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Martedi, 23 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Giorgio ( Letture di oggi )

San Giovanni Bosco:I due sostegni più forti a reggervi a camminare per la strada del cielo sono i sacramenti della comunione e confessione. Perciò guardate come gran nemici dell’anima vostra chiunque cerca di allontanarvi da queste due pratiche di nostra santa religione.
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Febbraio, mese dedicato alla Madonna di Lourdes.



Maria Lourdes

24 - MARIA E GESÙ RISORTO

Non pensiamo che il dolore della Vergine Madre possa aver avuto sollievo con la morte di Gesù... È vero, non lo vedeva più soffrire: ma lo sapeva morto... Credeva pure fermamente che sarebbe risorto: ma ora Ella non aveva più Figlio!... L'Anima divina di Gesù, separata dal suo Corpo santissimo, era discesa al Limbo, dove si trovavano le anime dei giusti morti prima della Redenzione. Era andata a dire loro che il tempo della separazione da Dio era finito e che potevano, guidate da Lui, Vincitore degli inferi, ascendere alla visione beatificante della Trinità divina, in compagnia degli Angeli santi. Durante i tre giorni della sua morte, prima della sua risurrezione, Gesù non poté godere con la pienezza di tutto il suo essere la felicità divina: ciò è avvenuto solo alla sua risurrezione. Gesù ha finito di soffrire. Per la Madre invece continua il martirio. Quei tre giorni di separazione dal Figlio furono i più dolorosi della sua esistenza terrena. Senza Gesù che era tutta la sua vita, il suo povero essere era riarso come un fiore senz'acqua, dardeggiato dai ricordi della passione che le aveva spremuto le vene col pianto. Povera Santa Mamma, quanto hai dovuto soffrire per la nostra salvezza! Sapere Gesù morto, non poter più avere con Lui quell'unione piena, vivificante, che l'aveva sorretta durante tutta l'esistenza del Figlio anche nei momenti più dolorosi, creava in Lei un vuoto d'angoscia inesprimibile, profondo come la pienezza divina d'unione con Lui... La nostra divina Corredentrice scontava in tal modo, insieme con Gesù, ogni nostro peccaminoso abbandono di Dio e ci otteneva quelle grazie necessarie a santificare le situazioni più dolorose della nostra provata esistenza terrena. Pensiamo perciò a Lei nelle angosciose separazioni che ci affliggono; negli abbandoni dello spirito, quando il Cielo pare chiuso su di noi e sembra impotente ogni nostro grido per averne sollievo. Ci sarà data la sua grazia materna per proseguire il nostro cammino di dolorosa conquista del Divino. Il Vangelo non ci parla dell'apparizione di Gesù risorto alla sua Madre Santa. Come pure lascia nell'ombra tutto ciò che potrebbe esaltarne la sublime grandezza. S. Luigi Maria di Montfort spiega questo silenzio con l'umiltà profonda della Vergine per la quale «Ella non ebbe in terra più potente attrattiva e più continua che di nascondersi a se stessa e ad ogni creatura, per essere conosciuta unicamente da Dio» (Trattato, n. 2). E questo perché «gli uomini, ancora poco istruiti ed illuminati sulla Persona del Figlio suo, non avessero ad attaccarsi troppo sensibilmente e grossolanamente a Lei» (n. 49). I mistici e i Santi hanno conosciuto e ci hanno rivelato verità stupende sull'amore del Verbo Incarnato per la Vergine sua Madre; verità molto utili alla nostra vera devozione che deve essere una imitazione illuminata e fedele della devozione filiale di Gesù. Essi ci dicono appunto che come Maria con le sue ardenti preghiere aveva anticipato l'Incarnazione del Verbo, così ancora ne anticipò la risurrezione. Dio ascolta le preghiere dei suoi figli, soprattutto nel dolore, e quanto più essi gli sono cari per il loro amore. Non avrebbe dunque dovuto farlo per Colei che cara Gli era sopra ogni altro e che prolungava nel suo Cuore straziato la passione del Figlio?... Pensiamo perciò con fede gioiosa all'incontro di Gesù risorto con la sua Madre Addolorata, all'alba del giorno di Pasqua, per dare a Lei, per prima, la gioia della sua risurrezione, in premio d'averlo concepito, allevato, aiutato in vita e in morte. Pensiamo alla gioia tutta divina dell'Immacolata nel riavere pienamente, ed ora più di prima, Colui che era tutta la sua vita; nel saperlo finalmente libero dalla malvagità degli uomini, libero da ogni sofferenza, trionfatore del peccato e della morte e nel pieno possesso della sua divina felicità!... Era il « suo » Gesù ed era il « suo » Dio. Anche se a Lei era stato dato di conoscere fin dall'Incarnazione la bellezza della sua anima di Figlio di Dio, poteva ora ammirarne lo splendore anche nel corpo, più luminoso, e per sempre, che nella trasfigurazione del Tabor... Ascoltiamo quanto un grande mistico ci dice su questo argomento: «Dio Padre, volendo esaltare il suo diletto Figlio dalle umiliazioni della passione, ha deliberato di restituirgli con infinita larghezza la sua gloria nel giorno della Risurrezione e in quello dell'Ascensione; e, allo stesso modo, per esaltare, dalla umiliazione patita la Santissima Vergine, vuole che dopo essere comparsa come Madre del Figlio dell'Uomo, compaia ora come Madre del Dio della gloria. «Nel momento della sua Risurrezione, Gesù Cristo, pienamente investito dalla Divinità, luminoso della chiarezza e dello splendore del Padre suo, per lo stesso suo amore verso la divina Madre, si unisce a Lei nel suo divino splendore e si porta a Lei come alla Persona più degna che, dopo Dio, mai vi è stata. « Egli dimora in Lei e Lei in Lui; e, poiché nella sua Risurrezione viene rivestito dal Padre dei più sublimi titoli di onore, in premio delle sue umiliazioni e della sua morte, Gesù, attratto dalle divine bellezze e perfezioni che rifulgono nella sua Madre, riconoscente per l'amore che Ella Gli ha manifestato nella sua passione, vuole farla partecipe del suo trionfo e della sua gloria. « Come Padre del futuro secolo, si unisce a Lei, per divenire con Lei un principio di divina generazione per tutto il corpo della Chiesa. « Per questo, avendo ricevuto dal Padre nella sua risurrezione il potere di avere in se stesso la vita per darla agli uomini e santificarli, prende la Santissima Vergine, come nuova Eva, per suo aiuto. « Durante i quaranta giorni che seguirono la sua risurrezione, nostro Signore faceva la sua benedetta Madre partecipe delle sue divine disposizioni e del proprio piano di salvezza; le manifestava particolarmente i desideri ardenti che lo spingevano a salire al Cielo, per riunirsi a Dio suo Padre al fine di lodarlo e glorificarlo. « Da parte sua, Maria provava una brama ardente di seguire il Figlio al Padre per rendergli con Lui tutta la gloria: questo sarebbe avvenuto se Gesù non avesse voluto che Lei restasse sulla terra ad aiutare la Chiesa nascente. L'opera della Madre non era ancora completa. Per mezzo di Lei, Dio aveva dato la vita al Capo: ancora per mezzo suo voleva procurare la formazione di tutto il Corpo mistico. « La vuole Madre di tutta la sua famiglia, cioè di Cristo e dei suoi figli adottivi. Lo zelo per la gloria divina e la carità verso di noi muovevano Maria ad accettare con gioia la missione che il Figlio le affidava di lavorare e far onorare il Padre dagli uomini, restando sulla terra finché la Chiesa non fosse ben costituita. «Era la Serva del Signore. E per questo ne era divenuta la Madre».

CONSACRAZIONE A Maria, Madre della Divina Grazia
Cuore Immacolato di Maria, che sei la Madre di Dio, la Corredentrice del mondo e la Madre della Grazia Divina: io riconosco che ho bisogno del tuo aiuto per santificare questa mia giornata e l'invoco con filiale confidenza. Sii Tu l'ispiratrice d'ogni mio pensiero, il modello d'ogni mia preghiera, azione e sacrificio, ch'io intendo compiere sotto il tuo sguardo materno ed offrirti con tutto il mio amore, in unione a tutte le tue intenzioni: per riparare le offese che ti reca l'umana ingratitudine e specialmente le bestemmie che continuamente ti trafiggono; per salvare tutti i poveri peccatori ed in particolare perché tutti gli uomini ti riconoscano loro vera Madre. Tieni oggi lontano da me e da tutti i miei cari ogni peccato mortale e veniale; concedimi di corrispondere fedelmente ad ogni tua grazia, e dona a tutti la tua materna benedizione. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.