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Venerdi, 19 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Leone IX Papa ( Letture di oggi )

Don Nikola Vucic:Nulla turba un anima tanto quanto l'amor proprio e l'eccessiva stima di sé. La pace interiore nasce dall'umilta. Nella sfera spirituale, l'umiltà ha le proprietà terapeutiche pari al tachipirina per la febbre. Essere umile non consiste nello sminuirsi o umiliarsi. Essere umile non consiste nell'avere una cattiva stima di sé, né tanto meno nel nutrire l'atteggiamento del "non c'è niente da fare", ma nel mettersi in una posizione di accettazione positiva di fronte ad avvenimenti. Le proprietà curative dell'umiltà sono: la riduzione del l'ostilità, dell'agressivita', della depressione, dell'angoscia, delle tensioni psicofisiche. Con l'umiltà aumenta la pazienza e la tolleranza. L'umiltà riduce l'ansia e la paura ed elimina l'avidità. L'umiltà non ha effetti collaterali.
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Vita di San Pietro di San Giovanni Bosco



San Pietro

Pietro è messo con Giovanni in prigione e ne viene liberato.

Per le prediche di S. Pietro e per lo zelo degli altri Apostoli, il numero dei fedeli era grandemente cresciuto. Molti pel desiderio di staccare interamente il loro cuore dai beni della terra e pensare unicamente al cielo vendevano le loro sostanze e le portavano ai piedi degli Apostoli, affinchè ne facessero quell’uso che meglio credevano a favore dei poveri. La sacra scrittura fa uno speciale encomio di un certo Giuseppe soprannominato Barnaba, che fu poi fedele compagno di S. Paolo apostolo. Costui vendè un campo che possedeva e ne portò generosamente l'intero prezzo agli Apostoli. Molti seguirono l'esempio di lui e andavano a gara per dar segno del loro distacco dalle cose terrene, di maniera che in breve quei fedeli formavano una sola famiglia, di cui S. Pietro era capo. Non vi erano poveri; perchè i ricchi facevano parte delle loro sostanze ai bisognosi; nei giorni stabiliti si radunavano insieme per le sacre funzioni. È la sacra scrittura dice precisamente che quei fedeli erano perseveranti nella preghiera, nell'ascellare la parola di Dio e nel ricevere con frequenza la santa comunione, a segno che tra tutti formavano un cuor solo ed una anima sola per amare e servire Iddio Creatore.

Tuttavia anche in quei tempi felici vi furono dei fraudolenti, i quali guidati da spirito d'ipocrisia tentarono di ingannare S. Pietro e mentire allo Spirito Santo. La qual cosa ebbe le più funeste conseguenze. Ecco come il sacro testo ci espone il terribile avvenimento.

Certo Anania con sua moglie Zaffira fecero a Dio promessa di vendere un loro podere, ed al pari degli altri fedeli portarne il prezzo agli Apostoli, affinchè lo distribuissero secondo i varii bisogni. Eseguirono essi puntualmente la prima parte della promessa, ma l'amor dell'oro li condusse a violare la seconda. Essi erano padroni di tenersi il campo oppure il prezzo, ma fatta la promessa erano tenuti a mantenerla, perciocchè le cose che si consacrano a Dio od alla Chiesa diventano sacre ed inviolabili.

D'accordo pertanto tra di loro ritennero per sè una parte del prezzo, e portarono l'altra a S. Pietro, con intenzione di dargli ad intendere che questa fosse l'intera somma ricavata dalla vendita. Pietro ebbe speciale rivelazione dell'inganno, ed appena Anania comparve al suo cospetto, senza dargli tempo di proferir parola, con tuono autorevole e formidabile, si fece a rimproverarlo così: perchè ti sei lasciato sedurre dallo spirito di satana, fino a mentire allo Spirito Santo, fraudando una porzione del prezzo di quel tuo campo? Non era esso in tuo potere prima di venderlo? e dopo di averlo venduto non era a tua disposizione tutta la somma ricavata? Perchè dunque hai dato ricetto a questo reo disegno? Devi perciò sapere che hai mentito non agli uomini ma a Dio.

A quel tuono, a quelle parole Anania come colpito da un fulmine, cadde morto sull'istante. Appena passate tre ore venne anche a presentarsi a Pietro Zaffira, senza nulla sapere del tragico fine del marito. L'apostolo usò maggiore compassione verso di costei, e volle darle spazio di penitenza con interrogarla se quella somma fosse l'intero prodotto della vendita di quel campo. La donna con intrepidezza e temerità uguale a quella di Anania, con un'altra bugia confermò la bugia di suo marito. Perciò ripresa da S. Pietro collo stesso zelo e colla medesima forza, cadde anch'ella sull'istante e spirò. Giova sperare che un sì terribile castigo temporale avrà contribuito a far loro risparmiare il castigo eterno nell'altra vita. Una pena così esemplare era necessaria per insinuare venerazione pel cristianesimo a tutti quelli che venivano alla fede e procacciare rispetto al principe degli Apostoli, come eziandio per dare a noi un esempio del modo terribile con cui Dio punisce lo spergiuro, e in pari tempo ad ammaestrarci ad essere fedeli alle promesse fatte a Dio.

Questo fatto unitamente ai molti miracoli, che Pietro operava, fecero che si raddoppiasse il fervore tra i fedeli, e si dilatasse la fama delle sue virtù. Tutti gli Apostoli operavano miracoli. Un ammalato che fosse stato in contatto col corpo degli Apostoli, era tosto guarito. S. Pietro poi spiccava sopra ogni altro. Era tale la fiducia che tutti i fedeli avevano in lui e nelle sue virtù, che da tutte le parti, anche da paesi lontani, venivano in Gerusalemme per essere spettatori de' suoi miracoli. Talvolta avveniva che egli era attorniato da tal quantità di storpii e da tanti ammalati, che non era più possibile di potersegli avvicinare. Perciò portavano gl’interni sopra i pagliaricci nelle pubbliche piazze e nelle strade in modo che passando di colà S. Pietro, almeno l'ombra del suo corpo giugnesse a toccarli: la qual cosa era bastante per far guarire ogni genere di infermità. Santo Agostino assicura che un morto, sopra del quale era passata l'ombra di Pietro, immantinente risuscitò.

I santi Padri ravvisano in questo fatto l'adempimento della promessa del Redentore a' suoi Apostoli dicendo che essi avrebbero operato miracoli anche maggiori di quelli che egli non aveva giudica o a proposito di operare.

Fonte: http://www.donboscosanto.eu/