labbra sono lenti, spesso interrotti. Si nota una sudorazione abbondantissima, insensibilità agli stimoli visivi, acustici e tattili dell'ambiente.

Maria sussurra alla bambina: « Ricordati, neh, Adelaide, di chiedere alla Madonna quello che ti ha detto la signorina ».
Ma Adelaide non dà alcun segno di risposta. Allora Liliana, a bassa voce, le richiama la domanda sulle sorti dell 'Italia. Poi continua: « Che cosa vedi, Adelaide? »
Adelaide risponde lentamente, a strappi, come stesse descrivendo i personaggi faticosamente individuati in un gruppo lontano...
« La Madonna... il Bambino... san Giuseppe...»
« E poi?»
« Poi basta».
« Ah! Ma non è vero quello che dici!»
« Sì, è vero. Guarda che vedi anche tu».
« Adelaide, raccomanda tutti i malati, neh? », ricordano Maria e Liliana.
« Sì », risponde Adelaide, muovendo lievemente il capo.
« Di' alla Madonna di esaudire tutte le domande che la gente ha presentato, neh! »
« Sì».

Molti attorno stanno singhiozzando. Una donna, passando istericamente dal pianto al riso, grida a tutti che anche lei stava vedendo la Madonna, san Giuseppe e tante altre cose ancora.
Nel mezzo della visione, Adelaide lentamente pone la mano sinistra nel taschino del grembiulino celeste ed estrae il fazzoletto. Si asciuga il sudore del viso, senza staccare gli occhi dalla visione. Non ripone il fazzoletto nel taschino, ma se lo tiene tra le palme, perché ora tiene le mani giunte. Anche Itala prega devotissima con le mani giunte fissando lo sguardo al cielo. Molti si sono domandati in seguito se anche Itala quella sera avesse visto qualche cosa. Interrogata in proposito, lei disse di aver visto una luce intensa accendersi in cielo, come un lampo rapidissimo che subito si spense. La visione dura sedici minuti; più delle sere precedenti. Poi, come al solito, Adelaide abbassa lo sguardo e il capo, scioglie le mani, abbandona le braccia lungo i fianchi:
« E andata! », annuncia tranquilla e, almeno in apparenza, senza nostalgia. La visione è finita. Chiede subito della mamma. Perché?

Si intraprende la via del ritorno. I due sergenti precedono e aprono di forza un corridoio. Maria prende in braccio Adelaide, e Liliana Itala e vi si infilano. Segue la massa. Il ritorno risulta peggiore dell'andata. Liliana perde i contatti con Maria. Comunque riesce a riportare a casa Itala. Finalmente anche Maria con Adelaide riesce a entrare in casa. Ma fuori la folla urla, implora, piange, esige, vuole vedere la piccola a tutti i costi. Allora decidono di portare Adelaide sul terrazzino di casa perché tutti la possano vedere. Uno dei sergenti la tiene in braccio. Scoppia un delirio di entusiasmo. La piccola guarda tranquilla e sorride. Saluta con la manina.

Ma la gente vuole anche sapere che cosa ha detto la Madonna. Allora il buon sergente romano, con la sua voce potente, annuncia al pubblico, a modo suo, i risultati dei sommari interrogatori fatti alla bambina in cucina, suppergiù in questi termini: « La bambina questa sera ha visto nuovamente la Madonna, il Bambino Gesù e san Giuseppe. La guerra finirà fra due mesi, se si prega e se si fa penitenza... il male della guerra ricade soprattutto sulle donne perché la Madonna ha detto che la guerra finirà quando queste termineranno di fare certi peccati ».

Ma Maria non si ricorda di avere sentito dalla bambina questo accenno alla responsabilità delle donne né tanto meno Adelaide si ricorda di averlo mai detto, ma qualche altro dice di si.
Continua il sergente: « La Madonna dice a tutti quelli che chiedono grazie che essi le avranno purché preghino e abbiano fede... I bambini guariranno entro l'anno, ma le mamme devono pregare molto, fare penitenza e non fare certi peccati... Poi attenzione! Attenzione! »

Ma a questo punto viene interrotto da un presente che gli dice: « Ma questo non ditelo in pubblico, può darsi che la bambina si sia espressa male, si sia ingannata: è tanto stanca...». Saggezza popolare! Ma il sergente, imperterrito, risponde: « Perché non dirlo? ». E continuò a voce alta: «Attenzione!... La Madonna ha promesso, per comprovare la verità della cosa, un segno... Ora tornate alle vostre case e pregate! »

Ho voluto riportare questo sommario discorso del sergente alla folla, perché ci si possa rendere conto degli effetti che produsse sulla folla e delle tante voci che si sparsero circa la colpevolezza delle donne e delle loro responsabilità. Così come il sergente ha espresso il messaggio, senz'altro in buona fede, non si rese conto del cocktail esplosivo che aveva lanciato alla folla. Bisogna tenere presente questo discorso del sergente per valutare in seguito l'attendibilità o meno delle molte affermazioni che furono fatte al riguardo... Del resto, l'ambiente infuocato, convulso, troppo agitato, non aveva permesso un interrogatorio regolare, completo, calmo, preciso. Con certi equivoci si rischia di fare saltare tutto...
E’ difficile sceverare il contenuto genuino, esatto delle rivelazioni di questa sera dagli elementi avventizi, immaginati, dalle interpretazioni personali offerte dagli entusiasmi degli annunciatori. Come del resto sarà difficile, se non impossibile epurarlo, anche in seguito, dalle deformazioni della folla che, nella stessa piazza, se lo comunicava a ondate, naturalmente con le inevitabili variazioni... Cose che succedono in queste circostanze.

Per la prima volta notiamo che questa sera, bene o male, fu annunziato al pubblico il contenuto della visione. La novità non mancò di rivestire particolare importanza perché, a differenza delle altre volte in cui il « si dice » lasciava sempre un piccolo spazio al dubbio e si cercavano ulteriori conferme, questa volta, purtroppo, la comunicazione del sergente la si ritenne ufficiale, sicura. Immaginabili gli effetti negativi. In particolare l'annuncio della prossima pace fu ritenuto l'elemento più sicuro della rivelazione e richiamò l'attenzione del mondo sui fatti di Ghiaie. Il gesto di questa sera non fu però senza ulteriori pericoli, oltre quelli già accennati. Si era offerto alla moltitudine un precedente dal quale non ci si potrà più esimere. La gente, da quel momento, si arrogò il diritto di vedere la bambina sul terrazzo e udire ciò che la Madonna le aveva detto.

Effettivamente la « massa » quella sera intese male: corresse, arricchi ciò che intese e... anche ciò che non intese. Soprattutto inventò, supplendo alle lacune là dove non intese il discorso del sergente, il quale aveva dovuto farsi tradurre in italiano dal bergamasco ciò che Adelaide diceva.

Purtroppo il primo risultato increscioso non si fece attendere. Infatti non si era ancora spenta l'eco delle sue parole che già serpeggiava questa versione: « La guerra è per colpa delle donne depravate, è stata meritata da loro... I bambini nascono disgraziati e sono malati per colpa dei peccati grossi delle mamme, perché le mamme sono cattive. Se queste pregheranno, metteranno giudizio, non faranno più certi peccati e faranno penitenza, i bambini guariranno... entro l'anno».

Malauguratamente questa versione si radicò e si diffuse come autentica. Molti ne trassero nuovo argomento per appoggiare la loro fede nell'autenticità soprannaturale delle apparizioni. Dicevano infatti: « Come può la bambina avere inventato questa storia di peccati grossi, quando alla sua età non può avere alcuna nozione in materia sessuale? Che può sapere una bambina di sette anni delle conseguenze di certi peccati? E come può avere pensato a una ereditarietà tra genitori e figli per cui il male morale delle madri è responsabile delle disgrazie fisiche dei figli? Non c'è dubbio che deve avere sentito tutto ciò dalla Madonna ».

Altri invece si scandalizzarono della gazzarra « pomologica » che ne nacque. Infatti il pettegolezzo del paese trasformò subito quell'indicazione generale in terribili requisitorie e accuse particolari contro questa o quella donna, a cui si addebitavano colpe preconiugali, coniugali ed extraconiugali. E non solo a questa, ma anche ai suoi parenti, risalendo fino agli antenati... Uno che si trovava presente in quei giorni scrisse al riguardo: « Potrei raccogliere alcuni di questi discorsi fatti di accuse, di sospensioni, di sottintesi, di ammiccamenti... C'era da fare venire il voltastomaco perfino a un porco... »

Purtroppo il bersaglio di quelle accuse e calunnie era anche fin troppo bene individuato. Pagarono per prime le conseguenze di questa atmosfera le due madri presenti (una del paese e l'altra da fuori) che avevano portato sul luogo della visione i propri figli disabili.

Liliana, nel suo diario, scrive: « Queste versioni erano poi credute alla lettera e, se si tentava di smentire le cose più grossolane, come le accuse mosse alla madre del bambino idrocefalo, si andava a rischio di sentirsi dare dell'incredula e dell'eretica... Sicuro, "dell'eretica" perché si voleva (pensavano loro) mettere in dubbio le parole della Madonna, e se quelle mamme sembravano donne corrette, era tutta apparenza, "perché la verità era solo quella". Giustamente la mamma del piccolo Vittorio si ritenne gravemente offesa. L'altra mamma aveva tentato di consolarla: " Oh! Non ci credete, sono chiacchiere, lasciate perdere!

Adelaide questa sera non trova altro rifugio che il solaio. A dire il vero, neppure lassù c'era solitudine, ma almeno il folto gruppo che in casa la stringeva da tutte le parti, si restringeva soltanto ad alcune facce familiari e amiche.

La piccola, giunta in casa dal luogo dell'apparizione, aveva chiesto ancora della mamma. Questa era fuori a mungere la mucca, non sua ma di una vicina che le vendeva il latte con l'onere anche di mungerselo. Anche lei arriva finalmente in solaio.
« La piccola chiede di voi », le dice subito Liliana.
Ma che cosa aveva quella sera Adelaide? Forse nulla di speciale. Probabilmente dopo tutta quella tensione voleva sentirsi vicina la sua mamma. Difatti si accosta a lei, le si stringe alla gonna, la guarda in viso e sorride felice. Non le dice nulla all'infuori di « Mamma! »
Neppure in solaio cessa l'interrogatorio: « Come era vestita dunque la Madonna? »
« Di rosso », risponde Adelaide.
« Di rosso? Ma va', bugiardella! »
« Dicevi di bianco prima », osservano alcuni presenti, alquanto sconcertati. Effettivamente, c'era da non capirci più niente...
« E il manto com'era? »
« Verde ».
.... Ma va', tu dici bugie! »

Adelaide non rettifica.
Il sergente e qualcun altro osservano: « Si vede che è stanca, povera piccola. Ha la testa per aria ».
« E per l'Italia che cosa ti ha detto la Madonna? », ritorna alla carica Liliana.
« La Madonna non mi ha risposto ».
Ci furono altre domande, ma Adelaide, stanchissima, ormai non prestava più attenzione e rispondeva sbadatamente, come chi stesse pensando ad altro. Per di più il finestrino del solaio la attirava irresistibilmente e ogni tanto vi si affacciava per vedere, non vista, la gente sotto che si disperdeva e rincasava. Palmina, anche lei affacciata, poco mancò che non precipitasse giù. A tarda sera il tavolo e il lavandino della cucina erano coperti di fiori. « Che cosa ne facciamo di tutti questi fiori? », domanda mamma Annetta.
« Comperami una Madonna come quella che ho visto io e li metteremo davanti a lei », risponde Adelaide, rivolgendosi alla sorella Catì.
« Ma come è la Madonna che hai visto tu? », rincalza Catì.
Adelaide spiega un'altra volta i particolari della « sua » Madonna.
« Beh, te la comprerò domani, che prendo la quindicina », promette la sorella maggiore. Poi la piccina, stanchissima, dopo la solita minestra per cena, si addormenta sul tavolo. Catì la mette a letto. In famiglia continua la discussione. Molti pellegrini si fermarono in paese quella notte per essere presenti anche all'indomani.
Nel Diario di Adelaide, alla data 18 maggio, leggiamo:
« Festa dell'Ascensione, 18 maggio. Durante l'oratorio pensavo alla Madonna e verso le ore cinque andai a fare merenda per essere puntuale a recarmi al luogo delle apparizioni. La visita della Madonna fu preceduta da due colombi. La Vergine vestiva di rosso con il manto verde circondata ancora dagli angioletti come ieri. La Madonna mi sorrise poi per tre volte mi ripeté queste parole: “Preghiera e penitenza”. Poi aggiunse: "Prega per i peccatori più ostinati che stanno morendo in questo momento e che trafiggono il mio cuore». Molte persone mi avevano raccomandato di chiedere alla Madonna qual era la preghiera che più le piaceva. Io le espressi questo desiderio ed Ella mi rispose: "La preghiera a me più gradita è l'Ave Maria".
« Detto questo, la Madonna lentamente scomparve».

Di Padre Tentori. Fonte: www.preghiereagesuemaria.it