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Venerdi, 19 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Leone IX Papa ( Letture di oggi )

San Filippo Neri:Un giovane sacerdote confidò un giorno a San Filippo Neri:"Qui a Roma è facile a molte persone fare fortuna. Spero anch'io di ave buona sorte, e di ottenere, prima o poi, uno zucchetto da Monsignore" "Ve lo auguro di tutto cuore" rispose il santo, ma poi, giunto a quel punto, quali sarebbero le vostre aspirazioni?" "Vi dirò in confidenza che , dopo lo zucchetto di monsignore, spero di ottenere l'anello di Vescovo". "Benissimo, e poi che cosa intendete fare?" "Sapete come va il mondo: una volta Vescovo, non dispero di ricevere il rosso cappello cardinalizio. E poi…via!.. Sapete bene che è tra i Cardinali che viene scelto il nuovo papa::: e la fortuna, a volte, fa certi scherzi!" "E poi?" "E poi! Ma sapete che mi fate ridere con questo: 'E poi?' Vi sembra cosa da nulla essere Sommo Pontefice, capo di tutta la cristianità? Allora sarebbe il momento di godersi finalmente la vita e rallegrarsi del destino glorioso che ci è stato riservato." "E poi?" "E poi basta. Che cosa volete di più?" "Ve lo dirò io." Fece il santo curvandosi all'orecchio del prete ambizioso. E così facendo disse tre volte, con voce tagliente: "E poi morire; e poi morire; e poi morire!"
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Santa Brigida di Svezia



Santa Brigida

LA CHIESA

La Chiesa militante

«Io sono il Creatore di tutte le cose. Sono il Re della gloria e il Signore degli angeli. Ho creato un nobile campo in cui ho posto i miei eletti... Questo campo è la Chiesa militante che ho edificato con il sangue mio e dei miei santi; l'ho legata e congiun­ta con il mio amore ed ho posto al suo interno i miei eletti e i miei amici. Le sue fondamenta sono la fede, ossia credere che sono un giudice giusto e misericordioso. Ora le fondamenta sono state gettate poiché tutti credono in me e proclamano la mia misericordia; eppure quasi nessuno mi dichiara giudice giusto, né crede che io giudichi con giustizia. In realtà sarebbe iniquo il giudice che, mosso dalla misericordia, non punisse i cattivi, per­mettendo che opprimano sempre di più i giusti. Io, inve­ce, sono un giudice giusto e misericordioso nel contem­po; di conseguenza non lascio impunito il minimo pec­cato, né trascuro di ricompensare il minimo bene. Chi pecca senza timore, chi nega che io sia giusto e turba i miei amici, è entrato nella santa Chiesa attraverso la breccia delle mura, e rende infelici e inconsolabili quelli che mi amano, vomitando su di loro ogni genere di in­giuria, e tormentandoli come degli indemoniati. Se par­lano di me, i miei amici vengono rifiutati e accusati di menzogna; alcuni di loro desiderano ardentemente dire o sentir parlare di cose buone, ma nessuno li ascolta né parla loro di cose giuste. Inoltre vengono pronunciate bestemmie contro di me, che sono Signore e Creatore; i miei nemici, infatti, dicono: 'Non sappiamo se esiste un Dio; e se c'è, non ce ne curiamo'. Gettano per terra il vessillo della mia croce e lo calpestano, dicendo: 'Perché ha sofferto? A cosa ci serve ciò? Siamo ben contenti se vuole soddisfare i nostri appetiti e i nostri desideri terre­ni, ma si tenga pure il suo regno e il suo cielo'. Io deside­ro entrare nei loro cuori, ma essi dicono: 'Preferiamo morire piuttosto che abbandonare la nostra volontà'. Vedi, mia sposa, come sono fatti: io li ho creati e con una parola potrei eliminarli e distruggerli, eppure guarda come diventano superbi nei miei confronti. Ora, grazie alle preghiere di mia Madre e di tutti i santi, sono ancora misericordioso e paziente e voglio trasmettere loro le parole uscite dalla mia bocca e offrire loro la mia misericordia. Se desiderano riceverla, mi placherò e li amerò; diversamente farò sentire loro la mia giustizia, essi verranno umiliati pubblicamente davanti agli angeli e agli uomini e tutti li giudicheranno come dei ladroni». Libro I; 5

Preghiere per ottenere la grazia per la Chiesa

«Davanti a voi mi lamento: ho dato mia figlia a un uomo che l'affligge oltre misura e la tiene miseramente in ceppi». Suo Figlio gli rispose: «È colei che ho riscattato con il mio sangue e che ho sposa­to con il mio amore; ma ora mi è stata rapita con la vio­lenza». Poi la Madre di Dio disse: «Sei mio Dio e mio Si­gnore e il mio corpo ha custodito le membra di tuo Fi­glio. Ora, non ti ho rifiutato nulla sulla terra: abbi dun­que pietà di tua figlia per amore delle mie preghiere». Poi parlarono gli angeli e dissero: «Sei nostro Dio e nostro Signore, in te riceviamo ogni forma di bene e non abbiamo bisogno che di te. Quando ti scegliesti questa sposa, ci complimentammo tutti; ma ora siamo giustamente avviliti, in quanto è stata consegnata a un malvagio che l'umilia miseramente e la copre di ingiu­rie. Per questo abbi misericordia di lei: la sua miseria è immensa, e non c'è nessuno che la consoli e la liberi se non tu, Signore, Dio onnipotente!» Allora il Padre rispose al Figlio: «Figlio mio, condivi­do il tuo lamento, la tua parola è la mia, le tue opere so­no le mie. Sei in me ed io in te in modo inseparabile. Sia fatta la tua volontà». Poi disse alla Vergine santa, Madre di Dio: «Poiché non mi hai rifiutato niente sulla terra, non voglio rifiutarti niente in cielo. Sia fatta la tua vo­lontà». E disse agli angeli: «Voi siete miei amici e la fiam­ma del vostro amore brucia nel mio cuore. Avrò miseri­cordia di mia figlia per amore delle vostre preghiere». Libro I; 24

Orazione di Santa Brigida alla Vergine

Il Padre eterno rivolse le seguenti parole all'intera corte celeste che lo ascoltava: Maria, Madre dell'Onnipotente, sebbene io non sia stata dolce e buona, invoco il tuo aiuto e ti supplico af­finché ti sia gradito pregare per Roma, città eccellente e santa, perché con gli occhi del mio corpo vedo chiese, in cui riposano le spoglie e le reliquie dei santi, desolate e demolite. Altre sono frequentate, ma i costumi di quanti le governano sono molto lontani da Dio. Libro III, 27

I sette sacramenti

«Io sono colui su cui si udiva la voce del Padre eter­no: Questi è mio Figlio... Per questo mi sono lamentato poiché gli uomini non vogliono sentirmi. Gridavo e di­cevo: 'Sono il principio, se credete in me, avrete la vita eterna'. Ma essi hanno disprezzato le mie parole. Essi hanno visto e conosciuto la potenza della mia Divinità, quando resuscitavo i morti e compivo grandi meravi­glie; eppure non si sono curati di me. Mi lamento anche poiché non c’è nessuno cui importi quello che ho isti­tuito nella Chiesa. In verità, nella Chiesa ho posto sette vasi che saran­no tutti completamente purificati poiché ho istituito la penitenza in remissione di tutti i peccati e le parole san­te e sacre con cui santificare e somministrare i sacra­menti. Ho istituito il sacerdozio nella dignità, nella co­noscenza e nella memoria della carità divina; il matri­monio nell'unione dei cuori. Benché questi sacramenti debbano essere ricevuti con umiltà, custoditi con purez­za, conferiti senza avarizia, ora vengono accolti con su­perbia, tenuti in vasi immondi e dati con ambizione e cupidigia. Inoltre lamento che, essendo nato e morto per la salvezza degli uomini, se essi non volessero amarmi per averli creati, dovrebbero comunque amarmi per averli riscattati. Tuttavia ora mi cacciano dal loro cuore come un lebbroso e mi detestano come un lenzuolo infetto. Mi lamento anche poiché gli uomini non vogliono esse­re consolati e non si curano dell'amore che io nutro nei loro confronti». Libro IV, 116

Il rispetto delle reliquie dei santi

Quando Santa Brigida era dama della regina Bianca, un tempo regina di Svezia, aveva una cassaforte d'avo­rio piena di varie reliquie, fra cui quelle di San Luigi, che ella aveva portato dalla Francia. Per sbaglio i servi­tori misero la cassaforte in un luogo meno conveniente ed essa rimase lì, dimenticata, fino al giorno in cui Santa Brigida non vide che dalla cassa si sprigionava una grande luce. Ammirando il prodigio, Brigida sentì una voce che le parlò così: «Ecco che il tesoro di Dio, ogget­to di grande lode in cielo, viene disprezzato sulla terra: portiamolo dunque in un altro luogo». All'udire ciò, la Santa fece deporre con grande dignità quelle reliquie sull'altare. Rivelazioni supplementari 59