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Sabato, 20 aprile 2024 - Misteri gaudiosi - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi )

Santa Teresina di Lisieux: Nostro Signore vuol lasciare le pecorelle fedeli nel deserto (Mt. 18, 12). Come sono significative per me queste parole! Egli è sicuro di loro ed esse non sarebbero più capaci di smarrirsi perché sono prigioniere dell'amore. Così Gesù toglie loro la sua presenza sensibile per elargire le sue consolazioni ai peccatori, o se anche le conduce sul Tabor, è solo per pochi istanti.
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Vita di San Paolo apostolo di San Giovanni Bosco



San Paolo

S. Paolo predica in Antiochia di Pisidia. Anno di Gesù Cristo 44.

Da Perga S. Paolo andò con S. Barnaba ad Antiochia di Pisidia, così detta per distinguerla da Antiochia di Siria che era la gran capitale dell' Oriente. Avevano quivi i Giudei, siccome in molte altre città dell'Asia, la loro sinagoga dove ne' giorni di sabato si radunavano per ascoltare la spiegazione della legge di Mosè e dei Profeti. Intervennero anche i due apostoli e con essi molti ebrei e gentili che già adoravano il vero Dio. Secondo l'uso degli ebrei i. dottori della legge lessero un brano della Bibbia che diedero di poi a Paolo con preghiera di dir loro qualche cosa di edificante. Paolo che non altro aspettava che l'opportunità di parlare si levò in piedi, indicò colla mano che facessero tutti silenzio, e prese a parlare cosi: «Figliuoli d'Israele, e voi tutti che temete il Signore, poichè mi invitate a parlare, vi prego di udirmi con quell'attenzione che merita la dignità delle cose che sono per dirvi.»

«Quel Dio che ha scelto i nostri padri quando erano nell'Egitto e con una lunga serie di prodigi ha fatto di essi una nazione privilegiata, ha in particolar maniera onorata la stirpe di Davidde promettendo che da questa farebbe nascere il Salvatore del mondo. Quella grande promessa confermata da tante profezie, si è finalmente adempiuta nella persona di Gesù di Nazaret. Giovanni, cui certamente voi credete, quel Giovanni, le cui sublimi verità fecero credere per Messia, gli ha reso la più autorevole testimonianza dicendo che egli non si giudicava degno di sciogliere nemmeno i legacci de' suoi calzari. Voi oggi, o miei fratelli, voi degni figli d'Abramo, e voi tutti adoratori del vero Dio, di qualunque nazione o stirpe siate, voi siete quelli ai quali è particolarmente indirizzata la parola di salute. Gli abitanti di Gerusalemme ingannati dai loro capi non hanno voluto riconoscere il Redentore che a voi predichiamo. Che anzi gli diedero la morte; ma Iddio onnipotente non ha permesso, siccome aveva predetto, che il corpo del suo Cristo provasse nel sepolcro la corruzione. Pertanto nel terzo giorno dopo la morte lo fece risorgere glorioso e trionfante.

Fino a questo punto voi non avete colpa alcuna, perchè la luce della verità non era ancor giunta fino a voi. Ma tremate d'or in avanti se mai chiuderete gli occhi; tremate di provocar sopra di voi la maledizione fulminata dai profeti contro a chiunque non vuole riconoscere la grande opera del Signore, il cui compimento deve aver luogo in questi giorni.»

Finito il discorso, tutti gli uditori si ritirarono in silenzio meditando le cose udite da S. Paolo.

Erano però diversi i pensieri che occupavano le loro menti. I buoni erano pieni di gioia alle parole di salute loro annunziate, ma gran parte de' giudei sempre persuasi che il Messia dovesse ristabilire la potenza temporale della loro nazione, e vergognandosi di riconoscere per Messia colui che i loro principi avevano condannato a morte ignominiosa, accolsero con dispetto la predica di Paolo. Tuttavia si mostrarono soddisfatti ed invitarono l'Apostolo a ritornare nel seguente sabato con animo però ben diverso. I malevoli per apparecchiarsi a contraddirlo, e quelli che temevano il Signore, israeliti e gentili, per meglio istruirsi e confermarsi nella fede. Nel giorno convenuto si radunò immenso popolo, per udire questa nuova dottrina. Appena S. Paolo si pose a predicare, subito i dottori della sinagoga si levarono.contro di lui. Opposero dapprima delle difficoltà; quando poi si accorsero di non poter resistere alla forza delle ragioni con cui S. Paolo provava le verità della fede, si abbandonarono agli schiamazzi, alle ingiurie, alle bestemmie. I due apostoli vedendosi soffocata la parola in bocca con forte animo ad alla voce esclamarono: «a voi si doveva in primo luogo annunziare la divina parola; ma giacchè volete chiudere dispettosamente le orecchie, e con furore la rigettale, vi rendete indegni dell'eterna vita. Noi pertanto ci rivolgiamo ai gentili per compiere la promessa fatta da Dio per bocca del suo Profeta quando disse: «io ti ho destinato per luce dei gentili e per la salute di essi fino all'estremità della terra.»

I Giudei allora vie più mossi da invidia e sdegno eccitarono contro gli Apostoli una fiera persecuzione.

Servironsi di alcune donne che godevano credito di essere pie ed oneste e con esse invitarono i magistrati della città, e tutti insieme gridando e schiamazzando costrinsero gli Apostoli ad uscire dai loro confini. Così costretti Paolo e Barnaba partirono da quello sventurato paese, e nell'atto della loro partenza secondo il comandamento di Gesù Cristo scossero la polvere dei loro piedi in segno di rinunziare per sempre ad ogni commercio con essi, come uomini riprovati da Dio e colpiti dalla divina maledizione.

Fonte: http://www.donboscosanto.eu/