Catechesi sulla confessione per il Tempo di Quaresima
L'anima onesta al confessionale: Quinto Comandamento
- Conoscete voi che cosa prescriva questo Comandamento?
- Non saprei... con precisione. Io so che la legge di Dio consiste nel non fare male ad alcuno.
- Quinto Comandamento « Non ammazzare! »
- Su questo ho niente da dire. Lei può risparmiarsi di farmi delle interrogazioni.
- Tuttavia è giusto che vi chieda qualche cosa. Rispondete! Di certo non siete un assassino; non avete macchiato mai le vostre mani di sangue umano. Avete tentato di togliervi la vita?
- Non tentato… tentato mai. Qualche volta avrei voluto farlo, ma non ho avuto il coraggio; ho pensato ai figli ed alla moglie e mi sono trattenuto. In tutta la vita mi è capitato due o tre volte, in momenti di scoraggiamento.
- Anche questo è peccato. La vita la dà Iddio e noi non possiamo togliercela. Essere già disposto a suicidarsi, davanti al Creatore costituisce un reato. Sappiate ora che il prossimo si può ammazzare non solo con un'arma, ma anche col desiderio. Avete desiderato la morte a qualcuno?
- Io, Padre, sono buono come il pane; ma quando vedo la prepotenza, non ragiono più! Una volta una guardia mi fece una contravvenzione... ma ingiustamente. L'avrei ammazzato... non so come mi sia frenato! Se non fosse stato per timore della galera, quella volta avrei commesso qualche sciocchezza.
- Chiedete perdono a Dio di questa mancanza!... Avete goduto del male altrui?
- Del male degli amici mi dispiaccio, come di male personale; ma quando capita una disgrazia a chi mi ha offeso, ne godo immensamente! A proposito: quella guardia della contravvenzione ebbe distrutta la casa dalle bombe. Quando io lo seppi, ne provai tanta gioia ed esclamai: Se quella bomba fosse stata più giudiziosa, avrebbe dovuto cadere sulla testa della guardia!
- Tutto ciò è peccato mortale!
- E perché? Forse la guardia non mancò prima verso di me? Auguro il bene a chi mi fa del bene e desidero il male a chi mi fa del male!
- Gesù Cristo però dice diversamente: « Fate del bene a chi vi fa del male ». « Perdonate a chi vi offende »... « Pregate per chi vi perseguita ». Voi invece fate il contrario.
- Dunque, secondo lei, io dovrei beneficare quella guardia... quasi quasi dovrei dirgli: Grazie della contravvenzione!... ? Ah, questo è troppo! Non posso dimenticare l'offesa ricevuta e finché sarò in vita lo odierò! Lo merita!
- Ed io non posso darvi l'assoluzione.
- Per qual motivo?
- Perché Gesù Cristo dice: « Se non perdonerete con tutto il cuore al vostro fratello, cioè al prossimo, neppure il Padre vostro Celeste vi perdonerà i peccati!
- Ma lei, Padre, comprende quale sacrificio sia perdonare ad un nemico?... È un sacrificio che non si può fare!
- Giacché Dio lo comanda, si può e si deve fare! Anche Gesù fu messo in croce innocentemente; avrebbe potuto vendicarsi facendo morire sull'istante i suoi crocifissori, eppure li perdonò e pregò per loro.
- In pratica che cosa dovrei fare? - Dovete togliere dal vostro cuore ogni odio ed ogni rancore; dovete pregare per lui; non desiderargli male; e se si presentasse l'occasione di fargli un bene, siate generoso!... Dovete amare il vostro prossimo!
- Ed io dovrei fare sì grande sacrificio per amore di quella guardia?... - Non tanto per amor suo, quanto per amor di Dio, perché Dio ve lo comanda.
- E pazienza... sia per amor di Dio!
- Avete mandato delle imprecazioni?
- Naturalmente! Escono dalla bocca per abitudine!
- Qualche volta le mandate con tutto il cuore?
- Secondo i casi; però certe volte me ne pento.
- Non imprecate mai contro alcuno! Dio lo proibisce. Vi piacerebbe se altri imprecassero contro di voi?
- Non può piacermi!
- E perciò non fate agli altri ciò che non vorreste fosse fatto a voi... Avete dato dei cattivi consigli?
- Sempre buoni consigli!... Non è giusto consigliare il male!
- Eppure, se non si fa attenzione nel parlare, si potrebbe macchiare l'anima di qualche cattivo consiglio. Siccome è tanto che non vi confessate, procurate di richiamare alla memoria qualche parola... o suggerimento... o persuasione... che abbia spinto gli altri a peccare. - ...Si... già ricordo qualche cosa... ma credo che si tratti di sciocchezze. - Dite pure ciò che ricordate!
- L'altra volta venne in bottega un mio compare; era afflitto perché la moglie l'aveva tradito. La donna andò via dal paese con un amante. Poveretto, quasi piangeva! Mi disse: « E come faccio a vivere da solo? » Io, per fargli un bene, per sistemarlo, gli risposi: « Non ti preoccupare! C'è la tale signora... la quale fu lasciata dal marito. Pigliala tu in casa e sarà tua moglie ». Difatti, il mio consiglio fu benedetto da Dio. Tanto lui quanto lei ora sono contenti; si amano immensamente. Ah, quando si tratta di fare un bene, mi presto sempre!
- Quanto avete suggerito è stato un male gravissimo! Darete a Dio conto del cattivo consiglio!
- Cattivo consiglio?... Come?...
Ho sistemato due persone, togliendole dalla strada!...
- La vostra ignoranza religiosa è causa di tanto male. Quando una donna è abbandonata dal marito e va a convivere con un altro uomo, diventa adultera. Finché il vero marito è in vita, la donna deve restare sola. Tale insegnamento l'ha dato Gesù Cristo.
- Quando è così ho sbagliato; ma io l'ho fatto per bene... perché tutto ciò che faccio, non è mai per male.
- Ricordate qualche altro cattivo consiglio?
- Già! A proposito di marito e di moglie, mi viene in mente un'altra cosetta. L'anno scorso, passeggiando con un amico, si entrò in argomenti familiari. Diceva l'amico: Sono disperato! Ho sette figli e fra non molto ne avrò un altro!
- Stupido, gli risposi, come fai a vivere con otto figli... in questi tempi?... La colpa è tua!... Fa' come me: Due o tre figli, al massimo, e basta! - Ma come potrei fare, soggiunse l'altro, se ormai i figli sono grandetti?... Dovrei ammazzarli ed andare in galera? - No, risposi io; i grandetti che ormai ci sono, restano; ma l'ottavo figlio, fallo sparire. Nessuno lo saprà. - Difatti il mio amico seguì il mio consiglio e dopo qualche mese venne a ringraziarmi.
- E questo consiglio non vi pare cattivo?
- Sì... e no... Povero uomo, come faceva a vivere con otto figli?...
- Voi siete reo di un delitto davanti a Dio! Se non aveste dato quel cattivo suggerimento, il delitto non sarebbe avvenuto.
- Ma che delitto! Era un bambino di quattro o cinque mesi!
- Anche di un mese, anche di un giorno o di un'ora... è sempre un delitto, come è delitto uccidere un giovane o un vecchio. Voi per questo cattivo consiglio avete una scomunica addosso, che soltanto il Vescovo potrà togliervi; il vostro peccato può assolverlo soltanto il Vescovo.
- Come sarebbe a dire?
- Poiché uccidere i bambini è un delitto, i Vescovi colpiscono di scomunica sull'istante chi uccide un bambino, chi aiuta ad uccidere e chi ha dato il cattivo consiglio. Meno male che siete venuto da me per confessarvi, poiché il Vescovo, per favore particolarissimo, mi ha dato tale facoltà, che non hanno gli altri Sacerdoti del paese... Non credo che abbiate dato altri consigli cattivi!
- Mentre si parla, vengono in mente altre cose! Ricordo anche che più di una volta ho consigliato a dei giovanotti di fare la fuga con la fidanzata e sconsigliai ad un ragazzo di farsi Prete. Era buono il ragazzo ed intelligente; avrebbe voluto andare in seminario per studiare; ma tante cose gli raccontai, finché gli feci perdere la voglia di diventare Sacerdote. Ora è uno scavezzacollo, ha preso la cattiva piega e mi pento del consiglio datogli.
- E questo è il Comandamento che volevate saltare! Vi sembrava cosa inutile che io vi facessi delle interrogazioni!?...
Passiamo ad altro punto della legge di Dio.
Fonte:L'ANIMA ONESTA AL CONFESSIONALE di DON GIUSEPPE TOMASELLI
- Non saprei... con precisione. Io so che la legge di Dio consiste nel non fare male ad alcuno.
- Quinto Comandamento « Non ammazzare! »
- Su questo ho niente da dire. Lei può risparmiarsi di farmi delle interrogazioni.
- Tuttavia è giusto che vi chieda qualche cosa. Rispondete! Di certo non siete un assassino; non avete macchiato mai le vostre mani di sangue umano. Avete tentato di togliervi la vita?
- Non tentato… tentato mai. Qualche volta avrei voluto farlo, ma non ho avuto il coraggio; ho pensato ai figli ed alla moglie e mi sono trattenuto. In tutta la vita mi è capitato due o tre volte, in momenti di scoraggiamento.
- Anche questo è peccato. La vita la dà Iddio e noi non possiamo togliercela. Essere già disposto a suicidarsi, davanti al Creatore costituisce un reato. Sappiate ora che il prossimo si può ammazzare non solo con un'arma, ma anche col desiderio. Avete desiderato la morte a qualcuno?
- Io, Padre, sono buono come il pane; ma quando vedo la prepotenza, non ragiono più! Una volta una guardia mi fece una contravvenzione... ma ingiustamente. L'avrei ammazzato... non so come mi sia frenato! Se non fosse stato per timore della galera, quella volta avrei commesso qualche sciocchezza.
- Chiedete perdono a Dio di questa mancanza!... Avete goduto del male altrui?
- Del male degli amici mi dispiaccio, come di male personale; ma quando capita una disgrazia a chi mi ha offeso, ne godo immensamente! A proposito: quella guardia della contravvenzione ebbe distrutta la casa dalle bombe. Quando io lo seppi, ne provai tanta gioia ed esclamai: Se quella bomba fosse stata più giudiziosa, avrebbe dovuto cadere sulla testa della guardia!
- Tutto ciò è peccato mortale!
- E perché? Forse la guardia non mancò prima verso di me? Auguro il bene a chi mi fa del bene e desidero il male a chi mi fa del male!
- Gesù Cristo però dice diversamente: « Fate del bene a chi vi fa del male ». « Perdonate a chi vi offende »... « Pregate per chi vi perseguita ». Voi invece fate il contrario.
- Dunque, secondo lei, io dovrei beneficare quella guardia... quasi quasi dovrei dirgli: Grazie della contravvenzione!... ? Ah, questo è troppo! Non posso dimenticare l'offesa ricevuta e finché sarò in vita lo odierò! Lo merita!
- Ed io non posso darvi l'assoluzione.
- Per qual motivo?
- Perché Gesù Cristo dice: « Se non perdonerete con tutto il cuore al vostro fratello, cioè al prossimo, neppure il Padre vostro Celeste vi perdonerà i peccati!
- Ma lei, Padre, comprende quale sacrificio sia perdonare ad un nemico?... È un sacrificio che non si può fare!
- Giacché Dio lo comanda, si può e si deve fare! Anche Gesù fu messo in croce innocentemente; avrebbe potuto vendicarsi facendo morire sull'istante i suoi crocifissori, eppure li perdonò e pregò per loro.
- In pratica che cosa dovrei fare? - Dovete togliere dal vostro cuore ogni odio ed ogni rancore; dovete pregare per lui; non desiderargli male; e se si presentasse l'occasione di fargli un bene, siate generoso!... Dovete amare il vostro prossimo!
- Ed io dovrei fare sì grande sacrificio per amore di quella guardia?... - Non tanto per amor suo, quanto per amor di Dio, perché Dio ve lo comanda.
- E pazienza... sia per amor di Dio!
- Avete mandato delle imprecazioni?
- Naturalmente! Escono dalla bocca per abitudine!
- Qualche volta le mandate con tutto il cuore?
- Secondo i casi; però certe volte me ne pento.
- Non imprecate mai contro alcuno! Dio lo proibisce. Vi piacerebbe se altri imprecassero contro di voi?
- Non può piacermi!
- E perciò non fate agli altri ciò che non vorreste fosse fatto a voi... Avete dato dei cattivi consigli?
- Sempre buoni consigli!... Non è giusto consigliare il male!
- Eppure, se non si fa attenzione nel parlare, si potrebbe macchiare l'anima di qualche cattivo consiglio. Siccome è tanto che non vi confessate, procurate di richiamare alla memoria qualche parola... o suggerimento... o persuasione... che abbia spinto gli altri a peccare. - ...Si... già ricordo qualche cosa... ma credo che si tratti di sciocchezze. - Dite pure ciò che ricordate!
- L'altra volta venne in bottega un mio compare; era afflitto perché la moglie l'aveva tradito. La donna andò via dal paese con un amante. Poveretto, quasi piangeva! Mi disse: « E come faccio a vivere da solo? » Io, per fargli un bene, per sistemarlo, gli risposi: « Non ti preoccupare! C'è la tale signora... la quale fu lasciata dal marito. Pigliala tu in casa e sarà tua moglie ». Difatti, il mio consiglio fu benedetto da Dio. Tanto lui quanto lei ora sono contenti; si amano immensamente. Ah, quando si tratta di fare un bene, mi presto sempre!
- Quanto avete suggerito è stato un male gravissimo! Darete a Dio conto del cattivo consiglio!
- Cattivo consiglio?... Come?...
Ho sistemato due persone, togliendole dalla strada!...
- La vostra ignoranza religiosa è causa di tanto male. Quando una donna è abbandonata dal marito e va a convivere con un altro uomo, diventa adultera. Finché il vero marito è in vita, la donna deve restare sola. Tale insegnamento l'ha dato Gesù Cristo.
- Quando è così ho sbagliato; ma io l'ho fatto per bene... perché tutto ciò che faccio, non è mai per male.
- Ricordate qualche altro cattivo consiglio?
- Già! A proposito di marito e di moglie, mi viene in mente un'altra cosetta. L'anno scorso, passeggiando con un amico, si entrò in argomenti familiari. Diceva l'amico: Sono disperato! Ho sette figli e fra non molto ne avrò un altro!
- Stupido, gli risposi, come fai a vivere con otto figli... in questi tempi?... La colpa è tua!... Fa' come me: Due o tre figli, al massimo, e basta! - Ma come potrei fare, soggiunse l'altro, se ormai i figli sono grandetti?... Dovrei ammazzarli ed andare in galera? - No, risposi io; i grandetti che ormai ci sono, restano; ma l'ottavo figlio, fallo sparire. Nessuno lo saprà. - Difatti il mio amico seguì il mio consiglio e dopo qualche mese venne a ringraziarmi.
- E questo consiglio non vi pare cattivo?
- Sì... e no... Povero uomo, come faceva a vivere con otto figli?...
- Voi siete reo di un delitto davanti a Dio! Se non aveste dato quel cattivo suggerimento, il delitto non sarebbe avvenuto.
- Ma che delitto! Era un bambino di quattro o cinque mesi!
- Anche di un mese, anche di un giorno o di un'ora... è sempre un delitto, come è delitto uccidere un giovane o un vecchio. Voi per questo cattivo consiglio avete una scomunica addosso, che soltanto il Vescovo potrà togliervi; il vostro peccato può assolverlo soltanto il Vescovo.
- Come sarebbe a dire?
- Poiché uccidere i bambini è un delitto, i Vescovi colpiscono di scomunica sull'istante chi uccide un bambino, chi aiuta ad uccidere e chi ha dato il cattivo consiglio. Meno male che siete venuto da me per confessarvi, poiché il Vescovo, per favore particolarissimo, mi ha dato tale facoltà, che non hanno gli altri Sacerdoti del paese... Non credo che abbiate dato altri consigli cattivi!
- Mentre si parla, vengono in mente altre cose! Ricordo anche che più di una volta ho consigliato a dei giovanotti di fare la fuga con la fidanzata e sconsigliai ad un ragazzo di farsi Prete. Era buono il ragazzo ed intelligente; avrebbe voluto andare in seminario per studiare; ma tante cose gli raccontai, finché gli feci perdere la voglia di diventare Sacerdote. Ora è uno scavezzacollo, ha preso la cattiva piega e mi pento del consiglio datogli.
- E questo è il Comandamento che volevate saltare! Vi sembrava cosa inutile che io vi facessi delle interrogazioni!?...
Passiamo ad altro punto della legge di Dio.
Fonte:L'ANIMA ONESTA AL CONFESSIONALE di DON GIUSEPPE TOMASELLI