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Sabato, 20 aprile 2024 - Misteri gaudiosi - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi )

Madre Teresa di Calcutta:Cerchiamo di comprendere la tenerezza dell'a­more di Dio. Poiché egli dice nelle Scritture: « Anche se una madre dimenticasse il proprio figlio, io non vi dimenticherò. Vi ho scolpito nel palmo della mia ma­no ». Quando ti senti sola, quando ti senti rifiutata, quando ti senti malata e dimenticata, ricorda che sei un bene prezioso per Lui. Egli ti ama. E allora dimo­stra anche tu quell'amore vicendevole, poiché è tutto quello che Gesù è venuto a insegnarci.
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Vita di San Paolo apostolo di San Giovanni Bosco



San Paolo

Quaranta Giudei si obbligano con volo di uccidere s. Paolo; - Un suo nipote scopre la trama. - È traslocato a Cesarea - Anno di Cristo 59.

I Giudei veduto fallito il loro disegno passarono la seguente notte in varii progetti. Quaranta di loro presero la disperata risoluzione di obbligarsi con voto a non più nè mangiare nè bere prima che non avessero ucciso Paolo. Ordita questa congiura si recarono dai principi dei Sacerdoti e dai seniori raccontando loro il fatto proponimento. Per aver quel ribaldo nelle mani, soggiunsero: noi abbiamo trovata una via ben sicura; resta solo che voi ci diate la mano. Fate sapere al tribuno in nome del Sinedrio che voi avete ancora da esaminare alcuni articoli della causa di Paolo; e che però dimani ve lo presenti nuovamente. Egli di certo accondiscenderà a questa dimanda. Ma state sicuri che prima che Paolo sia condotto dinanzi a voi, noi con queste mani lo faremo a brani. I seniori lodarono il progetto e promisero di coadiuvarli. O sia che qualcheduno de' congiurati non abbia serbato il segreto; o sia che non abbiano badato a chiudere l'uscio quando ordirono il loro progetto, certo è che furono scoperti. Un figliuolo della sorella di Paolo seppe ogni cosa e corso alla torre, ebbe modo di passare in mezzo alle guardie, presentarsi allo zio, e raccontargli il filo di tutta la trama. Paolo instruì bene il nipote sulla maniera di regolarsi. Chiamato poscia un uffiziale che gli stava per guardia dissegli: Ti prego di condurre cotesto giovanetto al capitano, egli ha qualche cosa a comunicargli.

Il centurione il menò dal cspitano e gli disse: quel Paolo che è in prigione mi pregò di condurti questo giovanetto perchè ha cosa importante a dirti.

Il capitano prese per mano il giovanetto e tiratolo seco in disparte, gli dimandò che cosa volesse dirgli. I Giudei, egli rispose, si radunarono insieme per venirti a pregare dimani, che tu voglia di nuovo condur Paolo nel concilio sotto colore di voler fare più sottile esame della causa di lui. Ma tu non voler credere: sappi che gli tendono insidie, e quaranta di loro si sono obbligati con voto orribile di non più mangiare nè bere finchè non l' abbiano ucciso. Ed ora stanno apparecchiati per farlo in pezzi, passando dalla torre al concilio. Or tu sai quel che bisogna fare. Bravo, disse, il capitano, hai fatto bene a dirmi tali cose. Ora vattene pure, ma non dire ad alcuno che tu me l' abbia fatto sapere.

Da questa disperata risoluzione comprese Lisia che il ritenere più a lungo Paolo in Gerusalemme era lasciarlo in pericolo, da cui forse non lo avrebbe potuto salvare.

Perciò senza mettere tempo in mezzo egli chiamò due centurioni e loro parlò cosi: mettete all' ordine 200 soldati di armatura ordinaria e altrettanti armati di lancia con settanta uomini a cavallo ed accompagnino Paolo fino a Cesarea. Preparate anche una cavalcatura per lui onde sia condotto colà sano e salvo, e si presenti al governatore Felice. Il tribuno accompagnò Paolo con una lettera al Governatore che è del tenor seguente: «Claudio Lisia all'ottimo Governatore Felice salute. Ti mando quest'uomo che, preso dai Giudei, era sul punto di essere da loro ucciso. Sopravvenuto co' miei soldati lo tolsi dalle loro mani avendo saputo che è cittadino romano. Volendo poi informarmi qual delitto avesse commesso lo condussi nel Sinedrio, e trovai che egli era accusato per conto di certe gare di religione. Del resto io non ho trovato in lui cosa alcuna che meriti morte o prigione. Ma essendomi or ora riferito che gli è tramata la morte, ho pensato bene di mandarlo a te, invitando nel tempo stesso i suoi accusatori che vadano a dire dinanzi al tuo Tribunale quanto loro occorre contro di lui. Sta sano.

In esecuzione degli ordini ricevuti quella medesima notte i soldati partirono con Paolo e lo condussero ad Antipatride che è una città posta a metà cammino tra Gerusalemme e Cesarea. A quel punto di strada non temendo più di essere assaliti dai Giudei, rimandarono 400 soldati a Gerusalemme, e Paolo accompagnato dai soli 70 a cavallo giunse il dì seguente a Cesarea.

Così Iddio in una maniera la più semplice liberava il suo Apostolo da un grave pericolo, e faceva conoscere che i progetti degli uomini tornano sempre vani quando sono contrarii al' volere divino.

Fonte: http://www.donboscosanto.eu/