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Giovedi, 18 aprile 2024 - Misteri luminosi - San Galdino ( Letture di oggi )

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Meditazioni su Bernardetta Soubirous e Lourdes


Bernadette

X APPARIZIONE



Sabato 27 febbraio 1858 - Poco dopo le 6,30

Atti di umiltà e di penitenza. - Nonostante la rigidità della temperatura la gente è assai numerosa. In tutti vi è attesa e incertezza, dopo il giovedì «dello scandalo», e dopo che il giorno innanzi, venerdì 26, la Bella Signora non si è fatta vedere. Invano Bernadette aveva pregato e pianto. La Madonna sembrava esigere proprio da lei, dalla veggente, che molti invidiavano segretamente, sacrificio, rinunzia e penitenza per i peccati.

Bernadette giunse alla grotta alle sei e mezzo e la sua vista suscitò un vociare di entusiasmo, ma quando si fu inginocchiata, tutti fecero silenzio. Essa pregò per qualche tempo immobile, con un cero acceso in mano e lo sguardo fisso verso la nicchia della roccia, poi cominciò a fare cenni di saluto alla Bella Signora, che senza dubbio ormai contemplava. Dapprima sorrise, ma poi una tristezza immensa si dipinse sul suo volto. Consegnò il cero ad una persona vicina e cominciò a trascinarsi sulle ginocchia, come aveva fatto due giorni prima, fino al fondo della grotta, baciando la terra e aprendo le mani in atteggiamento di preghiera fervorosa. Quando fu al fondo della grotta ridiscese e ricominciò a salire sulle ginocchia, con un ardore che commoveva. Anche la gente imitò la veggente, baciando la terra in segno di umiltà e di penitenza. L'invito era partito dalla Bella Signora: Bacia la terra in penitenza peri peccatori!».

Va' a dire ai sacerdoti di costruire una cappella. - L'estasi durò un quarto d'ora o poco più. Poi Bernadette si recò alla sorgente, bevve, si bagnò il viso e mangiò ancora alcuni ciuffi d'erba che spuntavano tra le rocce. Si diresse quindi verso Lourdes, attorniata dalla folla, premurosa di correre dal parroco a portare un messaggio: la Signora aveva chiesto la costruzione di una cappella in quel luogo.

L'atteggiamento del Clero. - Mentre Bernadette si apprestava ad obbedire alla Bella Signora, benché il parroco le imponesse tanta soggezione, il clero di Lourdes riceveva la proibizione di recarsi alla grotta di Massabielle. Proprio il giorno innanzi, infatti, Mons. Laurence, vescovo di Tarbes, aveva esortato Don Peyramale e gli altri sacerdoti della circoscrizione di Lourdes a non presenziare alle cosidette apparizioni della grotta di Massabielle. È una misura prudenziale che la Chiesa prende sempre in simili casi. In realtà, durante tutto il periodo delle apparizioni, solo un giovane sacerdote, Don Dézirat, che pensava di non cadere sotto la proibizione perché non era di Lourdes, partecipò ad una apparizione privatamente. Aveva giocato su di lui più la curiosità che la devozione, ma ne rimase ugualmente impressionato e lasciò una testimonianza scritta di valore.

Comunque, se la fede è una grande cosa, la prudenza e la circospezione del parroco di Lourdes e dell'autorità ecclesiastica erano volute da Dio, per far risplendere più luminosa la verità.

L'incredulità di Tommaso - afferma S. Gregorio Magno - fu più utile alla nostra fede che la fiducia degli altri Apostoli».

Riflessioni: L'obbedienza
Bernadette aveva un sacro terrore del suo parroco; eppure bisognava obbedire alla Signora. I sacerdoti di Lourdes si sarebbero aggregati volentieri alla folla che si recava alla grotta, ma sapevano che un atto di obbedienza vale più che un'estasi.

Per la virtù dell'obbedienza Bernadette ebbe sempre una venerazione particolare. Quando il suo confessore, il Rev. Don Pomian, le proibirà di toccare i rosari della gente, dirà semplicemente: «Me lo hanno proibito!». E quando le proibiranno pure di dar via ciocche di capelli, scriverà semplicemente: «Quanto ai capelli, non mi è più permesso di darne via!»

Don Peyramale per un certo periodo dopo le apparizioni, per evitare il fanatismo della folla, le ingiungerà di non più recarsi alla grotta, e Bernadette obbedirà.

- Ma se l’Apparizione ti richiamasse alla grotta? - le facevano osservare.

- Andrei a chiedere il permesso al Sig. Parroco! - rispondeva Bernadette.

A chi, obbedire. - Dobbiamo obbedire a Dio e a chi lo rappresenta in tutto ciò che non è peccato.

Come obbedire. - Vi sono due maniere di obbedire: l'una meritoria, l'altra no.

L'obbedienza soprannaturale, fatta per amor di Dio, è sommamente utile. Essa può mutare tutto, anche le cose più insignificanti, in tanto oro per il cielo. Questa obbedienza è pronta, schietta, non ricerca i motivi del comando e non guarda da chi l'ordine provenga, perché nel superiore, nella campana, nelle Regole, scorge Dio stesso e la voce di Dio.

Tuttavia è obbedienza di persone libere, responsabili. Deve essere pertanto un'obbedienza intelligente, fatta con spirito sincero di collaborazione.

L'obbedienza fatta per forza è quella dello schiavo, che agisce solo per paura della sferza o per essere veduto e considerato.

In questo modo non si agisce per Dio; come dovrebbe egli dunque rendercene merito?

La prima obbedienza trasforma anche le cose più piccole, fatte per amor di Dio, in valori preziosi per il cielo; la seconda no.

Fioretto: Oggi sarò puntuale al mio lavoro come se mi chiamasse Dio.

Giaculatoria: O Gesù, o Maria, santificatemi nel mio lavoro!

«IO DIRO' A TUA MADRE!»

Il pellegrinaggio nazionale francese del 1926 a Lourdes fu testimone di un fatto veramente singolare e commovente. Tra la folla degli ammalati vi era pure un giovane, del quale si attendeva la morte ora per ora e perciò prima di condurlo alla grotta gli erano stati amministrati gli ultimi sacramenti.

Alla processione del SS. Sacramento, mentre il cardinale teneva l'ostensorio al di sopra della sua testa, il morente ripeteva con grande pietà, ma sommessamente:

- Gesù, Figlio di Maria, dammi la salute!

Gesù passò senza aver esaudito, almeno in apparenza, la preghiera del povero infermo. Allora il giovane si sollevò penosamente sui gomiti e, raccogliendo le ultime sue forze, esclamò:

- Gesù, Figlio di Maria, tu non mi hai guarito: lo dirò a tua Madre!

Poi ricadde sul guanciale.

Commosso per una confidenza così filiale, il cardinale tornò dinanzi al morente e per la seconda volta gli diede quella benedizione, che già tanti miracoli aveva operato.

Ed ecco che una forza misteriosa uscì dal Figlio di Dio e le rive del Gave risuonarono delle grida di gioia della folla, che esaltava il miracolo dell'avvenuta guarigione. Il più felice era naturalmente il miracolato, il quale, ritto, gridava:

- Gesù Figlio di Maria, tu mi hai guarito; lo dirò a tua Madre, perché mi aiuti a ringraziarti. (Oberhammer - Nouveau receuil de exemples).

Fonte: BERNADETTE E LE APPARIZIONI DI LOURDES di p. Luigi Chierotti C.M. - Scaricato dal sito www.preghiereagesuemaria.it