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Martedi, 19 marzo 2024 - Misteri dolorosi - San Giuseppe ( Letture di oggi )

Santa Teresina di Lisieux:Gli apostoli senza nostro Signore lavorarono tutta la notte e non presero neppure un pesce, ma la loro fatica era accetta a Gesù. Voleva mostrare loro che lui soltanto ci può dare qualcosa. Voleva che gli apostoli si umiliassero. Figlioli, dice loro, non avete nulla da mangiare (Gv. 21, 52 Signore, rispose san Pietro, abbiamo pescato tutta la notte senza prendere nulla (Lc. 5, 5). Forse, se avessero preso qualche pesciolino, Gesù non avrebbe fatto il miracolo; ma non avevano nulla e così Gesù riempì subito la loro rete in modo da farla quasi rompere. Ecco qual'è il carattere di Gesù: dona da Dio, ma vuole l'umiltà del cuore.
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Le virtù della Sacra Famiglia



Sacra Famiglia


15. La mansuetudine

Vi lodiamo e benediciamo, o Santa Fa­miglia, per la virtù della mansuetudine, che dimostraste con un comportamento mite e dolcissimo verso quanti vi hanno avvicinato. Quanto fosse radicata la mansuetudine nel cuore della Santa Famiglia, ce lo dicono bene i Vangeli.

Gesù l'ha dimostrata nei confronti dei suoi discepoli che non comprendevano mai il senso vero dei suoi insegnamenti e spesso si mette­vano a discutere tra loro. Era mansueto nei confronti delle folle importune e indiscrete che solo cercavano miracoli di guarigioni fisiche e poco accettavano la sua Parola. Ma più ancora era delicato con quanti lo dileggiavano e per­seguitavano. La dimostrazione più bella e più grande di mansuetudine Gesù l'ha dimostrata durante i processi che ha dovuto subire; e quando l'hanno flagellato, insultato, coronato di spine e trascinato fino al calvario, dove l'hanno crocifisso. Allora mai ha dimostrato malumore, dispetto, irritazione o mancanza di controllo; ma, come dice il profeta Isaia, si è consegnato mansueto come un agnello con­dotto al macello, senza aprire bocca o lamen­tarsi. Prima di morire, Gesù, dall'alto della croce, pregava per chi lo insultava e bestem­miava e li scusava presso il suo Padre celeste. La mansuetudine di Gesù non era flemma naturale, apatia, indifferenza stoica, remissività o fiacchezza naturale di carattere; ma era un'equilibrata unione di forza e dolcezza, di risolutezza e autocontrollo.

Anche Maria e Giuseppe, nei loro com­portamenti, erano miti e risoluti, aperti e dispo­nibili verso tutti. Per arrivare a questo hanno fatto un lavorìo interiore, modellando il proprio carattere al carattere esemplare di Gesù, do­minando se stessi ed esercitando la propria volontà nella mitezza, nella misericordia e nell'amore verso tutti. Sapevano bene quei santi sposi che non è giusto né bello, né secondo il cuore di Dio sempre "ricco di misericordia" dimostrarsi "duri" per affermare le proprie posizioni, né per prevalere sugli altri con risposte che hanno sapore di orgoglio, perché l'orgoglio e la durezza dimostrata con gesti o parole, generano sempre lotte e rancori; mentre la mansuetudine unita all'amore disarma l'odio e crea pace e felicità.

Grazie, o Santa Famiglia di Nazareth, per averci insegnato un cammino di vera bontà!


Fonte: Preghiere a Gesù e Maria