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Mercoledi, 24 aprile 2024 - Misteri gloriosi - San Fedele da Sigmaringen ( Letture di oggi )

Sant'Agostino:Quando saremo giunti alla presenza di Dio, come non ci infiammerà quell'amore senza inquietudine che proveremo dinanzi al suo volto, che ora desideriamo e a cui aneliamo? Se ora aneliamo a lui senza vederlo, quando lo avremo raggiunto, come ci illuminerà! Come ci muterà! E che cosa farà di noi? E noi, o fratelli, di che cosa ci occuperemo? Questa sarà la nostra occupazione: lodare Dio. Amerai e loderai. Potrai smettere di lodare se potrai smettere di amare. Ma non cesserai di amare perché colui che vedrai è tale che non ingenera in te alcun fastidio. Ti sazia e non ti sazia. È strano ciò che dico ... Cosa dirò dunque, se non ciò che può, sì, esser detto a parole ma solo a stento può esser pensato? Ti sazia e non ti sazia; perché ambedue le cose trovo nella Scrittura ... Avranno fame anche mentre ti mangiano; e coloro che ti bevono, anche durante il bere avranno sete. Che vuol dire "aver sete pur mentre si beve"? Vuol dire: non stancarsi mai di bere. Se, dunque, ci sarà data un giorno questa dolcezza ineffabile ed eterna, che cosa, o fratelli, essa esige ora da noi se non una fede sincera, una speranza salda, una carità pura, e che ognuno cammini nella via che Dio gli assegna, sopporti le tentazioni e accolga le consolazioni?

Novena a San Cristoforo

SanCristoforo San Cristoforo

Quarto giorno

I. Glorioso s. Cristoforo, che, appena convertito alla fede, vi applicaste con uno zelo instancabile a spargere nei popoli della Licia la luce della verità, o carcerato per la causa di Gesù Cristo, convertiste quelle femmine sfrontate che ardirono di sollecitarvi al più abominevole delitto, impetrate a noi tutti la grazia di travagliare instancabilmente per la gloria della Religione, e di trionfare generosamente di tutti i nostri nemici, ma specialmente delle lusinghe e delle seduzioni della carne.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

II. Glorioso s. Cristoforo, che, consacrando al bene dei vostri prossimi la robustezza dello vostre membra e l’altezza della vostra statura, stabiliste alla sponda di un fiume la vostra abitazione per tragittare all’opposta riva gratuitamente i passeggeri; e in premio di tanta carità così nuova meritaste di portare sulle vostre spalle lo stesso Signor Gesù Cristo in figura di tenero fanciullo a voi apparso, ottenete a noi tutti la grazia di impiegar sempre a vantaggio dei bisognosi nostri fratelli le nostre sostanze, la nostra persona e tutte quante le nostre forze, onde meritarci dal cielo i più distinti favori.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.

III. Glorioso s. Cristoforo, che, per le vostre virtù, per i vostri miracoli e pel martirio tormentosissimo con eroica intrepidezza da voi sofferto, diveniste famoso in tutti i popoli che sperimentarono sempre l’efficacia della vostra intercessione nei bisogni della campagna e nello desolazioni della pestilenza, deh, da quel seggio di gloria in cui sedete beato, volgete pietoso a noi lo sguardo, e liberatoci da ogni pericolo, e preservateci da ogni disgrazia, ma specialmente dal peccato che è l’unico vero male per cui si arma di flagelli il divin braccio.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.