Santo Rosario on line

Martedi, 23 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Giorgio ( Letture di oggi )

Sant'Antonio di Padova:Chi segue il Signore, desidera che anche gli altri lo seguano, e perciò egli si volge al prossimo con animo premuroso, con preghiera devota e con l'annuncio della parola di Dio.
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Catechesi sulla confessione per il Tempo di Quaresima



Quaresima

L'anima onesta al confessionale: Secondo Comandamento



- Avete voi bestemmiato contro Dio?

- Mai contro Dio... contro il Padre Eterno, si!

- Poveretto!... E il Padre Eterno non è Dio? Non azzardatevi mai a pro­fanare il nome della Divinità!

- Ma io non lo faccio per male,... per insultare Dio... solamente per sfo­go di collera.

- Perciò voi, per sfogo di collera, date schiaffi ad un uomo oppure l'am­mazzate, e credete che non sia male per­ché lo fate nella collera!

- Che cosa vuole; a noi operai ca­pita spesso qualche contrarietà ed allora la bestemmia esce spontanea; però dopo aver bestemmiato, subito me ne pento. Ah, questo lo faccio sempre!

- Avete bestemmiato contro la Ma­donna?

- Contro la Madonna del Carmine, mai assolutamente! Quella è la Madon­na del nostro paese e sarebbe un vero peccato offenderla. Di tanto in tanto sfug­ge qualche bestemmia contro l'Immaco­lata o contro l'Assunta... ma, come le dicevo, non lo faccio mai per male!

- Avete dato ad altri motivo di be­stemmiare?

- Qualche volta sì; però rarissimo! Davanti alla mia bottega suole passare un uomo quasi scemo; i ragazzi lo insul­tano e lui s'arrabbia e bestemmia. Qual­che volta mi è capitato di trovarmi in ozio ed avendo visto passare questo tale, ho detto al mio garzoncello: « Va' a ti­rargli la giacca! » Quel poveretto comin­ciò subito a bestemmiare. Quelle sì, Re­verendo, sono bestemmie!... Parole or­ribili!... Bestemmie a litanie!

- Degli insulti contro Dio fatti da costui, darete voi conto al Signore! La colpa è stata vostra che l'avete stuzzi­cato!

- Però non sono io solo a fare così; lo fanno tanti altri e con più frequenza di me!

- Questa davanti a Dio non è una scusa!... Avete voi bestemmiato alla presenza dei vostri figli?

- Quando io bestemmio non faccio caso dei presenti; i miei figli mi hanno sentito sempre ed anche i due che lavora­no nella mia bottega. E perché mi do­manda ciò?

- Perché voi siete reo di altri pecca­ti! Voi siete tenuto a dare buon esempio ai figli ed ai dipendenti; bestemmiando al­la loro presenza, voi siete di cattivo esem­pio e di scandalo! Se bestemmia il padre, i figli si sentono autorizzati a fare altret­tanto. Voi dovete correggere i figli che mancano. Se un vostro figlio bestemmias­se, come potreste rimproverarlo?...

- Se bestemmiasse?... Uno dei miei figliuoli bestemmia pochissimo; ma l'al­tro, il maggiore, bestemmia più di me! Quando si arrabbia, fa scendere tutti i Santi del Cielo; non ne lascia uno!...

- Voi siete responsabile anche delle bestemmie di questo figlio; egli le ha im­parate da voi; voi non l'avete corretto in tempo... quindi la colpa è vostra!

- Ma Dio mi perdona! Ormai mio figlio è sposato, sta a casa sua ed io non c'entro più nei suoi affari; se bestemmia, peggio per lui!

- Il passato è passato! Promettete ora al Signore di non bestemmiare più; se qualcuno dei vostri dipendenti avesse questo brutto e pessimo vizio, rimprove­ratelo subito appena manca.

- Lei ha ragione! Bestemmiare è un vizio. Però, riflettendoci meglio, io dico: Non è poi un grande male!... Le be­stemmie... sono parole... non fanno buchi... non ammazzano nessuno!...

- Dovete sapere che una bestem­mia, un insulto fatto a Dio, è un peccato più grave della calunnia, della testimo­nianza falsa e dello stesso omicidio!

- Sarà! Poiché lo dice lei, che ha studiato più di me, ci credo!

- Passando ad altro... avete manca­to alle promesse fatte a Dio o ai Santi? - Io promesse ne faccio poche; ma dopo averne fatta qualcuna, la trascuro facilmente. Durante la guerra ci fu un'in­cursione terribile nel nostro paese. Ricor­da, Padre? Passarono ventiquattro appa­recchi e sganciarono tante bombe. A dire il vero, quella volta io ebbi paura ed e­sclamai: « Se resterò vivo, porterò alla Madonna del Carmine una torcia, lunga quanto me e che pesi dieci chilogram­mi ». Quella volta rimasi illeso. Dopo po­co tempo cessò la guerra e dissi: « Ormai il fatto è fatto. Il pericolo non ci sarà più. Denaro ne ho poco e non posso compra­re la torcia. La Madonna mi perdona! »

- Finché non potete siete scusato; quando sarete nella possibilità di adem­piere la promessa, porterete la torcia alla Madonna; se trovate difficoltà a fare tale spesa, domanderò io al Vescovo la facoltà di dispensarvi. Non dimenticate però che è meglio non promettere, anzi­ché promettere e poi non mantenere! Se qualche volta volete fare una promessa che piaccia molto a Dio, promettete non denaro o torce o altri oggetti, bensì una buona Confessione oppure una Santa Co­munione... di non perdere la Messa la Domenica... di non bestemmiare... di togliere un odio dal cuore!...

- E queste che promesse sono?... Dare invece mille lire, offrire alla Ma­donna del Carmine una bella torcia... queste credo io siano le migliori pro­messe!

- Vi sbagliate! Ciò che voi dite, co­sta molto e vale poco; le promesse che vi ho suggerito io, costano poco e valgo­no moltissimo... perché Dio cerca prima il cuore e poi il resto...

Fonte:L'ANIMA ONESTA AL CONFESSIONALE di DON GIUSEPPE TOMASELLI