Santo Rosario on line

Venerdi, 29 marzo 2024 - Misteri dolorosi - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi )

Santa Faustina Kowalska: Maria, Madre mia e mia Signora, a te affido la mia anima e il mio corpo, la mia vita e la mia morte e tutto ciò che la seguirà. Metto tutto nelle tue mani e tu concedimi la purezza del cuore, dell'anima e del corpo. Difendimi da tutti i nemici, specialmente da quelli che nascondono la loro malvagità sotto la maschera della virtù. Sii tu lo specchio nel quale mi guardo, o Madre mia.
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Con Maria verso il Natale



Gaudiosi

22 dicembre - TU SEI IL DIO VERO



“Tu sei il Dio vero, dal quale tutte le cose furono fatte. Tutto ciò che è bello, attesta che Tu sei sovranamente bello; Tutto ciò che è eletto, attesta che Tu stai sopra ogni cosa creata; Tutto ciò che è forte, attesta che Tu sei fortissimo; Tutto ciò che è amabile, infine, attesta che Tu sei incomparabilmente più amabile. Salute e gloria a Te, Verbo Incarnato, che oggi, inclinando i cieli, discendi a salvare l’uomo”. (San Lorenzo Giustiniani)

Dio ha tanto amato il mondo, da dare il suo Figlio Unigenito. E’ apparsa la Grazia. La Grazia è il manifestarsi di Dio, l'aprirsi di Dio all'uomo. La Grazia è Dio quale "Padre nostro". È il Figlio di Dio quale Figlio della Vergine. È lo Spirito Santo, operante nel cuore dell'uomo con la ricchezza infinita dei suoi doni. La Grazia è, insieme, l'uomo: l'uomo nuovo, nuovamente creato. E’ l'uomo visitato da Dio nelle profondità stesse della sua essenza umana. È l'uomo chiamato, nel mistero dell'immagine e somiglianza, alla partecipazione della Natura divina. La Grazia, allora, è Dio in noi: in ognuno, in tutti. La Grazia, allora, è noi in Dio. (Dai discorsi di Giovanni Paolo VI)

“E’ nato un bambino, un figlio ci è donato”. Ci è stato dato nella notte di Betlemme. La grazia è appunto dono. È il "donarsi" di Dio alla creatura, all'uomo: il "donarsi" di ciò che è divino e ciò che è umano. Nella notte di Natale la grazia è diventata palese. Si è manifestata nella sua dimensione definitiva. Dio "dona se stesso" nel Figlio. Dona se stesso per opera dello Spirito Santo, che la Vergine di Nazaret ha ricevuto nell'annunciazione. Dio dona se stesso grazie al suo infinito amore. La grazia ci esorta a vivere "con sobrietà", giustizia e pietà". Come dice San Paolo: Il cristiano cammina verso la gioia piena del Cielo, quando combatte il consumismo, quando vince l'egoismo, quando si apre a Dio. In tal modo rinasce l'uomo, rinasce il cristiano nuovo, ricco della grazia divina, ricco della vita di Dio. Tutto questo è una risposta di amore all'infinito amore di Dio per noi; tutto questo è un donarsi a quel Dio che si è donato a noi per la nostra pace e per la nostra gioia.

NOVENA DI NATALE 7°
giorno Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d'esprimersi (At 2,1-4).

Avrai riconosciuto certamente il brano della Pentecoste che la Pastorale Giovanile propongono per quest'anno a tutti i ragazzi. Proprio qui ritroviamo le immagini ormai familiari del vento e del fuoco, che dicono la realtà viva e diversificata dello Spirito. La nascita della Chiesa, che avviene nel Cenacolo dove sono riuniti gli apostoli insieme con Maria, dà inizio a una storia ininterrotta fino ad oggi, come fuoco che arde senza consumarsi per trasmettere l'amore di Dio a tutte le generazioni.

Impegno personale: ricorderò oggi con gratitudine il giorno della mia Cresima, se l'ho già ricevuta, quando sono diventato per mia scelta un discepolo responsabile nella vita della Chiesa. Affiderò al Signore, nella mia preghiera, il mio vescovo, successore degli apostoli, che cura la trasmissione della fede nella nostra diocesi.