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Venerdi, 19 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Leone IX Papa ( Letture di oggi )

Sant'Antonio di Padova:L'anima pentita è, davanti a Dio, come un novello paradiso terrestre. Quale più grande felicità e giocondità per la nostra anima, che il trovarsi alla presenza di colui, col quale e nel quale tutto ciò che si vede in questo mondo è nulla, e tutto ciò che sembra abbondanza è miseria?
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Catechesi sulla confessione per il Tempo di Quaresima



Quaresima

PADRE SLAVKO: IL CONFESSORE



"Cosicché ormai noi non conosciamo più nessuno secondo la carne; e anche se abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ora non lo conosciamo più così. Quindi se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove.

Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della riconciliazione. E' stato Dio infatti a riconciliare a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione. Noi fungiamo quindi ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio". (2 Cor 5,16-21).

Gli elementi umani preparano lo spazio per l'opera divina, per questo è molto importante sottolineare il ruolo del sacerdote nella confessione.

Lo possiamo paragonare facilmente al ruolo del medico durante la cura di un malato. Il medico deve conoscere bene la malattia, ma ancora di più deve conoscere i farmaci ed il processo di guarigione. Così è anche il sacerdote. Egli deve essere un uomo con fede profonda, amore e speranza vivi, ma deve anche possedere esperienza della vita spirituale ed essere un attento conoscitore delle leggi della crescita, e deve, infine, saper ascoltare e capire quello che sta succedendo nell'anima del penitente. Solo così il confessore può rappresentare tutto sul piano umano, in modo da preparare il terreno per l'accesso al divino.

Nella Confessione, il sacerdote indica ciò che è bene, mette in guardia dai pericoli e getta nuovo seme divino nell'anima del penitente.

Il secondo nome del sacerdote è "medico della anime". Colui cioè che si prende cura delle anime. Egli prepara l'anima e, nel nome di Dio, perdona i peccati e risana le ferite. Nell'ambito di tutta la sapienza umana e della conoscenza dell'anima e del cuore dell'uomo in generale, è necessario, quando ciò sia possibile, che il sacerdote conosca praticamente la persona che da lui si confessa e che questa si faccia conoscere. Dire quello che si è o che lavoro si fa, da quali condizioni materiali - sociali, morali, etniche - si proviene. E' importante illustrare brevemente anche la propria storia spirituale. In questo modo, molto semplicemente, si rivelano informazioni utili per poter facilitare il compito di chi deve dare consigli e chiarimenti sul modo di riuscire a superare gli errori e a cautelarsi da rischi. Ecco perché è un bene per chi si confessa cercare, nei limiti del possibile, sempre lo stesso sacerdote confessore. E solo di tanto in tanto, secondo le eventualità, accostarsi ad un altro sacerdote. Questo è molto importante per il rafforzamento della vita spirituale.

L'uomo che non vive una forte vita spirituale, cambierà sicuramente più volentieri confessore, perché vuole presentarsi nella luce che può soddisfare il nuovo sacerdote. Ha pura delle domande che gli possono venir rivolte in quanto sa di non essere migliorato affatto.

Insomma, la Confessione è un amichevole incontro tra l'uomo che cerca la pietà della riconciliazione e che vuole guarire interionnente dai peccati perdonati e l'uomo che in nome di Dio ascolta e dice: "Non aver paura! Ti sono perdonati tutti i peccati. Vai in pace e non sbagliare più". Il confessore ed il penitente, nell'incontro determinato dalla confessione, festeggiano in fondo la carità di Dio, l'amore di Dio ed il suo perdono. La confessione, dunque, è un atto che racchiude in sé la gloria a Dio e rappresenta un momento di gioia!

Fonte: Dammi il tuo cuore ferito di P. Slavko Barbaric