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Venerdi, 29 marzo 2024 - Misteri dolorosi - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi )

San Francesco di Sales:Alcuni hanno una certa umiltà maligna e falsa. Rifiutano d’usare i loro talenti a servizio di Dio e del prossimo con la scusa che sono troppo deboli e facili a insuperbirsi
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Vita di San Pietro di San Giovanni Bosco



San Pietro

Gesù predice la negazione di Pietro - Esso lo segue nell'orto di Getsemani - taglia l'orecchio a Malco - sua caduta, suo ravvedimento. Anno di Gesù Cristo 33.

Si avvicinava il tempo della passione del Salvatore e la fede degli Apostoli doveva essere messa a dura prova. Dopo l'ultima cena quando Gesù era per uscire dal cenacolo si volse a' suoi apostoli e disse: questa notte è assai dolorosa per me e di gran pericolo per tutti voi: avverranno di me tali cose che voi rimarrete scandalizzati, e non vi parrà più vero quello che avete conosciuto e che ora credete di me. Perciò vi dico che in questa notte tutti mi volterete le spalle. Pietro secondo il suo solito ardore fa il primo a rispondere: come? noi tutti voltarvi le spalle? Quand'anche tutti costoro fossero deboli a segno di abbandonarvi; io certamente noi farò giammai; e quand'anche dovessi morire con voi non sarò giammai per abbandonarvi. Ah Simone, Simone, rispose Cristo, pensa bene a quello che tu dici: io ho parlato testè in comune a voi tutti, ora parlo a te solo, e sappi che Satana ha ordito a te, a voi tutti una terribile tentazione e vi crivellerà come si fa del frumento nel vaglio. Perciò non presumere tanto di te stesso, perciocchè tu sei ben lontano dall'amore che ti sembra avere per me. Anzi in questa notte prima che il gallo abbia cantato due volte tu negherai tre volte di conoscermi.

Pietro parlava guidato da un sentimento caldo d'affetto e non badava che senza l'aiuto divino l'uomo cade in deplorabili eccessi; laonde egli rinnovò le medesime promesse dicendo: no certamente, può darsi che tutti vi neghino, io non mai.

Ma Gesù che ben conosceva tale presunzione di Pietro venire da inconsiderato ardore e dalla grande tenerezza verso il suo Maestro ne ebbe compassione e lo consolò dicendo: tu cadrai certamente, o Pietro, come ti dissi, tuttavia non perderti di animo. Io ho pregato per te, affinchè la tua fede non venga meno. Tu poi quando ti sarai riavuto dalla tua caduta conferma nella fede i tuoi fratelli: rogavi pro te, Petre, ut non deficiat fides tua, et tu aliquando conversus confirma fratres tuos. Colle quali parole il divin Salvatore promise un'assistenza particolare al capo della sua Chiesa, la cui fede non sarebbe giammai venuta meno, sebbene i suoi ministri nelle cose estranee alla fede fossero caduti in colpa, come diffatti avvenne a S. Pietro.

Intanto Gesù Cristo dopo la cena eucaristica a notte avanzata parli con Pietro, Giacomo e Giovanni per recarsi sui monte Olivete, così appellato pei molti ulivi di cui il terreno ivi abbonda. Giunto ad una parte di quel monte detto Getsemani, dove era solito a ritirarsi per far orazione, si allontanò dagli apostoli un tiro di pietra. Però nell'atto che si separava da loro li avvisò dicendo: pregate e vigilate, perchè la tentazione è vicina. Ma Pietro e i suoi compagni sia per l'ora già avanzata, sia per la stanchezza si assisero per riposare e in breve s'addormentarono. Questo è nuovo fatto di Pietro il quale doveva seguire il precetto del Salvatore vigilando e pregando. In quel momento giunsero gli sgherri nell'orto per catturare Gesù e condurlo in prigione. Pietro, vedutili appena, corse loro incontro per allontanarli, e vedendo che facevano resistenza mise mano alla spada, che era un grosso e lungo coltello, e vibrando un colpo alla ventura tagliò l'orecchio ad un servo del pontefice chiamato Malco.

Non erano queste le prove di amore che Gesù aspettava, nè mai gli aveva insegnato di opporre forza a forza. Fu questo un tratto di vivo amore, ma fuor di proposito; perciocchè il Signore non voleva essere salvato dalle mani altrui, anzi per la salute del mondo voleva darsi nelle mani a' suoi nemici e morire; onde disse a Pietro: riponi la spada nel fodero, perciocchè chi di spada ferisce, di spada perisce. Di poi mettendo in pratica quello che aveva tante volte insegnato nelle sue predicazioni, cioè di fare del bene a chi ci fa del male, prese l'orecchia tagliata e con somma bontà la pose colle sue sante mani al luogo del taglio, sicchè rimase sull'istante guarita.

Pietro e gli altri Apostoli scorgendo inutile ogni resistenza, che anzi avrebbero corso pericolo per sè medesimi, messe a parte le promesse fatte poco prima al maestro, tutti lo abbandonarono dandosi a fuggire chi di qua chi di là lasciando Gesù solo nelle mani de' suoi carnefici. Ma Pietro vergognandosi della sua viltà, confuso ed irresoluto non sapendo ben dove andare e dove stare,si portò nell'atrio del palazzo di Caifas, capo di tutti i sacerdoti. Gesù era dentro nelle mani degli Scribi e de' Farisei che lo avevano accusato a quel tribunale.

Vuoisi qui notare che quando Pietro fu alla porta del cortile non poteva entrar dentro, perchè la portinaia non voleva dargliene il permesso. Il suo amico Giovanni, essendo conosciuto nella corte del Pontefice, aveva potuto entrare senza difficoltà, e ottenne dalla portinaia che Pietro potesse entrare nel cortile medesimo. S. Agostino in Joan. ed altri.

Entrato egli appena nell'atrio trovò una turba di guardie che stavano riscaldandosi al fuoco ivi acceso. Pietro si pose seco loro vicino al fuoco. Al chiarore del fuoco la donnicciuola, che per grazia gli aveva permesso d'entrare, vedendolo tutto pensieroso e malinconico, entrò in sospetto che egli fosse un seguace di Gesù. Olà, gli disse, tu sembri un compagno del Nazareno, non è vero? - L'Apostolo nel vedersi scoperto in faccia a tanta gentaglia rimase atterrito, e temendo per sè la prigione e forse anche la morte, affannato per la vista degli sgherri che tutti gli avevano l'occhio addosso attendendo la sua risposta, perduto ogni coraggio rispose: Donna, ti sbagli; io non son di quelli, nemmeno conosco quel Gesù di cui tu parli. Ciò detto il gallo cantò per la prima volta; e Pietro non vi pose mente.

Dopo essersi egli trattenuto qualche momento in compagnia di quelle guardie si porto nel vestibolo. Mentre poi ritornava presso il fuoco, un'altra fantesca o forse la medesima di prima, si fece di nuovo a rimproverarlo: oh vedi, gli disse; ecco qui uno della compagnia di questo Gesù; e rivoltasi agli altri soggiunse: che ve ne pare? Pietro vie più spaventato, quasi fuor di sè, rispose di non conoscerlo nè mai di averlo veduto. Pietro parlava così, ma la coscienza lo rimproverava e provava i più acuti rimorsi, e perciò tutto pensieroso con occhio torbido e passo incerto, stava, entrava e usciva senza sapere che farsi. Ma un abisso conduce ad un altro abisso.

Dopo alcuni istanti un parente di quel Malco a cui Pietro aveva tagliata l’orecchia, lo vide e fissandolo bene in faccia disse: certamente costui è uno dei compagni di quel Galileo! Tu lo sei certamente, la tua pronunzia ti manifesta. E poi non ti ho io veduto nell'orto con lui quando tagliasti l'orecchia a Malco? Pietro vedendosi a così mal partito non seppe più trovare altro scampo che giurare e spergiurare di non conoscerlo. Non aveva ancora bene profferita l'ultima sillaba e il gallo la seconda volta cantò.

Quando il gallo cantò la prima volta Pietro non vi aveva badato; questa seconda volta bada al numero delle sue negazioni, richiama a memoria la predizione di Gesù Cristo, e la vede appuntino avverata. A questa rimembranza si turba, sentesi tutto amareggiato il cuore; e girando l'occhio verso l'offeso Gesù, lo sguardo di lui s'incontra col suo. Questa occhiata di Cristo, fu un atto muto, ma un colpo di grazia che a guisa di strale acutissimo lo andò a ferire nel cuore, non per dargli la morte ma per restituirgli la vita. Gris. in Matth.

A quel tratto di bontà e di misericordia Pietro scosso come da un profondo sonno si sentì gonfiare il cuore e provocare le lagrime pel dolore. Per dare libero sfogo al pianto uscì da quel malaugurato luogo e andò a piangere il suo fatto e invocare dalla divina misericordia il perdono. Il Vangelo ci dice solamente che: et egressus Petrus flevit amare. Pietro uscì fuori e pianse amaramente. Di questa caduta Pietro ne portò rimorso tutta la vita e si può dire che da quell'ora fino alla morte non fece che piangere il suo peccato facendone aspra penitenza. Si dice che egli avesse sempre accanto un pannolino per asciugarsi le lagrime; e che ogni qual volta sentiva il gallo a cantare, trasaliva e tremava, richiamandogli tuttora alla memoria il doloroso momento di sua caduta. Che anzi le lagrime che aveva continue, gli avevano, fatto due solchi sopra le guancie. Beato Pietro che così presto abbandonò la colpa e ne fece così lunga ed aspra penitenza. Beato eziandio quel cristiano che, dopo aver avuta la disgrazia di seguire Pietro nella colpa, lo segue nella penitenza.

Fonte: http://www.donboscosanto.eu/