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Venerdi, 29 marzo 2024 - Misteri dolorosi - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi )

San Francesco di Sales:Un affetto moderato agli interessi materiali non pregiudica l’anima, se sa trovare il tempo per l’orazione, la meditazione ed il raccoglimento spirituale.
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Febbraio, mese dedicato alla Madonna di Lourdes.



Maria Lourdes

31 - VIVIAMO LA MADRE DELLA GRAZIA PER CONOSCERLA

Se la Mamma celeste ci ha chiesto la Consacrazione al suo Cuore Immacolato e la Chiesa si è fatta portavoce autorevole e amorosa dei suoi desideri, non possiamo dubitare che questa è oggi la via sicura da seguire per fare nostra la volontà di Dio che vuole la nostra santificazione per vivere a fondo la redenzione portataci da Gesù (Ef 4,10-16). « La santità, ci dice S. Massimiliano Kolbe, non è un lusso, ma è un dovere. E non è difficile. Tutto è semplice, purchè apparteniamo all'Immacolata assolutamente, incondizionatamente: la nostra santificazione dipende da Lei; è la sua specialità. Chi la lascia libera di usare dei suoi diritti sopra di noi, di per se stesso dà il via alle sue irresistibili invadenze». È la Consacrazione. È il TOTUS TUUS, fatto proprio dal Santo Padre, Giovanni Paolo II. Totus tuus: voler essere proprietà di Maria, volerle appartenere, riconoscendo i suoi diritti sopra di noi. Come Gesù, nostro divino, modello, affinché Lei, l'umile serva del Signore (Lc 1,38), possa operare in noi quanto Dio ha operato in Lei (Lc 1,35). Totus tuus: essere opera, fattura di Maria. Lavoràti da Lei. Frutto suo (Lc 1,42) e non della povera nostra industria. Poiché è Lei « la bella forma, ove Gesù Cristo fu naturalmente e divinamente formato (Trattato n. 220): la forma atta a modellare e formare degli dei » (Id. n. 219). Per fare nostra questa trasformazione in Cristo (Gal 2,10), mediante l'opera materna in Maria, S. Luigi Maria di Montfort insegna che Ella è presente e operante nella nostra anima. L'insegnamento è degno della massima considerazione perché, se Cristo abita in noi (Ef 3,17; Gv17,20.21.), e vi abita con la sua Santa Madre (I Cor, 6,17), ci è più facile comprendere la sua Maternità mistica e renderla operante. La nostra vita cristiana si fonda infatti sull'unione mistica tra Gesù e la sua Madre. « Gesù è tutto in Maria e Maria è tutta in Gesù: o piuttosto Ella non è più, ma Gesù solo vive in Lei », ci dice il Santo di Montfort (Trattato, n. 217). È per questa sua unione con Gesù che Ella si trova presente e operante nell'anima cristiana. «Ogni predestinato ha la Vergine dimorante nella sua anima, dove Ella arde dal desiderio di mettervi le radici della sua umiltà profonda, della sua carità ardente e di tutte le sue virtù » (Segreto di Maria, n. 15). Dobbiamo pertanto prendere atto gioiosamente di questa presenza di Maria nella nostra anima, poiché è molto più efficace per la nostra vita di grazia, pensare alla Mamma in noi unita a Gesù, che pensarla attraverso un'immagine o assai lontana nel Cielo... È l'insegnamento di un insigne teologo mariano moderno: «La Madonna vive nel profondo della mia anima dove è presente. Avendo intimamente compreso questo, non posso restarmene indifferente. Lo Spirito Santo che mi ha illuminato la mente, mi spinge pure ad agire in conformità. « Se Maria è presente alla mia anima, la mia anima, a sua volta, deve essere presente a Maria. È una presenza che esige presenza. Consapevolmente. « Contraccambiare la presenza di Maria nella mia anima con la mia presenza, vuol dire vivere unito a Lei. E, come è costante, anzi continuamente crescente la sua presenza, così dev'essere costante e continuamente crescente la mia unione con Lei. « Tutti coloro che si sono distinti nella vita spirituale, come i Santi e le Sante, si sono anche distinti, prima o poi, nella stretta unione a Maria» (Ragazzini, Maria vita dell'anima). Tutta la nostra santità consiste nell'unione con Gesù (Fil 1,21): e questa unione ha come modello e mezzo unico di attuazione la Mediazione materna di Maria (P. Kolbe, Dottrina mariana). Per questo, la nostra unione con la divina Madre va coltivata con tutto l'impegno voluto dalla grazia divina. Come fare? L'Autore della Vera devozione a Maria si domanda: «Quando sarà che le anime respireranno Maria, come i corpi respirano l'aria? In quel tempo accadranno cose meravigliose su questa misera terra, dove lo Spirito Santo, trovando la cara sua Sposa come riprodotta nelle anime, sopravverrà in queste abbondantemente e le ricolmerà dei suoi doni, in particolare del dono della Sapienza (Gesù Cristo) per operare meraviglie di grazia (n. 217). Il «respiro» del corpo è continuo... Incominciamo a respirare la Madre della grazia qualche volta; possibilmente ad ogni ora. Può essere d'aiuto dire semplicemente: «La Madonna vive nel profondo della mia anima: (ho qualcosa da dirle?...)». Se si sarà fedeli a questo piccolo impegno d'amore filiale, verrà naturale rivolgerle un'invocazione. Ad esempio: « Cuore Immacolato di Maria, vivi la tua presenza di grazia nell'anima mia!. A poco a poco, l'anima che vi sarà molto fedele giungerà a scoprire l'immensa grazia divina di cui è dispensatrice la Mamma celeste e con più facilità riuscirà a praticare quanto insegna il Trattato della Vera Devozione (nn. 257265). E cioè: dalla presenza di Maria nell'anima, passerà alla pratica «per mezzo di Maria» (riconoscimento della dipendenza di grazia); «con Maria» (imitazione filiale); « per Maria » (offerta amorosa); « in Maria » (unione mistica): giungerà così alla presenza dell'anima in Maria, « per dimorarvi con compiacenza e perdervisi senza riserva » (n. 264). L'Immacolata è la via di Gesù, l'Aurora luminosa del Sole divino. Chi va verso l'Aurora, va verso il Sole. Chi si apre all'Aurora, riceve la luce e il calore del Sole, cioè di Gesù, verità e vita, via che conduce al Padre (Gv 14,6). Riceve la pace, dono supremo del Salvatore (Gv 14,27; 20,21), « Signore della pace » (2 Ts 3,16), dono dello Spirito (Gal 5,22). E, senza volere per nulla anticipare il giudizio della Chiesa nostra Madre, non è a questa pace che ha voluto condurci la divina Madre con i suoi grandi Messaggi, da Parigi (1830) a Medjugorje (1982-86), nei quali ci ha chiesto di fare e vivere la nostra Consacrazione a Lei? Se crediamo che Ella possa venire dal Cielo a noi, dobbiamo pensare che lo faccia solo in vista della nostra salvezza, aiutandoci con la sua grazia materna a vivere quel Vangelo, nel quale, è vero, c'è tutto, ma noi siamo pur sempre tanto lontani dal viverlo. È stato detto: «De Maria numquam satis»... Mai abbastanza si dirà e si farà per la devozione a Maria. Sì, perché se vista nella luce e nella dinamica dell'Annunciazione, essa ci inserisce vitalmente con Lei nel mistero infinito di Cristo e della Trinità divina. Questo insegna, insieme con tanti altri, un mistico moderno, Fra Leonardo delle Scuole Cristiane (+ 1946): «Tre» sono in Gesù, Gesù vive in Maria: trovare Maria mi basta ». Conosciamo la divina nostra Madre e facciamola conoscere!

Ma crediamo pure, come ci insegna P. Kolbe, che non tanto i libri ci aiuteranno a conoscerla, quanto piuttosto l'umile preghiera e la vera devozione a Lei, che consiste (è venuta a dircelo dal Cielo!) nella nostra totale Consacrazione al suo Cuore. Come i discepoli di Emmaus riconobbero il Signore risorto, non discutendo sul suo insegnamento, ma operando secondo esso (Lc 24,29.30), così sarà ancora per noi: conosceremo l'Immacolata, se faremo quanto c'insegna.