Santo Rosario on line

Venerdi, 19 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Leone IX Papa ( Letture di oggi )

Sant'Antonio di Padova:I fulmini dell'ira divina furono tramutati in pioggia di misericordia quando il Verbo si fece carne. Infatti nell'umanità di Gesù il sangue dell'ira fu tramutato nel latte della misericordia.
font

La vita di San Giovanni il Battista di San Giovanni Bosco



Giovanni Battista

Martirio del santo Precursore.

L'angelo terrestre aveva tutto sacrificato alla gloria di colui che egli annunziava. Aveva ancor la vita, e questa vita la offeriva, la immolava ogni giorno sull'altare della carità, e sotto la spada dei dolori. Allorquando la vittima fu purificata dalle minime imperfezioni, e ornata di tutte le virtù, Dio permise che il delitto portasse l' ultimo colpo, e l' olocausto fosse consumato. Erodiade non dormiva di un buon sonno col suo Erode, mentre s. Giovanni era ancora in vita, temendo sempre che il suo preteso marito, che essa stimava assai leggiero, non fosse preso di compassione e lo lasciasse libero, o che il popolo che lo teneva come un santo non forzasse le prigioni per metterlo in libertà, perciò risolvè di vederne la fine per dare ogni libertà alle sue sfrenate passioni. Giunse il tempo del giorno onomastico di Erode, nel quale egli aveva il costume di dare grandi festini ai principali uffiziali del suo regno. Erodiade vedendo che la sua figlia Salome era un potente istrumento per effettuare i suoi disegni, e che Erode era estremamente contento quando la vedeva ballare, la scongiurò di adoperare ogni industria, ogni gentilezza per guadagnare il cuore del re. La figlia obbedisce, e si aggiusta il meglio che le torna possibile per piacere al principe, ed entra nella sala del pranzo e si mette a ballare nel miglior modo, e con tanta destrezza, che Erode ne gongolò di gioia. Tutti i convitati, forse guadagnati da Erodiade, unanimamente si mettono a lodarla ed applaudirla. Non mancava più altro che la ricompensa.

Erode nel trasporto della contentezza, gli dice che lascia alla sua scelta il dono, che è pronto a concederle qualunque cosa, fosse anche la metà del suo regno. Questa figlia d'iniquità corre da sua madre, e le dimanda quale cosa debba chiedere al re. La perfida madre le dice di chiedere non altro che la testa di Giovanni Battista. La figlia così ammaestrata fa quella richiesta sanguinosa, e invece di chiedere la liberazione di Giovanni che difendeva il suo onore col riprendere Erode, chiede il capo di lui, e che subito le sia portato in un bacino.

Erode si rattristò a tale domanda, perchè aveva giurato in presenza dei grandi di concederle qualunque cosa ella avesse domandato, ma per paura di rattristarla dà il barbaro comando al carnefice di andare nella prigione del castello, poichè essi per quel festino erano andati al castello di Macheronte, dove era rinchiuso il santo Precursore, e di tagliare il capo di Giovanni.

Appena l'ordine fu dato, la madre non cessò finchè non ne vide l'esecuzione: si corre alla prigione, ognuno pensava che fosse per qualche grazia, essendo il giorno onomastico del principe: ma si vide bentosto un effetto contrario a questo pensiero, quando si chiamò s. Giovanni, e che gli annunziarono che bisognava risolversi a morire.

Qual cosa crediamo noi abbia fatto s. Giovanni a questo annunzio? Egli s'inginocchiò, e rese grazie a Dio che lo faceva morir martire della verità, dopo aver contemplato coi propri occhi il Verbo incarnato, ciò che non gli lasciava più altro a desiderare in questo mondo. Egli esortò i suoi discepoli a seguire Gesù che è la via, la verità, la vita. Pregò pei suoi persecutori e per il suo povero popolo, indegnamente governato da un tiranno. Quindi pregustando la felicità che gli era riserbata, offerì il collo al carnefice e gli fu spiccata la testa. Il suo corpo fu seppellito onorevolmente dai suoi discepoli, e la sua testa venne portata in un bacino al ferale banchetto, messa nelle mani di quella infame ballerina che la presentò a sua madre. La madre, secondo s. Gerolamo, la pigliò, poi si prese l'orribile divertimento di trafiggergli la lingua coll'ago dei suoi capegli, per vendicarsi della libertà con cui s. Giovanni l' avea rimproverata della biasimevole sua vita.

Che orribile spettacolo! la testa di s. Giovanni, del più grand'uomo del mondo, che pose termine alla legge antica e che ha aperto il Vangelo; la testa di un profeta, d'un angelo è indegnamente tagliata, e data per premio ad una ballerina; il più sobrio degli uomini è ucciso in un banchetto d'ubriachi, ed il più casto per gli artifizi di una prostituta. E condannato in un' occasione ed in un tempo in cui egli non avrebbe nemmeno voluto essere assolto, per l'orrore che egli aveva per tutto quello che proveniva dall' intemperanza.

Oh ! quanto è mai dunque malvagia quella donna che ha rinunziato all'onore ! Erode le ha dato un omicidio per un bacio; i carnefici lavano le loro mani prima di assidersi a mensa, e quelle donne infami bagnano in un banchetto le loro nel sangue di un santo profeta. Il giusto è ucciso dagli adulteri, l'innocente da' colpevoli. Quel banchetto che doveva essere fonte di vita, porta un editto di morte, la crudeltà si mescola colle delizie, la voluttà con funerali. Quell' orribile bacino si fa passare in tutta la tavola per saziare gli occhi inumani di Erodiade, e quel sangue che gocciola ancora dal mozzo capo cade a terra per quindi essere spazzato colle lordure di quella infame cena.

Ecco Erode, ecco un fatto che non è degno che della tua crudeltà: stendi la mano, tocca colle dita la piaga che hai fatta, affinchè siano ancora bagnate di un sangue così sacro: bevilo, crudele, per ispegnere la tua sete: mira quegli occhi spenti che accusano la tua scelleratezza, e che tu ferisci ancora coll'aspetto dei tuoi infami piaceri. Ohimè ! essi sono chiusi, non tanto per la necessità della morte, quanto per l'orrore della tua lussuria. Saziati adesso di piaceri, che presto presto la vendetta di Dio piomberà sul tuo capo scellerato, e ti farà scontare la morte di colui che ti ammoniva per tuo bene.

Fonte: http://www.donboscosanto.eu