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Mercoledi, 24 aprile 2024 - Misteri gloriosi - San Fedele da Sigmaringen ( Letture di oggi )

San Francesco di Sales:I buoni sentimenti avuti nell’orazione sono stabili e bisogna tenerne conto ma non compiacersene, affinché non si trascuri l’esercizio delle virtù e la mortificazione delle passioni.

LETTURE A CASO

Mt 2,1-23

1Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: 2"Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo". 3All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. 4Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. 5Gli risposero: "A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:

6E tu, Betlemme, terra di Giuda,
non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda:
da te uscirà infatti un capo
che pascerà il mio popolo, Israele.


7Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella 8e li inviò a Betlemme esortandoli: "Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo".

9Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. 10Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. 11Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. 12Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.

13Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: "Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo".

14Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, 15dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:

Dall'Egitto ho chiamato il mio figlio.

16Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s'infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi. 17Allora si adempì quel che era stato detto per mezzo del profeta Geremia:

18Un grido è stato udito in Rama,
un pianto e un lamento grande;
Rachele piange i suoi figli
e non vuole essere consolata, perché non sono più.


19Morto Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto 20e gli disse: "Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e va' nel paese d'Israele; perché sono morti coloro che insidiavano la vita del bambino". 21Egli, alzatosi, prese con sé il bambino e sua madre, ed entrò nel paese d'Israele. 22Avendo però saputo che era re della Giudea Archelào al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nelle regioni della Galilea 23e, appena giunto, andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si adempisse ciò che era stato detto dai profeti: "Sarà chiamato Nazareno".


Un Vangelo commentato a caso

Vangelo Mc 10, 17-30: Vendi quello che hai, poi vieni e seguimi.

Rm 15,1-32

1Noi che siamo i forti abbiamo il dovere di sopportare l'infermità dei deboli, senza compiacere noi stessi. 2Ciascuno di noi cerchi di compiacere il prossimo nel bene, per edificarlo. 3Cristo infatti non cercò di piacere a se stesso, ma come sta scritto: gli insulti di coloro che ti insultano sono caduti sopra di me. 4Ora, tutto ciò che è stato scritto prima di noi, è stato scritto per nostra istruzione, perché in virtù della perseveranza e della consolazione che ci vengono dalle Scritture teniamo viva la nostra speranza. 5E il Dio della perseveranza e della consolazione vi conceda di avere gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti ad esempio di Cristo Gesù, 6perché con un solo animo e una voce sola rendiate gloria a Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo.

7Accoglietevi perciò gli uni gli altri come Cristo accolse voi, per la gloria di Dio. 8Dico infatti che Cristo si è fatto servitore dei circoncisi in favore della veracità di Dio, per compiere le promesse dei padri; 9le nazioni pagane invece glorificano Dio per la sua misericordia, come sta scritto:

Per questo ti celebrerò tra le nazioni pagane,
e canterò inni al tuo nome
.

10E ancora:

Rallegratevi, o nazioni, insieme al suo popolo.

11E di nuovo:

Lodate, nazioni tutte, il Signore;
i popoli tutti lo esaltino
.

12E a sua volta Isaia dice:

Spunterà il rampollo di Iesse,
colui che sorgerà a giudicare le nazioni:
in lui le nazioni spereranno
.

13Il Dio della speranza vi riempia di ogni gioia e pace nella fede, perché abbondiate nella speranza per la virtù dello Spirito Santo.

14Fratelli miei, sono anch'io convinto, per quel che vi riguarda, che voi pure siete pieni di bontà, colmi di ogni conoscenza e capaci di correggervi l'un l'altro. 15Tuttavia vi ho scritto con un po' di audacia, in qualche parte, come per ricordarvi quello che già sapete, a causa della grazia che mi è stata concessa da parte di Dio 16di essere un ministro di Gesù Cristo tra i pagani, esercitando l'ufficio sacro del vangelo di Dio perché i pagani divengano una oblazione gradita, santificata dallo Spirito Santo. 17Questo è in realtà il mio vanto in Gesù Cristo di fronte a Dio; 18non oserei infatti parlare di ciò che Cristo non avesse operato per mezzo mio per condurre i pagani all'obbedienza, con parole e opere, 19con la potenza di segni e di prodigi, con la potenza dello Spirito. Così da Gerusalemme e dintorni fino all'Illiria, ho portato a termine la predicazione del vangelo di Cristo. 20Ma mi sono fatto un punto di onore di non annunziare il vangelo se non dove ancora non era giunto il nome di Cristo, per non costruire su un fondamento altrui, 21ma come sta scritto:

Lo vedranno coloro ai quali non era stato annunziato
e coloro che non ne avevano udito parlare, comprenderanno
.

22Per questo appunto fui impedito più volte di venire da voi. 23Ora però, non trovando più un campo d'azione in queste regioni e avendo già da parecchi anni un vivo desiderio di venire da voi, 24quando andrò in Spagna spero, passando, di vedervi, e di esser da voi aiutato per recarmi in quella regione, dopo avere goduto un poco della vostra presenza.

25Per il momento vado a Gerusalemme, a rendere un servizio a quella comunità; 26la Macedonia e l'Acaia infatti hanno voluto fare una colletta a favore dei poveri che sono nella comunità di Gerusalemme. 27L'hanno voluto perché sono ad essi debitori: infatti, avendo i pagani partecipato ai loro beni spirituali, sono in debito di rendere un servizio sacro nelle loro necessità materiali. 28Fatto questo e presentato ufficialmente ad essi questo frutto, andrò in Spagna passando da voi. 29E so che, giungendo presso di voi, verrò con la pienezza della benedizione di Cristo. 30Vi esorto perciò, fratelli, per il Signore nostro Gesù Cristo e l'amore dello Spirito, a lottare con me nelle preghiere che rivolgete per me a Dio, 31perché io sia liberato dagli infedeli della Giudea e il mio servizio a Gerusalemme torni gradito a quella comunità, 32sicché io possa venire da voi nella gioia, se così vuole Dio, e riposarmi in mezzo a voi. Il Dio della pace sia con tutti voi. Amen.


Protreptico ai Greci: Capitolo 8

è tempo dunque, ora che gli altri argomenti sono stati già da noi trattati nell'ordine dovuto, di passare alle scritture dei profeti. E infatti i loro oracoli, coll'indicarci nel modo più chiaro le basi per giungere alla pietà, costituiscono il fondamento della verità. Se anche dei sistemi di vita virtuosi siano accorciatoie della salvezza, sono le divine scritture - spoglie come sono di ogni ornamentazione e di ogni estranea bellezza di parole e di ogni vacuità e adulazione - che rialzano l'uomo soffocato dal vizio, rendendo saldo ciò che di sdrucciolevole è nella vita, con una sola e medesima voce curando molti mali, distogliendoci, da una parte, dall'inganno dannoso e, dall'altra, esortandoci chiaramente alla salvezza che ci sta dinanzi agli occhi. Così per esempio, per prima la profetessa, la Sibilla, ci canti il canto della salvazione: Ecco, a tutti Egli è chiaro, senza errore; venite, non ricercate sempre la tenebra e la caligine. Del sole, ecco, la dolce luce sopra ogni altra risplende. Ma imparate e ponete nei vostri petti sapienza. V'è un solo Dio, che manda i terremoti e le piogge e i venti e i fulmini e fami e pesti e lutti dogliosi, e nevi e geli. Ma a che dire ad una ad una le cose? Governa il cielo e domina la terra ed esiste realmente. Con grande ispirazione essa assomiglia qui l'inganno alla tenebra e la conoscenza di Dio al sole e alla luce; e avendo posto tutte e due le cose in comparazione, ci insegna quale debba essere la nostra scelta; giacchè la menzogna non è dispersa dal nudo confronto col vero, ma è scacciata a forza, e bandita, dalla pratica della verità. Geremia, il profeta sapientissimo, o piuttosto lo Spirito Santo in Geremia, mostra che cosa è Dio. "Io sono", dice, " un Dio che è vicino, e non un Dio lontano. Se l'uomo farà qualche cosa di nascosto, non lo vedrò io? Non riempio io i cieli e la terra? dice il Signore ". Di nuovo poi per mezzo di Isaia: " Chi misurerà", dice, "il cielo col palmo e la intera terra col pugno? ". Considera la grandezza di Dio, e stupisci! Questi è quello che dobbiamo adorare, del quale dice il profeta: " Davanti alla tua faccia i monti si liqueferanno, come davanti alla faccia del fuoco si liquefà la cera". Questi, dice, è Dio, " del quale è trono il cielo, sgabello la terra", " il quale se aprirà il cielo, tremore prenderà te ". Vuoi anche sentire che cosa dice questo profeta intorno agli idoli? "Saranno esposti a esempio di fronte al sole e i loro cadaveri saranno cibo per gli uccelli del cielo e per le fiere della terra, e saranno fatti putrefare dal sole e dalla luna, cose che essi stessi amarono ed a cui essi stessi servirono, e sarà incendiata la loro città". Dice anche che gli elementi e il mondo saranno distrutti insieme con essi: " La terra", dice, " invecchierà e il cielo passerà ", " ma la parola di Dio rimane in eterno ". E che cosa dice Dio, quando di nuovo vuole rivelarsi per mezzo di Mosè? " Vedete, vedete che io sono Dio e non vi è altro Dio all'infuori di me. Io ucciderò e farò vivere; io percuoterò e io sanerò, e non vi è uno che sfuggirà alle mie mani". Ma vuoi udire anche un altro vaticinatore? Hai tutto il coro dei profeti, i compagni di Mosè. Che cosa dice ad essi lo Spirito Santo per mezzo d Osea? Non esiterò a dirvelo: " Ecco, io sono colui che dà forza al tuono e che crea il vento ", le mani del quale fondarono la milizia del cielo. E ancora per mezzo di Isaia (ti ricorderò anche queste parole): "Io sono", dice, " io sono il Signore che parla il linguaggio della giustizia e annunzia la verità. Riunitevi insieme e venite; deliberate insieme, voi che siete salvi dalle genti. Non compresero, quelli che innalzano il legno, immagine scolpita di essi, e pregano gli dei che non li salveranno". Quindi, un po' più giù: "Io sono", dice " Dio, e non vi è, tranne me, altro giusto, e salvatore non vi è all'infuori di me. Volgetevi a me e sarete salvati, voi che venite dai confini della terra; io sono Dio e non ve n'è altro; su me stesso lo giuro". E si adira contro gli idolatri, dicendo: " A chi assomigliaste il Signore? O a quale somiglianza lo assomigliaste? Fece forse il fabbro un'immagine, o, fuso l'oro, l'orefice la indorò? ", e quello che segue. Forse siete dunque anche voi idolatri? Ma ora almeno evitate le minacce del Signore: giacchè gemeranno le immagini scolpite e fatte con le mani, o piuttosto quelli che hanno creduto in esse, giacchè la materia è insensibile. Inoltre, egli dice: " Il Signore scuoterà le città abitate e prenderà con la sua mano tutta la terra come un nido ". A che parlarti dei misteri di sapienza e dei detti che provengono da un giovane ebreo sapientissimo?. "Il Signore mi creò nel principio delle sue vie, avanti le sue opere " e " Il Signore dà sapienza e dalla sua faccia sono conoscenza e intelligenza ". " Fino a quando, o pigro, giacerai? Quando ti desterai dal sonno? Se sarai solerte, verrà a te come fonte la tua messe", cioè il Verbo paterno, la buona lucerna, il Signore che reca la luce, la fede e la salvezza a tutti. Giacchè " il Signore che fece la terra nella sua forza", come dice Geremia, "raddrizzò il mondo nella sua sapienza ". La sapienza infatti, che è il suo Verbo, raddrizza verso la verità noi che eravamo caduti nella idolatria. E questa è la prima resurrezione, la resurrezione dalla trasgressione: perciò, per distoglierci da ogni forma di idolatria, il divino Mosè ha lanciato questo grido bellissimo: "Odi, Israel, il Signore è il tuo Dio, il Signore è uno solo", e: " Adorerai il Signore tuo Dio e a lui solo servirai ". Ora dunque intendete, o uomini, secondo l'ammonimento di quel beato salmista che fu David: " Date opera all'istruzione, affinchè un giorno non si adiri il Signore, e voi andrete in rovina fuori della via giusta, quando divamperà rapidamente il suo sdegno. Beati tutti quelli che hanno creduto in Lui ". E già, nella sua immensa pietà per noi, il Signore ci dà il canto salutare, simile a un motivo di marcia: "Figli degli uomini, fino a quando sarete gravicordi? Perchè amate la vanità e cercate la menzogna? " Quale è, dunque, questa vanità e quale questa menzogna? Te lo spiegherà il santo Apostolo del Signore quando accusa gli Elleni " perchè, avendo conosciuto Dio, non lo glorificarono come Dio, Nè gli resero grazie, ma diventarono vani nei loro ragionamenti, e mutarono la gloria di Dio nella somiglianza di una immagine di uomo corruttibile, e servirono alla creatura piuttosto che al Creatore ". E invero Dio è quegli che " nel principio fece il cielo e la terra"; e tu invece non comprendi Dio, ma adori il cielo, e come non è empietà la tua? Ascolta ancora un profeta che dice: " Verrà meno il sole e il cielo si oscurerà, ma splenderà l'onnipotente in eterno e saranno scosse le potenze dei cieli, e i cieli saranno arrotolati, essendo distesi e ripiegati insieme come una pelle " (queste infatti sono le parole profetiche) " e la terra fuggirà dalla faccia del Signore ".

(Autore: Clemente alessandrino)

L'imitazione di Cristo: UMILTÀ E SOTTOMISSIONE

Non fare gran conto di chi ti sia favorevole o contrario; attendi piuttosto ed adòperati a che in ogni tua azione Dio sia con te. Abbi retta coscienza e Dio sarà il tuo valido difensore. Non ci sarà, infatti, cattiveria d'alcuno che possa nuocere a colui che Dio avrà voluto aiutare. Se tu saprai sopportare in silenzio, sperimenterai, certo, l'aiuto del Signore. È Lui che conosce il tempo ed il modo di liberarti dall'affanno, e quindi devi rimetterti a Lui. Sta a Lui aiutarti e liberarti da ogni smarrimento. Spesso giova molto, per mantenerci in umiltà più grande, che altri conoscano i nostri difetti e che ce li rimproverino.

Quando un uomo s'umilia per i propri difetti, fa tacere gli altri facilmente e, senza fatica, dà soddisfazione a quelli che si sono adirati con lui. Dio protegge e libera l'umile, gli dona il suo amore ed il suo conforto; verso l'umile si china; all'umile elargisce abbondanza di grazia e, dopo l'umiliazione, lo innalza alla gloria. A chi s'umilia rivela i suoi segreti, con dolcezza lo invita e lo attrae a Sé. L'umile, anche quando subisce affronto, si conserva in grande pace, perché s'appoggia a Dio, e non al mondo. Non credere d'avere fatto grande progresso spirituale, se non ti senti inferiore a tutti.