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Venerdi, 29 marzo 2024 - Misteri dolorosi - Santi Simplicio e Costantino ( Letture di oggi )

Sant'Agostino:Non c'è nulla di più salutare nella Chiesa cattolica del primato dell'autorità sulla ragione.
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Catechesi sulla confessione per il Tempo di Quaresima



Quaresima

L'anima onesta al confessionale: Quinto Comandamento



- Conoscete voi che cosa prescriva questo Comandamento?

- Non saprei... con precisione. Io so che la legge di Dio consiste nel non fare male ad alcuno.

- Quinto Comandamento « Non am­mazzare! »

- Su questo ho niente da dire. Lei può risparmiarsi di farmi delle interro­gazioni.

- Tuttavia è giusto che vi chieda qualche cosa. Rispondete! Di certo non siete un assassino; non avete macchiato mai le vostre mani di sangue umano. A­vete tentato di togliervi la vita?

- Non tentato… tentato mai. Qualche vol­ta avrei voluto farlo, ma non ho avuto il coraggio; ho pensato ai figli ed alla moglie e mi sono trattenuto. In tutta la vi­ta mi è capitato due o tre volte, in mo­menti di scoraggiamento.

- Anche questo è peccato. La vita la dà Iddio e noi non possiamo toglierce­la. Essere già disposto a suicidarsi, davan­ti al Creatore costituisce un reato. Sap­piate ora che il prossimo si può ammaz­zare non solo con un'arma, ma anche col desiderio. Avete desiderato la morte a qualcuno?

- Io, Padre, sono buono come il pa­ne; ma quando vedo la prepotenza, non ragiono più! Una volta una guardia mi fece una contravvenzione... ma ingiusta­mente. L'avrei ammazzato... non so co­me mi sia frenato! Se non fosse stato per timore della galera, quella volta avrei commesso qualche sciocchezza.

- Chiedete perdono a Dio di questa mancanza!... Avete goduto del male al­trui?

- Del male degli amici mi dispiac­cio, come di male personale; ma quando capita una disgrazia a chi mi ha offeso, ne godo immensamente! A proposito: quella guardia della contravvenzione eb­be distrutta la casa dalle bombe. Quan­do io lo seppi, ne provai tanta gioia ed esclamai: Se quella bomba fosse stata più giudiziosa, avrebbe dovuto cadere sul­la testa della guardia!

- Tutto ciò è peccato mortale!

- E perché? Forse la guardia non mancò prima verso di me? Auguro il be­ne a chi mi fa del bene e desidero il male a chi mi fa del male!

- Gesù Cristo però dice diversa­mente: « Fate del bene a chi vi fa del male ». « Perdonate a chi vi offende »... « Pregate per chi vi perseguita ». Voi in­vece fate il contrario.

- Dunque, secondo lei, io dovrei be­neficare quella guardia... quasi quasi do­vrei dirgli: Grazie della contravvenzio­ne!... ? Ah, questo è troppo! Non posso dimenticare l'offesa ricevuta e finché sa­rò in vita lo odierò! Lo merita!

- Ed io non posso darvi l'asso­luzione.

- Per qual motivo?

- Perché Gesù Cristo dice: « Se non perdonerete con tutto il cuore al vostro fratello, cioè al prossimo, neppure il Pa­dre vostro Celeste vi perdonerà i pec­cati!

- Ma lei, Padre, comprende quale sacrificio sia perdonare ad un nemico?... È un sacrificio che non si può fare!

- Giacché Dio lo comanda, si può e si deve fare! Anche Gesù fu messo in croce innocentemente; avrebbe potuto vendicarsi facendo morire sull'istante i suoi crocifissori, eppure li perdonò e pre­gò per loro.

- In pratica che cosa dovrei fare? - Dovete togliere dal vostro cuore ogni odio ed ogni rancore; dovete pre­gare per lui; non desiderargli male; e se si presentasse l'occasione di fargli un be­ne, siate generoso!... Dovete amare il vostro prossimo!

- Ed io dovrei fare sì grande sacri­ficio per amore di quella guardia?... - Non tanto per amor suo, quanto per amor di Dio, perché Dio ve lo co­manda.

- E pazienza... sia per amor di Dio!

- Avete mandato delle impreca­zioni?

- Naturalmente! Escono dalla bocca per abitudine!

- Qualche volta le mandate con tut­to il cuore?

- Secondo i casi; però certe volte me ne pento.

- Non imprecate mai contro alcuno! Dio lo proibisce. Vi piacerebbe se altri imprecassero contro di voi?

- Non può piacermi!

- E perciò non fate agli altri ciò che non vorreste fosse fatto a voi... Avete dato dei cattivi consigli?

- Sempre buoni consigli!... Non è giusto consigliare il male!

- Eppure, se non si fa attenzione nel parlare, si potrebbe macchiare l'ani­ma di qualche cattivo consiglio. Siccome è tanto che non vi confessate, procurate di richiamare alla memoria qualche parola... o suggerimento... o persuasio­ne... che abbia spinto gli altri a peccare. - ...Si... già ricordo qualche cosa... ma credo che si tratti di sciocchezze. - Dite pure ciò che ricordate!

- L'altra volta venne in bottega un mio compare; era afflitto perché la mo­glie l'aveva tradito. La donna andò via dal paese con un amante. Poveretto, qua­si piangeva! Mi disse: « E come faccio a vivere da solo? » Io, per fargli un bene, per sistemarlo, gli risposi: « Non ti pre­occupare! C'è la tale signora... la quale fu lasciata dal marito. Pigliala tu in casa e sarà tua moglie ». Difatti, il mio consi­glio fu benedetto da Dio. Tanto lui quan­to lei ora sono contenti; si amano immen­samente. Ah, quando si tratta di fare un bene, mi presto sempre!

- Quanto avete suggerito è stato un male gravissimo! Darete a Dio conto del cattivo consiglio!

- Cattivo consiglio?... Come?...

Ho sistemato due persone, togliendole dalla strada!...

- La vostra ignoranza religiosa è causa di tanto male. Quando una donna è abbandonata dal marito e va a convive­re con un altro uomo, diventa adultera. Finché il vero marito è in vita, la don­na deve restare sola. Tale insegnamento l'ha dato Gesù Cristo.

- Quando è così ho sbagliato; ma io l'ho fatto per bene... perché tutto ciò che faccio, non è mai per male.

- Ricordate qualche altro cattivo consiglio?

- Già! A proposito di marito e di moglie, mi viene in mente un'altra co­setta. L'anno scorso, passeggiando con un amico, si entrò in argomenti familiari. Diceva l'amico: Sono disperato! Ho set­te figli e fra non molto ne avrò un altro!

- Stupido, gli risposi, come fai a vi­vere con otto figli... in questi tempi?... La colpa è tua!... Fa' come me: Due o tre figli, al massimo, e basta! - Ma come potrei fare, soggiunse l'altro, se ormai i figli sono grandetti?... Dovrei ammaz­zarli ed andare in galera? - No, risposi io; i grandetti che ormai ci sono, restano; ma l'ottavo figlio, fallo sparire. Nessuno lo saprà. - Difatti il mio amico seguì il mio consiglio e dopo qualche mese venne a ringraziarmi.

- E questo consiglio non vi pare cat­tivo?

- Sì... e no... Povero uomo, come faceva a vivere con otto figli?...

- Voi siete reo di un delitto davan­ti a Dio! Se non aveste dato quel catti­vo suggerimento, il delitto non sarebbe avvenuto.

- Ma che delitto! Era un bambino di quattro o cinque mesi!

- Anche di un mese, anche di un giorno o di un'ora... è sempre un delit­to, come è delitto uccidere un giovane o un vecchio. Voi per questo cattivo con­siglio avete una scomunica addosso, che soltanto il Vescovo potrà togliervi; il vo­stro peccato può assolverlo soltanto il Vescovo.

- Come sarebbe a dire?

- Poiché uccidere i bambini è un delitto, i Vescovi colpiscono di scomuni­ca sull'istante chi uccide un bambino, chi aiuta ad uccidere e chi ha dato il catti­vo consiglio. Meno male che siete venu­to da me per confessarvi, poiché il Ve­scovo, per favore particolarissimo, mi ha dato tale facoltà, che non hanno gli altri Sacerdoti del paese... Non credo che ab­biate dato altri consigli cattivi!

- Mentre si parla, vengono in men­te altre cose! Ricordo anche che più di una volta ho consigliato a dei giovanotti di fare la fuga con la fidanzata e sconsi­gliai ad un ragazzo di farsi Prete. Era buono il ragazzo ed intelligente; avrebbe voluto andare in seminario per studiare; ma tante cose gli raccontai, finché gli fe­ci perdere la voglia di diventare Sacerdo­te. Ora è uno scavezzacollo, ha preso la cattiva piega e mi pento del consiglio da­togli.

- E questo è il Comandamento che volevate saltare! Vi sembrava cosa inu­tile che io vi facessi delle interrogazio­ni!?...

Passiamo ad altro punto della legge di Dio.

Fonte:L'ANIMA ONESTA AL CONFESSIONALE di DON GIUSEPPE TOMASELLI