Santo Rosario on line

Sabato, 20 aprile 2024 - Misteri gaudiosi - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi )

Santa Faustina Kowalska:ggi, leggi il 19º capitolo del Vangelo di San Giovanni; ma leggilo senza superficialità, leggilo soprattutto con il cuore!
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Meditazioni su Bernardetta Soubirous e Lourdes


Bernadette

IX APPARIZIONE



Giovedì 25 febbraio 1858 - Mattino presto

La sorgente miracolosa. - Bernadette giunse alla grotta qualche minuto prima dell'aurora, mentre una folla di circa 400 persone l'attendeva con alcune lanterne accese. La veggente si inginocchiò e quasi subito le apparve la Bella Signora nel cavo della roccia, con i piedi che sfioravano appena il rosaio selvatico.

Poi la Vergine Santa diede un ordine che sconcertò la ragazza, ma ancor più la folla che non udiva le sue parole: - Va' a bere e a lavami alla sorgente e mangia dell'erba che vi cresce accanto!... - disse la Madonna.

Bernadette si guardò attorno. Non vi era mai stata alcuna sorgente in quel luogo e, senza perder di vista la SS. Vergine, si diresse naturalmente verso il torrente Gave, trascinandosi ginocchioni tra le pietre e le irregolarità del suolo. Ma un gesto della Bella Signora la trattenne, indicandole con una mano la parte sinistra (per chi guarda) della grotta. Bernadette ubbidì, trascinandosi sempre sulle ginocchia, ma neppure colà vi era una sorgente. Dal terreno trasudava però un po' di umidità. Istintivamente Bernadette cominciò a raspare con le mani per terra e la piccola buca che ella fece si riempì subito di acqua fangosa. «Per tre volte - dirà - l'ho dovuta buttar via; alla quarta potei berne». Poi la piccola strappò qualche ciuffo d'erba che cresceva negli anfratti della roccia e cominciò a masticarla. Si bagnò quindi il viso con l'acqua che cominciava a fluire limpida e ritornò al suo solito posto in ginocchio. Dopo qualche minuto la visione ebbe termine.

Bernadette è impazzita! - La gente che non vedeva l'apparizione e non udiva la sua voce, non sapeva cosa dire. Alcuni cominciarono a ridere ed a pensare che la fanciulla avesse smarrito il cervello. Il suo volto appariva sporco di fango e anche dopo che l'ebbero riordinata e ripulita, Bernadette faceva più soltanto pietà a tutti. Molti se ne andarono scandalizzati. La messaggera dell'appello alla penitenza, aveva incominciato a realizzare personalmente con una lezione pratica di mortificazione, bevendo acqua fangosa e masticando un'erba dal sapore ributtante, il programma austero della vigilia.

Proprio in quel momento però, la piccola buca scavata dalle mani della veggente, si era riempita d'acqua ed un rigagnoletto si dirigeva verso le poche persone rimaste alla grotta. Erano circa le ore sette del 25 febbraio 1858. Era nata così la polla d'acqua miracolosa di Lourdes. Ai curiosi accorsi sul posto nel pomeriggio dello stesso giorno, la sorgente apparve limpida e l'acqua tanto abbondante che fluiva già verso il Gave, attraverso una via apertasi nel terreno. Qualche giorno dopo la sorgente cominciò la sua erogazione normale: 85 litri al minuto, 5.100 all'ora, 122.400 al giorno!

Riflessione: La confessione
La sorgente e le piscine miracolose di Lourdes, ove ogni sorta di malati e di miserie corporali vengono risanate, ci fanno pensare spontaneamente a quell'altra piscina miracolosa, che risana le piaghe, a volte ben più gravi e profonde, delle nostre anime: la confessione. In essa è il sangue di Gesù che ci lava da ogni macchia, purché Egli veda in noi la sincerità del pentimento per le colpe commesse.

Per ben confessarsi son necessarie cinque cose:

- esame di coscienza fatto con diligenza sulle mancanze commesse contro i Comandamenti di Dio, i Precetti della Chiesa e gli obblighi del proprio stato, cominciando dall'ultima confessione fatta bene.

- dolore dei peccati commessi: sia dolore perfetto, cioè il cui motivo parte dall'amore di Dio: per esempio per il dispiacere recato al Signore con le nostre colpe; sia dolore imperfetto, sufficiente con la confessione per ottenere il perdono, che parte da motivi di timore: per esempio per la paura dell'inferno, in cui si piomberebbe se la morte sopraggiungesse.

- proponimento di non offendere più il Signore: proposito che per quanto è possibile deve essere sincero ed efficace e disporci perciò ad abbandonare le occasioni, che prevediamo pericolose per il futuro.

- scusa: fatta lealmente, brevemente, ma in modo completo, senza tacer apposta nulla di quanto sappiamo che fa parte della integrità del Sacramento.

- penitenza: fatta con cuore e riconoscenza al Signore, per la bontà e misericordia, con cui ci ha perdonato.

Quale uso fai tu della Confessione? - Vai almeno ogni mese a deporre ai piedi del confessore, il tuo piccolo o grande fardello di miserie spirituali? Quando ti capitasse di cadere in peccato grave, corri subito a rimetterti in grazia di Dio, con un fermo proposito di perseverare nel bene?

Hai un confessore fisso, da cui attendi, oltre all'assoluzione dei peccati, anche una parola buona di conforto, di guida, di ammonimento?

La confessione è un atto di umiltà e costa a tutti, perché il peccato è un atto di superbia contro Dio.

Fioretto: Propongo di fare bene «i nove primi venerdì del mese».

Giaculatoria: «Gesù mio, fate che io vi ami; amatemi e poi crocefiggetemi quanto vi piacerà». (Dal «Diario di Bernadette»).

LUIGI BOURIETTE, IL CAVAPIETRE (26-2-1858)

Tutti lo conoscevano in Lourdes. Vent'anni prima una scheggia gli aveva offeso irreparabilmente un occhio ed anche l'altro si era molto indebolito, minacciando il pover'uomo di cecità completa.

Appena Bouriette sente parlare della sorgente di Massabielle, manda la figliuola ad attingere un po' di quell'acqua, ancora motosa, e si bagna con essa l'occhio offeso.

Miracolo improvviso: ad ogni applicazione dell'acqua, il buon uomo si accorge che la sua vista migliora e che anche l'occhio, da vent'anni cieco, ora vede.

Fuor di sé dalla gioia va incontro al medico curante, il Signor Dozous, e gli grida:

- Sono guarito! Sono guarito!

- È impossibile! - è la risposta del dottore -. La lesione dell'occhio è organica.

«Tuttavia - racconterà lo stesso dottor Dozous -, mi misi ad una ventina di passi da lui e feci con le mani dei movimenti, che Luigi Bouriette vide perfettamente. Dopo di ciò, avvicinatomi a lui scrissi a matita qualche riga sul mio taccuino; ed egli lesse senza difficoltà.

«Queste due prove così eloquenti mi gettarono nella più grande meraviglia ed allora, in presenza di 25 uomini, chiesi a Bouriette che cosa avesse fatto per ottenere un simile risultato».

Bouriette naturalmente raccontò di aver applicato sull'occhio, l'acqua limacciosa della nuova sorgente di Massabielle.

«Esaminai allora - continua il Dottor Dozous - gli occhi di Luigi Bouriette, che non mi parvero offrire nella loro forma e organamento delle loro diverse parti alcuna differenza. Le pupille dei due occhi funzionavano regolarmente, sotto l'azione della luce. Sull'occhio destro (quello offeso dalla scheggia) e nella sua parte inferiore, vi era una cicatrice, ben visibile nel punto di unione della circonferenza della cornea trasparente con la sclerotica, di una lunghezza di un centimetro circa. Era la sola traccia che rimanesse su quest'organo, dell'azione della scheggia che l'aveva colpito».

Fonte: BERNADETTE E LE APPARIZIONI DI LOURDES di p. Luigi Chierotti C.M. - Scaricato dal sito www.preghiereagesuemaria.it