Santa Brigida di Svezia
IL PROCESSO DI CANONIZZAZIONE
Brigida di Svezia fu canonizzata molto presto, appena diciotto anni dopo la morte. E del resto già in vita godeva fama di santità. A promuovere la causa lavorarono intensamente la figlia Caterina, i sacerdoti che le erano stati vicini e addirittura sovrani, in particolare Alberto I di Svezia e Giovanna di Napoli. Già nel novembre del 1375 papa Gregorio XI, che risiedeva ancora ad Avignone, avviò ufficialmente con la bolla Saepe a multis accepimus l'indagine sulla vita, la fama e i miracoli di Brigida.
Una volta raccolto il materiale, soprattutto a Roma, Napoli e Vadstena, Caterina lo consegnò a Gregorio XI, che nel frattempo era tornato a Roma, insieme al testo latino delle Rivelazioni curato dal vescovo Alfonso. All'inizio del 1377 presso la Curia romana fu aperto il processo di canonizzazione. Gregorio XI morì nel marzo di quello stesso anno; il suo successore Urbano VI, grande ammiratore di Brigida, lavorò al processo ma non riuscì a concluderlo in tempi brevi a causa dello scisma di Occidente.
Nel 1380 Caterina, perdute le speranze di assistere personalmente alla canonizzazione della madre, tornò in Svezia, dove morì santamente il 24 marzo 1381. Nei dieci anni successivi morirono altri testimoni importanti della vita di Brigida: il vescovo Alfonso (1388), Pietro di Alvastra (1390) e il figlio Birger (1391).
Finalmente con Bonifacio IX, successore di Urbano VI, si arrivò alla cerimonia di canonizzazione, che si svolse solennemente in San Pietro a Roma il 7 ottobre 1391: si trattò della prima avvenuta in quella basilica.
Il giorno in cui si festeggia la santa svedese è quello della morte, il 23 luglio, che segna la sua nascita all'eternità. La si ricorda anche il 7 ottobre, giorno della canonizzazione, e il 28 maggio, giorno della traslazione delle reliquie in Svezia.
I miracoli attribuiti a Brigida sono numerosi. Dagli Atti del processo di canonizzazione ricaviamo la descrizione di due tra i tanti avvenuti subito dopo la sua morte. Il primo, risalente al 1374, è questo:
Un carpentiere era a letto da un anno con la tibia rotta (conquassata et lesa). Egli promise a Brigida di donare due vacche al monastero di Vadstena se fosse stato risanato, ma non guarì. Allora promise a Brigida di offrire un'immagine di cera a forma di tibia se fosse guarito, ma non avvenne nulla. Allora promise che avrebbe visitato personalmente le reliquie di Brigida al monastero e lavorato gratis per un anno. Ed ecco che nel sonno gli apparve Brigida che gli chiese: «Vuoi tu adempiere al voto e lavorare nel mio monastero?». E lui: «Lo voglio con tutto il cuore». E lei: «E io voglio risanarti». Al che l'uomo istantaneamente guarì.
Ed ecco il secondo:
Nel 1376 una donna di nome Alfarana, moglie del siniscalco di Carlo di Durazzo, restava incinta ma il bambino moriva nel suo utero. Ella fece allora voto alla beata Brigida di inviare al suo sepolcro a Roma un'immagine d'argento a forma di bambino se avesse ottenuto da Dio che la creatura che aveva in seno fosse nata viva e potesse essere battezzata. Poi si mise al collo le reliquie di Brigida e le portò con devozione fino al parto. Partorì un bimbo maschio vivo e sano, e mandò il marito a Roma a portare l'immagine promessa.
In un testo settecentesco scritto da padre Guglielmo Burlamacchi troviamo la descrizione di numerosi altri miracoli, oltre un centinaio, avvenuti tutti pochissimo tempo dopo la morte della santa e attribuiti alla sua intercessione. Ne riportiamo alcuni:
Otto pescatori, con un putto di nove anni, viaggiando nel maggior rigor dell'inverno sopra il vastissimo lago Weter vicino al monastero Vasteno, allora quando era tutto congelato, furono dalla Santa liberati dalla morte imminente, poiché spezzandosi, come è solito, con grandissimo strepito il ghiaccio, e dividendosi in mille parti, si trovarono i poverini con gran loro spavento sopra un pezzo di quel ghiaccio isolati, con pericolo di momento in momento di sprofondarsi; già vedevano perduta ogni speranza di salute, e ripercossi dall'agitazione delle onde, che suol essere con modo indicibile violentissima, altro non aspettavano che la morte; quando alzando gl'occhi verso la Chiesa della Santa, che da lontano appariva, si raccomandavano in un sì grave periglio alla sua protezione, invocando con alte voci il suo glorioso nome, e promettendole con vere lacrime di voler per l'avvenire emendare la loro vita e confessarsi e comunicarsi nella sua Chiesa; ed ecco che in un momento que' pezzi di ghiaccio divisi si riuniscono tra loro, e benché fosse il vento contrario, con tutto ciò in modo maraviglioso rassodandosi, diedero loro il passaggio libero alla riva. Ma quell'inesperto giovinetto, essendosi fermato un poco per prendere le sue bisaccie, e quelle di alcuni compagni, non fu a tempo a seguire coloro, onde di bel nuovo divisi que' pezzi di ghiaccio, cadde il meschinello nel profondo del lago; e quivi si vide un altro più insigne miracolo, poiché quelli ch'erano in salvo, prostrati a terra, invocando di nuovo Santa Brigida, e raddoppiando le preghiere per la salute di quell'innocente, videro con loro grandissimo stupore esser da mano invisibile tolto dall'acque; ed a poco a poco condotto sano e salvo su'1 lido con inesplicabile allegrezza de' circostanti; non mancando poco dopo di portarsi a render grazie alla Santa per un sì segnalato beneficio'.
Al ghiaccio, assai comune in Svezia per lunghi mesi, sono legati molti altri miracoli attribuiti a santa Brigida, per esempio questo:
Un fanciullo di dieci anni, essendo andato a pescare con alcuni suoi compagni nelle isole del mare di Svezia, si trattenne per qualche tempo su'1 ghiaccio fragile e già vicino a dileguarsi, senza conoscere il pericolo; poiché mentre gl'altri fuggivano per essersi accorti che, per la forza del vento stava per rompersi quella parte del mare agghiacciato, egli rimase solo sopra un pezzo di ghiaccio trasportato dalla corrente assai lontano dal lido; in un sì evidente pericolo cominciò a gridare ad alta voce: «O Santa Brigida aiutami»; fra tanto rinforzando il vento spezzò in minutissime parti ancor quel poco di ghiaccio sopra il quale stava il misero giovinetto; ma o prodigio veramente grande! Benché stesse con i piedi sopra Tacque, non per questo si affondava, ma vi si reggeva immobile come sopra una pietra, avendogli tramutato la Santa questo liquido elemento in saldissimo cristallo; essendo stato in questo modo più di sei ore, comparve una barchetta di pescatore, dal quale fu condotto sano e salvo su1 lido, non cessando di render grazie alla sua Santa liberatrice6.
Altri miracoli riguardano la navigazione e i pericoli delle tempeste, come quello che segue:
Alcuni cittadini di Lincopia, dopo aver visitati i Santuari dell'Aquisgrano, si posero in mare per ritornare in patria; ed ecco che, nel più bello della navigazione sopragiunti da una terribile tempesta, si videro a pericolo di vita, poiché caduto un fulmine dal Cielo sopra la cima dell'albero della nave, vi attaccò il fuoco, e non fu mai possibile con tutte le loro industrie di estinguerlo; non era tanto il timore delle onde che riempivano il vascello, quanto quello del fuoco che minacciava di incenerirlo; si affaticarono per molte ore a smorzare la fiamma vorace, che ormai aveva consumate quasi tutte l'antenne, ma in vano; per lo che non trovando altro scampo, ricorsero tutti con vero cuore a Santa Brigida, facendo voto di pellegrinare fino a Vastena per riverire il suo benedetto Corpo; appena fatto il voto videro come da una mano distaccato dal legno quel vivo fuoco, e gettato lungi nel mare, con sì grande allegrezza di tutti, che non potevano trattenere le lacrime ad un sì manifesto miracolo; terminata poi felicemente la navigazione, non tardarono ad eseguire le loro promesse, celebrando da per tutto le glorie di sì gran Santa.
Numerosi altri miracoli riguardano la salvezza dai briganti, evidentemente assai numerosi a quel tempo, l'aiuto nel momento del parto, in occasione di altre infermità di varia natura e nei diversi pericoli della vita e la liberazione dai demoni. Non mancano i soccorsi di tipo spirituale, come quello offerto al nipote Karl:
Vivendo con gran libertà secolaresca il principe Karl, nipote di Brigida, figlio di Karl suo primogenito, gli comparve una notte la Santa con un orologio a polvere nelle mani, del quale n'era già buona parte trascorso, e gli disse: «Vedi Karl, quanto poco resta di quest'orologio? Tanto tempo appunto, e non più, ti resta da vivere; perciò apparecchiati alla morte vicina. Se tu fossi stato obbediente a Dio ed a' tuoi maggiori, non solo saresti campato più lungamente d'ogni altro della nostra stirpe. Ma ancora saresti stato eletto arcivescovo di Lincopia, e divenuto una grande colonna della Chiesa». Spaventato per queste parole, il giovinetto pregò la Santa che volesse intercedergli dal Signore ancora un poco di tempo, che le prometteva di emendarsi intieramente e vivere in penitenza. Soggiunse Brigida: «No figliuolo; già la sentenza è data, ed il tempo è passato, preparati». Dette queste parole, disparve la Santa e poco dopo infermatosi, Karl passò a miglior vita, avendo prima ricevuti i Sacramenti con istraordinaria pietà e divozione. E fu sepolto a Vastena.
Brigida non aveva potuto veder realizzato il suo più grande desiderio: il ritorno del papa a Roma. In una famosa profezia Brigida aveva però descritto la nuova sede del papa, il Vaticano, dove si sarebbe concentrato il governo della Chiesa. E non si può fare a meno di stupirsi constatando fino a che punto la descrizione coincida con l'attuale Città del Vaticano:
Vidi Roma dal palazzo del papa vicino alla chiesa di San Pietro fino alla fortezza di Sant'Angelo; e dalla fortezza fino alla chiesa dello Spirito Santo e fino alla chiesa di San Pietro, come se fosse una pianura e circondata da un solidissimo muro, e diverse abitazioni si trovavano all'interno di quel muro. Poi udii una voce che diceva: «Quel papa che ama la sua sposa (la Chiesa) con lo stesso amore mio e dei miei amici, possiederà questo luogo con i suoi collaboratori, affinché possa riunire con maggior libertà e pace i suoi consiglieri».
Dopo il Concordato del 1929 questa profezia fu mostrata a Pio XI, il papa della conciliazione, che ne rimase commosso e compiaciuto.
Una volta raccolto il materiale, soprattutto a Roma, Napoli e Vadstena, Caterina lo consegnò a Gregorio XI, che nel frattempo era tornato a Roma, insieme al testo latino delle Rivelazioni curato dal vescovo Alfonso. All'inizio del 1377 presso la Curia romana fu aperto il processo di canonizzazione. Gregorio XI morì nel marzo di quello stesso anno; il suo successore Urbano VI, grande ammiratore di Brigida, lavorò al processo ma non riuscì a concluderlo in tempi brevi a causa dello scisma di Occidente.
Nel 1380 Caterina, perdute le speranze di assistere personalmente alla canonizzazione della madre, tornò in Svezia, dove morì santamente il 24 marzo 1381. Nei dieci anni successivi morirono altri testimoni importanti della vita di Brigida: il vescovo Alfonso (1388), Pietro di Alvastra (1390) e il figlio Birger (1391).
Finalmente con Bonifacio IX, successore di Urbano VI, si arrivò alla cerimonia di canonizzazione, che si svolse solennemente in San Pietro a Roma il 7 ottobre 1391: si trattò della prima avvenuta in quella basilica.
Il giorno in cui si festeggia la santa svedese è quello della morte, il 23 luglio, che segna la sua nascita all'eternità. La si ricorda anche il 7 ottobre, giorno della canonizzazione, e il 28 maggio, giorno della traslazione delle reliquie in Svezia.
I miracoli attribuiti a Brigida sono numerosi. Dagli Atti del processo di canonizzazione ricaviamo la descrizione di due tra i tanti avvenuti subito dopo la sua morte. Il primo, risalente al 1374, è questo:
Un carpentiere era a letto da un anno con la tibia rotta (conquassata et lesa). Egli promise a Brigida di donare due vacche al monastero di Vadstena se fosse stato risanato, ma non guarì. Allora promise a Brigida di offrire un'immagine di cera a forma di tibia se fosse guarito, ma non avvenne nulla. Allora promise che avrebbe visitato personalmente le reliquie di Brigida al monastero e lavorato gratis per un anno. Ed ecco che nel sonno gli apparve Brigida che gli chiese: «Vuoi tu adempiere al voto e lavorare nel mio monastero?». E lui: «Lo voglio con tutto il cuore». E lei: «E io voglio risanarti». Al che l'uomo istantaneamente guarì.
Ed ecco il secondo:
Nel 1376 una donna di nome Alfarana, moglie del siniscalco di Carlo di Durazzo, restava incinta ma il bambino moriva nel suo utero. Ella fece allora voto alla beata Brigida di inviare al suo sepolcro a Roma un'immagine d'argento a forma di bambino se avesse ottenuto da Dio che la creatura che aveva in seno fosse nata viva e potesse essere battezzata. Poi si mise al collo le reliquie di Brigida e le portò con devozione fino al parto. Partorì un bimbo maschio vivo e sano, e mandò il marito a Roma a portare l'immagine promessa.
In un testo settecentesco scritto da padre Guglielmo Burlamacchi troviamo la descrizione di numerosi altri miracoli, oltre un centinaio, avvenuti tutti pochissimo tempo dopo la morte della santa e attribuiti alla sua intercessione. Ne riportiamo alcuni:
Otto pescatori, con un putto di nove anni, viaggiando nel maggior rigor dell'inverno sopra il vastissimo lago Weter vicino al monastero Vasteno, allora quando era tutto congelato, furono dalla Santa liberati dalla morte imminente, poiché spezzandosi, come è solito, con grandissimo strepito il ghiaccio, e dividendosi in mille parti, si trovarono i poverini con gran loro spavento sopra un pezzo di quel ghiaccio isolati, con pericolo di momento in momento di sprofondarsi; già vedevano perduta ogni speranza di salute, e ripercossi dall'agitazione delle onde, che suol essere con modo indicibile violentissima, altro non aspettavano che la morte; quando alzando gl'occhi verso la Chiesa della Santa, che da lontano appariva, si raccomandavano in un sì grave periglio alla sua protezione, invocando con alte voci il suo glorioso nome, e promettendole con vere lacrime di voler per l'avvenire emendare la loro vita e confessarsi e comunicarsi nella sua Chiesa; ed ecco che in un momento que' pezzi di ghiaccio divisi si riuniscono tra loro, e benché fosse il vento contrario, con tutto ciò in modo maraviglioso rassodandosi, diedero loro il passaggio libero alla riva. Ma quell'inesperto giovinetto, essendosi fermato un poco per prendere le sue bisaccie, e quelle di alcuni compagni, non fu a tempo a seguire coloro, onde di bel nuovo divisi que' pezzi di ghiaccio, cadde il meschinello nel profondo del lago; e quivi si vide un altro più insigne miracolo, poiché quelli ch'erano in salvo, prostrati a terra, invocando di nuovo Santa Brigida, e raddoppiando le preghiere per la salute di quell'innocente, videro con loro grandissimo stupore esser da mano invisibile tolto dall'acque; ed a poco a poco condotto sano e salvo su'1 lido con inesplicabile allegrezza de' circostanti; non mancando poco dopo di portarsi a render grazie alla Santa per un sì segnalato beneficio'.
Al ghiaccio, assai comune in Svezia per lunghi mesi, sono legati molti altri miracoli attribuiti a santa Brigida, per esempio questo:
Un fanciullo di dieci anni, essendo andato a pescare con alcuni suoi compagni nelle isole del mare di Svezia, si trattenne per qualche tempo su'1 ghiaccio fragile e già vicino a dileguarsi, senza conoscere il pericolo; poiché mentre gl'altri fuggivano per essersi accorti che, per la forza del vento stava per rompersi quella parte del mare agghiacciato, egli rimase solo sopra un pezzo di ghiaccio trasportato dalla corrente assai lontano dal lido; in un sì evidente pericolo cominciò a gridare ad alta voce: «O Santa Brigida aiutami»; fra tanto rinforzando il vento spezzò in minutissime parti ancor quel poco di ghiaccio sopra il quale stava il misero giovinetto; ma o prodigio veramente grande! Benché stesse con i piedi sopra Tacque, non per questo si affondava, ma vi si reggeva immobile come sopra una pietra, avendogli tramutato la Santa questo liquido elemento in saldissimo cristallo; essendo stato in questo modo più di sei ore, comparve una barchetta di pescatore, dal quale fu condotto sano e salvo su1 lido, non cessando di render grazie alla sua Santa liberatrice6.
Altri miracoli riguardano la navigazione e i pericoli delle tempeste, come quello che segue:
Alcuni cittadini di Lincopia, dopo aver visitati i Santuari dell'Aquisgrano, si posero in mare per ritornare in patria; ed ecco che, nel più bello della navigazione sopragiunti da una terribile tempesta, si videro a pericolo di vita, poiché caduto un fulmine dal Cielo sopra la cima dell'albero della nave, vi attaccò il fuoco, e non fu mai possibile con tutte le loro industrie di estinguerlo; non era tanto il timore delle onde che riempivano il vascello, quanto quello del fuoco che minacciava di incenerirlo; si affaticarono per molte ore a smorzare la fiamma vorace, che ormai aveva consumate quasi tutte l'antenne, ma in vano; per lo che non trovando altro scampo, ricorsero tutti con vero cuore a Santa Brigida, facendo voto di pellegrinare fino a Vastena per riverire il suo benedetto Corpo; appena fatto il voto videro come da una mano distaccato dal legno quel vivo fuoco, e gettato lungi nel mare, con sì grande allegrezza di tutti, che non potevano trattenere le lacrime ad un sì manifesto miracolo; terminata poi felicemente la navigazione, non tardarono ad eseguire le loro promesse, celebrando da per tutto le glorie di sì gran Santa.
Numerosi altri miracoli riguardano la salvezza dai briganti, evidentemente assai numerosi a quel tempo, l'aiuto nel momento del parto, in occasione di altre infermità di varia natura e nei diversi pericoli della vita e la liberazione dai demoni. Non mancano i soccorsi di tipo spirituale, come quello offerto al nipote Karl:
Vivendo con gran libertà secolaresca il principe Karl, nipote di Brigida, figlio di Karl suo primogenito, gli comparve una notte la Santa con un orologio a polvere nelle mani, del quale n'era già buona parte trascorso, e gli disse: «Vedi Karl, quanto poco resta di quest'orologio? Tanto tempo appunto, e non più, ti resta da vivere; perciò apparecchiati alla morte vicina. Se tu fossi stato obbediente a Dio ed a' tuoi maggiori, non solo saresti campato più lungamente d'ogni altro della nostra stirpe. Ma ancora saresti stato eletto arcivescovo di Lincopia, e divenuto una grande colonna della Chiesa». Spaventato per queste parole, il giovinetto pregò la Santa che volesse intercedergli dal Signore ancora un poco di tempo, che le prometteva di emendarsi intieramente e vivere in penitenza. Soggiunse Brigida: «No figliuolo; già la sentenza è data, ed il tempo è passato, preparati». Dette queste parole, disparve la Santa e poco dopo infermatosi, Karl passò a miglior vita, avendo prima ricevuti i Sacramenti con istraordinaria pietà e divozione. E fu sepolto a Vastena.
Brigida non aveva potuto veder realizzato il suo più grande desiderio: il ritorno del papa a Roma. In una famosa profezia Brigida aveva però descritto la nuova sede del papa, il Vaticano, dove si sarebbe concentrato il governo della Chiesa. E non si può fare a meno di stupirsi constatando fino a che punto la descrizione coincida con l'attuale Città del Vaticano:
Vidi Roma dal palazzo del papa vicino alla chiesa di San Pietro fino alla fortezza di Sant'Angelo; e dalla fortezza fino alla chiesa dello Spirito Santo e fino alla chiesa di San Pietro, come se fosse una pianura e circondata da un solidissimo muro, e diverse abitazioni si trovavano all'interno di quel muro. Poi udii una voce che diceva: «Quel papa che ama la sua sposa (la Chiesa) con lo stesso amore mio e dei miei amici, possiederà questo luogo con i suoi collaboratori, affinché possa riunire con maggior libertà e pace i suoi consiglieri».
Dopo il Concordato del 1929 questa profezia fu mostrata a Pio XI, il papa della conciliazione, che ne rimase commosso e compiaciuto.