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Martedi, 19 marzo 2024 - Misteri dolorosi - San Giuseppe ( Letture di oggi )

Don Nikola Vucic:La vita: fiume che scorre, passaggio tra due notti, lampo tra due oscurità, faro che si accende e si spegne, movimento, caducità, fugacita'. Passare! Ecco la parola chiave. Per lungo tempo le nostre attese si incentrarono in un giorno d'oro. Doveva essere eterno, ma è già passato. Era la persona che occupava il primo posto nel nostro cuore. Un incidente mortale la spinse nell'abisso. Il dolore fu devastante. Passarono gli anni e anche il dolore passò nell'oblio. Più tardi arrivarono altri dispiaceri, anche peggiori. Per fortuna, o per sfortuna, il tempo passa e copre ogni cosa col manto di silenzio. La giovinezza è un fiore rigoglioso del mattino. Passa il tempo e nel pomeriggio è già un fiore appassito. Che cosa resta della vita? La Misericordia. La Misericordia è capace di qualsiasi metamorfosi: trasforma la morte in vita, il lamento in danza, il dolore in una festa. La caducità, la fugacita', la fragilità, la provviosorieta' come per magia sono volate via davanti al soffio miracoloso della Misericordia.
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Le virtù della Sacra Famiglia



Sacra Famiglia


10. La temperanza

Vi lodiamo e benediciamo, o Santa Fa­miglia, perla virtù della temperanza, che viveste gioiosamente. Voi sapeste testimoniare la vera moderazione ed il giusto equilibrio nell'uso dei sensi e delle cose, per cui foste ricompensati da Dio con una grande armonia e pace interiore, che traspariva ai vostri gesti.

Gesù, Maria e Giuseppe avevano il senso della dignità umana e di un santo rispetto della natura. Veramente loro avevano lo spirito ecologico che porta a considerare tutta la natura; non solo le piante, i fiori, le acque e il suolo, ma soprattutto la persona umana, come un'opera divina da amare, rispettare e vivere secondo l'ordine stabilito da Dio. Sovvertire tale ordine significava per loro disattendere a quel progetto di Dio che ha per fine il bene universale.

Maria e Giuseppe per la grazia ricevuta dallo Spirito Santo e per il fatto che l'assecondavano pienamente, comprendevano che l'uso moderato delle cose serve per la salute del corpo, mentre l'uso esagerato rovina l'equilibrio fisico e spirituale. Lo spirito di comunione con Dio elevava l'anima di quei santi sposi a vivere la mortificazione dei sensi, per cui si sentivano portati alla prudenza, alla sobrietà, alla temperanza: tutte virtù che sono legate intimamente tra loro e che concorrono alla vera rettitudine.

Essi si sentivano sicuri, per quanto riguar­da i sensi, anche perché vivevano lo spirito della santa umiltà e della prudenza. Sapevano che per arrivare a possedere la temperanza dovevano usare molto il freno della mortificazione, che è un mezzo importantissi­mo per il dominio di sé stessi.

La povertà della loro casetta era già una grande mortificazione: lì c'era appena il ne­cessario per vivere modestamente! Ma la mortificazione per loro non riguardava solo i sensi esteriori, ma anche le facoltà interne della memoria, fantasia, amor proprio e superbia. Questa mortificazione era da loro considerata, molto più di quella esteriore, perché va alla radice del male!

Grazie, o Santa Famiglia, per averci indi­cato la strada della virtù della temperanza.


Fonte: Preghiere a Gesù e Maria