I QUINDICI SABATI DEL SANTO ROSARIO DI POMPEI
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PRIMO MISTERO GAUDIOSO: L'ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE (Luca I, 26-55)
Meditazione:I. Finalmente si aprono i cieli e discende nel mondo Colui che dai Profeti è chiamato il giusto, il desiderio dei patriarchi, l'aspettato delle genti, l'inviato del Signore. Compiute sono le settimane di Daniele; avverate le profezie di Giacobbe, poiché lo scettro di Giuda è già passato in mano di Erode, re straniero. Una fanciulla, restando vergine, deve dare al mondo un Uomo, che è il Figlio dell'Altissimo. Anima mia, intendi tu che vuoi dire: il Verbo si fa uomo? .. O bontà e misericordia infinita del Signore! Tanto dunque ti amò questo Dio, da volere che il suo Figlio Unigenito si fosse umiliato sino ad assumere la condizione di servo (Fil 2,7)? E ciò, affinché potesse patire e morire su di una croce per riscattarti dall'inferno e aprirti le porte del paradiso! Per sacrificarsi ogni giorno sugli altari e dimorare sempre con te, dandosi pure in cibo nella santa Eucaristia! Santissima Trinità, vi adoro umilmente, e vi ringrazio di tanto amore. Il Padre dà agli uomini il suo Figlio: il Verbo consente di farsi Uomo, e lo Spirito Santo si offre di operare questo grande mistero. Qual è la mia corrispondenza a tanta carità? Considera, anima mia, da un canto l'altissima dignità e i sublimi favori della Vergine Beata, dall'altro la perfetta umiltà di Lei. E un Dio che crea Immacolata Colei che doveva essergli madre; e dal primo momento della concezione di lei ne eleva la santità oltre ogni vetta. Ecco le parole del Signore nel Cantico dei Cantici: "... le fanciulle sono senza numero, ma unica è la mia colomba, la mia perfetta ..." (Ct 6, 8-9). E questa fu la madre di Dio eletta per l'umiltà somma che in Lei rifulse. Nella Cantica Maria è assomigliata al nardo odorifero: perché, dice Sant'Antonino, la piccola e odorosa pianticina del nardo figura l'umiltà di Maria, il cui odore sali al cielo, e trasse nel suo seno verginale il Verbo divino. Poiché, aggiunge lo stesso santo arcivescovo domenicano, l'umiltà della Vergine fu la disposizione più perfetta e più prossima ad essere Madre di Dio. San Bernardo conclude: Se Maria piacque a Dio per la sua verginità, non di meno fu per l'umiltà che concepì il Piglio di Dio: La Vergine stessa, apparendo un dì a S. Brigida, disse: Donde io meritai una tal grazia di esser fatta Madre del mio Signore, se non perché conobbi il mio niente, e mi umiliai? E per attestarla a tutte le genti Ella lo aveva Significato nel suo umilissimo Cantico: Perché Dio ha guardato l'umiltà della sua Serva, .. "Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente" (Lc. 1, 48-49). Gli occhi umilissimi di Maria come di semplice ed umile colomba, coi quali Ella rimirava sempre la divina grandezza, non perdevano mai di vista il proprio nulla. E fecero tal violenza a Dio stesso, che l'Altissimo fu tratto nel seno di Lei: "Come Sei bella, amica mia, come sei bella! Gli occhi tuoi Sono colombe" (Ct 6, 1) E dal suo canto il Signore, per maggiore merito di questa madre, non vuole farsi di lei figlio senza averne prima il consenso. E le spedisce un messaggero celeste, l'Arcangelo Gabriele, la forza di Di, per rivelarle il grande avvenimento dell' Incarnazione del Verbo nel seno di lei. O grande, o santa umiltà di Maria! Tu rendesti questa madre piccola a se stessa, ma grande davanti a Dio! indegna agli occhi suoi, ma degna agli occhi di quel Signore immenso che non è compreso dal mondo! E come, o Signora, esclamerò anch'io con San Bernardo, come hai potuto unire nel tuo cuore un concetto dite stessa così umile, con tanta purità, con tanta innocenza, con tanta pienezza di grazia che Tu possiedi? O Regina umilissima, Dio ti salvi; per te e da te cominciò l'opera della nostra redenzione. Deh! fammi parte della tua umiltà, e dammi il perfetto amore dite e del tuo Figlio.
II. Anima mia, guarda: l'Angelo non è inviato alle grandi città, ai palazzi dei principi, alle figlie dei re ornate di oro, ma a Nazaret, piccola città, ad una Vergine, sposa di Giuseppe l'artigiano. Non è dunque la nascita, né i doni della natura che traggono gli sguardi di Dio; il vero merito ai suoi occhi è l'umiltà, la modestia, l'innocenza dei costumi, l'amore della purità. Viveva Maria Solitaria nella sua Povera casetta, come fu rivelato a santa Elisabetta benedettina; e sospirava e pregava Dio più intensamente che mai perché mandasse al mondo il Redentore promesso, allorché le apparve l'Arcangelo Gabriele. Tre titoli le dà questi di una incomprensibile grandezza. Il primo riguarda Lei stessa: Ti saluto, o piena di grazia: cioè Tu sei la più santa fra tutte, Tu sei un tesoro di tutte le grazie e favori di Dio. Il secondo riguarda Dio: il Signore è con te: cioè Tu sei da Lui protetta, accompagnata, governata. Il terzo riflette gli uomini: benedetta Tu fra le donne: cioè Tu sei privilegiata, innalzata sopra tutti .. Con quale rispetto indirizziamo noi queste medesime parole a Maria quando recitiamo il suo Rosario? E Maria si turba alle parole di un Angelo che le parla di Dio. Le lodi la molestano, la spaventano: niente Ella appropria a se stessa, ma tutto a Dio. Ella si turbò, come rivelò a S. Brigida, perché, essendo piena di umiltà, aborriva ogni sua lode, e desiderava che il solo suo Creatore e Datore di ogni bene fosse lodato e benedetto. Qual differenza tra Maria e Lucifero! Lucifero, vedendosi dotato di gran bellezza, aspirò come dice lsaia, ad esaltare il suo trono sulle stelle e rendersi simile a Dio. E che avrebbe detto e preteso il superbo, se mai si fosse veduto ornato dei pregi di Maria? L'umile Verginella non fece così: quanto più si vide esaltata, tanto più si umiliò: e questa umiltà fu la bellezza onde innamorò il Re dei re. "E si domandava che senso avesse un tale saluto" (Lc 1,29). E tu, anima mia, come imiti Maria nelle lodi pericolose, che ti danno gli uomini? Ohimè! piena di orgoglio, tu credi di meritarle, te ne compiaci, e se mostri di rigettarle ciò fai per procurarne altre maggiori! Quante vergognose cadute, effetto della adulazione!... O Maria, o divina riparatrice di tutti i nostri mali, o degna Madre di Dio , quanto mi confonde la tua umiltà! Ecco, per questo "tutte le generazioni ti chiameranno beata" (Lc 1,48). Quanto mi dolgo di aver offeso tante volte il mio Dio, con la mia superbia, e contristato il tuo Cuore dolce ed umile. Ma se mi guardi con l'occhio pietoso di Madre, presto sarò con Lui riconciliato: se saprò amarti, cesserò di essere infelice. Ma nella tua mano sono tutte le grazie: Tu puoi salvare chi vuoi. O piena di grazia, salva quest'anima mia.
III. Finalmente, rassicurata che non perderà la sua verginità, Maria dà il suo consenso con due parole: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto" (Lc 1,28). O parole benedette, che hanno consumato il mistero dell'Incarnazione, hanno compiuto le profezie e riparato la disubbidienza dei nostri primi padri, e le dolorose conseguenze del triste colloquio di Eva con l'Angelo delle tenebre! Parole ammirabili in cui risplende la fede più viva, la umiltà più profonda, la obbedienza più sommessa, l'amore più tenero, l'abbandono più perfetto alla volontà divina. Parole, che la Chiesa per riconoscenza mette tre volte al giorno sulle labbra dei suoi figli. Dille anche tu continuamente, anima mia, e con i sentimenti medesimi di Maria. Impara ad essere umile e rassegnata a ciò che dispone Iddio sopra dite. Confonditi: sei tanto maligna e tanto dissimile da Maria e, quel che è peggio, non sai piangere, né sai pregare. Comincia almeno da ora a ravvederti del tuo deplorevole stato, detesta la tua vita disordinata, comincia a darti all'orazione. E, se ti senti un cuore di macigno, volgiti a Maria, e pregala che per amore di questa sua Annunciazione voglia scambiare il tuo cuore col Cuore suo così umile e così puro. O gran Madre di Dio, mare immenso di grazie e di beatitudine, beato sarò ancor io, se vivrò sotto la tua protezione. Sì, da questo giorno io non lascerò mai sino alla morte di salutarti, di amarti, d'invocarti con l'orazione tua prediletta, che Tu stessa mi hai insegnata, col santo Rosario. Esso ogni dì mi ricorda la tua esimia umiltà, la tua purità e pienezza di grazia, la tua divina maternità, la mia redenzione e salvezza. Tu, ai giorni nostri, hai aperto una fonte di grazia tra le rovine della famosa Pompei, presso la città della morte, per dimostrare ai peccatori che chiudono la morte nell'anima, come da te verrà la vita a tutti quelli che t'invocano, o Regina del Rosario di Pompei; per rivelare al mondo che scaccia dal suo seno Gesù, come Tu, o Sovrana della Nuova Pompei, ridonerai Gesù all'agitata umana famiglia con vita novella di grazia e di fede. Deh, Madre di misericordia, fa' che Gesù regni nel mio cuore; vi regni da re, da assoluto padrone, da Signore delle forze e delle potenze mie, sì che dalla vita di Lui io viva e in Lui io mi consumi, per vivere di Lui e con Lui per l'eternità! Sii benedetta e amata da tutti i popoli, o Signora della Valle di Pompei, o nostro rimedio, nostra consolazione, nostra gloria. Amen.
Virtù – Umiltà. Fioretto - Umiliati internamente alla vista delle tue miserie. Umiliati ancora esternamente occupando l'ultimo posto, dando la preferenza agli altri. Soffri oggi i rimproveri, tanto giusti quanto ingiusti, senza scusarti. Soffoca l'orgoglio col parlar sempre sottomesso, e col non parlar dite stesso, né in bene né in male. Giaculatoria - O Maria, Vergine bella e Immacolata, rendi il mio cuore puro ed umile come il tuo cuore.
PREGHIERE PRIMA DELLA COMUNIONE
O Gesù, Verbo eterno, ti adoro nascosto in questo Sacramento, come ti adoro rinchiuso nel seno umilissimo di Maria. Ti ringrazio che ti sei degnato farti uomo, e che hai scelto una creatura umana per tua madre. O Cuore umilissimo del mio Gesù, chi mi darà l'umiltà della Madre tua Immacolata per attirarti nel mio cuore? Quanto, ahimè, esso è indegno di tanto onore! Come ardirò io accostarmi e unirmi a te, fonte di purezza e santità infinita, io, che sono macchiato di superbia? Deh! muoviti a compassione di me; e, per la tua divina Incarnazione, dammi tutto quello che mi manca per riceverti degnamente: infondimi le virtù.O Maria, vera e degna Madre di Dio, per quella ineffabile consolazione che sentisti in quei momenti in cui, per opera dello Spirito Santo, accogliesti nel tuo seno l'Onnipotente fatto bambino, il Creatore tuo Figlio; deh, concedimi un istante di quel tuo amore, di quella tua fede umile e forte, affinché io faccia onorevole accoglienza al tuo Gesù! Unisco i miei desideri, i miei affetti, le mie adorazioni, i miei ringraziamenti con tutti quelli che Tu facesti in quei nove mesi che portasti in seno il Figlio di Dio.
S. Gabriele, messaggero e ministro dei misteri della Redenzione, e voi, Angeli del paradiso, che, stupiti, foste i soli spettatori di questa grande opera dell'Eterno, di ridursi bambino piccolissimo nel seno di una sua creatura, voi adoratelo per me, e beneditelo con le vostre lodi che io ignoro, ma che sono doverose per il segnalato beneficio che ora sto per avere, albergando in me il vostro infinito Signore.
San Giuseppe, sposo Purissimo di Maria, tu fosti eletto nei decreti dell'eterna Sapienza a custode del Figlio di Dio; mettimi in cuore quindi gli affetti di umiltà, di venerazione e di amore che tu stesso sentisti nell'apprendere dall'An-gelo in sogno, e poi da Maria a voce, l'alto mistero dell'incarnazione del Verbo; affinché io divenga innanzi agli occhi miei quale sono in verità, cioè miseria e peccato.
Angelo mio custode, accompagnami e suggeriscimi gli affetti più santi, più umili, più puri.
PREGHIERE DOPO LA COMUNIONE
O Gesù, Re della gloria, come mai ti sei degnato di venire a visitare quest'anima peccatrice, qual è la mia? Se l'umiltà tanto a te piace che ti trasse dal cielo nel seno di Maria, ecco, io mi umilio dinanzi a te, mi reputo indegnissimo di possederti. Ti confesso che, peccando tante volte, ti ho ferito nel più vivo del cuore, e che sono immeritevole di qualsiasi grazia. Ma ora voglio riparare il male fatto. Mi getto confidente nelle braccia della tua misericordia, e ti ripeto mille volte: Ti voglio amare, mio Dio, mio Redentore, mio Gesù, amico mio, diletto mio, ti voglio amare. Unisco l'amore mio con quello che ti offrì Maria Santissima in tutti i nove mesi che ti portò nel seno, e con l'amore del tuo purissimo e fedelissimo Padre putativo San Giuseppe. Per ogni palpito di questo mio cuore intendo farti continui atti d'amore e li unisco con tutti i palpiti del cuore umilissimo e immacolato di Maria. Vi ringrazio, Eterno Padre, o Spirito di amore, dell'infinito dono che ci avete fatto dandoci il divin Figlio, e unisco i miei ringraziamenti con quelli che vi danno lassù tanti santi, che furono peccatori e poi salvati per questo Sangue divino; con quelli che vi danno tutte le anime giuste che sono nel cielo. Sopra tutto io intendo ringraziare te, o Gesù mio, coi sentimenti di umiltà e di riconoscenza che ebbe Maria Vergine, tua Madre, nell'apprendere dall'Arcangelo Gabriele la sua divina maternità; e con gli atti di umiltà e di ringraziamento di san Giuseppe, nell'apprendere dallo stesso Arcangelo l'alto suo posto di tuo Custode e di Sposo della Madre di Dio. Angelo mio custode, testimone dei miei atti di orgoglio, aiutami a compiere la riforma della mia vita, dei miei costumi e della mia devozione a Maria. Tu stesso a Lei conducimi, da Lei impetrami. la perfetta umiltà, il perfetto suo amore e la perseveranza finale. Amen.INVOCAZIONI A GESU’ DOPO LA COMUNIONE
Anima di Cristo, santificami. - Corpo di Cristo, salvami. - Sangue di Cristo, inebriami. -Acqua del Costato di Cristo, lavami. - Passione di Cristo, confortami. - O buon Gesù, esaudiscimi. - Dentro le tue piaghe nascondimi. -Non permettere che io mi separi da te. - dal nemico maligno difendimi. - Nell'ora della mia morte chiamami. - E comanda che io venga a te - affinché ti lodi con i tuoi Santi - nei secoli dei secoli. Amen. (Indulgenza parziale (Ench. Indulg. 1986, n. 10)ORAZIONE PER DOMANDARE LA GRAZIA DELLA QUALE SI HA BISOGNO
O mio Salvatore e mio Dio, per la tua Nascita, per la tua Passione e Morte, per la tua gloriosa Risurrezione, fammi questa grazia (si espone la grazia che si vuole). Te la domando per l'amore di questo Mistero, ad onor del quale mi sono cibato delle tue Carni Sacrosante e del tuo Sangue divino; te la domando per il Cuore tuo dolcissimo, per Maria Immacolata, per il tuo santissimo Nome, Gesù mio, per cui hai promesso ogni grazia. Amen.PREGHIERA ALLA B. V. DI POMPEI
O Regina gloriosa del santo Rosario, che hai posto il tuo novello trono di grazia nella Valle di Pompei, Figlia del divin Padre, Madre del Divin Figlio e Sposa dello Spirito Santo, per i tuoi gaudi, per i tuoi dolori, per le tue glorie, per i meriti di questo Mistero, ad onore del quale ora mi sono accostato alla santa Mensa, ti supplico d'impetrarmi questa grazia (Si chiede la grazia).PREGHIERA A S. GIUSEPPE
O Padre augusto di Gesù e Padre nostro, glorioso S. Giuseppe, a te l'Eterno Padre affidò il suo Figlio diletto; lo Spirito Santo ti offri la sua castissima Sposa, e Maria Vergine tutti i tesori della sua Verginità. Tu, che tanto puoi presso il Cuore di Gesù e preso il Cuore dì Maria, devi impetrarmi da loro questa grazia (Si chiede la grazia che si desidera). O amori miei dolcissimi, Gesù, Maria e Giuseppe, per voi io viva, per voi io soffra, per voi io muoia: sia tutto vosfr0, sia niente mio.ORAZIONE A GESÙ CROCIFISSO
Eccomi, O mio amato e buon Gesù, che, alla Santissima tua presenza prostrato, ti prego, coi fervore più vivo,di stampare nel mio cuore sentimenti di fede, di speranza, di carità, di dolore dei miei Peccati, e di fermo proponimento di non più offenderti; mentre io, con tutto l'amore e con tutta la compassione vado considerando le tue cinque piaghe, cominciando da ciò che disse dite, o Gesù mio, il Santo Profeta David: Hanno forato le mie mani e i miei piedi: hanno contato tutte le mie ossa (Sai 22, 17-18). (Ai fedeli che recitano questa preghiera davanti all’immagine di Gesù Crocifisso, è concessa l’indulgenza plenaria in tutti i Venerdì di Quaresima; negli altri giorni, indulgenza parziale. Ench. Indulg. 1986, n. 22)Si reciti il Padre nostro, l'Ave Maria e il Gloria al Padre, secondo le intenzioni del Sommo pontefice.
PREGHIERA
Alle tue piaghe, o Signore, raccomando la Chiesa tua Sposa, la esaltazione e il trionfo di essa; il Sommo Pontefice che n'è il Capo visibile; l'estirpazione dell'eresia e dell'idolatria; la pace tra le nazioni, la conversione dei peccatori; tutti i miei parenti, gli amici, i nemici, e i miei benefattori spirituali e temporali; tutti quelli che pregano per me, e che si raccomandano alle mie orazioni, specialmente tutti gli Associati e i Benefattori del Santuario e delle Opere di Pompei e tutti gli Aggregati alla Pia Unione per gli Agonizzanti istituita nel Santuario di Pompei. Valga tutto a suffragio delle Anime del Purgatorio.ALLA VERGINE DI POMPEI
O Maria, Madre Immacolata di Gesù e Madre mia dolcissima, Regina del Santo Rosario, Tu che ai giorni nostri ti sei degnata di scegliere la Valle desolata di Pompei, per illuminare i popoli con la luce delle grazie e delle misericordie tue, volgi verso di me i tuoi occhi pietosi, e riconoscimi come tuo servo e figlio che ti ama e a te grida: Madre di misericordia. Accorri benigna ai miei gemiti; i passi tuoi immacolati mi schiuderanno il sentiero della purezza e della pace. Suoni alle mie orecchie la tua soavissima voce, o Madre mia, perché tu non hai che parole di vita. Apri le tue mani piene di grazie, e il tuo servo indegnissimo, che ti chiama, aiuta e scampalo dalle insidie dei suoi nemici. Stendi sino a me le dolci catene della tua Corona, con le quali avvinci i cuori più duri; e il cuore mio ribelle stringi a te, sì che da te più non si separi. O Rosa d'inviolata purezza, con la fragranza dei tuoi verginali profumi, traimi all'amore del paradiso. O cara Rosa del Signore, io sospiro a te di amore e di dolore. Inteneriscimi col tuo pianto; spronami con la tua compassione; trafiggimi con i tuoi dolori; rinvigoriscimi con la tua grazia. O Maria, Madre di grazia, prega per me. Prendimi per tuo servo. Fa' che io sempre confidi in te; sempre io pensi a te; sempre io chiami te; sempre io serva te; sempre io ami te. Per te io viva, per te io operi, per te patisca, per te muoia. E nell'ora della morte liberami dal demonio, e conducimi per mano a Gesù, tuo figlio e mio giudice. O Cuore Immacolato della Madre di Dio, fonte inesauribile di bontà, di dolcezza, di amore e di misericordia, ricevi il mio cuore. Rendilo simile al tuo. Purificalo con la tua intercessione, santificalo col tuo amore, distaccalo dall'amore delle creature. E quel fuoco divino che accende il tuo cuore, accenda anche il mio nel tempo e nella eternità. Amen.MEMORARE ALLA VERGINE DI POMPEI
Ricordati, o pietosissima Vergine del Rosario di Pompei, non essersi udito mai che qualcuno dei tuoi devoti, il quale abbia col Rosario invocato la tua assistenza o implorato il tuo soccorso, sia rimasto abbandonato. Io, animato da tal confidenza, a Te vengo, o madre della Misericordia, Vergine delle vergini, potente Regina delle Vittorie. Peccatore gemente, eccomi prostrato ai tuoi piedi: imploro pietà, ti chiedo grazia. Deh! non disprezzar le mie suppliche, o Madre del Verbo, ma per il tuo sacratissimo Rosario, per la predilezione che mostri al tuo Santuario di Pompei, benigna ascoltami ed esaudiscimi. Amen.Si ripeta tre volte: Regina del santo Rosario, prega per me.
Si recitino quindi le Litanie della Madonna (pag. 85). Infine si dica una preghiera per la glorificazione del Beato Bartolo Longo. Un 'Ave per tutti gli Assodati al Santuario di Pompei sparsi nel mondo, e che si raccomandano alle nostre preghiere. Un 'Ave al Cuore Immacolato di Maria per la conversione dei peccatori, con le seguenti giaculatorie:
Dolce Cuore di Maria - sii la salvezza mia. Rifugio dei peccatori - prega per me. O Maria concepita senza peccato - prega per me che ricorro a te. Nostra Signora del Santo Rosario di Pompei, prega per me. Sia benedetta la santa ed immacolata Concezione della Beatissima Vergine Maria, Madre di Dio. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.