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Venerdi, 29 marzo 2024 - Misteri dolorosi - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi )

Don Nikola Vucic:Il Vangelo torna a dire: "Tenetevi pronti!" Essere pronti significa essere svegli, attenti, presenti. Essere pronti è la maturità più elevata della spiritualità. Chi è pronto è totalmente proteso verso l'Amato, verso il Padrone che torna a casa. La casa certamente sarà in fermento. Il Padrone sa di essere atteso. Ma resterà sorpreso guando vedrà di non essere atteso. Rimarrà deluso quando si renderà conto che ognuno pensa a sé stesso. Chi è pronto, sa attendere: il suo cuore scandisce il ritmo del desiderio più intenso; chi è pronto non si frammenta, non si disperde, ma è raccolto nell'attesa.
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Nell'intimità della Santa Famiglia - meditazioni tratte dagli scritti della Serva di Dio Maria Costanza Zauli




Sacra Famiglia

10. CONTEMPLAZIONE AMORE VICENDEVOLE

Il fanciullo Gesù teneva un contegno del tutto normale, di finissima carità con i suoi, che aiutava premurosamente. Era obbedientissimo e alquanto silenzioso. A tratti elevava gli occhi al cielo ed entrava in più intimo contatto col Padre. Quei momenti erano immediatamente avvertiti dalla Madre, che vi si associava in perfetta armonia d'intenzioni e di affetti; e il fedele custode, San Giuseppe, ammirando, entrava lui pure in una specie di estasi. Quali meraviglie di grazia si andavano operando in quelle anime pure, amanti e fedeli! Quale anticipo di beatitudine in quella vita silenziosa e nascosta! Gesù, quando parlava, specialmente durante i pasti, volgeva il discorso sul Padre celeste, non alla maniera dei sapienti, dei teologi, ma con tutta semplicità, e ne faceva conoscere gli attributi specialmente la bontà in maniera da far divampare sempre più alta la fiamma della carità.

Questi rilievi possono portare anche noi a rivivere, nelle sue impronte di fervido amore a Dio e di delicatissima dilezione fraterna, la perfezione che splendeva nella casetta di Nazareth.

21 agosto 1951


PREGHIERA CON LE PAROLE DI MADRE ZAULI
San Giuseppe, nostro amabile patrono, ti preghiamo di ottenerci la grazia di corrispon-dere con la massima fedeltà alla nostra voca-zione, in modo da compiacere in pieno il nostro Dio.

A te, dopo che a Maria santissima, fu dato di penetrare il più a fondo possibile il gran palpito dell'Amore infinito; fa' che noi pure, coltivando a tua imitazione il silenzio interiore e il sacro raccoglimento, siamo immersi in una sempre maggiore intimità con il Cuore divino.

Come tu attendevi al tuo umile mestiere con lo sguardo su Gesù, che avevi sempre sotto gli occhi, aiuta anche noi ad attendere alle nostre occupazioni senza mai perdere di vista l'Ostia santa, Sole della nostra vita.

In te risplende particolarmente l'umiltà, tanto profondamente e sinceramente sentita: aiutaci ad imitarti, per essere irradiati intima-mente dalla Luce dello Spirito Santo.

Tu, che avesti il privilegio di stringere tante volte al tuo cuore il Verbo Incarnato, ottienici la grazia immensa di farlo tutto nostro ed immedesimarci in Lui quando lo riceviamo nella santa Comunione.

Tu che, con Maria, fosti il primo adoratore in spirito e verità, insegnaci a saperci valere della preziosità del sacramento eucaristico e ad unirci a te nell'offerta continua di Gesù Ostia al Divin Padre per la Chiesa e per il mondo intero. Amen.

Fonte: Preghiere a Gesù e Maria