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Venerdi, 29 marzo 2024 - Misteri dolorosi - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi )

San Francesco di Sales:È un inganno credere che la virtù sia troppo difficile e la via del cielo impraticabile! non c’è nulla di più soave e dolce che la legge di Dio.
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Meditazioni sulla Madonna di Fatima



Fatima



Il piccolo Francesco

Nel 1919 Francesco si ammala di spagnola e così racconta Lucia: «Durante la malattia Francesco si mostrò sempre allegro e contento. Talvolta gli domandavo: «Francesco, soffri molto?". «Abbastanza, ma non fa niente. Soffro per consolare il Signore e poi, fra poco, vado in Cielo!». «Lassù non ti dimenticare di chiedere alla Madonna che porti là presto anche me». «Questo non lo chiedo. Tu sai bene che non ti vuole ancora lassù». Alcuni giorni prima di morire mi disse: «Senti, sto molto male. Ormai mi rimane poco per andare in Cielo». «Allora bada bene: non ti dimenticare di pregare molto per i peccatori, per il Santo Padre, per me e per Giacinta». «Sì, io pregherò, ma vedi, queste cose dille piuttosto a Giacinta perché ho paura di dimenticarmene quando vedrò il Signore! E poi, io voglio piuttosto consolarlo».

Chiese a Lucia di aiutarlo a ricordare i peccati che aveva commesso, per confessarsi e fare la comunione prima di morire. «Oggi sono felice perché ho Gesù nascosto nel mio cuore». Negli ultimi momenti non riusciva più a pregare e chiese a Lucia e a Giacinta di recitare il Rosario accanto al suo letto. «Francesco, ciao! Arrivederci in Cielo». E intanto dice Lucia, le lacrime scendevano dai nostri occhi. «Addio, in Cielo», rispose Francesco.

E il Cielo si avvicinava. Volò lassù il 4 aprile 1919 alle ore 22, nelle braccia della Mamma celeste. Il rimpianto è indescrivibile. è una specie di spina acuta che punge il cuore nonostante gli anni! è il ricordo del passato che echeggia sempre nell'eternità. Il suo volto si illuminò di un sorriso angelico e senza agonia, senza contrazione, senza un gemito, si addormentò dolcemente».

Morire sorridendo è uno del privilegi dei prediletti di Maria.

Francesco non aveva ancora undici anni.

Riflessione. La Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria ci assicura la sua presenza materna nell'ora della morte come Ella ci ha promesso. Dice ancora Lucia: «Francesco era sempre sorridente, sempre amabile e condiscendente, giocava con tutti i bambini, senza distinzioni. Non rimproverava nessuno. Soltanto certe volte si ritirava quando si accorgeva che qualcosa non andava bene. Se gli chiedevano perché se ne andasse, rispondeva: «perché voi non siete buoni!». Oppure: «perché non voglio più giocare». Durante la malattia i bambini entravano e uscivano dalla sua stanza con maggiore libertà, gli parlavano dalla finestra, gli chiedevano se stesse meglio, ecc. Davanti agli adulti che lo visitavano si teneva in silenzio e rispondeva con poche parole a quanto gli chiedevano. Le persone che lo visitavano, tanto del paese quanto di fuori si sedevano vicino al su letto e dicevano: «Ci si sente bene qui! Sembra di sentire qui quel che si sente entrando in chiesa». La sola vista di Francesco faceva elevare il pensiero alla Madre di Dio.

Un bambino che ha saputo essere fedele fino in fondo alle esigenze di Dio, un bambino che ha preso sul serio le richieste di Maria, un bambino che ha vissuto per consolare Dio, non per essere consolato, un bambino che ha saputo morire sorridendo perché non ha dimenticato mai che la Madonna gli era accanto e gli offriva il suo Cuore: ecco chi era Francesco... e i misteri nascosti in lui solo Dio li conosce!

Lucia ha potuto riferirci solo qualcosa, solo quello che era riuscita a cogliere lei stessa ancora bambina, e non è poco, perché è dai suoi ricordi che emerge l'immagine più nitida di Francesco. Ma tutti quelli che lo hanno incontrato hanno sottolineato il fatto che «alla sua presenza ci si sentiva bene» e questo perché? Perché quel piccolo cuore era un tabernacolo vivente di Dio, il giardino puro della Vergine Maria. E il suo desiderio di Cielo lo ha portato in Cielo, gli ha fatto vivere il Cielo anche quaggiù, pur in mezzo alle sofferenze e al dolore, sempre accolte con amore, per consolare Dio e per riparare il Cuore di Maria.

Guardiamo anche noi, stupiti e commossi, a questo bambino che è grande non perché ha visto la Vergine, ma perché ha fatto posto nel suo cuore a quel che lei ha detto e ha vissuto per farla felice, per dirle di sì fino in fondo, con la semplicità e la generosità del santi.

Preghiera allo Spirito Santo: O Spirito Santo, pianta innaffia e coltiva nell'anima nostra l'amabile Maria, vero albero di vita, perché cresca, fiorisca e porti frutti di vita in abbondanza. O Spirito Santo, donaci una grande devozione e un filiale amore a Maria, tua divina Sposa; un totale abbandono al suo Cuore materno e un continuo ricorso alla sua misericordia. Affinché in Lei, vivente in noi, Tu possa formare nell'anima nostra Gesù Cristo, vivo e vero, nella sua grandezza e potenza, fino alla pienezza della sua perfezione. Amen.

Per vivere il messaggio Accettiamo con pazienza le sofferenze della vita e, sull'esempio di Francesco, offriamole per le intenzioni di Maria e per il bene di coloro che in un modo o nell'altro Dio ci ha affidato.

Cuore Immacolato di Maria, venga il tuo Regno.

Fonte: http://www.preghiereagesuemaria.it/libri/fatima%20il%20grande%20messaggio%20mariano.htm