Santo Rosario on line

Venerdi, 19 aprile 2024 - Misteri dolorosi - San Leone IX Papa ( Letture di oggi )

Madre Teresa di Calcutta:Se date alla gente un Cristo spezzato, un Cristo zoppo, storpio e deformato da voi, a loro non resterà che quell'immagine. Se volete che essi lo amino, devo­no innanzitutto conoscerlo. Perciò, date prima di tutto alle vostre Sorelle un Cristo intero, e poi datelo alla gente degli slums. un Cristo pieno di zelo, d'amore, di gioia, splendente come il sole. Mi avvicino a questo obiettivo? O sono una luce oscura, una luce falsa, una lampadina senza fili, attraverso cui non passa la corrente, che non emana luminosità? Mettete il vostro cuore in condizione di essere una luce radiosa. Dite a Cristo: « Aiutami a diffondere la tua fragranza ovun­que vado ». Il nostro stesso nome esemplifica questa regola di vita. Sorelle degli slums, portatrici dell'amo­re di Cristo,
font

Aprile, mese dedicato alla Vergine della Rivelazione
Santa Maria del Terzo Millennio alle Tre Fontane



Vergine Rivelazione

IL GIOCO DI MARIA

Dopo avere esposto la cronaca dei fatti, come è nostra abitudine, passiamo ora al loro commento. Questo è, logicamente, strettamente personale e quindi condivisibile oppure no. Non è nostra intenzione presentarlo come certezza assoluta, per cui ciascuno deve ritenersi assolutamente libero di accettarlo o meno. Inoltre, non è detto che le nostre interpretazioni di alcuni particolari dei fatti o dei messaggi collimino sempre con quelle del veggente stesso, tuttora vivente. Può darsi benissimo che le nostre vadano oltre, amplifichino quelle del veggente e forse se ne discostino in parte. E questo ci sembra un fatto naturale e scontato.

Siamo convinti infatti che primo ed essenziale compito dell'incaricato da Maria sia quello di «trasmettere» il messaggio, di affidarlo alla Chiesa nel suo senso totale di popolo di Dio, non tanto quello di interpretarlo. Sarà soprattutto la Chiesa che accogliendolo, assistita dallo Spirito santo, coglierà quelle profondità e quegli echi che all'inizio non appaiono subito. Molte volte, anzi quasi sempre, è il tempo che conduce all'interpretazione completa, dato che la Vergine spesso, anticipando i tempi, si riferisce soprattutto a eventi che accadranno in futuro, anche se il loro inizio è già in atto. Eventi che possono essere influenzati o cambiati se lei verrà ascoltata.

Anche di queste interpretazioni e di questi punti di vista assumiamo tutta la responsabilità personale. L'esperienza che lo studio di altre apparizioni mariane ci ha apportato costituisce spesso la chiave delle nostre osservazioni e dei nostri rilievi. Osservazioni e rilievi mai disgiunti dall'affetto grande verso la Madre del Cielo e dalla familiarità con lei che spesso ci dischiude il senso dei suoi tratti umani, anche se ora è gloriosa in Cielo. Ci sembra di poter dire che lei non è cambiata. La sua personalità e la particolarità dei suoi tratti continuano ancora, sia pure nella trasformazione gloriosa. E ancora immancabilmente riconoscibile, dato che il Vangelo ce l'ha presentata tale e quale come lei ora si dimostra quando viene a visitarci visibilmente su questa terra.

Vorremmo iniziare queste riflessioni anzitutto mettendo in luce un aspetto della Madonna che si è rivelato anche in altre apparizioni e che nessuno, per quanto sappiamo, pone in evidenza, ed è l'aspetto giocoso di Maria. Soprattutto quando ha a che fare con i bambini. Ma non disdegna di «giocare» anche con gli adulti, coinvolgendoli nel suo gioco. Come abbiamo fatto risaltare nel racconto di altre apparizioni, lei sembra divertirsi delle situazioni buffe che le sue visite vengono a creare fra gli uomini. Perché questi, quando vogliono apparire troppo «seri e impegnati», diventano buffi anche se non se ne accorgono. E poi lei è sempre una «giovane mamma» a cui non è mai venuta meno la voglia di giocare con i suoi piccoli. Si può essere persone serie senza per questo smettere di giocare, perché il gioco è una grandissima dimostrazione di amore. Per questo la creazione fu definita il «grande gioco di Dio». Sembra che la Madonna , sia pure con la terribile serietà dei suoi messaggi, voglia richiamare l'umanità a reimparare quel gioco che non ha niente a che fare con lo sport ma è l'espressione gioiosa dell'amore. E il bello è che quando lei vuole giocare bisogna accoglierla nei giochi della nostra vita, volenti o nolenti, occorre farle posto, altrimenti si diverte a farci qualche dispetto, facendo sparire gli oggetti dei nostri giochi. Tutto questo sembra farsi palese alle Tre Fontane.

Bruno interpreta la parte del troppo serio, del troppo impegnato a preparare il suo discorso contro la Madonna. Si sente sicuro di riuscire a «demolirla» con le citazioni che ricaverà dalla Bibbia. Ma lei vuole fargli capire che non è il caso che ci perda tanto tempo ed energie, per cui comincia con fargli qualche giochetto. Intanto gli fa partire il treno per Ostia, proprio sotto il naso, alla stazione. Disappunto di Bruno e figli..., ma il gioco è appena iniziato.

Alle Tre Fontane, Bruno vuole che i bambini giochino a palla di modo che lui possa dedicarsi indisturbato alla preparazione del suo discorso. Ma lei si divertirà a disturbarlo, a toglierlo dalla sua concentrazione. È subito fatto: fa sparire la palla con cui i bambini stanno giocando. Inevitabile il ricorso di questi al babbo. La Madonna poi restituisce la palla, dato che i bambini la trovano. Ma quando lei entra nel gioco, non c'è nulla da fare, perché ci mette tutto l'impegno e vuole condurlo a suo piacimento, sempre per amore dei figli. E dato che Bruno non molla e vuole a tutti i costi continuare la preparazione del suo discorso, allora non desiste neppure lei.

Infatti il papà dice ai bambini: «Beh, sentite, vi insegno io un gioco, così non mi disturbate più, perché io devo prepararmi questo discorso», e prendendo la palla, la tira ad Isola... Ma la palla, invece di andare verso la figlia che sta aspettandola, prende tutt'altra direzione, come se avesse messo le ali, passa sopra gli eucaliptus e scende verso la strada dove passa il traffico. Evidentemente Bruno non si era accorto che nel gioco era subentrata anche un'altra persona... che si era portata via la palla. «Beh, stavolta l'ho persa io. Andate a cercarla!».

Esterrefatto, questa volta il babbo si addossa una colpa che non ha. I bambini scendono a cercarla. Bruno torna a sedersi, riprende il suo blocco di appunti e matita, ma non fa in tempo a riprendere il suo studio che i figli sono di ritorno: «Papà, non possiamo trovare la palla, perché lì ci sono molti spini e noi siamo scalzi e ci facciamo male!». La Madonna le aveva studiate proprio tutte per rispedire i bambini dal padre che ormai cominciava a ribollire dentro, dato il suo carattere molto irascibile: «Ma non siete buoni a niente, vado io!». Piazza allora il figlio più piccolo di quattro anni sopra il mucchietto dei panni a fare da guardia, mentre Isola, non volendo pungersi i piedi scalzi, pensa di andare a raccogliere qualche fiore per la mamma, sopra una grotta vicina. Papà le raccomanda di tenere d'occhio il piccolo e di non lasciarlo avvicinare alla grotta, poi con Carlo scende a cercare la palla. Ma durante la ricerca, è sempre preoccupato del piccolo lasciato solo e a intervalli regolari lo chiama per assicurarsi che sia ancora là dove lo aveva lasciato.

Per tre o quattro volte Gianfranco risponde, poi non più. Bruno, preoccupato, torna indietro e non vede più il bambino dove l'aveva lasciato, ma inginocchiato davanti alla grotta. Come vi era giunto? Da notare che Gianfranco stava sfogliando tutto attento un giornalino per i bambini acquistato dal padre alla stazione ferroviaria per attenuare la delusione dei bambini per la sfumata gita al mare di Ostia. Ma la Madonna deve averlo invitato interiormente ad andare proprio là dove non avrebbe dovuto andare, secondo il padre, e a ragione. Nella vicenda come si è svolta fin qui ci sembra di poter scorgere un primo messaggio della Vergine. Sappiamo che lei parla pochissimo, ma trasmette molto attraverso i propri atteggiamenti e i dettagli dei fatti.

Tutti perdono il treno, i bambini perdono la palla con cui stanno giocando. Alla ricerca della palla si perde il bambino più piccolo, per cui Bruno dovrà interrompere la ricerca della palla per mettersi a cercare il figlio. Allora il tema si delinea chiaramente e il titolo potrebbe essere: lo smarrimento. Prima della palla e poi del bambino. E il padre che lo ricerca affannosamente. La Madonna vuole far capire a Bruno, anche se se ne renderà conto solo dopo, che anch'egli si è perso e che lei, sua madre, lo sta cercando con ansia e dolore. Deve capire che la preoccupazione che egli pone nel cercare il figlio è piccola cosa di fronte a quella con cui lei sta cercando lui, finito fra cespugli e spine dai quali non riesce più a districarsi. La sua vita è stata tutta una storia di smarrimenti, nei quali inevitabilmente aveva coinvolto la moglie e i figli. Ora lei lo ha ritrovato.

Testi presi da varie fonti: Biografia di Cornacchiola, S.A.C.R.I.; La Bella Signora delle Tre Fontane di padre Angelo Tentori; La vita di Bruno Cornacchiola di Anna Maria Turi; ...

Visita il sito http://trefontane.altervista.org/