Le virtù della Sacra Famiglia
11. Il silenzio
Vi lodiamo e benediciamo, o Santa Famiglia, per la virtù del silenzio, che vi portava a parlare il necessario con gli uomini per dialogare molto con Dio. Noi vi ringraziamo, perché ci insegnate il modo di far tacere dentro di noi tutte quelle voci che disturbano lo spirito e ci allontanano da Dio.
Dice il libro della Sapienza: "Mentre un profondo silenzio avvolgeva ogni cosa, e la notte era a metà del suo corso, la tua Parola, o Signore, discese dal Cielo, dal trono regale, sulla terra".
Dunque, la venuta di Gesù si realizzò nel profondo silenzio della notte e in un luogo appartato, fuori dal frastuono delle città e dal chiasso che disturba. Anche quando il Salvatore morirà sulla croce era l'ora delle tenebre e del silenzio. I grandi misteri di Dio calano meglio nel cuore degli uomini quando l'ambiente è assolutamente tranquillo. Dicono gli evangelisti che dall'ora sesta fino all'ora nona si fece buio su tutta la terra: era il buio che favoriva il silenzio intorno al grande avvenimento del calvario, perché utti ne meditassero la grandezza del mistero.
La casa di Nazareth, aveva tutto l'aspetto di una casa di ritiro e di accoglienza per il raccoglimento e la preghiera. L'unico rumore era a volte quello del lavoro fatto dagli strumenti di Giuseppe, che poi era fatto con tanta fede e devozione che sembrava un canto di lode al Signore.
Di Giuseppe i Vangeli non tramandano una sola parola. Gli angeli parlano a lui, recando messaggi; ma lui risponde solo con le opere. Egli non fece miracoli, non andò a predicare, ma restò nel silenzio a lavorare e ad ascoltare la voce di Dio. Noi sappiamo ciò che fece, ma non ciò che disse; del resto è molto più importante il fare che il dire.
Giuseppe potrebbe essere chiamato il patrono dei contemplativi, perché nel silenzio, stando alla presenza di Gesù, ascoltava da lui sante parole e ne contemplava il volto dolcissimo di Dio.
Perché i Vangeli non dicono nulla sui trent'anni che Gesù, Maria e Giuseppe passarono a Nazareth? Perché hanno preferito passare quel tempo nel silenzio per pregare, meditare e contemplare, e per far capire al mondo che i misteri di Dio si vivono e si gustano solo nel silenzio.
Dice il libro della Sapienza: "Mentre un profondo silenzio avvolgeva ogni cosa, e la notte era a metà del suo corso, la tua Parola, o Signore, discese dal Cielo, dal trono regale, sulla terra".
Dunque, la venuta di Gesù si realizzò nel profondo silenzio della notte e in un luogo appartato, fuori dal frastuono delle città e dal chiasso che disturba. Anche quando il Salvatore morirà sulla croce era l'ora delle tenebre e del silenzio. I grandi misteri di Dio calano meglio nel cuore degli uomini quando l'ambiente è assolutamente tranquillo. Dicono gli evangelisti che dall'ora sesta fino all'ora nona si fece buio su tutta la terra: era il buio che favoriva il silenzio intorno al grande avvenimento del calvario, perché utti ne meditassero la grandezza del mistero.
La casa di Nazareth, aveva tutto l'aspetto di una casa di ritiro e di accoglienza per il raccoglimento e la preghiera. L'unico rumore era a volte quello del lavoro fatto dagli strumenti di Giuseppe, che poi era fatto con tanta fede e devozione che sembrava un canto di lode al Signore.
Di Giuseppe i Vangeli non tramandano una sola parola. Gli angeli parlano a lui, recando messaggi; ma lui risponde solo con le opere. Egli non fece miracoli, non andò a predicare, ma restò nel silenzio a lavorare e ad ascoltare la voce di Dio. Noi sappiamo ciò che fece, ma non ciò che disse; del resto è molto più importante il fare che il dire.
Giuseppe potrebbe essere chiamato il patrono dei contemplativi, perché nel silenzio, stando alla presenza di Gesù, ascoltava da lui sante parole e ne contemplava il volto dolcissimo di Dio.
Perché i Vangeli non dicono nulla sui trent'anni che Gesù, Maria e Giuseppe passarono a Nazareth? Perché hanno preferito passare quel tempo nel silenzio per pregare, meditare e contemplare, e per far capire al mondo che i misteri di Dio si vivono e si gustano solo nel silenzio.
Fonte: Preghiere a Gesù e Maria