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Giovedi, 25 aprile 2024 - Misteri luminosi - San Marco ( Letture di oggi )

Don Nikola Vucic:Signore, sono qui davanti a Te per adorarti e per amarti. Nell'Ostia Sacra riconosco quel chicco di grano caduto in terra e poi ritornato in vita e diventato Pane per molte anime. Nell'Ostia Tu sei nascosto, ma io Ti vedo nella fede. Tu sei silenzioso, ma io Ti sento lo stesso. Nell'Ostia Tu sembri immobile ma, ecco, vieni a me per attirarmi al Tuo Cuore. Tu sei qui: nulla mi manca. Umiltà dell'Ostia, rivestimi di Te! Povertà dell'Ostia, sii la mia ricchezza! Purezza dell'Ostia, purificami affinché io possa entrare nell'intimità con Te! Amen

LETTURE A CASO

Mt 3,1-17

1In quei giorni comparve Giovanni il Battista a predicare nel deserto della Giudea, 2dicendo: "Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!".

3Egli è colui che fu annunziato dal profeta Isaia quando disse:

Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!


4Giovanni portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano locuste e miele selvatico. 5Allora accorrevano a lui da Gerusalemme, da tutta la Giudea e dalla zona adiacente il Giordano; 6e, confessando i loro peccati, si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano.

7Vedendo però molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: "Razza di vipere! Chi vi ha suggerito di sottrarvi all'ira imminente? 8Fate dunque frutti degni di conversione, 9e non crediate di poter dire fra voi: Abbiamo Abramo per padre. Vi dico che Dio può far sorgere figli di Abramo da queste pietre. 10Già la scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. 11Io vi battezzo con acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non son degno neanche di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito santo e fuoco. 12Egli ha in mano il ventilabro, pulirà la sua aia e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula con un fuoco inestinguibile".

13In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. 14Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: "Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?". 15Ma Gesù gli disse: "Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia". Allora Giovanni acconsentì. 16Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. 17Ed ecco una voce dal cielo che disse: "Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto".


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Lc 3,10-18: E noi che cosa dobbiamo fare?

2 Pt 3,1-18

1Questa, o carissimi, è già la seconda lettera che vi scrivo, e in tutte e due cerco di ridestare con ammonimenti la vostra sana intelligenza, 2perché teniate a mente le parole già dette dai santi profeti, e il precetto del Signore e salvatore, trasmessovi dagli apostoli.

3Questo anzitutto dovete sapere, che verranno negli ultimi giorni schernitori beffardi, i quali si comporteranno secondo le proprie passioni 4e diranno: "Dov'è la promessa della sua venuta? Dal giorno in cui i nostri padri chiusero gli occhi tutto rimane come al principio della creazione". 5Ma costoro dimenticano volontariamente che i cieli esistevano già da lungo tempo e che la terra, uscita dall'acqua e in mezzo all'acqua, ricevette la sua forma grazie alla parola di Dio; 6e che per queste stesse cause il mondo di allora, sommerso dall'acqua, perì. 7Ora, i cieli e la terra attuali sono conservati dalla medesima parola, riservati al fuoco per il giorno del giudizio e della rovina degli empi.

8Una cosa però non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno solo. 9Il Signore non ritarda nell'adempiere la sua promessa, come certuni credono; ma usa pazienza verso di voi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti abbiano modo di pentirsi. 10Il giorno del Signore verrà come un ladro; allora i cieli con fragore passeranno, gli elementi consumati dal calore si dissolveranno e la terra con quanto c'è in essa sarà distrutta.

11Poiché dunque tutte queste cose devono dissolversi così, quali non dovete essere voi, nella santità della condotta e nella pietà, 12attendendo e affrettando la venuta del giorno di Dio, nel quale i cieli si dissolveranno e gli elementi incendiati si fonderanno! 13E poi, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la giustizia.

14Perciò, carissimi, nell'attesa di questi eventi, cercate d'essere senza macchia e irreprensibili davanti a Dio, in pace. 15La magnanimità del Signore nostro giudicatela come salvezza, come anche il nostro carissimo fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data; 16così egli fa in tutte le lettere, in cui tratta di queste cose. In esse ci sono alcune cose difficili da comprendere e gli ignoranti e gli instabili le travisano, al pari delle altre Scritture, per loro propria rovina.

17Voi dunque, carissimi, essendo stati preavvisati, state in guardia per non venir meno nella vostra fermezza, travolti anche voi dall'errore degli empi; 18ma crescete nella grazia e nella conoscenza del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo. A lui la gloria, ora e nel giorno dell'eternità. Amen!


La Città di Dio: Libro II - Immoralità del politeismo: Protrettico ai Romani perché accettino il Cristianesimo...

29. 1. Desidera piuttosto questi beni, o nobile tempra romana o progenie dei Regoli, degli Scevola, degli Scipioni, dei Fabrizi ; desidera questi beni piuttosto e riconosci che sono diversi dalla oscena frivolezza e ingannevole malvagità dei demoni. Se qualche cosa in te di nobile risalta per naturale disposizione, soltanto con la vera pietà è nobilitato fino alla compiutezza, con l'empietà è sprecato e avvilito. Scegli ormai che cosa devi seguire per ottenere di essere lodata senza errore, non in te ma nel Dio vero. Nei tempi andati avesti la gloria tra i popoli ma per un occulto giudizio della divina provvidenza ti mancò la vera religione da scegliere. Svegliati, è giorno, come ti sei svegliata in alcuni dei tuoi, della cui virtù perfetta e perfino del martirio per la vera religione noi cristiani ci gloriamo. Essi combattendo con le potenze nemiche e vincendole con una morte eroica hanno fondato per noi col loro sangue questa patria. E a questa patria noi ti invitiamo e sproniamo perché tu sia aggiunta al numero dei cittadini, la cui città di rifugio è in certo senso la vera remissione dei peccati. Non ascoltare i tuoi cittadini degeneri che infamano Cristo o i cristiani accusandoli delle calamità dei tempi perché vorrebbero tempi, in cui non si abbia la vita tranquilla ma la malvagità garantita. Neanche per la patria terrena ti furono graditi tempi simili. È tempo che afferri la patria celeste, giacché per averla non dovrai certamente affannarti e in essa dominerai in una verace perennità. In essa non il fuoco di Vesta, non il Giove di pietra del Campidoglio, ma il Dio uno e vero non pone i limiti delle cose e dei tempi ma darà un dominio senza fine.

(Autore: Agostino di Ippona)

L'imitazione di Cristo: LA RIFLESSIONE SU SE STESSI

Non possiamo fare troppo affidamento su di noi stessi, perché spesso ci vengono a mancare la grazia e il discernimento. Poca luce è in noi e d'un tratto la perdiamo per la nostra trascuratezza. Spesso, poi, non ci accorgiamo d'essere interiormente tanto ciechi. Spesso facciamo il male e, ancora peggio, lo scusiamo. Talvolta ci muove la passione, e la crediamo zelo. Riprendiamo negli altri le piccole mancanze, e passiamo sopra le nostre, anche se gravi. Avvertiamo con grande prontezza e diamo grande peso a ciò che gli altri ci fanno sopportare, ma non avvertiamo quanto gli altri sopportano da parte nostra. Chi ponderasse bene e con giusta misura le proprie debolezze, non giudicherebbe con severità gli altri.

L’uomo interiore antepone la cura del suo spirito a tutte le altre; e chi ferma diligentemente l'attenzione su se stesso, facilmente tace degli altri. Tu non sarai mai uomo interiore o pio, se non tacerai degli altri e se non riserverai ogni attenzione a te stesso. Se sei tutt'intento a te e a Dio, poco ti disturberà quello che percepisci dal di fuori. E dove sei tu, quando non sei presente a te stesso? E quand'anche tu avessi percorso il mondo intero, che cosa avresti guadagnato, trascurando la tua anima?

Per avere pace ed armonia vera con te stesso, devi lasciare da parte tutto ed avere davanti agli occhi solo te. Farai, quindi, molto progresso, se sarai riuscito a mantenerti libero da ogni preoccupazione temporale. Regredirai molto, invece, se darai importanza a qualche cosa del mondo. Niente per te sia grande, niente eccelso, niente gradito, niente caro, se non solamente Dio o ciò che viene da Lui. Considera vana ogni forma di conforto che ti venga da una creatura. L'anima che ama Dio disprezza tutte le cose che stanno sotto di Lui. Soltanto Dio, eterno ed immenso, che tutto riempie di Sé, è il conforto dell'anima e la gioia vera del cuore.