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Martedi, 23 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Giorgio ( Letture di oggi )

Madre Teresa di Calcutta:Non dimentichiamo che noi dobbiamo umiltà a Dio oltre a un profondo rispetto per Lui, e che questa nostra umiltà non è soltanto una imitazione di Cristo ma anche un modo perfetto di donarsi a Gesù, poiché, quando siamo capaci di accettare con gioia tutte que­ste umiliazioni, il nostro amore per Gesù diventa molto intimo e molto ardente.
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Nell'intimità della Santa Famiglia - meditazioni tratte dagli scritti della Serva di Dio Maria Costanza Zauli




Sacra Famiglia

2. CONTEMPLAZIONE I SANTI SPOSI UNITI NELL'OFFERTA

Nella luce del Padre ho ammirato le profondità del mistero dell'incarnazione.

In lui, tutto è scolpito nell'attualità di un eterno presente, ed è così che si può vedere tutto lo svolgimento del piano della redenzione in tutte le sue fasi.

Sono stata particolarmente orientata a fissarmi nell'atteggiamento caratteristico del Verbo Incarnato, in Gesù Bambino, nelle umiliazioni e abiezioni da lui abbracciate al fine di esprimere al Padre ciò che non avrebbe potuto prima di rivestire la nostra natura; particolarmente la sua adorazione.

Meraviglie degli abbassamenti di un Dio! Meravigliosamente ornata la vergine Madre, ma quale distanza da quello di Lei al seno paterno!

Nato, Gesù volle essere deposto nella mangiatoia, perché nei decreti eterni era fissato così, ma non si pensi che Gesù Bambino non sentisse l'umiliazione... La sentiva, ed era pure sentitissima dalla Madonna e da San Giuseppe.

Quanto soffrirono quelle sante ed elette creature in quella circostanza!

La Vergine santissima, essendo più ricca di grazia ed elevata ad un grado di altissima unione con Dio, vedeva, in tutto lo svolgersi degli avvenimenti, fin nei minimi particolari, le vie sapientissiine del Signore, in ordine al compimento dei suoi disegni, perciò si prestava docilissima ad assecondarli, anche a costo dei più sanguinosi sacrifici. Sapeva di dover allevare e preparare la vittima per il sacrificio. Quale martirio! Eppure ella adorava e offriva, accettando amorosamente anche le più crocefiggenti permissioni divine.

Ciò non diminuiva la squisita sensibilità del suo cuore materno, che avrebbe avuto, nei riguardi del Figlio, esigenze più che giuste, e che tanto soffriva pure per lo stato di umiliazione che veniva a pesare sul suo fido custode, che quale capo responsabile della famiglia, sentiva tutta la confusione di vedersi incapace di provvedere anche al solo stretto necessario.

Gesù Bambino, che leggeva a fondo in quell'umile cuore, mostrava tenere predilezioni per San Giuseppe, cosa che lo confondeva ancor più, amando di vedersi considerato come una semplice ombra. Quale esemplare per le anime date alla perfezione della vita interiore!

Quale compiacimento prendeva la Santissima Trinità nell'anima di Maria! Specialmente quando innalzava il piccolo Gesù in atto di offerta al Padre.

Con quanto amore rinnovava quell'offerta e come ringraziava l'Altissimo per il gran dono fatto a lei, minima creatura, del suo diletto Figlio!

Gran dono davvero! A noi pure ne viene fatto uno non meno grande.

Non è forse affidato alle nostre cure, alla nostra amorosa custodia il Santissimo Sacramento, che vela lo splendore glorioso di Gesù, realmente presente tale quale si trova in cielo?

Personalmente ho rinnovato il proposito di adoperarmi a tutto potere perché venga compiuto nel miglior modo possibile il nostro compito di adoratrici.

26 dicembre 1947


PREGHIERA CON LE PAROLE DI MADRE ZAULI
San Giuseppe, nostro amabile patrono, ti preghiamo di ottenerci la grazia di corrispon-dere con la massima fedeltà alla nostra voca-zione, in modo da compiacere in pieno il nostro Dio.

A te, dopo che a Maria santissima, fu dato di penetrare il più a fondo possibile il gran palpito dell'Amore infinito; fa' che noi pure, coltivando a tua imitazione il silenzio interiore e il sacro raccoglimento, siamo immersi in una sempre maggiore intimità con il Cuore divino.

Come tu attendevi al tuo umile mestiere con lo sguardo su Gesù, che avevi sempre sotto gli occhi, aiuta anche noi ad attendere alle nostre occupazioni senza mai perdere di vista l'Ostia santa, Sole della nostra vita.

In te risplende particolarmente l'umiltà, tanto profondamente e sinceramente sentita: aiutaci ad imitarti, per essere irradiati intima-mente dalla Luce dello Spirito Santo.

Tu, che avesti il privilegio di stringere tante volte al tuo cuore il Verbo Incarnato, ottienici la grazia immensa di farlo tutto nostro ed immedesimarci in Lui quando lo riceviamo nella santa Comunione.

Tu che, con Maria, fosti il primo adoratore in spirito e verità, insegnaci a saperci valere della preziosità del sacramento eucaristico e ad unirci a te nell'offerta continua di Gesù Ostia al Divin Padre per la Chiesa e per il mondo intero. Amen.

Fonte: Preghiere a Gesù e Maria