Santo Rosario on line

Sabato, 20 aprile 2024 - Misteri gaudiosi - Beata Chiara Bosatta ( Letture di oggi )

Don Nikola Vucic:Quando ti accingi a pregare la prima cosa da fare è quella di stabilire il contatto con Dio, di lasciarti ipnotizzare dallo sguardo affettuoso del Padre. Infatti la preghiera inizia nell'istante in cui prendi coscienza che Dio non cessa mai di guardarti. La frequente recita del rosario può aiutarti in questo. E ti capiterà ben presto di immergerti nella preghiera come ci si immerge nel sonno, senza accorgertene. Come non hai la possibilità di vedere il momento esatto in cui il sonno ti sorprende, così è per l'istante in cui la preghiera si accende dentro di te. Lo riconosci da una certa dolcezza che invade il corpo e l'anima. Lo Spirito Santo ha ingranato la marcia e la preghiera si è messa in movimento aumentando di velocità.

LETTURE A CASO

Mc 2,1-28

1Ed entrò di nuovo a Cafàrnao dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa 2e si radunarono tante persone, da non esserci più posto neanche davanti alla porta, ed egli annunziava loro la parola.

3Si recarono da lui con un paralitico portato da quattro persone. 4Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dov'egli si trovava e, fatta un'apertura, calarono il lettuccio su cui giaceva il paralitico. 5Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: "Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati".

6Seduti là erano alcuni scribi che pensavano in cuor loro: 7"Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?".

8Ma Gesù, avendo subito conosciuto nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: "Perché pensate così nei vostri cuori? 9Che cosa è più facile: dire al paralitico: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina? 10Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati, 11ti ordino - disse al paralitico - alzati, prendi il tuo lettuccio e va' a casa tua". 12Quegli si alzò, prese il suo lettuccio e se ne andò in presenza di tutti e tutti si meravigliarono e lodavano Dio dicendo: "Non abbiamo mai visto nulla di simile!".

13Uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli li ammaestrava. 14Nel passare, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: "Seguimi".

Egli, alzatosi, lo seguì.

15Mentre Gesù stava a mensa in casa di lui, molti pubblicani e peccatori si misero a mensa insieme con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. 16Allora gli scribi della setta dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: "Come mai egli mangia e beve in compagnia dei pubblicani e dei peccatori?". 17Avendo udito questo, Gesù disse loro: "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori".

18Ora i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Si recarono allora da Gesù e gli dissero: "Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?". 19Gesù disse loro: "Possono forse digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. 20Ma verranno i giorni in cui sarà loro tolto lo sposo e allora digiuneranno. 21Nessuno cuce una toppa di panno grezzo su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo squarcia il vecchio e si forma uno strappo peggiore. 22E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri e si perdono vino e otri, ma vino nuovo in otri nuovi".

23In giorno di sabato Gesù passava per i campi di grano, e i discepoli, camminando, cominciarono a strappare le spighe. 24I farisei gli dissero: "Vedi, perché essi fanno di sabato quel che non è permesso?". 25Ma egli rispose loro: "Non avete mai letto che cosa fece Davide quando si trovò nel bisogno ed ebbe fame, lui e i suoi compagni? 26Come entrò nella casa di Dio, sotto il sommo sacerdote Abiatàr, e mangiò i pani dell'offerta, che soltanto ai sacerdoti è lecito mangiare, e ne diede anche ai suoi compagni?". 27E diceva loro: "Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato! 28Perciò il Figlio dell'uomo è signore anche del sabato".


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Mc 1,12-15: Gesù, tentato da satana, è servito dagli angeli.

1 Tm 4,1-16

1Lo Spirito dichiara apertamente che negli ultimi tempi alcuni si allontaneranno dalla fede, dando retta a spiriti menzogneri e a dottrine diaboliche, 2sedotti dall'ipocrisia di impostori, già bollati a fuoco nella loro coscienza. 3Costoro vieteranno il matrimonio, imporranno di astenersi da alcuni cibi che Dio ha creato per essere mangiati con rendimento di grazie dai fedeli e da quanti conoscono la verità. 4Infatti tutto ciò che è stato creato da Dio è buono e nulla è da scartarsi, quando lo si prende con rendimento di grazie, 5perché esso viene santificato dalla parola di Dio e dalla preghiera.

6Proponendo queste cose ai fratelli sarai un buon ministro di Cristo Gesù, nutrito come sei dalle parole della fede e della buona dottrina che hai seguito. 7Rifiuta invece le favole profane, roba da vecchierelle.

8Esèrcitati nella pietà, perché l'esercizio fisico è utile a poco, mentre la pietà è utile a tutto, portando con sé la promessa della vita presente come di quella futura. 9Certo questa parola è degna di fede. 10Noi infatti ci affatichiamo e combattiamo perché abbiamo posto la nostra speranza nel Dio vivente, che è il salvatore di tutti gli uomini, ma soprattutto di quelli che credono. 11Questo tu devi proclamare e insegnare.

12Nessuno disprezzi la tua giovane età, ma sii esempio ai fedeli nelle parole, nel comportamento, nella carità, nella fede, nella purezza. 13Fino al mio arrivo, dèdicati alla lettura, all'esortazione e all'insegnamento. 14Non trascurare il dono spirituale che è in te e che ti è stato conferito, per indicazioni di profeti, con l'imposizione delle mani da parte del collegio dei presbiteri. 15Abbi premura di queste cose, dèdicati ad esse interamente perché tutti vedano il tuo progresso. 16Vigila su te stesso e sul tuo insegnamento e sii perseverante: così facendo salverai te stesso e coloro che ti ascoltano.


Il lavoro dei monaci: Incoerenze colossali fra quello che dicono e quello che fanno.

23. 27. Di più: contro l’insegnamento d’un apostolo di Cristo costoro tiran fuori il vangelo di Cristo. Sono infatti così speciali gli accorgimenti della gente svogliata che si lusingano venga proibito dal vangelo quel che l’Apostolo ordinava e metteva in pratica perché il vangelo non avesse impedimenti. Che se poi per caso in forza delle parole stesse del vangelo vogliamo obbligarli a vivere sul serio in conformità con la loro interpretazione, essi saranno i primi a venirci a dimostrare che tali massime non debbono essere intese così come essi le intendono. Dicono, è vero, che non sono obbligati a lavorare perché nemmeno gli uccelli dell’aria seminano e mietono: quegli uccelli da cui il Signore trasse l’immagine per escludere la preoccupazione per i nostri bisogni materiali. Ma, allora, perché non badare anche a quello che viene appresso, poiché il Signore non dice solo che non seminano né mietono ma anche che non raccolgono nei magazzini. Per “ magazzini “ possiamo intendere o i granai o, proprio a paroletta, i depositi. Come mai, dico, questi tali che si tengon le mani in mano pretendono poi d’avere piene le dispense? Perché andar a prendere dagli altri il frutto del lavoro e riporlo nelle dispense e conservarlo per trarne l’occorrente di ogni giorno? Perché non rifuggire dal lavoro di molitura e di cottura? Attività che certo gli uccelli non compiono! Che se riescono a trovare delle persone e a persuaderle che ogni giorno vengano a recar loro cibi bell’e confezionati, l’acqua tuttavia, se vogliono averne una riserva, debbono certamente o andare ad attingerla alla fontana, ovvero tirarla fuori dalla cisterna o dal pozzo. Opere anche queste che gli uccelli non compiono! Diamo anche il caso, se così piace, che ci siano fedeli così buoni che, da brava gente di provincia affezionata al Re eterno, si prendano tanta cura di questi soldati, invero coraggiosi, di Dio e vadano a prestare ad essi ogni sorta di servizi sì che non resti loro nemmeno d’andare a prendere l’acqua. Dovrebbero però questi aver superato, in un’insolita graduatoria di santità, quei cristiani che erano a Gerusalemme. Difatti, a costoro, quando sopraggiunse la carestia che era stata predetta dai profeti di quell’epoca, furono i buoni fratelli di Grecia che inviarono delle granaglie, da cui poi essi stessi – così penso – si cossero il pane o quanto meno, s’industriarono di farselo cuocere. Attività anche queste che gli uccelli non compiono! Che se poi – come cominciavo a dire – costoro si credono d’aver oltrepassato di qualche grado anche la perfezione di quei santi e vogliono comportarsi esattamente come gli uccelli in tutto ciò che riguarda il mantenimento della vita presente, vengano allora a portarci esempi di uomini intenti a prestare servigi agli uccelli come costoro pretendono di essere serviti. (Escludendo sempre il caso degli uccelli acchiappati e rinchiusi in gabbia, dei quali ci si fida punto o poco che, una volta scappati, abbiano a ritornare!...). Sta di fatto però che gli uccelli ci tengono tanto alla loro libertà che preferiscono cercare nei campi quanto loro occorre per vivere anziché ricevere quel che loro preparano e recano gli uomini.

(Autore: Agostino di Ippona)

L'imitazione di Cristo: BISOGNA ASCOLTARE CON UMILT� LE PAROLE DI DIO. MOLTI NON LE MEDITANO.

PAROLE DEL SIGNORE
Ascolta, figlio, le mie parole; parole soavissime, che trascendono tutta la dottrina dei filosofi e dei sapienti di questo mondo. "Le mie parole sono spirito e vita" (Gv 6,63), e non si devono valutare secondo criteri umani. Non bisogna farle servire a vano compiacimento, ma si devono ascoltare nel silenzio ed accogliere con tutta umiltà e con grande amore.

PAROLE DEL DISCEPOLO
Ed io dissi: "Beato l'uomo che Tu istruisci, Signore, e che ammaestri nella tua legge, per dargli riposo nei giorni di sventura "(Sal 93,12-13), e perché egli non resti desolato sopra la terra.

PAROLE DEL SIGNORE
dice il Signore, fin da principio ammaestrai i Profeti ed ancora oggi non manco di parlare a tutti; ma molti sono sordi alla mia voce, e duri. La maggior parte degli uomini dà più volentieri ascolto al mondo, che a Dio; preferiscono seguire gli appetiti della carne, che non la volontà di Dio. Il mondo promette beni temporali e di poca importanza; eppure, gli uomini se ne rendono schiavi con grande ardore. Io prometto beni supremi ed eterni; eppure, i cuori dei mortali rimangono freddi. Chi Mi serve ed ubbidisce in tutto con quello stesso grande zelo, con il quale si serve al mondo ed ai suoi padroni? "Vergognati, Sidone, dice il mare" (Is 23,4). E se ne chiedi la causa, ascolta perché. Per un meschino guadagno, si percorre un lungo cammino; ma per la vita eterna, molti non levano neppure un piede da terra.

Si va in cerca d'un vile guadagno; talvolta, per qualche soldo, si giunge a liti vergognose; per una cosa da nulla e per una meschina promessa, non si teme d'affrontare fatiche giorno e notte. Ma - quale vergogna! - per l'acquisto d'un bene eterno, per un premio inestimabile, per un sommo onore e per una gloria che non ha fine, si è pigri e lenti a faticare anche poco. Arrossisci, dunque, o servo pigro e lamentoso, del fatto che si trovano alcuni più pronti a correre verso la perdizione, di quanto tu non sia pronto ad andare alla vita. Più godono essi delle vanità, che non tu della verità. Eppure, essi sono talvolta delusi nelle loro speranze, mentre le mie promesse non ingannano nessuno e non rimandano a mani vuote chi confida in Me.

Quello che ho promesso, darò; quello che ho detto, adempirò, purché l'uomo persista fedele nel mio amore fino alla fine. Io sono il rimuneratore di tutti i buoni e metto a severa prova tutte le anime pie. Scrivi le mie parole nel tuo cuore e meditale attentamente; ti saranno sommamente necessarie nell'ora della tentazione. Ciò che non capisci ora che leggi, lo capirai nel giorno che verrò a visitarti. Due sono le maniere con le quali Io sono solito visitare i miei eletti: la tentazione e la consolazione. E due lezioni do loro ogni giorno: una, rimproverando i loro vizi; l'altra, esortandoli a progredire nelle virtù. "Chi sente le mie parole e le disprezza, sarà giudicato nell'ultimo giorno" (Gv 12,48).

PREGHIERA PER IMPETRARE LA GRAZIA DELLA DEVOZIONE

PAROLE DEL DISCEPOLO
Signore Dio mio, Tu sei tutto il mio bene. Ma chi sono io, che oso parlare a Te? Sono un tuo poverissimo e meschino servo, un abietto vermiciattolo, molto più misero e spregevole di quanto io sappia ed ardisca dire. Tuttavia, ricordati, o Signore, che io non sono nulla, nulla ho e nulla valgo. Tu solo sei buono, giusto e santo; Tu puoi tutto, tutto dai, riempi di Te tutto, solo il peccatore lasci a mani vuote. "Ricordati del tuo amore" (Sal 24,6) e riempimi il cuore della tua grazia, Tu che non vuoi che le tue opere restino vane.

Come potrò in questa misera vita sopportare me stesso, se non mi conforteranno la misericordia e la Grazia tua? Non distogliere da me la tua faccia; non ritardare la tua visita; non privarmi della tua consolazione, perché "l'anima mia non diventi davanti a Te come terra senza acqua" (Sal 142,6). O Signore, "insegnami a compiere il tuo volere" (Sal 142,10); insegnami a stare degnamente ed umilmente al tuo cospetto. Tu conosci tutto di me, Tu mi conosci nell'intimo e già mi conoscevi prima della creazione del mondo e prima ch'io nascessi.