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Giovedi, 25 aprile 2024 - Misteri luminosi - San Marco ( Letture di oggi )

Santa Teresina di Lisieux:Per essere sposa di Gesù bisogna che somigli a Gesù, e Gesù è tutto sanguinante, coronato di spine.
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Il diario di Santa Gemma Galgani



Santa Gemma

Sabato, 28 luglio



Dall'angelo custode riceve santi ammaestramenti. Gesù, nella santa comunione, le si fa sentire; la Madonna non le fa la solita visitina.

La notte la passai benissimo; la mattina mi venne l'angelo custode: era contento, mi disse che prendessi della carta e scrivessi quello che lui mi dettava.

Ecco tutto:

«Ricordati, figlia mia, che chi veramente ama Gesù, parla poco e sopporta tutto.

«Ti comando, per parte di Gesù, di non dire mai il tuo parere, se non sei dimandata; di mai non sostenere il tuo sentimento, ma subito cedere.

« Ubbidire puntualmente al confessore e a chi lui vuole, e senza replica; e nelle cose che tu devi, farai una replica sola, ed essere sincera con l'uno e colle altre.

« Quando hai commesso qualche mancanza, accusati subito, senza aspettare che te lo dimandino.

«Infine ricordati di custodire gli occhi, e pensa che l'occhio mortificato vedrà le bellezze del cielo ».

Dopo dette queste cose mi benedì, e mi disse che andassi pure a fare la santa comunione. Ci corsi subito: fu la prima volta, dopo quasi un mese, che Gesù si fece sentire.

Gli dissi tutte le mie cose, mi trattenni con lui assai, perché mi comunicai alle otto e mezza e, quando ritornai in me, era assai tardi. Corsi a casa, e per la strada sonarono le dieci e un quarto; ma fui buona: mi trovai sempre nella solita posizione di quando mi ero comunicata, e vidi nell'alzarmi che l'angelo custode era sopra il mio capo con le ali spiegate. Mi accompagnò lui stesso a casa e mi avvisò di non pregare nel corso del giorno, fino alla notte, perché non ero sicura. Infatti me ne avvidi: per gli altri di casa più che sicura, ma per la mia sorella no, perché mi aveva tappato il buco della serratura e mi fu impossibile chiudere; allora ci si misero le zie, e la sera potei chiudere.

Verso sera andai ai Quindici Sabati in S.M. [Santa Maria]; la Madonna mi disse che non mi avrebbe fatta la solita visitina, perché nei giorni passati avevo disgustato Gesù. Gli dissi che Gesù mi aveva perdonato, ma lei: « Io non perdono tanto facilmente alle mie figlie; io voglio assolutamente che tu diventi perfetta: vedremo se sabato potrò venire a condurti confratel Gabriele»; non di meno mi benedì, e io mi rassegnai.

Non mi manca però qualche tentazione; una un po' forte l'ebbi ieri sera sabato: venne il demonio e mi disse: «Brava, brava! Scrivi pure ogni cosa: non sai che quelle cose lì è tutta opera mia, e se tu vieni scoperta, figurati che vergogna! Dove andrai a nasconderti? Ti faccio passare per santa, e invece sei un'illusa».

Stetti così male, che dalla disperazione giurai che, quando fosse tornata la signora Cecilia, avrei distrutto quello scritto. Intanto feci per rompere questo, ma non mi riuscì; non ebbi forza, oppure non lo so come andasse.