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Giovedi, 25 aprile 2024 - Misteri luminosi - San Marco ( Letture di oggi )

Santa Faustina Kowalska:Quando spiegai ai superiori ciò che Dio mi aveva chiesto, risposero che Gesù doveva farsi riconoscere con qualche segno. Allorché domandai a Gesù un segno come prova che testimoniasse che quelle richieste venivano da lui, udii interiormente questa voce: «Chiarirò tutto ai tuoi superiori mediante le grazie che accorderò attraverso quest'immagine». Più tardi, avendo tentato di fuggire tali ispirazioni, Gesù mi disse che nel giorno del giudizio mi avrebbe chiesto conto di un gran numero di anime.
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Le virtù della Sacra Famiglia



Sacra Famiglia


11. Il silenzio

Vi lodiamo e benediciamo, o Santa Fa­miglia, per la virtù del silenzio, che vi portava a parlare il necessario con gli uomini per dialogare molto con Dio. Noi vi ringraziamo, perché ci insegnate il modo di far tacere dentro di noi tutte quelle voci che disturbano lo spirito e ci allontanano da Dio.

Dice il libro della Sapienza: "Mentre un profondo silenzio avvolgeva ogni cosa, e la notte era a metà del suo corso, la tua Parola, o Signore, discese dal Cielo, dal trono regale, sulla terra".

Dunque, la venuta di Gesù si realizzò nel profondo silenzio della notte e in un luogo appartato, fuori dal frastuono delle città e dal chiasso che disturba. Anche quando il Salva­tore morirà sulla croce era l'ora delle tenebre e del silenzio. I grandi misteri di Dio calano meglio nel cuore degli uomini quando l'am­biente è assolutamente tranquillo. Dicono gli evangelisti che dall'ora sesta fino all'ora nona si fece buio su tutta la terra: era il buio che favoriva il silenzio intorno al grande avveni­mento del calvario, perché utti ne meditassero la grandezza del mistero.

La casa di Nazareth, aveva tutto l'aspetto di una casa di ritiro e di accoglienza per il raccoglimento e la preghiera. L'unico rumore era a volte quello del lavoro fatto dagli strumen­ti di Giuseppe, che poi era fatto con tanta fede e devozione che sembrava un canto di lode al Signore.

Di Giuseppe i Vangeli non tramandano una sola parola. Gli angeli parlano a lui, recando messaggi; ma lui risponde solo con le opere. Egli non fece miracoli, non andò a predicare, ma restò nel silenzio a lavorare e ad ascoltare la voce di Dio. Noi sappiamo ciò che fece, ma non ciò che disse; del resto è molto più importante il fare che il dire.

Giuseppe potrebbe essere chiamato il patrono dei contemplativi, perché nel silenzio, stando alla presenza di Gesù, ascoltava da lui sante parole e ne contemplava il volto dolcis­simo di Dio.

Perché i Vangeli non dicono nulla sui trent'anni che Gesù, Maria e Giuseppe passa­rono a Nazareth? Perché hanno preferito pas­sare quel tempo nel silenzio per pregare, me­ditare e contemplare, e per far capire al mondo che i misteri di Dio si vivono e si gustano solo nel silenzio.


Fonte: Preghiere a Gesù e Maria