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Giovedi, 18 aprile 2024 - Misteri luminosi - San Galdino ( Letture di oggi )

San Filippo Neri:Filippo fu sempre tra le occasioni maggiori al male. Le sue prime reclute le aveva cercate tra i grandi peccatori, sodomiti e usurai dei banchi. Aveva tuttavia sempre rifuggito l’apostolato tra le peccatrici. Ma anche qui le occasioni non mancarono: anzi appunto perché le rifuggiva, alcune di queste, veri demoni incarnati, quasi reputandosi offese, cercarono tutti i modi di far cadere il Santo con assalti metodici e studiati. Una volta una certa Cesaria era riuscita a tirarlo in casa, fingendo malignamente di volersi convertire. Ma Filippo, giunto sulla stanza di costei, capì presto l’inganno, e senza attendere oltre si diede ad una fuga precipitosa. La donna rimase cosi indispettita che non trovando altro modo per vendicarsi, gli fece volare addosso uno sgabello. Aveva capito che non avrebbe più potuto raggiungerlo diversamente.
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La vita di San Giovanni il Battista di San Giovanni Bosco



Giovanni Battista

Testimonianza formale del santo Precursore. - Mostra l'Agnello di Dio. - Esalta la gloria del Salvatore.

Gesù Cristo dopo essere stato battezzato da Giovanni, se ne andò nel deserto per prepararsi col digiuno di quaranta giorni e quaranta notti, a compiere la sua grande missione di Salvatore del mondo. In quel tempo Giovanni continuava la sua predicazione, e andava sempre battezzando i popoli, di modo che la sua fama si estese tant' oltre, che Gerusalemme maravigliata gli mandò una deputazione composta di sacerdoti, di leviti e di farisei, per sapere da lui chi egli fosse, perchè credevano che egli fosse il Cristo.

Qui Giovanni dimostrò di nuovo quanto fosse umile, e quanto fosse lontano di lasciar intendere sè essere quello che non era, e perciò disse altamente a quelli che lo interrogavano che egli non era il Cristo. Gli chiesero in seguito se egli fosse Elia, perehè sapevano che il profeta Elia doveva precedere la venuta di Gesù Cristo. Giovanni poteva dire con verità ch'egli lo era, come Gesù Cristo stesso lo disse, perchè ne adempiva la funzione, e ne aveva lo spirito e lo zelo. Ma di due sensi veri, prendendo quello che non era soggetto ad equivoco, e che era più favorevole alla sua umiltà, disse che non era Elia. Gli chiesero in seguito se era il profeta promesso da Mosè che i Giudei distinguevano dal Messia, quantunque Mosè intendesse il Messia medesimo. Egli rispose che non era quel profeta, anzi che egli non era nemmeno profeta, quantunque lo fosse in verità, e secondo la testimonianza di Gesù C. più che profeta. Il senso nel quale s. Giovanni aveva ragione di dire che non era profeta, è questo: che quantunque egli fosse al di sopra dei profeti, perchè mostrava col dito quello che i profeti non avevano annunziato che molto lungi; tuttavia non profetava quello che doveva accadere dopo la sua morte sulla terra, come fatto avevano gli antichi profeti. I deputati finalmente gli domandarono non quello che non era, ma quello che egli era. Egli in questo umiliossi tanto quanto gli fu possibile senza alterare la verità. Loro disse dunque che non era altro che: la voce di colui che grida nel deserto, raddrizzate la via del Signore, come aveva detto il profeta Isaia. Di maniera che riferendo così a Dio la gloria di tutto ciò che faceva, dimostrava nello stesso tempo essere Iddio che agiva e parlava in lui, e che presto si sarebbero adempiute le promesse fatte da Dio per mezzo dei profeti. Quantunque illuminati questi deputati che erano stati scelti dalla setta dei farisei, non intesero, o finsero di non intendere i suoi detti, perchè non erano venuti da lui pel desiderio di conoscere la verità, ma per la invidia e gelosia che avevano della sua fama. Così essi trovarono grande male, in ciò che conoscendo Giovanni di non essere nè il Cristo, nè Elia, nè profeta, egli battezzasse, e gliene fecero rimproveri. Giovanni rispose loro che il suo battesimo non era che per fare conoscere quegli che doveva venire dopo di lui, che era più di lui, e in mezzo di essi senza che fosse da loro conosciuto. Si spiegò ancora più chiaramente l' indomani quando vide Gesù che se ne veniva dal deserto incontro a lui; egli esclamò ad alta voce additando Gesù: « Ecco l'Agnello di Dio, ecco Colui che toglie i peccati del mondo. Questi è Colui del quale ho detto: dopo di me viene uno che è più di me perchè era prima di me: e io nol conosceva, ma affinchè egli fosse riconosciuto in Israele, per questo son io venuto a battezzare nell'acqua.....io ho attestato com'egli è il Figliuol di Dio. » Rinnovò l'indomani la medesima testimonianza quando vide Gesù che passeggiava, e disse additandolo a due discepoli che erano con lui: « Ecco l'Agnello di Dio. » Ed allora questi due discepoli udite le sue parole lo lasciarono e seguitarono Gesù.

A ben comprendere queste parole: Ecco l'Agnello di Dio, ecco Colui che toglie i peccati del mondo, convien sapere che tutti i giorni sera e mattina immolavasi nel tempio un agnello, e questo era quel che chiamavasi sacrificio continuo e perpetuo; questo fu quel che diede occasione a Giovanni di pronunziare le anzi dette parole; e forse ancora Gesù accostossi a lui nell' ora in cui tutto il popolo sapea che si offeriva questo sacrificio. Checchè ne sia in questa testimonianza che rende del Salvatore quel Giovanni che l'aveva fatto conoscere come il Figliuolo Unigenito, e ne aveva testè manifestato le altezze, il fa conoscere oggi come l'ostia del mondo. Non crediate già che quell'agnello che si offeriva mattina e sera in sacrificio perpetuo fosse il vero agnello, la vera vittima di Dio; no: ecco colui che all'entrar nel mondo s'è messo in luogo di tutte le vittime; egli è eziandio la vittima pubblica di tutto il genere umano, e che solo può togliere ed espiare quel gran peccato, ch'è la sorgente di tutti gli altri, e che perciò può chiamarsi il peccato del mondo, vale a dire il peccato di Adamo che è quello di tutto il mondo.

Fonte: http://www.donboscosanto.eu