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Sabato, 20 aprile 2024 - Misteri gaudiosi - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi )

Don Nikola Vucic:È all'insegna della spontaneità questo incontro, ai margini di un pozzo, tra Gesù e la Samaritana. La vita della donna - molto chiacchierata dopo 5 matrimoni falliti - era racchiusa in quel andirivieni che ripeteva tutti i giorni, senza più attendersi nulla. Quello che era accaduto già 5 volte alla donna, accade spesso anche a noi: ci seduce un nonnulla, ma poi basta poco per gettarci amaramente nella solitudine. Eppure sembra quasi che persino nel ripetersi stanco di certi giorni, Dio possa fissare un appuntamento nuovo. Quell'Uomo, che le ricorda il suo passato doloroso, le offre acqua viva. "Signore, dammi questa acqua" - disse la donna. Mai parole più vere: nulla ci disseta, nulla ci soddisfa, se non l'amore di Gesù. La donna, per la prima volta si trova di fronte a un uomo che le offre da bere, ma senza quel ammiccamento come le accadeva in passato. Lei che si era convinta che l'amore fosse solo una terribile fregatura, molla la brocca e torna in città per raccontare quello che le era accaduto. E così, mentre vaghiamo di pozzo in pozzo, aggiungendo sofferenza a sofferenza, Gesù ci offre l'acqua viva e ci fa capire che il nostro cuore è come un pozzo infinito che le cose finite non possono riempire. Sempre precaria, all'infuori di Gesù, è la nostra felicità.
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Catechesi sulla confessione per il Tempo di Quaresima



Quaresima

L'anima onesta al confessionale: Quarto Comandamento



- Avete portato rispetto ai vostri genitori?

- Sono già morti... e meno male!... - Come... meno male?... Non vo­levate loro del bene?

- Ecco come stanno le cose! Negli ultimi anni, siccome erano già vecchi, si rendevano insopportabili. Mi facevano montare in collera spesso ed allora non misuravo più le parole. Mi ricordo anzi che una volta nella rabbia diedi uno spin­tone a mia madre e la feci cadere a ter­ra. Essa pianse quella volta... Ma poi me ne pentii.

- Ed i vostri figli avete saputo edu­carli?

- Non m'interroghi su questo, per­ché i miei figli sono educatissimi. Lei s'informi con i vicini di casa! Fossero così educati anche i figli di tanti e tanti!... - Intendo parlare della educazione religiosa e morale.

- I figli miei sono moralissimi; mai al tribunale, mai una rissa, mai un diso­nore in casa!... Siccome ho avuto tre fi­gli, essendo pochi, ho potuto educarli be­none!

- Avete tre figli!... Ma è stato il Si­gnore che ve ne ha mandati così pochi, op­pure è stata colpa vostra?

- Reverendo, e come potrebbe tira­re avanti una famiglia, se ci fossero sette oppure otto figliuoli?

- Voi non sapete che impedire l'o­pera creatrice di Dio è uno dei più gravi peccati dell'umanità?

- Sarà!... Ma davanti al bisogno è inutile parlare!

- Allora, avete fatto male a sposar­vi! Potevate restare celibe e vivere in pace!

- Già, non sposarmi... Tutti i gio­vani sposano! Io però credo che il ve­ro peccato sia quando si procuri la morte ad una creaturina di otto o nove mesi.

- Questo è delitto! E’ omicidio! Ad ogni modo, o promettete a Dio di met­tervi in regola o non vi do 1'assoluzione!

-- Padre, ma lei è rigoroso! Che cosa importa a lei se io ho tre figli ovvero set­te? Agli affari della mia casa devo pen­sarci io.

- In questo momento io sono il Mi­nistro di un grande Sacramento; devo tu­telare la legge di Dio. A me importa nien­te se voi avete un figlio oppure dieci; ma poiché voi siete sposato, avete degli ob­blighi gravissimi davanti al Creatore. Se non volete ubbidire alla legge del Signo­re, la mia assoluzione resta invalida, an­zi commetterei io un peccato mortale se amministrassi male un Sacramento. De­cidetevi!

- Veramente... non sarei dispo­sto... Allora sarebbe meglio che io mi confessassi in seguito... fra tre o quattro anni!

- Confessarvi fra diversi anni?!... Ma siete sicuro di restare in vita? Non vedete come muoiono tanti che sono più giovani di voi? E ritornando fra qualche anno, avrete poi il pentimento del male fatto?... Se non c'è il vero pentimento, Iddio non perdona!... Purtroppo tante persone illuse fanno come dite voi; cre­dono che con Dio si possa scherzare!... Guai a queste anime!...

- Vedo che l'affare è più importan­te di quanto credevo! Ma come faremo in casa, se il Signore manderà un altro figlio?

- Dio è grande!... Osservate la sua legge ed avrete la sua benedizione!... Io conosco famiglie di operai con molti fi­gliuoli e vedo che stanno meglio di altre famiglie dove c'è un figlio o due.

- Ma veda, Padre, tutti fanno come faccio io! Vuol dire che tutti costoro an­dranno all'inferno?

- Se non si rimettono, si danneranno inesorabilmente! Dio è giusto! Guai a chi non vuole sottostare alla sua legge!

Il matrimonio è una croce; chi vuol cam­biare la croce in divertimento, perirà in eterno!

- Ebbene... mi metto nelle mani di Dio!... Speriamo che Lui mi aiuti!

- Bravo! Abbiate fiducia in Dio!... Rispondete ad altre domande! Avete pen­sato a fare battezzare subito i vostri figli?

- Uno fu battezzato subito, dopo tre o quattro mesi; gli altri due, un ma­schietto e una femminuccia, gemelli, furo­no battezzati dopo circa otto mesi, per il motivo che il padrino, mio compare, do­veva venire dall'America.

- Ritardare il battesimo di un me­se senza una grave ragione, o di due me­si senza una ragione gravissima, è pecca­to mortale. Il nostro Vescovo ora ha or­dinato di non far passare i venti giorni. E poiché il Vescovo nella propria diocesi può dare tali ordini, chi disubbidisce e reo di grave peccato.

- Ma tutte queste cose chi può sa­perle mai?

- Siete tenuto a saperle, perché nel­le Chiese si spiega tutto. La colpa è vo­stra, poiché non frequentate la Chiesa e non ascoltate la predica.

- Ha ragione!

- E i vostri figli ricevettero a sette anni la prima Comunione?

- Non saprei dirlo. La femmina si; da piccola andava in Chiesa con sua ma­dre e so che si comunicava. I maschi, se non sbaglio, si comunicarono il giorno del matrimonio.

- Male! Il padre deve interessarsi non solo di dare il pane materiale ai figli, ma di fare osservare al completo la legge di Dio in famiglia. Me se voi non avete pensato all'anima vostra, come potevate pensare a quella dei figli?... Vedete quan­ta responsabilità davanti al Signore! E quando i vostri figli erano ancora in casa prima di sposare, andavano a Messa la domenica?

- A questo dovevano pensarci loro! Che cosa c'entro io con i peccati dei miei figli?

- Il padre e la madre sono respon­sabili di queste trasgressioni dei figli, fin­ché costoro stanno nella casa paterna... A proposito dei vostri tre figli... li avete lasciati liberi nella scelta dello stato?

- Che significa?

- Forse i figli maschi volevano diven­tare Sacerdoti e la donna diventare Suo­ra, e voi vi siete opposto?

- I miei figli Preti?... Sono nemici dei Preti!... Neppure vogliono sentirne parlare! Altro che diventare Preti!

- E la figlia?

- La figlia sì!... Con l'andare sem­pre in Chiesa, le era venuta la voglia di farsi monaca. Mi ricordo che quando me ne parlò la prima volta, le diedi due schiaffi, soggiungendo: « Ti romperò la testa, se mi parlerai più di queste cose!... Devi sposare! » Essa non voleva andare a matrimonio; ma poiché a casa coman­do io, l'obbligai ad accettare la mano di un giovane. Da due anni è maritata e si­stemata; però non la vedo tanto con­tenta!

- Avete agito malissimo! Ne darete uno strettissimo conto a Dio!... Ormai non potete riparare il male fatto! Ricor­datevi che i genitori sono i custodi dei fi­gli e peccano quando violentano la loro libertà... Vi faccio ora delle interroga­zioni sul quinto Comandamento di Dio. Quanto vi domando, deve servire di ac­cusa e d'istruzione. -

Fonte:L'ANIMA ONESTA AL CONFESSIONALE di DON GIUSEPPE TOMASELLI