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Venerdi, 19 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Leone IX Papa ( Letture di oggi )

San Pio da Pietrelcina:Dio ci ama, e che ci ama è dimostrato dal fatto che ci tollera nel momento dell'offesa.
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Nell'intimità della Santa Famiglia - meditazioni tratte dagli scritti della Serva di Dio Maria Costanza Zauli




Sacra Famiglia

24. CONTEMPLAZIONE LA CROCE VIA DI SALVEZZA

La mia buona Madre del cielo, si compiace comunicarmi le importantissime lezioni impartitele dal Figlio nell'ultimo periodo trascorso insieme nella casetta nazarena, perché possono servire di fondamento per una vita contemplativa.

Diverse meditazioni e trattenimenti furono sulle varie vie per le quali le consacrate sarebbero potute pervenire fino alla vetta del monte della perfezione; sull'essenza di essa, sulle varie virtù, sul come formarsene l'abito, insomma, lezioni veramente magistrali di ascetica e di mistica, quali soltanto il divino maestro era in grado di dare!

La Madonna porgeva tutta la sua attenzione, bevendo quelle parole di sapienza che avrebbero dovuto servirle per facilitarle la sua missione di Madre universale di grazia.

Si trattò del dolore e della sua funzione purificatrice, e Gesù fece comprendere alla madre sua, la sapientissima scelta dei mezzi e degli strumenti che avrebbe usato per la redenzione.

Se avesse giudicato esservi qualcosa di meglio che la sofferenza e la croce, avrebbe certo risparmiato all'umanità un farmaco tanto amaro e ripugnante alla natura.

Ma non ce n'è altro che abbia la stessa potenza sanatrice e dopo che la colpa ha degradato l'uomo, oscurandolo nelle potenze, non vi è che il dolore che possa neutralizzare gli effetti del peccato, togliere tutte le scorie e rendere all'anima la trasparenza necessaria per riflettere il volto di Dio, e sollevarsi fino all'unione più intima con lui.

Anzi, è soltanto l'accettazione più generosa della sofferenza, nella più voluta adesione alle disposizioni dell'Altissimo, quella che effettua l'unione, fino alla consumazione dell'unità con Dio! Non si riuscirà mai ad esprimere l'ardore del linguaggio infuocato di Gesù, quando intratteneva sua Madre su questo argomento.

In tal modo, la veniva disponendo all'accettazione del supremo sacrificio! Si sarebbe potuto ritenere che non vi fosse necessità di farlo, perché Maria, fin dall'annunciazione era stata illuminata così da poter dare il suo cosciente consenso al gran calice della Passione. Eppure Gesù, che conosceva a fondo il cuore della Madre, trepidava per lei, sapendo come avrebbe sofferto allorché la realtà sarebbe venuta a porre il vivo suggello del sangue, alle previsioni di un tempo, e sentiva di doverla raccomandare al Padre, perché la sostenesse, e corroborasse così da rendere al suo cuore la tempra del diamante.

Incoraggiata ed infiammata dalle parole del Figlio l'anima purissima di lei, tanto ardentemente accesa di amore per il suo Dio, entrò in una così piena e generosa accettazione di tutti i particolari più raccapriccianti del sanguinoso dramma, da acconsentire ad abbandonare il suo Gesù, quale vittima ai rigori della divina giustizia!

A questo atto eroico seguì una così segnalata grazia di unione, da rimanere a lungo in un vero rapimento di estasi. Gesù avvertì il tocco paterno sull'anima di lei, e colmo di gratitudine, rispettò quel rapimento, e si prostrò a terra rimanendo in adorazione e ringraziamento al Padre, finché Maria si riscosse e poté rendersi conto di quanto era avvenuto. Vedendo il Figlio prostrato, si prostrò ella pure, poi, senza scambiare parola su questa grazia, insieme silenziosamente si rialzarono e con divina semplicità, si rimisero tranquillamente alle loro ordinarie occupazioni.

Però da quel momento, parve che un velo di tormentosa sofferenza impegnasse tutta la sensibilità della Madre, in maniera da non sfuggire alla comprensione di Gesù. Ma, generosamente, si animavano al supremo combattimento, fissi al luminoso miraggio della gloria del Padre e dei mirabili effetti della redenzione!

14 settembre 1950


PREGHIERA CON LE PAROLE DI MADRE ZAULI
San Giuseppe, nostro amabile patrono, ti preghiamo di ottenerci la grazia di corrispon-dere con la massima fedeltà alla nostra voca-zione, in modo da compiacere in pieno il nostro Dio.

A te, dopo che a Maria santissima, fu dato di penetrare il più a fondo possibile il gran palpito dell'Amore infinito; fa' che noi pure, coltivando a tua imitazione il silenzio interiore e il sacro raccoglimento, siamo immersi in una sempre maggiore intimità con il Cuore divino.

Come tu attendevi al tuo umile mestiere con lo sguardo su Gesù, che avevi sempre sotto gli occhi, aiuta anche noi ad attendere alle nostre occupazioni senza mai perdere di vista l'Ostia santa, Sole della nostra vita.

In te risplende particolarmente l'umiltà, tanto profondamente e sinceramente sentita: aiutaci ad imitarti, per essere irradiati intima-mente dalla Luce dello Spirito Santo.

Tu, che avesti il privilegio di stringere tante volte al tuo cuore il Verbo Incarnato, ottienici la grazia immensa di farlo tutto nostro ed immedesimarci in Lui quando lo riceviamo nella santa Comunione.

Tu che, con Maria, fosti il primo adoratore in spirito e verità, insegnaci a saperci valere della preziosità del sacramento eucaristico e ad unirci a te nell'offerta continua di Gesù Ostia al Divin Padre per la Chiesa e per il mondo intero. Amen.

Fonte: Preghiere a Gesù e Maria