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Giovedi, 28 marzo 2024 - Misteri luminosi - San Castore di Tarso ( Letture di oggi )

Madre Teresa di Calcutta:A casa, le Sorelle dovranno essere sempre molto occupate sia nei lavori dell'orto che in oggetti di arti­gianato da vendere, poiché Nostro Signore lavorò per sua madre. Era un vero operaio. Era conosciuto come il figlio del falegname; visse una vita di duro lavoro per quasi vent'anni, senza mai esitare né dubitare della volontà del Padre, anche se era venuto per con­durre le anime a Dio. Nel duro lavoro che svolgeva nella bottega del suo padre putativo, mostrò le più grandi doti che un essere umano può avere: l'umiltà, l'obbedienza, la povertà. Sempre si teneva al di sopra delle preoccupazioni materiali, Egli, il padrone di tutto, lavorò non per il lavoro in se stesso, ma per chi lo aveva mandato, per il suo Padre celeste. Le raffigu­razioni di San Giuseppe sono tra le più belle che co­nosciamo.
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Catechesi sulla confessione per il Tempo di Quaresima



Quaresima

PADRE SLAVKO: DELLA PREPARAZIONE ALLA CONFESSIONE



"Del resto le opere della carne sono ben note: fornicazioni, impurità, libertinaggio, idolatria, strego­nerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere; circa queste cose vi preavviso, come già ho detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio". (Gal 5,19-21).

Chi si vuole confessare, deve prepararsi alla Confes­sione, o, in altre parole, esaminare la propria coscienza. L' esame di coscienza può essere fatto in diversi modi, ma lo scopo è sempre lo stesso: vedere e considerare la propria vita e le azioni compiute davanti a Dio alla luce della Divina Verità, secondo le parole di Gesù Cristo, riguardare la propria vita e i propri atti e riflettere su di essi.

È utile mettere qui in evidenza due possibilità: l'uomo può esaminare la propria coscienza riportando alla mente tutto quanto da lui compiuto e riferirlo. Ma può anche considerare la sua posizione davanti a Dio e cercare di vedere da dove viene il male.

Forse possiamo capire meglio quest'ultimo pensiero se per un attimo facciamo riferimento ad una relazione tipica nel campo della medicina: si dice che di frequente la medicina scolastica guardi solo i sintomi della malattia e proponga quindi il farmaco, ma esistono anche altri orientamenti. Uno di questi è la omeopatia, che non tiene tanto conto dei sintomi, ma piuttosto cerca di individuare le cause della malattia da cui provengono d'altra parte anche i sintomi. Ad esempio, si può avere mal di testa e far uso delle medicine adatte per combatterlo, ma il mal di testa può verificarsi per motivi specifici, a cominciare dalle forme di nevrosi, ecc.

Lo stesso avviene con la Confessione. Possiamo dire di essere stati inquieti, ma quel che conta è vedere da che cosa deriva la nostra inquietudine. Forse perché non tutto va per il verso giusto nel campo del lavoro, oppure perché siamo egoisti o orgogliosi e dunque ci adiriamo con gli altri se non si comportano come vogliamo noi.

Quindi, per buona preparazione alla confessione, bisogna esaminare maggiormente i presupposti che favoriscono il peccato, invece di enumerare i peccati isolatamente.

Qualcuno infatti potrà dire che non prega e se ne accusa, ma è probabile che il problema sia più radicale a livello di fede e di bisogno emotivo di Dio. Perciò, invece di accusarsi perché non prega, quell'uomo dovrebbe considerare attentamente il fatto che la sua fede si è indebolita ed egli non si cura più della vera crescita spirituale.

Solo quando si sarà esaminata la disposizione interiore, tutto diventerà più chiaro. E allora la vera domanda da porsi sarà sempre: "Sto facendo tutto in modo tale che dentro di me crescano l'amore, la fede, la speranza?" In conclusione: è pur vero che i peccati concreti costituiscono per noi la base di partenza per scrutare la nostra coscienza, ma lo scopo principale del nostro esaminarci a fondo è la continua rieducazione alla fede e all'amore. Noi non ci esaminiamo solo per trovare il peccato, ma anche per cercare le condizioni migliori per la nostra crescita come Cristiani.

La preparazione alla confessione si fa in riferimento ai Dieci Comandamenti. Essi ci aiutano a creare l'esatto rapporto tra noi e Dio, gli uomini, le cose e noi stessi. Gesù nel comandamento dell'amore a Dio e al prossimo ha fornito un criterio assoluto per esaminare la nostra posizione. Questo comandamento contiene in sé tutta la Legge ed i Profeti. Per Gesù è l'unico criterio per mezzo del quale riconoscere i suoi, premiare e rifiutare. Tramite il comandamento dell'Amore consideriamo con la maggiore chiarezza possibile la nostra posizione, possiamo scorgere con maggiore facilità le mancanze personali e quelle degli altri, ma anche scoprire il fine della nostra vita cristiana e come metterlo in pratica.

Fonte: Dammi il tuo cuore ferito di P. Slavko Barbaric