Santo Rosario on line

Giovedi, 25 aprile 2024 - Misteri luminosi - San Marco ( Letture di oggi )

Don Nikola Vucic:Il segreto del mondo nascosto nei secoli è l'amore insegnatoci e donatoci da Cristo crocifisso e risorto. L'amore è l'ottimismo dell'universo, è la gioia di vivere, è la forza che ti spinge avanti. L'amore ti fa rinascere. L'amore ti fa soffrire. Anche se per i molti questo è incomprensibile e prendono il soffre come se fosse una punizione di Dio. La sofferenza che Dio permette, se vissuta nella fede, non è una punizione bensì la scuola d'amore e di vita. Dio-Amore non può dare che amore, e la sofferenza ci aiuta ad entrare nell'Amore. Se non ci facesse soffrire, noi passeremo davanti alla vita senza capire nulla. Come capiremmo gioia senza pianto, luce senza tenebre, gloria senza croce? Ma capire il legame tra l'amore e il dolore è quasi impossibile senza fede, senza l'aiuto dello Spirito Santo.
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Aprile, mese dedicato alla Vergine della Rivelazione
Santa Maria del Terzo Millennio alle Tre Fontane



Vergine Rivelazione

Pastor Angelicus

I primi di luglio del 1947 Don Sfoggia mi conduce in via di Ripetta, ove ha sede la direzione della rivista “Civiltà cattolica”. Entriamo e mi accompagna in una piccola stanza. Erano presenti i Padri Rotondi e Lombardi. Questi mi chiede: “Hai portato con te il messaggio’?”.Rispondo affermativamente, in quanto ero stato avvertito da Don Sfoggia di farlo.”Bene! Dammelo, perché il Papa vuole sapere che cosa c’è scritto,vuole conoscere il testo, prima dobbiamo leggerlo noi e poi lo portiamo al Papa.”“Ubbidisco al Papa rispondo - ma avete un documento del Papa che vi autorizzi a leggere il messaggio della Vergine?”.

“No! Ma devi crederci se ti diciamo che il Papa ci autorizza a leggerlo in sua vece e di portarglielo”.

“Mi dispiace. Quando mi farete vedere l’ordine del Papa io ubbidirò in tutto e per tutto”.

“Ma questa è una disobbedienza!”dice Padre Rotondi.

“No!- ribatto - questa è prudenza!”.

Padre Rotondi fa un gesto di stizza e risponde malamente. Mi alzo e vado via.

Dopo due giorni, Don Sfoggia mi comunica:”Dobbiamo tornare dai Gesuiti, in via di Ripetta.”

Là giunti Padre Lombardi mi mostra una lettera firmata da Papa Pio XII. Leggo il contenuto e consegno il messaggio a loro. Non rilasciano ricevuta ma non importa.

Credo che fosse la fine di luglio 1947, di notte, le due del mattino, quando Don Sfoggia si presenta a casa e mi dice tutto tremante e preoccupato: “Il Papa ti vuole vedere. Andiamo di nascosto al Vaticano”.

Prima di andare saluto Iolanda e le dico di pregare perché tutto vada bene. Giungiamo lì con un taxi ed entrati, troviamo Padre Lombardi che si unisce a noi. Prendiamo un ascensore e circondati da un profondo silenzio giungiamo all’ufficio del Papa. Mi inginocchio e gli bacio la mano. Il Papa è tutto contento e mi fa sedere vicino a lui e mi dice: “Narrami come sono andati i fatti”.

In succinto racconto il fatto, leggo il messaggio e mi metto a piangere. Il Papa era emozionato per il contenuto del messaggio riguardante la Chiesa, i Pastori e tutto l’Orbe cattolico. Mi inginocchio con Padre Lombardi e Don Sfoggia e, ricevuta la santa benedizione, ritorniamo a casa. Erano circa le sei del mattino. Mi reco a lavoro, ero stanco, ma felice dell’incontro e per il suo esito altrettanto felice. Ho sempre mantenuto nel segreto del mio cuore questo fatto...

Il 9 dicembre del 1949 Padre Rotondi, cappellano dell’ATAC [Azienda tranviaria di Roma], con un gruppo di tranvieri, si reca dal Papa per recitare il Santo Rosario. E’ infatti desiderio del Papa Pio XII di pregare con i tranvieri. Padre Rotondi mi invita a parteciparvi. L’idea mi rende felice e penso che se il Papa mi avesse rivolto la parola gli avrei consegnato il pugnale col quale avevo giurato di ucciderLo.

Avevo comprato l’arma a Toledo dove avevo comprato anche la Bibbia, edizione Diodati, che ho usato molte volte per parlare contro la Chiesa. Preparo un pacchetto e lo metto nella tasca del cappotto. Il luogo d’incontro è piazza S. Pietro e quando tutti gli invitati, circa 30 persone, sono presenti, ci rechiamo nella cappella privata. Mi accomodo in fondo, dietro tutti. Dopo la recita del Santo Rosario, Padre Rotondi mi invita a leggere la preghiera dicendomi: “leggi la preghiera dell’Immacolata”. E così alla radio vaticana ho letto la preghiera. Ritornato al mio posto, dopo un po’ sento Pio XII che, rivolto a tutti, dice:

“Qualcuno di voi mi deve parlare?”

Gridai: “Sono io, Santità!”.

Si avvicina, mi abbraccia e sento il suo viso vicino al mio e mi dice: “Che cosa c’è figlio mio? Parla” ed io: “Santità ecco il pugnale sul cui manico è scritto:- A Morte il papa! - con il quale avevo giurato di ucciderLa!”.

“Figlio mio non avresti fatto altro che dare un Papa in più ed un martire in più alla Chiesa!”.

“Santità ecco la Bibbia che ho usato contro la Chiesa!” La apro e leggo :-questa sarà la morte della Chiesa Cattolica con il Papa in testa - ed aggiungo -“Chiedo perdono!”.

“Figlio mio, il miglior perdono è il pentimento!”.

“Mi benedica!”. Mi benedice e mi abbraccia una volta ancora.

Il giorno successivo il 10 dicembre il quotidiano “Il Tempo” parlava di questo episodio. Era stato Padre Rotondi a riferirlo.

Frattanto tra difficoltà, sospetti e incomprensioni portavo avanti la missione catechistica voluta dalla Vergine cara.

Chiamato dall’Arcivescovo Beniamino Socche, feci la mia prima missione in Emilia.

Partii con la Benedizione di Pio XII, che nella stessa occasione chiamò quella regione la piccola Russia d’italia.

Bruno Cornacchiola disse al Sommo Pontefice:- “Santità, domani andrò nell’Emilia rossa. I Vescovi di lì mi hanno invitato a fare un giro di propaganda religiosa. Devo parlare della misericordia di Dio, che mi è stata manifestata attraverso la Santissima Vergine.”

S.S. Pio XII:- “Bene, bene! Sono contento! Va con la mia benedizione nella piccola Russia italiana.”

Dalla mia prima confessione pubblica, circa quaranta in varie località e paesi della Diocesi di Reggio Emilia e Guastalla, ho tenuto, in cinquant’anni, circa tremila confessioni pubbliche.

In obbedienza ai Vescovi, ho parlato nelle Chiese e nelle piazze di città e paesi, in Italia e all’Estero, finché le forze me l’hanno concesso, narrando il fatto meraviglioso avvenuto alla Grotta delle Tre Fontane, nella capitale del Cristianesimo, in quel bel giorno di primavera.

Il numero delle meditazioni catechistiche da me tenute all’Opera SACRI, cinque o sei a settimana, è di gran lunga superiore al numero delle missioni pubbliche, che io non ho mai chiamato conferenze.

Attualmente a ottantatré anni continuo a lavorare a gloria di Dio. Scrivere.., parlare... mi affatica. Lo faccio perché la Vergine cara ci vuole attivi, ubbidienti. Ma non posso più testimoniare, viaggiando, la misericordia di Dio.

La Vergine mi aveva detto di formare un gruppo di fedeli per l’insegnamento catechistico. Nell’estate del 1947 sono invitato ad Assisi, in una riunione mondiale del Terzo Ordine Francescano e parlo nell'aula di S. Francesco. In questa occasione conosco Padre Stella, musicista, che compone un canto alla Vergine e lo regala a S.lla M. Monica (Jolanda) e mi chiede se può fare qualcosa per me. A tale richiesta rispondo: “La Vergine vuole una Opera Catechistica ma io non so che nome darle” e lui:

“Che cosa ti ha detto la Vergine?”“Di fare una schiera di fedeli ardenti d’amore, appartenenti esclusivamente a Cristo, che è la Salvezza, il Re che non muore, che è Immortale.”“Bene.” Riprende Padre Stella “Scrivi:

Schiere, Arditi, Cristo, Re, Immortale. Metti: S.A.C.R.I. Ecco che hai la SACRI. Per ciò che riguarda lo statuto cerca qualcun altro che sia più competente di me.”

Mi rivolgo a Padre Jacovelli il quale, però, si ritiene poco competente per tale lavoro ma io non riuscivo a capire il perché. Ritornato a Roma, incontro Padre Bonaventura Mariani, francescano del Terzo Ordine, e poiché l’avevo già conosciuto, con un altro sacerdote, due mesi prima del 12 Aprile 1947 in occasione di un dibattito per confutare le argomentazioni dei protestanti, gli parlo. Porto con me la brutta copia che io, persona ignorante, avevo preparato, ed egli la rettifica, la sistema. Così mi consegna il primo statuto, che faccio firmare da altri sacerdoti. Vescovi. Cardinali e Parroci. Quante ne ho passate! Dolori, farne. rifiuti, penitenze e offerte, il tutto per servire la Santa Chiesa!

“Ubbidisci! Anche se ti fanno a pezzi, tu dirai ‘ubbidisco’“. Queste parole sono una parte del messaggio del 12 Aprile 1947.

La SACRI pertanto fu fondata il 12 aprile 1948, esattamente un anno dopo la prima apparizione, I primi Arditi di Cristo furono: Fratello Battista, Fratello Didimo, Fratello Cristoforo, con i quali facevamo le meditazioni ove capitava, anche dentro una Fiat Cinquecento a Piazza Venezia.

Grandissimo aiuto nella fondazione della SACRI che allora assieme agli arditi chiamavamo “l’Opera”, venne da Mormina Concetta, da tutti poi conosciuta come Madre Maria Prisca, oppure la Fondatrice.

Madre M. Prisca ed io ci siamo conosciuti nel 1949. La Vergine mi ha fatto capire che sarebbe stata la Co-fondatrice e avrebbe lavorato nella SACRI. lo attendevo che lei ricevesse un segno dalla Vergine stessa:

La Vergine mi aveva detto: “Ti manderò un aiuto”, e io l’aspettavo. Venne a trovarmi una suora spagnola, che poi fondò un noto istituto, ma non era lei. Arrivò una giovane, che poi fondò un movimento internazionale, ma non era lei.

Quando Concetta Mormina, piccola e timorosa creatura, venne a trovarmi io ero a letto ammalato, quando da lontano, la vedo sulla porta dell’ingresso, perché in quel momento la porta era aperta, la guardo e fisso lo sguardo sul suo volto. Quando son sicuro che mi sta guardando anche lei, sento la Vergine che mi dice: “Fai tre inchini.” Ubbidisco e le faccio tre inchini. La giovane mi chiede:

“Perché fa tre inchini?”“Me lo ha detto la Vergine.” Lei si avvicina tutta tremante e mi racconta di un sogno che ha fatto: in un prato tutto verde la Vergine cara, davanti a lei, china per tre volte la testa. Ecco, questo era il segno prestabilito. Le dico: “Sei tu che devi lavorare con me per fondare un’Opera”. Diventa rossa in viso e mi dice: “Io non so né cantare né ballare”. Le chiarisco che non è un’opera teatrale, ma l’Opera SACRI, voluta dalla Vergine. Lei mi risponde affermativamente.

Testi presi da varie fonti: Biografia di Cornacchiola, S.A.C.R.I.; La Bella Signora delle Tre Fontane di padre Angelo Tentori; La vita di Bruno Cornacchiola di Anna Maria Turi; ...

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