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Giovedi, 28 marzo 2024 - Misteri luminosi - San Castore di Tarso ( Letture di oggi )

Santo Curato d'Ars (San Giovanni Maria Vianney):Tutti coloro che si avvicinano (ai sacramenti) non sono santi, però i santi saranno sempre scelti tra coloro che li ricevono spesso.

LETTURE A CASO

Mc 16,1-20

1Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a imbalsamare Gesù. 2Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, vennero al sepolcro al levar del sole. 3Esse dicevano tra loro: "Chi ci rotolerà via il masso dall'ingresso del sepolcro?".4Ma, guardando, videro che il masso era già stato rotolato via, benché fosse molto grande. 5Entrando nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero paura. 6Ma egli disse loro: "Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano deposto. 7Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto". 8Ed esse, uscite, fuggirono via dal sepolcro perché erano piene di timore e di spavento. E non dissero niente a nessuno, perché avevano paura.

9Risuscitato al mattino nel primo giorno dopo il sabato, apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva cacciato sette demòni. 10Questa andò ad annunziarlo ai suoi seguaci che erano in lutto e in pianto. 11Ma essi, udito che era vivo ed era stato visto da lei, non vollero credere.

12Dopo ciò, apparve a due di loro sotto altro aspetto, mentre erano in cammino verso la campagna. 13Anch'essi ritornarono ad annunziarlo agli altri; ma neanche a loro vollero credere.

14Alla fine apparve agli undici, mentre stavano a mensa, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risuscitato.

15Gesù disse loro: "Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. 16Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. 17E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, 18prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno".

19Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio.

20Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l'accompagnavano.


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Gv 6, 1-15: Distribuì a quelli che erano seduti quanto ne volevano.

2 Pt 1,1-21

1Simon Pietro, servo e apostolo di Gesù Cristo, a coloro che hanno ricevuto in sorte con noi la stessa preziosa fede per la giustizia del nostro Dio e salvatore Gesù Cristo: 2grazia e pace sia concessa a voi in abbondanza nella conoscenza di Dio e di Gesù Signore nostro.

3La sua potenza divina ci ha fatto dono di ogni bene per quanto riguarda la vita e la pietà, mediante la conoscenza di colui che ci ha chiamati con la sua gloria e potenza. 4Con queste ci ha donato i beni grandissimi e preziosi che erano stati promessi, perché diventaste per loro mezzo partecipi della natura divina, essendo sfuggiti alla corruzione che è nel mondo a causa della concupiscenza. 5Per questo mettete ogni impegno per aggiungere alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, 6alla conoscenza la temperanza, alla temperanza la pazienza, alla pazienza la pietà, 7alla pietà l'amore fraterno, all'amore fraterno la carità. 8Se queste cose si trovano in abbondanza in voi, non vi lasceranno oziosi né senza frutto per la conoscenza del Signore nostro Gesù Cristo. 9Chi invece non ha queste cose è cieco e miope, dimentico di essere stato purificato dai suoi antichi peccati. 10Quindi, fratelli, cercate di render sempre più sicura la vostra vocazione e la vostra elezione. Se farete questo non inciamperete mai. 11Così infatti vi sarà ampiamente aperto l'ingresso nel regno eterno del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo.

12Perciò penso di rammentarvi sempre queste cose, benché le sappiate e stiate saldi nella verità che possedete. 13Io credo giusto, finché sono in questa tenda del corpo, di tenervi desti con le mie esortazioni, 14sapendo che presto dovrò lasciare questa mia tenda, come mi ha fatto intendere anche il Signore nostro Gesù Cristo. 15E procurerò che anche dopo la mia partenza voi abbiate a ricordarvi di queste cose.

16Infatti, non per essere andati dietro a favole artificiosamente inventate vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signore nostro Gesù Cristo, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua grandezza. 17Egli ricevette infatti onore e gloria da Dio Padre quando dalla maestosa gloria gli fu rivolta questa voce: "Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto". 18Questa voce noi l'abbiamo udita scendere dal cielo mentre eravamo con lui sul santo monte. 19E così abbiamo conferma migliore della parola dei profeti, alla quale fate bene a volgere l'attenzione, come a lampada che brilla in un luogo oscuro, finché non spunti il giorno e la stella del mattino si levi nei vostri cuori. 20Sappiate anzitutto questo: nessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione, 21poiché non da volontà umana fu recata mai una profezia, ma mossi da Spirito Santo parlarono quegli uomini da parte di Dio.


La Città di Dio: Libro I - Le sventure umane e la provvidenza: Spietata usanza sospesa in onore a Cristo.

7. E tutto ciò che nella recente sconfitta di Roma è stato commesso di rovina, uccisione, saccheggio, incendio e desolazione è avvenuto secondo l'usanza della guerra. Ma si è verificato anche un fatto secondo una nuova usanza. Per un inconsueto aspetto degli eventi la rozzezza dei barbari è apparsa tanto mite che delle spaziose basiliche sono state scelte e designate per essere riempite di cittadini da risparmiare. In esse nessuno doveva essere ucciso, da esse nessuno sottratto, in esse molti erano condotti da nemici pietosi perché conservassero la libertà, da esse nessuno neanche dai crudeli nemici doveva esser condotto fuori per esser fatto prigioniero. E chiunque non vede che il fatto è dovuto al nome di Cristo e alla civiltà cristiana è cieco, chiunque lo vede e non lo riconosce è ingrato e chiunque si oppone a chi lo riconosce è malato di mente. Un individuo cosciente non lo attribuisca alla ferocia dei barbari. Animi tanto fieri e crudeli ha sbigottito, ha frenato, ha moderato fuori dell'ordinario colui che, mediante il profeta, tanto tempo avanti aveva predetto: Visiterò con la verga le loro iniquità e con flagelli i loro peccati ma non allontanerò da loro la mia misericordia .

(Autore: Agostino di Ippona)

L'imitazione di Cristo: L'AMORE DELLA SOLITUDINE E DEL SILENZIO

Scegli il tempo opportuno per attendere soltanto a te e rifletti spesso sui benefici ricevuti da Dio. Lascia da parte le curiosità; leggi attentamente quegli argomenti che procurano la compunzione del cuore più che l'impegno della mente. Se eviterai le chiacchiere inutili e l'ozioso girovagare come pure il dare ascolto alle novità ed ai pettegolezzi, troverai tempo sufficiente ed utile per intrattenerti in pie meditazioni. I più grandi Santi evitavano, quando potevano, la compagnia degli uomini e preferivano servire Dio in solitudine. Disse un tale (Seneca, Epist. VII.3): "Ogni volta che sono stato in mezzo agli uomini, sono ritornato meno uomo". Facciamo spesso esperienza di questo fatto, quando conversiamo troppo a lungo. È più facile tacere del tutto, che non eccedere nelle parole. È più facile stare ritirati in casa, che sapersi controllare fuori quanto basta.

Chi, dunque, tende ad uno stato di vita interiore e spirituale deve con Gesù allontanarsi dalla folla. Nessuno può esporsi in pubblico con sicurezza, se non chi ama vivere ritirato. Nessuno parla con sicurezza, se non chi volentieri tace. Nessuno è in grado di reggere gli altri con sicurezza, se non chi sta volentieri sottomesso. Nessuno comanda con sicurezza, se non colui che ha bene imparato ad ubbidire. Nessuno gode d'una sicura letizia, se non chi abbia a testimone in sé una coscienza pura. La sicurezza dei Santi tu, però, sempre piena del timore di Dio. E, per quanto essi spiendessero per grandi virtù e per grazia, non per questo furono meno timorosi ed umili dentro di sé. ìnvece, la sicurezza dei malvagi nasce da superbia e presunzione e, alla fine, si volge in loro stesso inganno.

Non riprometterti d'essere mai sicuro in questa vita, per quanto ti creda d'essere un buon monaco od un devoto eremita. Spesso, coloro che dagli uomini furono stimati migliori corsero più gravi pericoli per l'eccessiva fiducia in se stessi. Perciò, a molti è più utile non essere del tutto esenti da tentazioni, ma esserne più spesso turbati, perché non si ritengano troppo sicuri di sé, perché non montino eventualmente in superbia ed anche perché non s'abbandonino senza freno alle consolazioni esteriori.

Chi non cercasse mai una gioia passeggera, chi non s'immischiasse mai nelle cose del mondo, oh, quanto pura manterrebbe la sua coscienza! Oh, quanta pace e quanta serenità godrebbe chi mettesse da parte ogni vana preoccupazione e tenesse la mente rivolta soltanto a pensieri salutari e divini, e ponesse in Dio tutta la sua speranza! Nessuno è degno del conforto celeste, se non si sarà diligentemente esercitato nella santa compunzione.

Se vuoi sentire questa compunzione profonda nel cuore, entra nella tua cameretta e chiudi fuori i rumori del mondo, come sta scritto: "Tremate e non peccate, sul vostro giaciglio riflettete e placatevi" (Sai 4,5). Nella tua cella troverai ciò che fuori più spesso perderai. La cella, se vi si abita a lungo, diviene soave; se mal custodita, viene a noia.

Se, fin dal principio della tua conversione, l'avrai abitata e custodita bene, ti sarà poi diletta amica e graditissimo conforto. Nel silenzio e nella quiete l'anima devota progredisce ed impara il significato nascosto delle Scritture. Là trova la sorgente delle lacrime, con le quali ogni notte si possa lavare e mondare, al fine di diventare tanto più familiare al suo Creatore, quanto più si tiene lontana da ogni frastuono del mondo. A chi, dunque, si separa da conoscenti ed amici, Dio s'accosta con i suoi Angeli santi. È meglio vivere appartati ed aver cura della propria anima che non, trascurando se stessi, compiere miracoli. E' cosa lodevole per un Religioso uscire raramente, schivare d'essere visto e neppure avere voglia di vedere gente.

Perché vuoi vedere quello che non ti è lecito avere? "il mondo passa con la sua concupiscenza "(1 Gv 2,17). L’amore ai piaceri dei sensi ci trascina agli svaghi; ma, passata quell'ora, che cosa riporti, se non peso sulla coscienza e dissipazione del cuore? Una lieta uscita prepara spesso un triste ritorno, ed un'allegra veglia notturna prepara un triste mattino. Così, ogni piacere dei sensi si insinua dolcemente, ma alla fine morde ed uccide. Quale cosa puoi vedere altrove, che tu già non veda anche qui? Ecco il cielo e la terra e tutti gli elementi; di essi sono pure composte tutte le cose. Quale oggetto puoi vedere in alcun luogo, che duri a lungo sotto il sole? Forse, credi di potertene saziare; ma non vi riuscirai. Anche se tu vedessi presenti tutte le cose create, che cosa sarebbe ciò, se non una vana visione?

Leva gli occhi in alto, a Dio, e prega per i tuoi peccati e per le tue negligenze. Lascia le vanità agli uomini vani; tu, invece, poni mente a ciò che Dio t'ha comandato. Chiudi dietro di te l'uscio e chiama a te Gesù, il tuo Amato. Trattieniti con Lui in cella, perché non troverai altrove pace così grande. Se non ne fossi uscito e non avessi prestato alcun ascolto agli strepiti del mondo, ti saresti meglio mantenuto nella santa pace. Ma, poiché ti diletti talvolta nell'ascoltare le novità, è inevitabile che per questo senta qualche turbamento nello spirito.